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Channel: Bellezza e Beauty – iO Donna
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Charlize Theron taglia i capelli e torna al suo biondo iconico

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Il 2019 è l’anno delle trasformazioni per Charlize Theron, che è passata nel giro di pochi mesi da un caschetto mogano a un blow cut, fino a ritornare al pixie biondo che l’ha resa celebre negli Anni ’90.

Il merito di averle restituito il fascino da “atomica bionda” con cui l’abbiamo conosciuta ai tempi de L’Avvocato del Diavolo va alla colorist Tracey Cunningham, che in un post su Instagram ha anche raccontato il mix alchemico di ingredienti per realizzare questo nuovo biondo vaniglia ottenuto su di lei: un risultato ottenuto con l’uso del Redken Flash Lift e con l’aiuto del sistema protettivo e ristrrutturante Olaplex per dare protezione e nutrimento al capello ossigenato.

Il taglio “a scodella” sfoggiato appena il mese scorso ha lasciato il posto a un pixie Anni ’90 realizzato su di lei dal suo hairstylist di fiducia, Adir Abergel.

Un taglio decisamente corto sui lati e di poco più lungo sulla parte superiore della testa. Un modo per permettere versatilità ai look di Charlize Theron, che infatti ieri sera è apparsa ai flash dei fotografi presenti con un’acconciatura liscia e sleek con riga laterale, capace di esaltare ancora di più la sua silhouette da cigno bianco.

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Il rossetto corallo è il trend make up per le labbra d’inverno

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Chi pensa che il rosso corallo sia l’ideale solo per l’estate dovrà ricredersi. Oltre ad essere stato incoronato da Pantone come nuance del 2019 è stata la tonalità che più ha brillato fra i make up da red carpet degli ultimi giorni. Da ZendayaMillie Bobby Brown, da Scarlett Johansson a Camilla Belle, tutte hanno scelto di indossare un rossetto color corallo, meglio ancora se caratterizzato da un finish opaco.

Come riconoscere la tonalità giusta

Come adattare il rossetto arancio, non sempre facilissimo da portare, alle diverse carnagioni? La differenza la fa il sottotono, che permette di declinare questa nuance così energica a tutti i tipi di pelle: dalle più olivastre a cui si adattano i corallo aranciati o pesca, fino alle più chiare, che dovranno optare per un sottotono freddo rosato.

Sarah Hyland, Zendaya e Camilla Belle, ultime fan del rossetto corallo pop.

Preparare le labbra

Se si sceglie di indossare poi un rossetto corallo dal finish matt allora è indispensabile idratare bene le labbra perché per via della texture opaca ogni pellicina potrebbe essere messa in evidenza, danneggiando la resa del makeup. In questo caso, sì a uno scrub preliminare, da fare semplicemente con un po’ di zucchero e miele.

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Trattamenti viso: chi sono i facialist, dermatologi e visagisti delle star

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I loro “interventi” valgono centinaia di dollari, specie prima dei red carpet, là dove gli zoom non perdonano nemmeno un piccolo poro, una minima imperfezione della pelle. Sono i celebrity facialist o skin expert, tradotto, visagisti, dermatologi ed esperti della pelle specializzati in trattamenti d’avanguardia, e, naturalmente esclusivi. Che, a Hollywood, insieme a stylist e hairstylist, vanno letteralmente a ruba, in overbooking.

Diventano amici e amiche per la pelle – è il caso di dirlo – di star e top model, che ricevono in spa e centri esclusivi o nella privacy (che poi finisce in mondovisione via Instagram Stories) delle loro ville. Spesso utilizzano i loro stessi brand di skincare (in Italia, la maggior parte acquistabili solo online). Difficile infilarsi nelle loro agende, a meno che Victoria Beckham non prenoti per voi, come pare abbia fatto per introdurre l’amica Meghan Markle nel giro giusto di Londra.

Ma chi sono questi esperti, chi conoscere, anche solo per restare aggiornate sulle ultime frontiere dei trattamenti professionali?

Barbara Sturm

Gli effetti dei suoi trattamenti hanno perfino un hashtag, #SturmGlow, con cui Bella Hadid, Emily Ratajkowski, Alessandra Ambrosio, Emma Watson, Hailey Baldwin o Gwyneth Paltrow, si postano a fine sedute. La dottoressa Sturm, tedesca, specializzata in medicina rigenerativa non invasiva, riceve a New York da Zero Bond Street, a Noho. È diventata richiestissima tra le celeb per via della sua “MC1 Moisturizer”, crema che più esclusiva non si può, visto che è ricavata da un prelievo di sangue delle clienti, sottoposto al cosiddetto PRP (platelet rich plasma). Viene infatti utilizzato un “centrifugato” del plasma sanguigno da cui si estraggono attivi rigeneranti detti “fattori di crescita” delle piastrine, che vengono poi infusi in basi cosmetiche ad alto tasso di acido ialuronico. Il costo? 1400 dollari. Certo, meritano anche le “Glow Drops“, su cui si basa il facial illuminante più richiesto. La buona notizia è che i prodotti della dottoressa arrivano anche in Italia, via Net-A-Porter.com/it. Per farsi un’idea, c’è il set Serum Discovery con i quattro sieri viso bestseller, da 288 euro.

Tracie Martyin

Sembra una rock star, ma è un nutrizionista olistico: Marius Morariu ha fondato il brand di skincare e le spa con la facialist Tracie Martyn, da cui prendono il nome. I due hanno lavorato insieme dal 1998, specializzandosi in cosmesi anti-aging completamente naturale. Nel 2005 hanno aperto sulla Fifth Avenue: ci si sono “abbonate” Uma Thurman, Cyndi Lauper e Oprah Winfrey. Dal 2011, hanno aperto una penthouse nel Flatiron Building: Julia Roberts l’ha definito “paradiso terrestre”. Uno dei motivi? Il trattamento “Resculptor”, basato un’esclusiva maschera a elettrodi che rassoda e lifta la pelle sfruttando gli impulsi di calibrate microcorrenti: “dopo, sembri tornata da un vacanza di due settimane”, ha detto Kate Winslet. Imperdibile anche la “Enzyme Exfoliant Mask“, appuntamento d’obbligo pre red carpet di Rihanna, Dakota Johnson, Elsa Hosk e Karlie Kloss.

Nichola Joss

È passata all’attenzione delle beauty editor di mezzo mondo per via della Duchessa di Sussex: da Nichola Joss, facialist con sede a Londra specializzata in Reiki, Meghan Markle prenota spesso il “buccal facial” che ha fatto il giro del web. Un massaggio viso liftante eseguito dall’interno della bocca, da dove è possibile effettuare un intenso drenaggio linfatico, “lavorare” muscoli profondi (sia rilassandoli dalle tensioni che tonificandoli) e perfino rimodellare il grasso facciale. Il suo “Bespoke Sculpting Inner Facial Nichola Joss” di 60 minuti costa 350 sterline: ne sono diventate dipendenti anche Margot Robbie e Victoria Beckham.

E a proposito di ex Posh Spice: la stilista ha chiamato proprio Nichola nel backstage della sua sfilata newyorkese per preparare la pelle delle modelle con il brand di skincare che la facialist utilizza anche sulle sue celebri clienti: le formule Augustinus Bader, direttore e professore di biologia applicata all’Università di Lipsia, luminare nel campo delle cellule staminali e in tema di auto-rigenerazione cutanea, di cui ha applicato i principi nelle sue due uniche e potentissime formule viso, The Cream e The Rich Cream, capaci di ridurre visibilmente i segni dell’invecchiamento. Anche senza Nichola a disposizione, i due “gioiellini” skincare in flacone blu si trovano in esclusiva in Italia a Milano presso 10 Corso Como e su Net-A-Porter.com/it.

Joanna Czech

Kim Kardashian la convoca direttamente nel suo livingroom a Los Angeles, anche se di base la si trova a New York, dove si dice vada spesso anche Anna Wintour: il suo “Signature treatment” (costa 850 dollari) consiste in una LED therapy con una maschera tech a luci colorate che promuove la produzione di elastina e collagene, seguita dall’applicazione di maschere naturali e skincare di selezionatissimi brand (di nuovo Augustinus Bader, Biologique Recherche, Clé de Peau Beauté, 111Skin) veicolate con saune facciali alla camomilla e massaggiate con roller e pietre calde. Rilassante e rigenerante, insieme.

Georgia Louise

Avvistate, da lei, Jennifer Aniston, Anne Hathaway, Katy Perry e parecchi angeli di Victoria’s Secret: Georgia Louise, Global Skincare Advisor La Mer, si divide fra New York e Los Angeles. È lei che ha brevettato uno degli “skin tool” più amati dalle top model, di cui anche Demi Moore si professa grande fan: il “Lift + Sculpt Butterfly Stones“, una serie di pietre a forma di farfalla ispirate a quelle di giada utilizzate nell’antica arte del Gua Sha cinese, la tecnica di massaggio facciale che stimola la circolazione e rimodella i volumi con l’azione meccanica delle pietre dai contorni tondi e levigati. L’effetto? Drena gonfiori e tossine, rimodella i volumi rilassati del viso, leviga rughe e linee sottili. A maggior ragione, in coppia con le formule La Mer. Per chi volesse darsi al fai fa te, la farfallina di pietra è acquistabile su revolve.com.

Sarah Chapman

Alla sua Skinesis Clinic a Chelsea, Londra, hanno appuntamento fisso Victoria Beckham e Amal Clooney, ma anche Naomi Watts e Uma Thurman quando passano in città. La facialist dalle dita assicurate un milione di sterline personalizza il suo “Skinesis Signature High Definition Facial” combinando attivi puri (acidi lattici, estratti botanici e minerali), ossigenoterapia, massaggio manuale rimodellante e micro massaggio con l’esclusivo Facialift, un tool dalle testine rotanti in silicone effetto ginnastica passiva sul volto. Per andare da lei ci si deve mettere in lista d’attesa: in ogni caso, anche i suoi prodotti si possono acquistare su Net-A-Porter.com/it. e Amazon.it. Tra i più celebri, “Sarah Chapman Skinesis Morning Facial“, il siero giorno illuminante di cui Victoria Beckham non riesce più a fare a meno e i nuovi “Platinum Stem Cell Eye Masks“, dei patch anti occhiaie alle staminali vegetali, effetto lifting.

Mimi Luzon

Israeliana, vive con una valigia preziosa in mano per raggiungere la sua lunga lista clienti che include Irina Shayk, Bianca Balti, Sara Sampaio, Bar Refaeli, Kaia Gerber. All’interno, un tesoretto di foglie d’oro 18 carati, protagoniste dei suoi “24K Pure Gold Mask Treatments“: prima le mette in posa sul volto delle clienti per un’azione detossinante e rivitalizzante, poi, le fa sciogliere sulla pelle (di viso e corpo) massaggiandoci uno speciale olio nutriente e super illuminante. Un appuntamento d’obbligo pre Fashion Week: durante quelle di Milano, a settembre e febbraio, con un po’ di fortuna si può trovare Mimì in persona su appuntamento in esclusiva da Alma Care (Largo Schuster 1, in Duomo). E, a Parigi, da Clinique Des Champs Elysées. Bisognerà solo farsi largo fra qualche top model…

Flavia Lanini

Dal viso al corpo: il nome di punta nelle agende di Chiara Ferragni, Kris Jenner, Selena Gomez, Dua Lipa, Kendall Jenner, Alessandra Ambrosio è la brasiliana Flavia Lanini, la guru della piancia piatta. Il suo “Massage Effect” è infatti un massaggio rimodellante manuale che affina il giro vita e “pialla” l’addome di parecchi centimetri (subito). Nella pratica, consiste in una serie di manovre che stimolano la circolazione linfatica, riducono i gonfiori e stimolano l’espulsione dei liquidi in eccesso. Bastano circa un’ora e 280 dollari. Chiaro perché ci sia la corsa al suo studio a New York prima di ogni red carpet e del Victoria’s Secret Fashion Show.

Alessandra Ricchizzi

C’è anche un’italiana nella lista delle top facialist del momento: è la visagista Alessandra Ricchizzi, presa d’assalto da volti noti italiani (come Belen Rodriguez, cliente affezionata) per il suo “manual lifting” con una brillantissima polvere di diamante. Un massaggio profondo effetto lifting che rimodella i volumi e regala un visibile effetto tensore al volto: merito delle manualità, che attuano una ginnastica passiva sui muscoli facciali e attuano una sorta di drenaggio della bolla di Bochat, il piccolo “disco” di grasso della guancia. Che, risollevato, rimpolpa lo zigomo e risolleva perfino lo sguardo. Il tutto accompagnato da un soffio di polvere di diamante che si fonde sulla pelle regalando un glow radioso. I benefici di 50 minuti con lei (riceve sia da Istituto Clinico Brera in Via Brera 17 a Milano sia su appuntamento, in privato) durano fino a un mese, giurano le clienti.

 

 

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John Legend è l’uomo più sexy del mondo

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John Legend è stato incoronato dalla rivista People come l’uomo più sexy del 2019 e la notizia ha fatto immediatamente il giro del mondo. Sui muscoli testosteronici, infatti, questa volta a vincere è una faccia pulita, da classico “good boy” come titola il magazine americano. Lo stesso cantante, con un simpatico tweet, ha fatto sapere di essere sorpreso, mettendo a confronto una sua foto da ragazzo con quella di Idris Elba, che lo ha preceduto vincendo il titolo nel 2018.

Ma John Legend è un ragazzo dai mille talenti e il fascino è solo uno di questi: è infatti il più giovane afroamericano ad aver vinto tutti i premi più importanti dello spettacolo, Emmy, Grammy, Oscar e Tony. E con sua moglie Chrissy Teigen forma una delle coppie più iconiche di Hollywood, amatissima fuori e dentro i social.

La reazione di Chrissy Teigen

La stessa Chrissy, che è famosa per la sua ironia proprio sui social media, ha prontamente cambiato la sua bio su Twitter, definendosi come “speaker de-motivazionale che attualmente va a letto con l’uomo più sexy del mondo”.

Il premio di People

È dal 1985 che il magazine americano incorona ogni anno l’uomo più sexy vivente. Il primo vincitore quell’anno fu Mel Gibson. Nell’ ’88 vinse John Kennedy Jr, il più giovane e unico non attore mai incoronato. Nell’ 89 toccò a Sean Connery, il più anziano anagraficamente. Nel 1993 invece a vincere fu la coppia super sexy formata da Cindy Crawford e Richard Gere. Il primo afroamericano invece vinse nel 1996 e fu Denzel Washington. Per veder vincere uno sportivo invece bisogna arrivare al 2015, quando fu David Beckham ad accaparrarsi quello che è ormai un premio tra i più attesi dell’anno.

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Caschetto lungo: il long bob di Jennifer Lopez è il taglio perfetto per l’inverno

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Jennifer Lopez è una di quelle star che sorprende sempre, oscillando tra lunghe extension da palcoscenico a meravigliosi tagli di capelli. Come l’ultimo, fresco caschetto lungo che ha svelato su Instagram contornata dal suo “glam team”: da un lato, Scott Barnes, il suo truccatore, dall’altro Chris Appleton, fidato hairstylist e autore del long bob dalle linee morbide, che le incornicia il viso poggiando sulle spalle senza tensioni.

Niente linee nette quindi, ma un caschetto lungo con riga al lato dalle linee morbide, messy (disordinato ma non troppo) che ha nel colore il suo completamento. Si tratta, infatti, di un balayage caldo e sfumato, fatto di highlights intensi, che si mescolano al color miele della base e seguono le linee del viso esaltandole. Il risultato è un look soft e armonico, caldo come il maglione indossato dalla star in questa foto. Perfetto per l’inverno.

Solo un’ultima conferma del fatto che il bob sia il taglio indiscusso dell’anno. Insieme a Jennifer Lopez ci sono anche Naomi Watts, Lucy Boynton, Dua Lipa, Julia Roberts e Kim Kardashian. Lo styling più attuale? Quello che richiama agli Anni ’90, con le punte arrotondate, e il cosiddetto “glass bob”, che lo lucida come se fosse glossato.

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Gigi Hadid e il make up perfetto per le feste di Natale

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Cosa ci fa una super top come Gigi Hadid ai CMA Awards, i Grammy della musica country? Ci regala una lezione di make up sublime, perfetta per gli imminenti party natalizi. Fasciata in un abito di lurex con scollo all’americana, Gigi Hadid ha completato il look con un trucco realizzato dal suo truccatore di fiducia, il vietnamita Patrick Ta.

I dettagli del makeup

È proprio lui, Patrick Ta a svelare i prodotti utilizzati per realizzare il trucco su Gigi Hadid: mentre l’incarnato è impeccabile, riscaldato solo da un tocco di fard, le labbra nude sono vestite dal rossetto Color Sensational 755 Nude Thrill di Maybelline. A dare intensità allo sguardo ci pensa lo scenografico e impeccabile tratto di eyeliner, realizzato utilizzando la Sharpenable Gel Pencil Longwear Eyeliner sempre di Maybelline.

Il tocco gold per lo sguardo

Ma è l’ombretto utilizzato sulla palpebra ad accendere lo sguardo della modella di una luce tutta particolare. Si tratta di una polvere dorata dalla texture shimmer, applicata sia sulla palpebra mobile sia su quella fissa, fino alla parte interna dello sguardo, creando così un’aura che accende di luce gli occhi della top model. Il risultato è un trucco semplice ma d’effetto. L’idea perfetta per il makeup delle feste di Natale.

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Kim Kardashian lancia una linea di cerotti da usare come lingerie

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Se c’è una regina delle scollature vertiginose e un’imperatrice degli abiti succinti quella è Kim Kardashian. Nel suo armadio compaiono gli abiti dalle shilouette più incredibili, che rendono difficile indossare qualsiasi tipo di lingerie. E lei lo sa bene, tanto da aver dovuto ricorrere per anni ai nastri adesivi per “tenere a bada” il suo prorompente seno, evitando così quello che gli americani chiamano ‘wardrobe malfunction’.

I nastri adesivi

Lo ha raccontato lei stessa su Instagram, realizzando una dimostrazione pratica per presentare l’ultimo prodotto della sua linea di intimo SKIMS. Si tratta di veri e propri nastri adesivi in varie tonalità e nuance adattabili al tipo di carnagione, che permetterebbero di risolvere la questione in modo pratico e indolore. Sono proprio gli effetti collaterali dati dall’utilizzo di quei nastri che l’hanno portata a pensare e ideare un prodotto del genere: «ho dovuto fare i conti con dolorose e antiestetiche bruciature sulla pelle e sui capezzoli causate dalla loro rimozione» ha raccontato lei stessa ad Harper’s Bazaar.

Il ‘tutorial’ su Instagram

I nastri adesivi SKIMS sarebbero facilmente adattabili a qualsiasi tipo di scollatura e rimovibili senza alcun dolore. Per dimostrarne la praticità ha pensato anche di realizzare una sorta di video tutorial sui suoi social con due modelle. A ben vedere, però, nessuna delle due sembra aderire allo stereotipo di bombshell che la stessa Kim Kardashian ha fatto suo.

Un frame delle stories che Kim Kardashian ha pubblicato per dimostrare la facile applicazione dei suoi Skims Body Tape

Quando la naturalezza è finta

In modo molto astuto, la star del reality A spasso con i Kardashian, ha dimostranto come chiunque possa aspirare a trasformarsi come lei. Si tratta di una idea di semplicità fittizia, che la accomuna al suo make up artist Mario Dedivanovic, che in un post su Instagram ha detto di essere ispirato dalla bellezza vera di un volto nella sua nudità. Salvo poi trasformare i connotati della modella a suon di contouring.

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Camila Cabello e Shawn Mendes si tatuano: insieme, ma diversi

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La storia d’amore tra Camila Cabello, 22 anni, pupilla di The X Factor USA, e Shawn Mendes, 21, ragazzo dei record nelle classifiche Billiboard, sembra andare a gonfie vele, come dimostra anche la decisione di vivere insieme l’esperienza di un nuovo tatuaggio.

E così i due che hanno confermato da poco la loro relazione dopo un’estate di indiscrezioni sulle note della loro hit Señorita, sono andati insieme nello studio del tattoo artist Kane Navasard, a Los Angeles, esperto in micro tatuaggi, adesso particolarmente di tendenza.

Una piccola A per lui

Shawn Mendes si è lasciato tatuare una piccolissima A sulla nuca, subito dietro l’orecchio destro. Un omaggio alla sorella sedicenne Aaliah Mendes. Quello realizzato ieri non è certo il primo tatuaggio del cantante, che sfoggia una rondine sulla mano destra e un piccolo 8 realizzato lo scorso anno sul dito medio, molto probabilmente legato alla sua data di nascita (l’8 agosto).

Una citazione per lei

Dal profilo Instagram di @kanenavasard l’artista che ha realizzato questo mini tatuaggio sul mignolo di Camila Cabello.

Camila Cabello invece ha scelto una citazione dal film del 1988 Shakespeare in Love, che valse l’Oscar a Gwyneth Paltrow.”It’s a mistero” recita la frase scritta con inchiostro nero e calligrafia sottile, all’interno del mignolo destro. A cosa faccia riferimento, non è ancor dato saperlo. Quello che è certo che è con questi due nuovi tatuaggi, realizzati insieme, non solo i due confermano la loro love story ma anche la passione delle star per i mini tatuaggi.

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Capelli: quando la coda di cavallo ha un effetto lifting

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Le americane la chiamano “snatched ponytail“, coda che letteralmente tira su (snatch, appunto) i contorni del viso vincendo la forza di gravità. Per ottenere questo effetto lifting è necessario che sia alta e ferma sulla testa, spesso realizzata con l’uso sapiente di extensions, aggiunte all’interno della capigliatura, pur restando invisibili dall’esterno. È solo uno dei tanti escamotage realizzati dalle sapienti mani degli hairstylist di Hollywood, che, però, è facile da copiare.

Le star che la amano

Tra le fan di questa acconciatura col trucco c’è Bella Hadid, comparsa in un post Instagram della sua hairstylist Jennifer Yepez con una coda di cavallo alta e tirata sulla testa, effetto lifting. Ma non è l’unica ad amare questa acconciatura “col trucco”: non è da meno Kim Kardashian, che la sfoggia spesso in versione extralong, o Jennifer Lopez, che sceglie con le punte all’insù. Oppure, Ariana Grande, che ne ha fatto quasi il trademark del suo stile. Non è un caso che a curare i look di queste grandi star sia lo stesso hairstylist di fama internazionale, Chris Appleton, che realizza code super tirate e sleek (liscissime).

Jennifer Lopez, Bella Hadid, Karlie Kloss, fan della “snatched ponytail” liftante.

Come realizzare una coda effetto lifting

«Il segreto per una perfetta snatched ponytail parte dal modo in cui si raccolgono i capelli: bisogna seguire la linea degli occhi e posizionare la coda immaginando una diagonale in linea, ma un po’ più in alto» ha spiegato l’hairstylist Chris Appleton al sito behindthechair.com. Spesso, per le lunghezze, il trucco c’è: ciocche di extension posizionate in modo da non essere visibili, ma rimpolpare la parte sul retro.

Come fissarla

Essenziale che la coda sia ben chiusa e assicurata da un elastico. Per fare in modo che le code extralong di Ariana Grande non si allentino durante le sue performance sul palco, Appleton avvolge una ciocca di capelli vaporizzata con uno spray fissante ad alta tenuta attorno all’elastico, in modo da garantire una presa maggiore.

Infine un tocco da maestro: vaporizza su uno spazzolino un po’ di lacca per poi domare i “baby hair”, i capelli più corti sulla fronte e sulle tempie, così da dare una finitura impeccabile al look.

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January Jones e i suoi tagli di capelli in stile Anni ’80

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Abbiamo tutti una fase della nostra infanzia che vorremmo rinnegare, soprattutto esteticamente. Non January Jones, che invece al contrario ha pubblicato una serie di foto da bambina per regalarci un compendio dei suoi tagli di capelli più significativi.

La star 41enne della serie culto Mad Man ha colto l’occasione del classico #tbt social, che invita a ripercorrere il passato con fotografie vintage, per pubblicare non una ma ben cinque foto che la ritraggono in diverse età della sua infanzia, con altrettanti, improbabili, tagli di capelli.

Ogni foto è raccontata da un’ironica didascalia, che ne spiega lo stile: «Qui inizia la mia fase di consulenza sui capelli di Insta-punte soft. Questo è ciò che succede quando sei in albergo vai in piscina e non hai con te il tuo gel a fissaggio forte. Non è bello che questo momento sia stato catturato».

January Jones, ieri e oggi

Capelli Anni ’80

La foto ritrae una ragazzina molto lontana dall’immaginario della dolce e impeccabile Betty Draper che l’ha resa celebre in Mad Man. Maglietta rossa, viso acerbo e soprattutto un taglio di capelli mullet, che la accomuna a tante altre star bimbe in quegli stessi anni.

Corto sulla fronte e più lungo sui lati, questo improbabile stile simbolo degli Anni ’80 ha decisamente caratterizzato la sua infanzia, come dimostra la serie di foto pubblicate dall’attrice.

Il taglio mullet

Il mullet, che in inglese significa letteralmente “cefalo” è un taglio di capelli molto in voga negli Anni ’80 sia tra gli uomini sia tra le donne. Sembra che il termine sia diventato famoso a partire da una canzone del 1994 dei Bestie Boys, tanto che l’anno successivo fu inserito nell’Oxford English Dictionary. La sua caratteristica sta proprio nelle lunghezze sbilanciate e nello stile sforbiciato per cui la parte superiore dell’acconciatura è più corta mentre i capelli sono di molto più lunghi sui lati o sulla nuca. E ancora oggi, fanno sorridere.

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Ashey Graham: la sua foto con le smagliature incoraggia altre mamme

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Per la modella Ashley Graham, 32 anni, è un momento magico: è incinta del suo primo figlio e continua a sfilare in passerella per molti stilisti, ultimo, Tommy Hilfiger . Ma questo non la distoglie da quella che per lei è ormai diventata una vera e propria battaglia: aiutare le donne ad amare il proprio corpo, con qualsiasi taglia e con qualsiasi imperfezione.

E così è tornata a parlare della sua foto senza veli su Instagram, quella che il mese scorso ha fatto il giro del web e che la ritraeva nuda, con tutta la morbidezza delle sue curve, enfatizzate dalla gravidanza, ma soprattutto con la naturale presenza di smagliature.

Il dolore dietro una foto

L’occasione le è stata offerta dal terzo episodio della sua serie digitale, Fearless with Ashley Graham, in cui la modella ha intervistato Taylor Hoit, una mamma di 4 bimbi. Anche lei ha raccontato di aver avuto il coraggio di postare una foto del proprio corpo trasformato dalle gravidanze plurime dopo aver visto la foto di Ashley Graham.

Una rivelazione che ha portato la modella alle lacrime per l’emozione: «è interessante che tu lo dica perché il motivo per cui avevo pubblicato quella foto, dopo aver annunciato che ero incinta, era perché pensavo che mi sarei sentita bene e invece non era così. Mi sentivo malissimo» ha ammesso lei parlando del suo corpo e dei cambiamenti inevitabili della gravidanza, che la facevano sentire terribilmente sola. «E così mi sono detta, forza Ashley, ci sono altre donne la fuori che stanno vivendo la stessa cosa. Perché non instauri con loro un dialogo?».

La gravidanza social

Ashley Graham continua quindi a fare del suo corpo un messaggio di body acceptance, soprattutto ora che vive tutte le trasformazioni che una gravidanza comporta. Nella sua ultima foto sul suo profilo Instagram, si è lasciata ritrarre a gambe incrociate sul divano di casa, mentre poggia gli auricolari sul pancione, per far ascoltare alla sua piccola “noce di cocco”  (come chiama il suo bimbo per via dell’età gestazione raggiunta).

Niente photoshop a piallare la cellulite in vista, niente pose strategiche per apparire al meglio. Solo una mamma col suo bambino in arrivo. Con sorriso smagliante che dice più di ogni cosa.

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Beauty shopping: le idee e le novità make up

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“La bellezza salverà il mondo”: Dostoevskij avrà forse un po’ generalizzato, di fatto la bellezza, specie se si parla di make up, salva molte altre cose. In primis, la voglia di shopping: con un budget tutto sommato contenuto ci si può togliere piccoli e grandi sfizi ad alto tasso di soddisfazione, e minimo senso di colpa.

Risolve anche quella predisposizione così femminile alla costante ricerca di novità: facile perdersi fra le pareti di prodotti di una qualunque profumeria, vero. Ma quanto è gratificante riemergene con un bottino di nuovi, “futili”, indispensabili? Infine, il make up salva anche il lecito desiderio di potersi vedere, ogni tanto, diverse. Niente come un velo di rossetto, un fondotinta particolamente azzeccato riesce a farci sentire un’altra, a svoltarci l’umore, a cambiare le prospettive.

Nel traffico costante di pacchi, pacchetti, cialde e trusse che attraversano il nostro desk di redazione, ecco cosa ha catturato la nostra attenzione questo mese. E anche il perché. Tra illuminanti effetto glow che sfidano il grigo-autunno, rossetti che vanno a ruba, “basici” che mettono d’accordo mamme e figlie e qualche chicca solidale. Buona caccia al pezzo…

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Bella Hadid torna al caschetto: il nuovo taglio di capelli è un “chin bob”

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Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sul fatto che il caschetto sia IL “taglio capelli moda” del 2019, eccone un’ennesima, ormai quasi scontata, dimostrazione. Bella Hadid, 23 anni, taglia corto, anzi medio-corto.

Almeno così sembra: potrebbe sempre trattarsi di una parrucca, oppure no, vista la reale passione per il caschetto già mostrata più volte dalla top.

Il nuovo bob brunette e molto short con cui si è presentata ad un evento a Parigi sembra proprio il risultato di un’ennesima (reale) spuntata dopo quella che si era regalata a settembre per la Milano Fashion Week, e un altro, ancora più netto, “mini blunt bob” (caschetto tagliato a rasoio) azzardato a giugno 2018.

Il nuovo caschetto di Bella Hadid a Parigi, il 15 novembre 2019

Cos’è e a chi sta bene il chin-bob

Irresistibile il fascino del caschetto, che si aggiudica il primo posto fra le tendenze beauty che ricorderemo di questo 2019. Sempre in cima alle ricerche, sempre il più condiviso, sempre il look da cui molte si lasciano tentare. Il taglio di Bella sui social è soprannominatochin bob, letteralmente, taglio che sfiora la linea del mento.

Una lunghezza che “rimpolpa” e “risolleva” otticamente volti magri e allungati, mentre, al contrario, deve esser ecalibrato con attenzione sui volti tondi, di cui accentua la dimensione orizzontale. In pratica: li allarga ulteriormente.

Perchè è un taglio anti-aging

Per donne di età “over”, portato con o senza frangia, alleggerisce il collo e dà definizione alla linea della mandibola, zona che prima presenta il conto del tempo che passa, ma il beneficio vale anche per chiunque si veda sempre piuttosto stanca o segnata. Tagliare ad altezza mento regala infatti quasi a tutte un effetto “freshness” immediato.

Questione di pesi. Eliminare capelli che scendono ai lato del viso fino al petto è come togliere una tenda a sipario troppo pesante: qualsiasi finestra sembra più grande e lumonosa. Per chi invece all’età ancora non pensa, il chin bob può regalare uno stile più grintoso e ordinato del solito lungo.

Vintage cool

La forma e perimetri del caschetto di Bella si ispirano ai tipici tagli tondeggianti anni Sessanta, pieni e definiti, che incorniciavano perfettamente il viso, reinterpretati però in chiave alleggerita e meno compatta che lo rendono più leggero, fresco e contemporaneo.

In un certo senso più simile ai tagli anni ’90, da quel corto maschietto portato poi per medio per molto tempo che fece la fortuna di Linda Evangelista, a quelli glamour di Victoria Beckham-Posh Spice, Calista Flockhart-Ally McBeal, Demi Moore in Proposta Indecente, o le interpretazioni più dichiaratamente grunge di Coutrney Love o Milla Jovovich ne Il Quinto Elemento.

Più o meno ribelle o bon ton, quel taglio è diventato accessorio di donna di stile e carattere. Accantonato il mood “iper coiffato” che piaceva a Raffa e Jackie (e che comunque, le nuove first ladies amano ancora, da Madàme Macron a Letizia Ortiz a Ivanka Trump), è proprio nei Novanta che il caschetto diventa simbolo di libertà, leggerezza, sensualità non ostentata e stile ricercato seppur essenziale.

Su che tipo di capelli funziona

Per chi ha la fortuna di avere capelli medio grossi, manutenzione e styling richiedono sforzo minimo: questo tipo di capello, solitamente piuttosto spesso e corposo, resta disciplinato e sollevato dalle spalle semplicemente con il solo (giusto) colpo di forbici.

In caso di capelli sottili, il consiglio è dare “sostegno” alle radici con uno spray volumizzante o del dry shampoo, e risparmiare il più possibile in prodotti sulle lunghezze per non appesantirle e quindi appiattirle ai lati del volto.

Lo styling ideale

La lunghezza resta versatile alla messa in piega. Basta un colpo di ferro per un mosso wavy, a onde accennate e facili come dimostra Harry Josh, l’harstylist di Karlie Kloss, altra nuova adepta o meglio riconquistata dal chin bob.

Una passata di piastra e spray o lacca lucidante ed è subito “glass bob“, liscio lucente e specchiato che piaceva tanto a Kim Kardashian e Kylie Jenner nelle loro fasi short.

Fare una prova costa poco: in un paio di mesi, tornerà a sfiorare. Per Bella, giusto in tempo per le Fashion Week di febbraio.

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Intervista a Lea T: anima, corpo (e capelli) contro i cliché

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Lea, di cognome, fa solo T. “T” che è un omaggio Tisci, Riccardo, l’amico e stilista che per primo ha creduto in lei offrendogli, nel 2010, un prestigioso esordio di carriera: un posto in passerella e in campagna Givenchy di cui era direttore creativo (ora è da Burberry). Lettera T che potrebbe significare però molte altre cose, ora che l’abbiamo conosciuta.

T di transgender: l’etichetta che Lea, nata Leando in Brasile e cresciuta in Italia dove (l’adorato) padre Toninho Cerezo è diventato idolo nazional-popolare del calcio, si è vista incollata addosso per tutta la vita. T per testarda e tranchant, come il suo carattere, perché niente è riuscito a fermare il suo percorso di trasformazione nella donna che è oggi. T di toccante, perché la sua, non è una storia qualunque. E T di travolgente, perché, alla nostra intervista, è un fiume in piena. Di parole, emozioni, progetti.

Ultimo, quello che la vede protagonista della nuova, audace, campagna Pantene, #HairHasNoGender, in uscita lunedì 18 novembre in Italia, Spagna e UK (ma noi ve la sveliamo qui, in anteprima).

In anteprima per Io Donna, la campagna Pantene #HairHasNoGender con Lea T.

Cosa significa “hair has no gender”

Un manifesto 3.0 di inclusività, già dal claim: i capelli non hanno genere né devono essere oggetto di discriminazioni, pregiudizi, cliché, canoni o shaming sessuale alcuno. Un messaggio che ribadisce l’impegno intrapreso dal brand Pantene nel celebrare la diversità e porre l’attenzione sul potere che i capelli hanno nell’influenzare la percezione e la sfera emotiva di ciascuno, soprattutto in fasi di trasformazione, evoluzione, cambiamento, crescita personale.

Se ne fa portavoce Lea, che per l’essere fuori dalle etichette di genere ha lottato una vita e un gruppo di altre attiviste transgender che del loro aspetto “non conforming” fanno un orgoglio: Angela Ponce, prima trans ammessa a Miss Universo, Paris Lees, editor di Vogue UK, Travis Alabanza, artista e autrice, e Parisa Madani, performer berlinese. Ciascuna con la propria storia di transizione, ciascuna con la propria lotta d’affermazione, anche estetica, della propria identità.

#HairHasNoGender schiera volti d’eccezione, otto ambassador e attiviste trans, contro stereotipi, cliché e canoni estetici di genere.

Non un semplice spot di prodotto ma un credo dal risvolto sociale importante quello promosso da Procter & Gamble: la multinazionale americana, d’altronde, è stata uno dei dodici membri fondatori della prima coalizione globale a favore della comunità LGBTQI+, nonché una delle prime aziende nel mondo a promuovere iniziative di inclusione di genere sul posto di lavoro già dal 1992.

Quando Lea aveva solo 11 anni, e non immaginava il viaggio che l’avrebbe trasformata in top “di rottura” sulle passerelle della moda internazionale. E, oggi, in icona di attivismo e consapevolezza sociale, oltre che di bellezza e carisma.

Il progetto da tenere d’occhio

Potreste incontrare Lea il 22 novembre a Milano da Blanche, salone milanese (via Giuseppe Sirtori 31) che aderisce al Dresscode Project ideato dalla hairstylist canadese Kristin Rankin, mente creativa della campagna: il progetto porterà anche in Europa (in America, i centri sono già 194) una rete di saloni e barber shop specializzati in accoglienza, consulenza e hairstyling “no gender” al fine di aiutare chiunque stia attraversando un periodo di transizione, in primis, persone della comunità LGBTQI, a trovare al meglio il proprio stile.

Kristin Rankin, hairstylist canadese ideatrice di Dresscode Project, una rete di saloni specializzati nella consulenza e nell’hairstyling genderless.

L’obiettivo è arrivare ad almeno 50 saloni italiani partner del progetto entro il 2023. Inoltre, verranno organizzati una serie di eventi “gender free hair cut club” per fornire servizi di hairstyling gratuiti alla comunità e nuove masterclass di formazione per hairstylist e addetti al settore. Un progetto complesso ma importante, che in Italia vede anche la collaborazione dell’Associazione Libellula, impegnata nella difesa e assistenza di transgender e transessuali, con cui Pantene si impegna per l’apertura di nuovi centri di ascolto e assistenza psico-medico-sociale.

Cosa ci ha raccontato Lea

Lea sul set della nuova campagna Pantene #HairHasNoGender con la hairstylist Kritin Rankin.

In Brasile, dove sei nata, i capelli siano sacri, come dei fili di memoria: se i tuoi potessero parlare, cosa direbbero di te?

Per fortuna non possono parlare: sai quante ne hanno viste?ride. Io sono molto vicina alle culture indigene, sia brasiliane che africane: sono le mie origini. Per tutta la visione etnica, a differenza delle religioni occidentali in cui spesso il corpo viene mortificato o considerato di poco valore in quanto componente materiale del nostro essere, i capelli sono considerati sacri perché simbolizzano la memoria. Sono legati all’anima: ecco perché in molte tribù, durante le cerimonie di iniziazione, ci si rasa a zero e si seppelliscono i capelli: per ricominciare tutto da capo. Oppure, in altre, ci si sottopone a tagli particolari per scandire fasi importanti della vita. Pensa: per me contano tanto che, di solito, me li faccio tagliare solo da mia mamma e con la luna piena. Sono davvero una parte energetica di me.

#HairHasNoGender, dice la campagna Pantene: i capelli non devono essere oggetto di canoni o stereotipi di genere. Che rapporto hai con i tuoi?

Li tagliavo e mi vedevo effettivamente più mascolina. Li lasciavo lunghi e sciolti, e già in tarda adolescenza potevo essere scambiata per una ragazza. I capelli sono stati un elemento molto importante nella definizione della mia identità, e non solo di sesso. Hanno sempre fatto la differenza anche in termini “razziali”, concedetemi tale definizione: la mia pelle è una via di mezzo, né bianca né nera. Non sono, come si dice in Brasil  dove c’è tutta una categorizzazione delle sfumature della pelle, “hechinta”, molto scura. Il che non mi definisce con precisione nella società, resto come sospesa a metà. La pelle conta, il capello conta. Se li lasciavo ricci, ero vista come donna nera. Se li lisciavo, allora apparivo… più bianca. Pensa, che casino!

E come ne sei uscita?

Non ne sono mai uscita, non ho voluto adeguare il mio look a queste considerazioni, ed è esattamente ciò che dice la campagna Pantene. Ho imparato a farne un elemento di stile che cambia con me. Io sono sempre in divenire, come tutti noi: ogni giorno ci trasformiamo, invecchiando. Perché pretendere che il nostro aspetto resti cristallizzato nel definirci, se noi stessi siamo in continua evoluzione?

Anche Michelle Obama ha smesso di farsi la stiratura chimica per tornare al suo riccio naturale: i capelli lisci erano ciò che il mondo si aspettava di vedere da una donna di potere…

Certo, perché i capelli sono anche un messaggio politico. Lo dice anche l’artista ed educatrice di teorie di genere Grada Kilomba, donna di colore a Berlino: lei parla spesso del messaggio politico che hanno i capelli, capaci di influenzare perfino un voto politico. Afro, Michelle Obama è una donna nera. Piastrata, un’affidabile First Lady. Vi sembra logico?

Poche meglio di te possono dare un’interpretazione più personale del concetto di bellezza genderless: cosa vuoi comunicare prestandoti a questa campagna?

Sono stata molto fortunata. Pensavo: sarà il solito spot di shampoo. E invece… ecco che mi hanno servito una campagna di beauty che fa attivismo! È un progetto molto bello che racconta parte di ciò che sono e vivo. Sono stata chiamata non come semplice modella, ma come portavoce di un messaggio importante, che mi rende molto fiera. Sono stata una delle prime modelle dichiaratamente trans a lavorare nella moda. E ora, anche la bellezza è pronta: non abbiamo più bisogno di belle statuine. Noi siamo più di questo, e lo dico da donna. E se lo spot di uno shampoo, un balsamo, può aiutare qualcuno a rivelarsi, a sentirsi fiero di se stesso e auto-accettarsi per quello che è, allora sì che il sistema sta cambiando.

Un’altra parola chiave delle campagne Pantene è “trasformazione”: che emozione ti provoca?

Io ho iniziato la mia trasformazione fisica a 25 anni: tardi, per una trans, che di solito nel mondo hanno un’aspettativa di vita di 35 anni. Oggi ne ho 37. Mi accorgo che la trasformazione è un processo continuo e che, alla fine, quella che mi segna di più è quelle mentale. Cresco tutti i giorni, amo studiare, leggere, decostruirmi, analizzare concetti e situazioni. Credo sia proprio il senso della vita, alla fine, abbracciarne e viverne a pieno le trasformazioni che comporta, per ciascuno di noi.

La campagna esce pochi giorni prima della giornata della memoria transgender, il 20 novembre: che significato ha per te?

Non è una coincidenza: è un giorno molto speciale che celebra l’orgoglio trans e ricorda le storie di chi non ce l’ha fatta, non è stata abbastanza forte e fortunata. Non è un punto d’arrivo: esistono anche le giornate nazionali, eppure, non se ne parla molto. Palare di storie LGBT può ancora dare fastidio nell’area del cosiddetto “conforto sociale”. Ecco perché questa campagna farà clamore: perché, di base, c’è ancora parecchia transfobia, ovvero attenzione alla distinzione di genere. E la scelta di Pantene di parlarne in tv, è un coraggioso messaggio di supporto per la comunità.

Ti definisci un’attivista: per cosa combatti?

Per le donne, che siano nate tali o lo siano diventate con coraggio. Voglio vedere donne trans in posizioni di potere, in politica, oltre che sulle copertine e passerelle di moda, dove, comunque, sono ancora poche. E per l’ambiente: sono brasiliana, sta succedendo il peggio alle foreste. Aree che per migliaia di anni sono state preservate con incredibili lotte di resistenza al colonialismo, alle invasioni, all’industrializzazione, alla globalizzazione, dalle popolazioni indigene. Dovrebbero essere queste persone ad avere visibilità e voce in capitolo per insegnarci come fare a salvare il pianeta, visto che l’hanno fatto finora.

Pantene celebra il concetto di “sorellanza”, di complicità e unione fra donne contro pregiudizi e canoni: credi nella solidarietà femminile o hai sempre combattuto da sola?

Certo che sì, fin dalla mia infanzia. Ho due sorelle, mamma, nonna e sette zie. In casa, mio padre ha sempre considerato la visione di mamma come legge. Sono cresciuta quindi in un contesto fortemente matriarcale che mi ha trasmesso un grande amore per le donne. Trans, ma anche cosidette “cisgender”.

Cosa vorrebbe dire “cisgender”?

Negli studi di genere, è la definizione di chi nasce in un corpo fisico che ne rispecchia l’essere. Descriverebbe, con le riserve che ogni categorizzazione comporta, chiunque si trovi in una condizione di concordanza fra il proprio essere biologico e la propria l’identità personale. Molte donne hanno fatto rete intorno a me, altre si sono avvicinate proprio cercando comprendere come viva e pensi una donna transessuale. La soldarietà fra “donne nate donne” e donne che hanno lottato per diventarlo è una bellissima forma di femminismo che definisco “inter-sessionale”. Esistono femministe che non considerano le trans meritevoli delle loro battaglie: ma allora, che femminismo è?

Donne che invece ti ispirano?

Una delle mie attuali grandi muse che ho l’onore di frequentare è Erica Malunguinho: è un’avvocatessa, brasiliana, ma soprattutto, la prima donna trans di colore eletta nella storia della politica brasiliana. Sto imparando moltissimo da lei, mi sta accompagnando, come ci dicevamo, in un’ulteriore fase di trasformazione mentale. Lei affronta le discriminazioni da vicino, di petto, con coraggio. Sentirete molto parlare di questa donna. E poi, c’è Angela Davis, pioniera dell’attivismo nero in America, che ho studiato attentamente negli ultimi anni, e che non smette di ispirarmi.

Hai mai avuto paura delle conseguenze, sia fisiche che spirituali, delle tue scelte?

Mi sono tatuata “coragem”, coraggio in portoghese, quando ho preso il primo ormone A 25 anni, tardi, per paura che la mia storia creasse scandalo a mio padre, campione nel calcio. Non ho avuto paura perché sono stata privilegiata e fortunata: ho avuto una famiglia che mi ha amata e sostenuta in tutto, e possibilità economiche per compiere la mia transizione. Ma, al mondo, sono più quelle che non ce la fanno. Questo, mi fa piangere.

Cosa ti fa arrabbiare?

Le donne non solidali fra loro. Troppe “cisgender” sono rivali, competitive. Nel periodo della schiavitù, in Brasile, esistevano le “senzalas”, i villaggi dove venivano tenuti gli schiavi africani, divisi appositamente in gruppi ostili fra loro, così che restassero deboli e innocui per chi li schiavizzava. Lo stesso avviene nella società moderna: le donne sono state messe nelle condizioni di vedere le altre come rivali per un meccanismo sociale imposto da secoli di potere maschile e maschilista, che le ha tenute separate e sottomesse. Non è un caso unico: molti comportamenti sociali attuali sono eredità di secoli.

Come si può rompere il cerchio, secondo te?

Più un’altra donna ci sembra competitiva, rampante o al contrario troppo chiusa, più bisogna cercare di avvicinarci a lei per fare in modo di capirci, unirci, andare oltre barriere. E, tutte insieme, mettere un punto ad una società maschilista tossica. Sarà la salvezza anche per gli uomini. E fra donne, alla fine, basta poco: smentitemi, a proposito, se non basta parlare di capelli per rompere il ghiaccio!

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Beyoncé, rossetto bordeaux e capelli in stile Grande Gatsby

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Alle trasformazioni Beyoncé ha abituato i fan, specie in fatto di capelli, complice anche una certa familiarità con le parrucche. L’ultimo look, sfoggiato in occasione del gala della Shawn Carter Foundation, del marito Jay-Z e della madre di lui, Gloria Carter, esalta però i sui suoi ricci naturali: un semi raccolto morbido ondulato, con le lunghezze sciolte sulle spalle che completava perfettamente il suo abito in tulle incrostato di cristalli e piume di struzzo Roberto Cavalli Couture fatto apposta per lei, e sandali Jimmy Choo.

L’hairstyle effetto “The Great Gatsby”

«Modern Gatsby hair»li ha definiti su Instagram l’hairstylist Neal Farinah, che si è occupato del look della cantante. E in effetti le onde sulla fronte, scolpite da un styling impeccabile ma lasciate morbide, ricordano proprio le acconciature di moda negli anni in cui è ambientato il romanzo di Fitzgerald, tra i Venti e i Trenta del Novecento.

Il rossetto: bordeaux deciso

L’abito a sirena con piume ha completato la potenza evocativa dell’hairlook, mentre sul fronte trucco Beyoncé ha optato per un rossetto bordeaux deciso, bilanciato da un trucco occhi più soft nelle sfumature del mattone. Un colore tipicamente autunnale, che ben si sposa con la pelle dorata della cantante e che è tra i best trend del periodo, insieme a tutte le gradazioni del rosso, dal classico da diva al corallo. Visto sulle passerelle (comprese quelle della prossima stagione) adorato dalle donne famose, è l’accessorio star dell’autunno-inverno, in tutte le sue sfumature. Impossibile farne a meno.

 

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Victoria Beckham debutta nella skincare con Augustinus Bader

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Dopo il lancio della sua prima line make up, Victoria Beckham allarga gli orizzonti e punta a conquistare le donne anche sul fronte skincare. La novità è arrivata su Instagram, dove la stilista ha pubblicato una foto che la ritrae con Augustinus Bader, medico tedesco specializzato in medicina rigenerativa a sua volta ideatore di una linea skincare, lanciata per finanziare le sue ricerche nel campo delle cellule staminali.

Le dichiarazioni di Victoria

«Ci sto lavorando da molto, molto tempo ed è stato un sogno sviluppare, con Augustinus, una crema idratante priming che lavora per migliorare la salute della pelle», ha scritto l’ex Posh Spice su Instagram. Il prodotto sarà lanciato martedì 19 novembre e secondo le promesse dovrebbe donare al viso un effetto fresco e glow ma natural.

Solo una crema o anche altro?

Per i dettagli bisognerà attendere domani, e non è ancora chiaro se il lancio riguarderà solo una crema o anche altre referenze collegate. Certo è che sarà all’insegna della sostenibilità, dato che la stilista, come rivelato dal The Sunday Times, lo ha testato anche sull’amatissima figlia Harper e sul marito David. Non resta che attendere (e provarne l’efficacia).

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Kate Middleton al Palladium Theatre di Londra. Il look beauty (e non solo) della serata

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Che i capelli siano tra i punti di forza di Kate Middleton è un dato di fatto: lunghi e folti, tengono bene qualsiasi piega e non temono nemmeno la famosa umidità della spesso uggiosa Londra.

È stato così anche lunedì 18 novembre, quando insieme al marito William la duchessa ha rappresentato la famiglia reale britannica al Palladium Theatre di Londra, dove ogni anno a novembre si tiene lo show del Royal Variety Performance, che raccoglie fondi a favore di una charity sostenuta da Elisabetta II.

Il beauty look di Kate Middleton

Kate, per l’occasione, ha scelto un beauty look sofisticato che ha messo l’accento proprio sui capelli. Sciolti sulle spalle e molto vaporosi, sono stati modellati (probabilmente) a boccoli con spazzola e phon e successivamente aperti in onde più ampie, in pieno stile Chelsea blow dry, tecnica che consiste in una prima asciugatura parziale (la chioma resta umida al 25%) poi portata a termine con bigodini riscaldati. Un hairlook sicuramente classico, in linea con lo stile della Middleton, che ha contribuito ad esaltare le sfumature caramello del castano, da poco rinnovato. Nessuna rivoluzione sul fronte make-up. La duchessa di Cambridge non esagera mai.

Sugli occhi un leggero smokey-eyes nei toni del grigio e del nero, e un eyeliner appena più marcato del solito, ideale per una serata speciale, mentre per la labbra ha puntato su un rosa tenue leggermente perlato, nella stessa nuance del blush.

Kate Middleton

Kate Middleton al Palladium Theatre. Nel 2017, in azzurro Jenny Packham, e nel 2019, in nero Alexander McQueen (Getty Images)

L’abito e gli accessori

L’ultima volta al Palladium per Kate Middleton era stata nel 2017 e in quell’occasione aveva scelto un abito azzurro che molti avevano associato a quello di Elsa di Frozen. Nessuna confusione con altre principesse questa volta: la duchessa era in long dress nero in pizzo, realizzato su misura da Alexander McQueen, tra i suoi stilisti preferiti. Scollatura a cuore sul davanti e a v sulla schiena, scarpe abbinate, e una clutch molto semplice.

Pochi i gioielli. Oltre all’anello di fidanzamento, un paio di orecchini con perle e una pietra verde firmati Erdem, nella stessa sfumatura degli occhi. Sono i dettagli, del resto, che fanno la differenza. Sempre.

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Caduta capelli: consigli, rimedi e strategie per prevenire e rinforzarli

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Fino a cento al giorno: tanti sono i capelli che si possono perdere, perché come tutte le forme di vita anche loro hanno un ciclo vitale, che dura dai sei ai sette anni. Niente allarmismi, quindi, se capita di trovarne qualcuno impigliato nella spazzola, specie in autunno, stagione di passaggio che risente del cambio di temperatura, delle ore di luce e soprattutto presenta il conto di come i capelli sono stati trattati durante l’estate, tra sole, salsedine e lavaggi frequenti.

Cosa fare in caso di capelli in caduta libera? Correre ai ripari se si è particolarmente predisposte (per fattori genetici, di età, oppure perché si posseggono capelli fragili e sensibilizzati) oggi non è un problema, grazie a trattamenti specifici da fare sia in salone che a casa.

Sì al massaggio no allo scrub

«Per riossigenarli e riattivare il microcircolo del cuoio capelluto è ottimo un massaggio che favorisce la crescita di capelli più sani e forti da eseguire con un prodotto specifico anticaduta», spiega Barbara Bimbati, hairstylist Evos Parrucchieri. «Con la sinergia di massaggio e prodotti specifici, i capelli diventano più ricettivi ad assorbire i principi attivi e appaiono più vitali e corposi al tatto. Il cuoio capelluto, inoltre, si libera da cellule morte e altre impurità, lasciando i capelli più leggeri e luminosi. Da evitare, invece, lo scrub, almeno per un po’. Il motivo è semplice: «Con lo sfregamento dei granuli, rischia di indebolire ulteriormente i bulbi piliferi».

Fiale e sieri: come applicarli

Tanti i prodotti senza risciacquo che si prestano allo scopo, in sieri o fiale concntrate. Sempre più performanti, non appesantiscono, non sono oleosi e non sporcano, garanzia di una grande versatilità. L’applicazione diventa il momento perfetto per il massaggio: andrebbe fatto ogni giorno, almeno per i primi due mesi e poi una-due volte a settimana, a seconda delle esigenze specifiche.

1) Realizzare delle sezioni a zig-zag e iniziare la fase di scollamento su tutto il cuoio capelluto.

2) Con il palmo della mano effettuare dei movimenti circolari su tutto il cuoio capelluto per rilassare la cute.

3) Preparare la fiala e applicarla sul cuoio capelluto prendendo delle sezioni a raggiera.

4) Iniziando dalla zona frontale, eseguire con il palmo della mano un massaggio di esfoliazione, proseguire sulla zona delle tempie e terminare sulla nuca.

5) Partendo dalla zona temporale far scivolare le dita fino alla nuca, effettuando un leggero sfregamento sul cuoio capelluto. Proseguire nello stesso modo su tutta la testa.

6) Scarico: partendo dalla zona frontale far scivolare le mani su cuoio capelluto, collo e spalle.

Gli ingredienti amici del capello

Ci sono alcuni ingredienti specifici da cercare nell’Inci dei prodotti haircare. «La caffeina è riossigenante e riattiva il microcircolo, l’eucaliptolo e l’olio essenziale di menta sono rinfrescanti, purificanti e tonificanti, lo zenzero è energizzante e stimola la crescita dei capelli. La canfora favorisce l’assorbimento dei principi attivi, l’arnica è antiossidante e il guaranà rinforzante» aggiunge Barbara Bimbati.

Il potere della cheratina

Tanti anche i prodotti con cheratina, sia naturale che sintetica, base della struttura stessa del capello. Da quella di Kopexil di Creattiva, ad azione ristrutturante per aumentare la resistenza capillare, alla formula inedita della linea Virtue, dell’hairstylist delle star Adir Abergel, appena arrivata da Sephora: la sua formula rivoluzionaria riconosce i danni presenti nella struttura capillare e li ripara.

Gli integratori

E poi ci sono gli integratori alimentari, in pillole o in bustine. Ricchi di vitamine, specie quelle del gruppo B, aiutano a fortificare il capello. Non hanno controindicazioni, ma è sempre bene chiedere al proprio medico prima di assumerli, specie se in concomitanza con farmaci.

Shampoo e asciugatura delicati

Un capello sano non è merito solo di shampoo&co, ma dipende anche da come viene trattato. «In questo periodo è meglio non usare trattamenti troppo aggressivi per evitare che il disturbo peggiori e adottare qualche piccolo accorgimento» svela l’esperta. «Per il lavaggio bisogna utilizzare acqua tiepida e l’aria del phon non deve essere troppo calda né troppo veloce. Meglio evitare piastra e ferri, così come pure bisognerebbe fare a meno di asciugarli e strofinarli a testa in giù con l’asciugamano.

No agli elastici

Sconsigliato legare i capelli troppo stretti e per troppo tempo. L’ideale è spazzolarli ogni giorno, possibilmente mattina e sera con delle spazzole in setole naturali e non “giocarci” intrecciandoli tra le dite perché, se per noi è un anti-stress, per i capelli sono rotture meccaniche, specie delle punte». Un consiglio per le sportive? «Ottima una coda morbida e poi una treccia, in modo tale da non annodarli troppo».

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Kylie Jenner vende le quote del suo brand beauty per 600 milioni di dollari

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Mossa a sorpesa per Kylie Jenner: la sorella minore di Kim Kardashian ha venduto al colosso Coty il 51% del suo marchio beauty. La cifra? 600 milioni di dollari. La Jenner era stata proprietaria esclusiva del brand fin dalla sua fondazione, nel 2015, ma ora le cose sono cambiate.

La mossa non è arrendevole come potrebbe sembrare, anzi, punta all’espansione del brand, come rivelato dalla stessa Kylie in una nota. «Sono entusiasta di collaborare con Coty per continuare a raggiungere ancora più fan con Kylie Cosmetics e Kylie Skin in tutto il mondo».

Kylie Jenner

Kylie Jenner. (Getty Images)

A Kylie Jenner la responsabilità creativa

Kylie continuerà ad occuparsi del lato creativo dei brand, mentre all’azienda statunitense, che detiene anche altri marchi noti, si occuperà della commercializzazione. «Questa partnership consentirà a me e al mio team di restare concentrati sulla creazione e lo sviluppo di ogni prodotto». L’affare è piaciuto subito ai vertici di Coty, che hanno intuito presto le potenzialità della giovanissima Kylie, tanto che si vocifera anche di un’espansione nel campo delle fragranze.

Ventidue anni, eletta da Forbes più giovane miliardaria d’America, 151 milioni di follower su Instagram, la Jenner sembrerebbe aver molto fiuto per gli affari ed è riuscita presto a trovare la sua strada, liberandosi dall’ingombrante presenza di sorelle altrettanto note, da Kim, a Kendall, tra le modelle più quotate del momento. E come altre donne famose ha imboccato la strada dell’imprenditoria beauty. Con risultati notevoli. L’ultima nata è una collezione natalizia. E Kylie non ha certo intenzione di fermarsi qui.

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Acconciature capelli: le trecce sono il raccolto di tendenza, dalle passerelle ai braids bar

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Le trecce sono tornate. Anche a sfilare. Se la giocano, fra le tendenze capelli, con bob e caschetti, e lo dimostra Instagram dove l’hashtag #braids arriva a 12 milioni di condivisioni. Conquistano soprattutto le Millannials come soluzione da giorno, ma anche a celeb di ogni età come look romantico da red carpet.

Il segreto di tanto successo? L’abbiamo chiesto ad un esperto, Franco Gobbi, Ambassador Milk_Shake: «La trecca si presta a tante interpretazioni a seconda delle proprie esigenze, pur sempre restando una soluzione capace di sistemare i capelli disordinati e fuori controllo. Inoltre, riesce a regalare un look alla moda a chiunque», spiega.

La treccia giusta per ogni viso

«La regola non detta della treccia perfetta è che deve bilanciare le irregolarità che sono presenti nel viso» spiega l’esperto. «Per esempio, per un viso tondo, sarebbe meglio intrecciare le ciocche partendo già dalla zona delle tempie e portandole all’indietro effetto “liftante”» spiega.

Nel caso di un volto triangolare o affilato, «si dovrebbe puntare a un modello flat, senza troppo volume, tutto all’indietro».

Per un viso quadrato o spigoloso, «la soluzione migliore è quella di lasciare i capelli più morbidi, magari in una soluzione con ciocche che sfiorino gli zigomi intrecciando i capelli solo parzialmente, mai dalla parte superiore della testa ma solo dalle lunghezze».

Ci sono poi delle certezze: «trecce semplici singole all’indietro regalano a chiunque un look pulito e grafico, così come le trecce raccolte su se stesse a chignon sono una soluzione raffinata e di facile esecuzione che si presta ad occasioni speciali di ogni tipo, matrimonio compreso».

Perchè chiederla in salone

Realizzarle a casa da sole può non essere semplice, fatta eccezione per la classica treccia unica, che parte da una coda bassa e da quelle doppie in stile Mercoledì Addams, riportate in auge anche in passerella Dior e Max Mara per la prossima SS 2020. Per gli intrecci più complessi e i knot, nodi altrettanto chic, basti pensare a quelli avvistati all’ultima sfilata di Armani, serve un professionista. E i servizi a tema in salone sono sempre più richiesti.

Alcune delle trecce realizzate da Franco Gobbi, Ambassador MIlk_Shake

 

«Milk_shake Braiders, ad esempio, è un servizio salone con tre “menu”, dove è possibile scegliere il proprio raccolto prêt-à-porter tra i 18 look che ho realizzato fra trecce e nodi, declinabili per tutte le occasioni» ontinua Franco Gobbi. Il servizio è disponibile in tutti i saloni z.one concept che aderiscono all’iniziativa e a seconda del look scelto occorrono dai 15 i 35 minuti per realizzare la treccia.

Un intreccio ben fatto generalmente non ha bisogno di altro per stupire, ma se l’occasione lo merita, si può aggiungere un dettaglio prezioso. Un’idea? «I fermacapelli di Chanel con le perle e quelli Versace color oro, visti sulle passerelle di Parigi e Milano, possono essere una soluzione raffinata e di effetto».

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