Quantcast
Channel: Bellezza e Beauty – iO Donna
Viewing all 6384 articles
Browse latest View live

Tendenze capelli 2019: è mini frangia mania

$
0
0

Surclassata da quella vaporosa di Brigitte Bardot nei ’60, quella lunga e e bohemienne a sfiorare le ciglia di Jane Birkin nei ’70, è tornata a fare capolino nei ’90. Ma, escluse alcune amanti del punk e del grunge, non sono state in molte a fare della frangia nella sua versione più corta, estrema e destrutturata, un dettaglio di stile molto comune. Questo perché, oggettivamente, non è per tutte: la micro o mini bang è minimale e coraggiosa, appunto, per definizione. Un bel mix di grinta, consapevolezza, self confidence e un pizzico di incoscienza è ciò che serve per osare quello che sembra essere il nuovo accessorio beauty più alla moda del momento.

Linda Evangelista nel 1991, Gigi Hadid in passerella Prada Men AI 19/20, Maria Lourdes Ciccone per la campagna Miu Miu PE 19.

La frangetta è ovunque, ma soprattutto, sulle ragazze più in vista: su Gigi Hadid per la prima volta in passerella Prada e sui cartelloni pubblicitari. Sulla nuova testimonial Miu Miu, che ne sfoggia una micro, rock, nonostante il cerchietto gioiello: Lourdes Maria Ciccone, figlia di Madonna. A proposito di figlie d’arte, l’ha indossata, posticcia, anche Kaia Gerber, sempre per Miu Miu, ma in passerella. E si è prestata anche Irina Shayk, per la campagna Dsquared2 PE 19.

La storia vuole che la prima, vera, micro frangia fu sfoggiata da Cleopatra, la regina più stilosa di tutte le epoche. Ma a consacrarla sono state due coraggiose icone dei Fifties: Audrey Hepburn, che, audace, se la fa tagliare davvero sul set di Vacanze Romane nel ’53 e una “certa”, più disinvolta, Bettie Page, che, negli stessi anni, riuscì a farsi notare fra le Pin-up dell’epoca grazie a un colpo di forbici, una frangetta nero corvina, dritta, piena e tondeggiante, a distinguerla da tutte le altre.

Moda e cinema hanno mostrato poi mille modi di reintepretarla: dalle versioni glamour che fecero la fortuna di Linda Evangelista nei ’90 ad Audrey Tatou ne Il favoloso mondo di Amélie passando per Natalie Portman in Closer e Rooney Mara nei panni della hacker punk Lisbeth Salander della saga Millennium.

Perché da infantile e bon ton a dichiaratamente provocatoria, grintosa e ribelle è tutta questione di millimetri e pienezza. «Mentre di solito la frangia è una sorta di “coperta di sicurezza”, tagliarla corta sopra il sopracciglio può avere l’effetto opposto: accende di colpo i riflettori sul volto» dice la hairstylist Nikki Lee del salone Nine Zero One di Los Angeles dove è passata Emma Roberts. «Pone tutta l’attenzione sulla fronte, che non dovrebbe mai esere troppo alta, sugli zigomi e sul naso. Ecco perché sta bene a chi ha un volto ovale e lineamenti delicati».

Jen Atkins, la hairstylist di Bella Hadid, che si diverte a indossarla spesso per eventi e serate, consiglia di vedere come si sta raccogliendo i capelli e rigirando le punte in avanti, a frangetta, appunto. E, una volta deciso lo stile, commissionarne una posticcia dal proprio hairstylist di fiducia. Un trucco per tagliare davvero, ma renderla un po’ più soft? Lasciarla solo di mezzo pollice più alta delle sopracciglia, e mai troppo regolare, preferendo una trama leggera, aperta al centro o di lato. Ne guadagna in dolcezza, e in portabilità.

L'articolo Tendenze capelli 2019: è mini frangia mania sembra essere il primo su iO Donna.


Naomi Campbell, debutto con un caschetto di ricci afro-vintage

$
0
0

Probabilmente si tratta di una parrucca: i veri capelli della “Venere nera” avrebbero lunghezze ridotte al minimo (come lei stessa ha mostrato in un recente post su Instagram). Di fatto, Naomi Campbell, 48 anni, ha distratto tutti dalla sfilata maschile Louis Vuitton a Parigi: gli occhi erano solo per lei e il suo nuovo, vaporoso, ultra riccio, caschetto Eighties, dejavu istantaneo di quello di un’icona: Whitney Houston.

Un taglio alla “I Will Always Love You”, per intenderci, che sfida la gravità e prende immediato volume con perimetri tondeggianti intorno al capo: l’ideale per incorniciare visi magri e allungati come quello della supermodel. Decise schiariture dorate sulle punte regalano luce e sottolineano ulteriormente il dinamismo dei ricci: la texture non ha niente da invidiare alle vecchie permanenti anni ’80 e inizio ’90, a cui il taglio è un esplicito omaggio.

D’altronde, anche sulle passerelle si è avvistato un deciso ritorno dei ricci da “disco queen”, a partire da Gucci, dove la creatività visionaria di Alessandro Michele ha rispolverato e remixato elementi iconici dello stile dei Settanta e Ottanta anche in fatto di capelli e acconciature. Naomi sembra confermare: un gusto vintage continuerà ad ispirare le tendenze capelli del 2019. Tra i nuovi look della collezione Legacy dei saloni Toni&Guy, ad esempio, c’è un pixie riccio fitto che “racconta come eravamo, ad ispirare ciò che saremo”. Si chiama Native Energy, anche il taglio più wild della collezione Davines, un bob medio destrutturato che evoca la bellezza del vento che scompiglia i capelli e il calore del sole, con schiariture dinamiche.

«Il maggior pregio è il volume. La testa è “piena”, divertente, giovanile», racconta l’hairstylist Luciano Colombo. Di fatto, per Naomi, è un altro look vincente messo a segno nella sua lunga carriera da trendsdetter. Resterà fedele al look o si è trattato solo di un vezzo per un giorno?

L'articolo Naomi Campbell, debutto con un caschetto di ricci afro-vintage sembra essere il primo su iO Donna.

Kesha, Vanessa, Meghan e le altre: le lentiggini come simbolo di forza

$
0
0

Una foto in primo piano e il viso pieno di lentiggini (bellissimo): così la cantante Kesha si è mostrata per la prima volta su Instagram senza nessuna traccia di trucco, con l’intento dichiarato di dare un corso nuovo al 2019 appena iniziato. Amare se stessa e la sua vita, definita «incasinata e imperfetta» e mostrare, finalmente, le efelidi, finora sempre tenute nascoste sotto abbondanti strati di fondotinta («Voglio amarmi come sono e lasciar libere le lentiggini…» “urla” la cantante su Instagram). A guardarla, la Kesha truccata e maestra di contouring, sempre molto più adulta dei suoi 31 anni, si stenta a credere che si tratti della stessa ragazza di questo scatto che in poche ore ha fatto il giro del web. «Avevamo bisogno di vedere questo», «Non usare più il trucco», tra i commenti più ricorrenti dei fan della cantante.

Kesha in versione truccata (in uno scatto per Hollywood Reporter, via Instagram)

Una foto che non va vista solo come il vezzo di una star in mood acqua e sapone, ma che racconta molto di più. Serviva davvero, in tempi in cui il body shaming, specie sul web, non conosce freni. Sono solo di pochi giorni fa i commenti contro una campagna di intimo Calvin Klein su Zalando, che ha scelto come protagoniste modelle curvy. La pioggia di insulti è stata talmente straripante che la piattaforma si è vista costretta a oscurare i commenti, provenienti soprattutto da donne, che con le loro simili, alla fine, sono sempre le più impietose.

View this post on Instagram

Tutto molto bello???? Besitos Amigos ????????

A post shared by Vanessa Incontrada (@vanessa_incontrada) on

A parole, insomma, si è sempre bravi a proclamarsi oltre ogni apparenza, ma davanti a un corpo appena un po’ più burroso è altrettanto facile urlare allo scandalo, così come davanti a un viso pieno di lentiggini come quello dell’attrice Vanessa Incontrada, già in passato accusata per il presunto sovrappeso e presa di nuovo di mira proprio per via delle lesioni sul viso tipiche delle pelli chiare. Colpa, si fa per dire, di una vacanza alle Maldive, che ha scatenato gli haters, sempre pronti ad attaccare sul fisico. Ma da quando le lentiggini sono un difetto?

Mostrarle, poi, è sempre più cool tanto che c’è anche chi cerca di ricrearle. Su Instagram l’hashtag #fakefreckles, ossia lentiggini finte, riemerge con ciclicità (esistono anche dei prodotti specifici per ricrearle ad hoc), e poi ci sono le star come Kesha, che le mostrano con fierezza. Lo aveva fatto Christina Aguilera, bellissima sulla cover di Paper Magazine, firmata dalla fotografa Zoey Grossmann, nel marzo 2018, e le sfoggia senza vergogna Meghan Markle, moglie del principe Harry d’Inghilterra. La duchessa di Sussex non le ha nascoste nemmeno il giorno del royal wedding, quando ha sfoggiato un beauty look naturale ma per nulla coprente, sempre spia di una carattere deciso, che all’apparire bada poco. Una nuova generazione avanza al grido #nomakeup.

 

 

L'articolo Kesha, Vanessa, Meghan e le altre: le lentiggini come simbolo di forza sembra essere il primo su iO Donna.

Madonna: cambio look con un taglio corto e corvino

$
0
0

“E se….”, come dire, “lo facessi davvero?” Così dark non si vedeva dai tempi del videoclip di Frozen, 1998: Madonna ha postato un selfie sul suo account Instagram da 12 milioni di followers con un nuovo taglio tomboysh tinto di nero corvino. Una parrucca, si deduce dalla fila di manichini sul retro, che la pop star sta forse provando per le riprese del nuovo album in lavorazione, di cui rumors danno per probabile il titolo Magic.Il nuovo tour è stato annunciato per la fine del 2019, dopo ormai tre anni di assenza dalle scene dal successo di Rebel Heart.

Mamma a tempo pieno, trasferitasi a Lisbona per la carriera calcistica del figlio David, la regina del pop starà preparando un ritorno in grande (e nuovo) stile. Con lei, in foto (anzi, in “photobombing”, scrive) una delle due gemelline Stella e Esther Mwale, adottate in Mawi a febbraio 2016.

Nella sua carriera, quanto a capelli, Madonna ha provato di tutto: dalle permamenti eighties degli esordi alla fase Marilyn per Material Girl, passando per il biondo platino corto e spettinato di Papa Don’t Preach. Al contrario delle mille sfumature di biondo su cui ha variato fino ad oggi, le volte in nero sono rare: la prima svolta dark fu nel 1989 per il singolo Like A Prayer, poi il pixie nero corvino in Rain (1992), gli anni del sucesso, degli scatti di Peter Lindbergh fino a Frozen (1998) e poi, solo per una sera, al Met Gala del 2013: era una parrucca il caschettone con frangia sfoggiato sul red carpet a tema “Punk: Chaos to Couture”.

Le volte di Madonna in nero: in Like a Prayer, in Ray of Light, al MET Gala 2013.

Nella gallery, la beauty evolution della regina del pop, dagli esordi a oggi.

 

L'articolo Madonna: cambio look con un taglio corto e corvino sembra essere il primo su iO Donna.

La verità di Jessica Simpson alla #10yearschallenge: le caviglie gonfie per la gravidanza

$
0
0

Jessica Simpson

Da giorni le celeb si affannano a partecipare numerose alla #10yearschallenge, la sfida che invita a postare foto di se stessi a distanza di 10 anni. Se però la maggior parte di loro ha colto la palla al balzo per dimostrare come il tempo non ne abbia minimamente scalfito l’innegabile bellezza, in pochissime lo hanno fatto con sincera verità.

Tra queste c’è Jessica Simpson che, incinta del suo terzo figlio, ha pubblicato una doppia foto che mette a confronto le sue snelle gambe di un tempo con il piede vistosamente gonfiato dalla gravidanza. La foto della caviglia era stata già pubblicata altre volte, chiedendo consigli ai follower per di trovare una soluzione al problema. In un mondo di star perfette e di super mamme che a poche ore dal parto si presentano in forma smagliante ai flash dei fotografi, il post di Jessica Simpson, quindi, rappresenta un messaggio autoironico e positivo.

Jessica Simpson, infatti, è incinta del terzo figlio, dopo Ace Knute, di 5 anni, e Maxi Drew, di 6 avuti dal marito Eric Johnson. Le precedenti gravidanze l’hanno già portata ad affrontare un corposo aumento di peso, con cui ha dovuto per lungo tempo fare i conti. Dopo l’ultima, ad esempio, ha dovuto fronteggiare una drastica dieta per eliminare i ben 30kg accumulati.

Ma perché in gravidanza si verifica un problema del genere? “Il motivo può spendere da una risposta del corpo agli ormoni gravidici ma anche da una stasi venosa causata sia dall’ingombro dell’utero (che aumenta di volume) sia da una ridotta motilità del diaframma (che funziona come pompa per il ritorno venoso)” ci rivela l’ostetrica Violeta Benini.

Cosa si può fare per evitarlo?

“Evitare di stare troppo in piedi o troppo sedute, è ottimo fare movimento soprattutto in acqua, oppure utilizzare delle calze antitrombotiche”. “In più si possono fare degli esercizi di respirazione per liberare il diaframma o dei trattamenti dall’osteopata/fisioterapista per migliorare la mobilità. Infine attente all’alimentazione”.

Recentemente, in un’intervista al Guardian, anche Keira Knightley si è espressa a riguardo il tema del corpo in gravidanza, scagliandosi in modo forte contro Kate Middleton, colpevole a suo dire di aver dato un’immagine distorta della maternità, comparendo perfetta a poche ore dal parto: “Il corpo femminile è un campo di battaglia – spiega la Knightley – ma nessuno racconta davvero cosa significa essere donna”. Fortuna che qualcuno, invece, ogni tanto lo faccia.

L'articolo La verità di Jessica Simpson alla #10yearschallenge: le caviglie gonfie per la gravidanza sembra essere il primo su iO Donna.

Da Jennifer Lopez alla Aniston, da Cate Blanchett a Catherine Zeta-Jones: i segreti beauty delle 50enni del 2019

$
0
0

“La natura ti dà il volto che hai a 20 anni. È compito tuo meritarti quelle che avrai a 50!” diceva Coco Chanel. Facile, viene da pensare, meritarsi un volto che sfida il tempo a Hollywood… La buona notizia è che le 50enni più celebri dello star system, dei loro elisir di giovinezza, non fanno segreto, anzi. #LoveMeAsIam, si ama così com’è, senza filtri, senza trucchi da palcoscenico, scrive, una di loro. Jennifer Lopez, che taglierà il traguardo dei 50 il prossimo 24 luglio, lascia increduli i suoi 85 milioni di follower Instagram: il suo volto, senza trucco, sembra quello di una venticinquenne. Non aver mai fatto ricorso a trattamenti (almeno, evidenti) di medicina estetica è da sempre motivo di orgoglio e vanto della pop star, che mostra spesso, invece, le ore di duro allenamento in palestra per mantenersi in forma.

Jennifer Lopez

Ma a cosa deve, quindi, quell’aura da eterna teenager in volto? Il segreto di bellezza numero uno di “Jenny from the block” sarebbe piuttosto semplice: un uso costante di acido glicolico. Più volte la pop star l’ha definito il più semplice e conveniente prodotto per la cura della pelle, capace di rinnovarla, illuminarla, trattarre irregolarità e macchie in un gesto. Per nutrire e reidratare, adora invece oli con polvere di acquamarina (non a caso, la pietra dell’eterna giovinezza), la crema giorno lenitiva Dr Hauschka’s Rose Day Cream e l’iconica Creme de La Mer, dal complesso biomarino rigenerante ricavato dalla fermentazione di un’alga del Pacifico. Al trucco ci pensa da sola: la sua gamma di cosmetici Jennifer Lopez Beauty è in vendita da circa un anno e si amplierà allo skincare nel 2019.

Jennifer Aniston, Jennfer Lopez e Cate Blanchett, tre delle donne più belle di Hollywood compiono 50anni nel 2019

Tra gli esempi di eterna giovinezza, la Lopez è in buona compagnia. L’11 febbraio festeggerà i 50 Jennifer Aniston, eletta due volte donna più bella del mondo dalla rivista People. Lei sostiene di dovere tutto al dna greco della nonna paterna, per questo le basterebbero pochi essenziali di skincare (i detergenti e idratanti di Aveeno e Neutrogena). Prenota però spesso il Resculpting Facial di Tracie Martyn a New York (tra le clienti ci sono anche Dakota Johnson, Sara Sampaio, Kim Kardashian, Kate Winslet), un trattamento noto come “anti-botox”, basato su micro correnti che stimolano i muscoli facciali, invece che paralizzarli come la tossina botulinica. Si può provare, molto simile, con un acquisto online: il gadget NuFACE (175 euro), approvato dalla FDA, sfrutta la stessa tecnologia a microcorrente utilizzata da dermatologi ed estetisti per effettuare un “allenamento facciale” da 5 minuti anche a casa. “Anche il viso è composto da muscoli: se non ti alleni, alla fine tutto cade” racconta l’attrice.

Jennifer Aniston in un meme sul #10yearschallenge

Ha già festeggiato i 50, il 2 gennaio, Christy Turlinghton: la ex supermodella, attivista, runner, maniaca del green, giura di non usare altro che “face oils” ai vinaccioli d’uva (must del brand Caudalie, ad esempio): ricco di beta-carotene, vitamine D, C ed E e acidi grassi, lasciato in posa durante la notte, è un portentoso antiossidante contro ogni fattore di invecchiamento della pelle. E non solo: “funziona su tutti i tipi di pelle, tratta l’acne, purifica la pelle, aiutare a ridurre le occhiaie, cicatrici, ripristina il collagene” racconta la top.

Più esotica Cate Blanchett, punta su una chicca jap: la “pitera”, un derivato dalla fermentazione del sakè, brevetto del brand giapponese SK-II (di cui l’attrice è testimonial da 15 anni), nato da un’intuizione: la mani degli anziani birrai, che restavano sempre giovani. La musa e global ambassador Giorgio Armani Beauty (50 anni il 14 maggio) non dimentica mai un SPF quotidiano e si porta con sè il prodotto che il brand giapponese le ha dedicato: SK-II Mid-Day Essence Spray, uno “scudo” anti-età rinfrescante e protettivo. Ne è fan anche Ellen Pompeo, la dottoressa Meredith di Grey’s Anatomy, 50 anni il 10 novembre, attenta anche ad evitare ogni tipo di parabeni e solfati.

Catherine Zeta-Jones

Un’altra presto 50enne da cui prendere appunti di bellezza è Catherine Zeta-Jones: ben cinque i piani di scaffali pieni di prodotti che definisce “essenziali”, anche se giura di non utilizzarli tutti insieme. Nella sua collezione ci sono la Charlotte Tilbury Magic Cream, formula “miracolosa” dalla masetra dei backstage per rimpolpare la pelle e regalare un glow immediato; Sunday Riley Luna Sleeping Night Oil, olio notte al retinolo dalla una texture particolarmente secca che non macchia il cuscino e Sarah Chapman Skinesis Stem Cell della facialista inglese, con staminali vegetali rigeneranti. Il compleanno? Il prossimo 25 settembre.

Dalla messa in piega con il ferro da stiro ai blush sempre troppo accesi, Renée Zellwegger, 50 anni il 25 aprile, ne ha date tante di lezioni beauty, il più delle volte, semi disastrose, nei panni dell’amatissima Bridget Jones. Ruolo che l’ha anche costretta più volte a drastici cambiamenti di peso: per restare in equilibrio durante le trasformazioni, l’attrice è diventata grande fan della corsa. Purtroppo, in Rete si parla più della sua passione per la medicina estetica che di efficaci consigli beauty da condividere.

Gwen Stefani

Semplicissimo, infine, il trick di Gwen Stefani, nata il 3 ottobre: la pop star non si dice troppo attenta allo skincare, ma ad un trucco non rinuncia. Un rossetto rosso fuoco h 24 (Il suo preferito? Revlon Super Lustrous Lipstick), capace di togliere 10 anni di stanchezza al volto. Provare (tutto), per credere.

L'articolo Da Jennifer Lopez alla Aniston, da Cate Blanchett a Catherine Zeta-Jones: i segreti beauty delle 50enni del 2019 sembra essere il primo su iO Donna.

Living Coral, Pantone 2019: il colore di capelli come Julia Roberts e Hailey Baldwin

$
0
0

Quando lo scorso autunno era comparso sulla passerella SS 2019 di Marc Jacobs, in mezzo a tanti altri pastelli ideati da Guido Palau e Josh Wood per Redken, il corallo sui capelli era piaciuto subito, vivace diversivo da una settimana della moda newyorkese che fino ad allora aveva fornito pochi guizzi interessanti, ma è stata la scelta del Pantone Istitute di eleggere il Living Coral a colore guida per il 2019 a focalizzare le attenzioni su questa sfumatura vivace e gioiosa, che conquista per la sua accoglienza e che già fa sognare l’estate che sarà, promettendo di colorare non solo gli armadi ma anche le teste delle più audaci, persino di una che ai cambiamenti radicali è poco avvezza come Julia Roberts.

Le star che lo amano da sempre

Lo scorso novembre l’attrice aveva sfoggiato un rose gold, variazione sul tema, durante una puntata del Jimmy Kimmel Live, mentre nei giorni scorsi è stata Hailey Baldwin a scegliere una testa in pink. Non è la prima volta per la neo signora Bieber, ma la vera pioniera del genere è stata Sienna Miller. Era il 2013 e l’attrice sfilava sul red carpet del British Fashion Awards con una chioma spruzzata di rosa e pesca.

Ad accomunarle tutte è la base, che deve essere chiarissima. Non fatevi ingannare da Kylie Jenner, sorellina mora di Kim Kardashian, i suoi cambi look in pastello, repentini quanto improbabili e sempre perfetti, sono merito di parrucche di altissima qualità, ma per ottenere un effetto che dia l’illusione di essere naturale la decolorazione è l’unica via.

Come si ottiene

«La schiaritura è inevitabile perché bisogna togliere il pigmento naturale del capello, altrimenti non si riesce ad ottenere questo effetto dolce e luminoso» spiega Armando Petracci, responsabile tecnico Framesi. «Se invece si applica il colore senza schiarire si otterranno dei risultati diversi. Sul biondo chiaro, ad esempio, sarà la componente rosa a predominare, sui colori più scuri quella arancio».

Dona alle bionde e a chi ha la pelle di porcellana

Prima di optare per un colore di questo tipo bisogna considerare non solo la base di partenza e la decolorazione necessaria per ottenere il colore finale, ma anche la tipologia del proprio incarnato. «Sta bene su pelli chiare e diafane, anche con efelidi, perché evoca i colori naturali, rosa, pesca e, appunto, corallo. Meglio evitarlo, invece, se si è more con pelle olivastra o più scura e scegliere nuance capaci di valorizzare di più i propri punti di forza». Nessun limite, invece, sul fronte taglio, perché il corallo si sposa bene sia con quelli più corti, a cui aggiunge un mood più sbarazzino e dinamico, che con i lunghi.

L’attrice Sienna Miller è stata tra le prime a intuire le potenzialità di questo colore. Eccola nel 2013, sul red carpet dei British Fashion Awards (©Getty Images)

«Sui lunghi, inoltre, è possibile giocare con l’hair contouring unendo il biondo al corallo con giochi di balayage, ideali soprattutto con l’arrivo della bella stagione, quando la pelle tende a scurirsi un po’. Le sfumature dorate unite al corallo rendono il volto più armonico e luminoso», consiglia Petracci.

Marc Jacobs, SS 2019 (©Getty Images)

D’estate, purtroppo, colori di questo tipo durano molto meno, specie si va al mare, e richiedono attenzioni costanti, almeno ogni quindici giorni. «In città, invece, l’appuntamento in salone è una volta al mese, per tenere a bada la ricrescita e far sì che il colore si mantenga luminoso. Maschere curative lucidanti con pigmenti corallo si possono fare sia dal parrucchiere che a casa, per coccolare il più a lungo possibile il proprio colore del cuore», conclude l’esperto.

 

L'articolo Living Coral, Pantone 2019: il colore di capelli come Julia Roberts e Hailey Baldwin sembra essere il primo su iO Donna.

Tutte pazze per Lucy Boynton: perché tenerla d’occhio

$
0
0

Lucy Boynton. Il nome ai più dirà poco, eppure se siete tra i tantissimi che hanno visto Bohemian Rhapsody l’avete sicuramente ammirata nei panni di Mary Austin, l’unica donna amata da Freddy Mercury. Oltre all’amore della co-star Rami Malek (suo attuale partner anche nella vita), quel film ha acceso i riflettori anche sul suo fascino innato, tanto da trasformarla in una delle icone beauty più promettenti di questo 2019.

Classe 1994, è nata a New York ma è cresciuta a Londra. Ha iniziato la sua carriera giovanissima, nel 2006, debuttando al fianco di Renée Zellweger ed Ewan McGregor in Miss Potter, il film biografico che narrava la storia di Beatrix Potter, autrice del libro per bambini “La favola di Peter Rabbit”. Ma è negli ultimi due anni che la sua popolarità cinematografica ha spiccato il volo grazie a film come Sing Street (2016) e il remake di Assassinio sull’Orient Express (del 2017). Fino ad arrivare al biopic Bohemian Rhapsody, che in Italia ha avuto un tale successo da piazzarsi tra i 20 film più visti di sempre.

Ma non solo. C’è un’altra ragione per cui la sua popolarità è letteralmente esplosa nelle ultime settimane. Si tratta del taglio di capelli sfoggiato ai Golden Globes, un bob mosso dal biondo quasi platino che è rimbalzato sui social media facendo schizzare il suo nome nelle indicizzazioni dei motori di ricerca.

“Quando ho incontrato Lucy la prima volta un anno fa” ha raccontato di lei l’hairstylist Jenny Cho, artefice, tra i tanti look, delle onde di Jennifer Lawrence “mi ha fatto venire in mente la bellezza in stile vecchia Hollywood di Mia Farrow o Natassja Kinski nel film Paris, Texas. Per questo le ho proposto di tagliare i capelli in un caschetto corto”. Il risultato è un bob smussato alla mandibola, altamente versatile, tanto che in queste settimane, complice sempre la sua hairstylist, Lucy ha reinterpretato in modo sempre diverso. Il segreto per realizzarlo  è quello di avvolgere la ciocca attorno alla piastra per ondularla ma badando bene a lasciare le punte fuori, in modo che rimangano piatte.

“C’è la convinzione che con un taglio corto ci sia poco spazio alla creatività sul red carpet, invece Lucy sta dimostrando il contrario” ha raccontato sempre la Cho a Refinery29. Come quando, in occasione dei Critics Choice Awards, ha realizzato per lei delle doppie trecce laterali chiuse da fermagli stellati di strass. Il risultato è stato un raccolto dall’allure romantica ma assolutamente innovativa.

Non resta che aspettare la serata degli Oscars, per vedere con quale beauty look conquisterà tutti.

L'articolo Tutte pazze per Lucy Boynton: perché tenerla d’occhio sembra essere il primo su iO Donna.


Parigi Haute Couture primavera estate 2019, i beauty look

$
0
0

È il sogno della stagione: l’Haute Couture. A Parigi va in scena l’alta moda dedicata alla primavera estate 2019. Un palcoscenico dove tutto è concesso, anche dal punto di vista della bellezza. Pittorica, evocativa, poetica.

Maxi cofana e trucco Eighties dipingono la lady italiana vacanziera di Chanel: i capelli raccolti in volumi esagerati e verticali regalano subito un’aria da dama snob. “C’è del romanticismo del 19esimo secolo e un pizzico di David Bowie”, spiega l’hairstylist Sam McKnight. Lucia Pica, direttrice creativa del make up della maison, ha pensato ad un ombretto blu notte, intenso ma grafico, e labbra rosso pomodoro, a comunicare sensualità decadente.

Da Dior, l’ispirazione è Pierrot: l’iconografia della maschera della commedia italiana in Francia, ma in mood punk, ispira un make up cartoon. Dalla rima inferiore dell’occhio, bordata di kajal nero effetto inchiostro, scende un piccolo tratto, una lacrima stilizzata. La pelle è perfetta come una tela, grazie ai fondotinta Dior Backstage Face & Body Foundation e i correttori Undercover Concealer. Completa il beauty look, una cuffietta con retina gioiello calata sul volto.

Un’idea dal fronte capelli ariva dalla sfilata Iris Van Herpen Haute Couture: la frangia si intinge, nelle punte, nel colore, a creare un bordo pop a contrasto. Nella gallery, i beauty look più belli della settimana dell’haute couture parigina.

L'articolo Parigi Haute Couture primavera estate 2019, i beauty look sembra essere il primo su iO Donna.

Eyeliner fluo, maxi ciglia, illuminanti super glow: il make up da copiare alle Millennials

$
0
0

La conferma arriva dall’open space della nostra redazione: le figlie teenager delle colleghe sono le principali “tester” dei prodotti di bellezza che arrivano al giornale. Silvia, 16 anni, è un’appassionata di maschere al carbone e bb cream. Anna, 18, chiede di riservarle gli illuminanti di Rihanna e l’anticrespo per il “blow dry”, asciugatura e piega fai-da-te. Giulia, 17 anni, vuole provare il rossetto-super glossy Dior Addict Lipstick, mentre Anita, 15, cerca un «un lipstain rosa, mat ma non troppo» da usare anche a scuola. Spray coloranti per capelli, smalti, piastre e styler di ogni tipo vanno indistintamente a ruba. Insomma, queste ragazze di bellezza ne sanno. E, bisogna ammetterlo, spesso molto più delle loro madri.

Tutorial mania
Le nate negli “anni Y” (quindi dal 1980 a fine Novanta) e “Z” (post 2000), vantano competenze nel settore beauty mai viste nelle generazioni precedenti. Tutto merito (o colpa?) di Internet: le native digitali hanno a disposizione una rete di informazioni quattro volte più ampia rispetto alle coetanee del passato. Basta un click per essere aggiornate su mascara, fondotinta, profumi dei desideri. E anche per chiedere un parere a chi li ha provati, magari dall’altra parte del mondo, e ha postato un tutorial o una IG Story. Le ragazze di oggi hanno gusti precisi, sono costantemente alla ricerca di novità interessanti e portate, per abitudine ai social, alla condivisone della loro immagine in maniera spontanea, ironica, giocosa. Il 75% delle 20-30enni europee indossa make up ogni giorno. E l’ha scoperto, nel 73% dei casi, in Rete, non in profumeria. E se le più giovani, per concederselo, dipendono dalla paghetta o dal buon cuore di mamma, altre ricerche di marketing svelano che, nel mondo, circa l’80% delle under 30 preferisce spendere (in alcuni casi, anche dimezzare) il proprio budget mensile proprio in trucchi. Perché? Sarebbe lo strumento più immediato e facile per esprimere al meglio loro stesse, prendere consapevolezza davanti allo specchio, sentirsi più sicure di sé.

Sfilata Byblos PE 19

Facile per loro: troppo presto per preoccuparsi di rughe e primi capelli bianchi, di invecchiamento cutaneo, di stress. Fino circa ai 25 anni, allo specchio ci si diverte e basta. Parola d’ordine: gratificazione. Piacciono prodotti (ovviamente, meglio se griffati) che rendono subito più belle, diverse, speciali. Sperimentare è l’unica regola: vivendo di tendenze a portata di schermo, non resta che sceglierle, provarle a pelle, interpretarle. E condividerle. A creme e skincare dai benefici a lungo termine, le Millennials preferiscono prodotti veloci e multiperformanti come bb cream, primer o fluidi effetto filtro fotografico, che regalano – subito – una pelle “selfie-ready”, pronta allo scatto. E questo genere di prodotti “fast beauty”, pratici e sorprendenti, finiscono per piacere anche alle più grandi: stick coprenti, idratanti e antiage tutto in uno, fondotinta in polveri trasformiste che si adattano alla pelle, correttori effetto pelle levigata, luminosa, più o meno mat o glowy, ma perfetta, fanno piacere a tutte, senza distinzioni d’età.

Sfilata Ulla Johnson PE 19

Vezzi da star
Un po’ di esibizionisimo è parte integrante del fenomeno della bellezza young. D’altronde, le nuove icone generazionali sono Taylor Swift, Selena Gomez, Gigi e Bella Hadid, Kendall e Kylie Jenner. Belle, ben truccate, imperanti sui social. È lì che nascono certi piccoli e grandi vezzi in tema di make up. Eccentrici dopo i trenta. Ma, a piccole dosi, sperimentabili a tutte le età. A partire da un grande classico: il mascara, spesso il primo trucco delle ragazzine. In Rete, dove tutto è esagerato, è mania maxi ciglia (+152% di condivisioni su Pinterest), finte o rese tali da cosmetici effetto “filtro occhioni” di Snapchat. In realtà, per risvegliare lo sguardo basta raddoppiare le passate del solito rimmel.

È “out” chi non ha nel beautycase almeno un illuminante, il cosmetico più venduto nel 2018 fra le Millennials: sui social è gara a chi brilla di più, applicando su zigomi e tempie highlighter in sfumature perlate, preziose, cangianti. Di fatto, un tocco perlato sulle guance è davvero un buon sistema per togliere dal viso la stanchezza.

Sfilata Laroche PE 19

A proposito di icone, continua la mania per le sopracciglia alla Cara Delevingne: folte ma perfettamente curate, definite. Non c’è Millennial che non sappia cosa sia il make up effetto “microblading”, ovvero l’arte del tratteggiarle, pelo per pelo, con matite e pennini dalla precisione sempre più chirurgica. Una moda, vero, che può regalare nuova armonia anche al volto delle adulte, specie in versione semi permamente.

Sfiata Nicopanda P/E 2019

E poi, rossetti e ancora rossetti, intensi come inchiostri, ormai disponibili in una color palette più che variegata, eccentrica. E chi preferisce labbra al naturale, può darsi al “lip contouring, il trucchetto amato dalla modella e imprenditrice Kylie Jenner per ingrandire otticamente le labbra: si ridisegna il contorno a matita e si colorano con un rossetto perfettamente identico al colore naturale.

Sullo sguardo tutto è concesso, compresi eyeliner gialli, verde mela, rosa Barbie: piacciono, forse perché ricordano l’astuccio scolastico, i prodotti in formato matitone e pennarelli, facili da usare e… cancellare. Lasciatevi tentare. E osservate le più giovani, per strada. Sono già due passi avanti.

Sfilata P/E 2019 Cortazar (foto Imaxtree).

L'articolo Eyeliner fluo, maxi ciglia, illuminanti super glow: il make up da copiare alle Millennials sembra essere il primo su iO Donna.

Naomi Campbell e le 40 modelle afro in passerella: il messaggio (anche politico) di Valentino

$
0
0

È la sfilata di cui parlano tutti: la Haute Couture di Valentino andata in scena a Parigi sarà ricordata per molto tempo. E non solo per gli abiti capolavoro, per il climax di emozioni che l’ha caratterizzata (da Celin Dion commossa a Naomi che ha sfilato in esclusiva). Ma anche per il numero altissimo di modelle afro presenti in passerella con i maestosi abiti firmati da Pierpaolo Piccioli.

Il casting “in black” della sfilata Valentino Haute Couture PE 2019

Ben 40 su 65, per un casting la cui diversità ha colpito quasi quanto gli abiti ispirati alla bellezza dei fiori, proprio mentre le parole della canzone The First Time Ever I Saw Your Face di Roberta Flack, suonavano come un chiaro messaggio ai fortunati ospiti. E quando alla fine ha fatto la sua comparsa Naomi Campbell, una delle prime top model afro a raggiungere l’olimpo della popolarità 30 anni fa, il tutto è apparso come un ulteriore suggello del messaggio dello stilista.

«Il mio vuole essere un messaggio estetico, perché è anche uno studio sul colore, e non politico… ma che dico, l’estetica è politica» ha raccontato lo stesso Piccioli a Michele Ciavarella, davanti al mood board della sfilata, caratterizzato da quadri di Madonne nere e pagine del Black Issue di Vogue Italia firmato da Franca Sozzani.

Insomma, un vero capovolgimento di prospettiva, non un semplice omaggio ma un chiaro intento estetico, in un mondo come quello della moda in cui ancora paradossalmente le modelle di colore sono ancora una minoranza. Secondo The Fashion Spot, ad esempio, alle ultime sfilate della Primavera Estate 2019 a Milano le modelle di colore sfioravano il 30% del totale.

Solo lo scorso febbraio, ad esempio, ha fatto notizia la scelta di Prada di far aprire la sfilata alla modella afro Anok Yai. È stata la seconda volta, a distanza di ben 23 anni dalla prima in assoluto, Naomi Campbell. L’eccezionalità e il clamore della scelta quindi la dicono lunga su quanto ancora l’immagine dominante fatichi ad aderire alla realtà di un mondo completamente diverso.

Lo stesso aveva fatto, una stagione prima, anche Louis Vuitton, che in 163 anni di storia non aveva mai fatto aprire lo show a una modella di colore, un ruolo significativo all’interno di una sfilata e non certo casuale. È successo invece con Janaye Furman, californiana, scelta da Nicolas Ghesquière, direttore creativo della maison.

Ed è così che accanto a Naomi, 49 anni splendidamente portati, ieri hanno sfilato in passerella le nuove generazioni di Veneri Nere: dalla bellissima Akiima, arrivata dal Sudan, ad Alek Wek, dall’etiope Lya Kebede ad Adut AKech. Ognuna di loro indossa un abito dal nome di un fiore (come tutti quelli della collezione), suggellato dal makeup capolavoro di Pat McGrath che ha letteralmente fatto sbocciare i loro sguardi con l’applicazione di piume attorno agli occhi.

L'articolo Naomi Campbell e le 40 modelle afro in passerella: il messaggio (anche politico) di Valentino sembra essere il primo su iO Donna.

Sanremo 2019, i beauty look più iconici di sempre

$
0
0

Manca ancora qualche giorno all’inizio del Festival di Sanremo 2019, ma il clima è già caldo intorno al teatro Ariston, in attesa dei cantanti che si sfideranno sul palco dal 5 al 9 febbraio e degli ospiti, di cui circolano i primi nomi. Non solo di musica, però, vive il Festival, e da quando è iniziato, nel 1951, è stato capace di regalare anche look indimenticabili, finiti sulle pagine dei giornali etichettate talvolta addirittura come «scandalose».

Tra le più chiacchierate di sempre, Anna Oxa, che nel 1999 fece discutere per il tanga che sfuggiva alla vita troppo bassa dei pantaloni, e per i capelli bicolor in biondo e castano, treccine in stile Coachella e note da ribelle, quelle di Senza Pietà (che poi vinse).  Un’altra abituata a rompere gli schemi, Patty Pravo. Nel 1984 si presentò in versione orientaleggiante, con un maxi ventaglio tra le mani e un’acconciatura a metà tra quella di un samurai e quella di una geisha. Lob extra liscio e mini bun sulla sommità del capo. Una mise diversa ogni sera, ma sempre japan style, studiata insieme a Gianni Versace, che ideò l’abito in maglia di ferro indossato nel corso di una delle serate. Il caschetto vaporoso con frangetta laccata sfoggiato da Laura Pausini nel 1993, anno dell’esordio e della vittoria con La Solitudine, era un must per le ragazze dell’epoca.

Le edizioni recenti si sono fatte più glamour, senza troppi eccessi. Raccolti sofisticati, come quelli sfoggiati da Michelle Hunziker, conduttrice nel 2018 insieme a Claudio Baglioni e Pierfrancesco Favino, make-up focalizzati sugli occhi, come quelli super intensi della cantante Dolcenera, e capelli insoliti, dal rosa di Elodie al platino di Malika Ayane. Nel 2019 sarà Virginia Raffaele la prima donna sul palco, una da cui ci si può aspettare di tutto, anche sul fronte look. Non resta che attendere il debutto.

L'articolo Sanremo 2019, i beauty look più iconici di sempre sembra essere il primo su iO Donna.

Ciglia finte, laminazione ed extension: guida alle novità e ai trattamenti

$
0
0

Si prospettano tempi cupi per il mascara. Il cosmetico che da sempre contende al rossetto il titolo di più amato dalle donne – e poco importano latitudine, età, budget – rischia di perdere definitivamente la leadership a causa dei numerosi trattamenti in grado di sublimare la bellezza delle ciglia. A partire dalle ciglia finte e dalla colorazione, per citare per soluzioni più semplici, per arrivare a extension alla russa, lash lift e laminazione. Interventi da eseguire in centri specializzati: i lash bar, come vengono definiti, sono ormai numerosi nelle città principali e rappresentano un punto fermo cui rivolgersi con sicurezza. Scopriamo, punto per punto, in che cosa consiste ciascun trattamento.

Sfilata Valentino Haute Couture PE 2019

1) Le ciglia finte

Sono la soluzione ideale per chi desidera un look d’effetto in occasione di una giornata, un evento o una serata importante. Ne esistono, ormai, di dimensioni e aspetto diversissimo: più o meno folte, da lunghe a “estreme”, extra voluminose, decorate da piume, strass o Swarovski, adatte a coprire l’intero arco ciliare o a ciuffi. Autentica autorità in materia, la beauty influencer Huda Kattan (il suo profilo Instagram conta oltre 30 milioni di follower) riserva le più estrose a occasioni speciali – una festa a tema, una serata in discoteca… – mentre, per un uso quotidiano, invita a prediligere varianti più sobrie o ciuffetti con cui enfatizzare le ciglia naturale e aumentarne il volume. «Nella scelta della tipologia adatta forma dell’occhio e ampiezza della palpebra sono discriminanti da considerare», precisa Kattan. «Se è ampia e l’incavo dell’occhio profondo, ci si può permettere ciglia voluminose e drammatiche. Al contrario, occhi ‘incappucciati’ e palpebre piccole, richiedono una misura più corta e leggera. Un altro elemento da tenere in considerazione è l’effetto desiderato: chi è in cerca di un finish delicato e naturale, chi ambisce a un make up volutamente teatrale. Per cominciare, in genere, consiglio una forma leggera, più confortevole e facile da applicare».

I VANTAGGI: è la soluzione più economica per infoltire, allungare o volumizzare le ciglia. Per diverse ragioni: se ben conservate e rimosse con cura possono essere riutilizzare più volte. In secondo luogo, le si può applicare e rimuovere da sole, senza l’aiuto di un’estetista. Infine, non richiedono ritocchi in base al ciclo di vita delle ciglia naturali come invece extension e permanente.

I LIMITI: l’applicazione delle ciglia finte non è tra le più semplici. Qualche escamotage per semplificare il compito anche alle neofite? Prima di applicare la colla, piegare le ciglia naturali. Servirà a renderle più morbide, rendendo più facile le operazioni successive. Prima di essere incollate, le ciglia finte vanno adattate alla lunghezza della palpebra. Spiega Kattan: «la misura va presa a partire da 5 millimetri a partire dall’angolo interno dell’occhio (se troppo vicino al dotto lacrimale darebbero fastidio) fino all’angolo esterno. Per verificare, basta avvicinare le ciglia all’occhio, per poi eliminare le eccedenze. Operazione da portare a termine rigorosamente prima di averle applicate e mai dopo averle già fissate». ApplicaRRE le ciglia finte partendo dal centro dell’occhio e solo dopo fissa le estremità interna ed esterna. Un modo di procedere che garantisce maggiore precisione.Il consiglio in più: un tratto di eye liner nero o una linea di matita o kajal, anch’essi scuri, contribuiscono a camuffare l’attaccatura delle ciglia finte.

2) Le extension

In tutto e per tutto simili a ciglia vere, sono peletti realizzati con materiale sintetico con cui è possibile infoltire le ciglia. «Il finish è lo stesso garantito dal passaggio del mascara», spiega Serena Pancotti, titolare del salone milanese LashBar. «La tecnica prevede che l’operatrice incolli – con un prodotto specifico – uno o più peletti sintetici a ogni singola ciglia naturale. Il procedimento richiede tempo, ma non causa fastidio e può addirittura risultare rilassante: la cliente viene fatta accomodare su un lettino, gli occhi chiusi, il tempo necessario a terminare. In linea di massima, dai 60 ai 120 minuti». A determinare la durata della sessione è il tipo di finish desiderato. «Le opzioni sono tre: nel primo caso procediamo coprendo il 50 per cento delle ciglia naturali. In altre parole, si “doppia” una ciglia naturale ogni due. Nel secondo caso, la copertura arriva al 100 per cento delle ciglia. Il terzo intervento, detto russo perché nato nell’ex Unione Sovietica, garantisce un volume estremo, perché prevede l’applicazione di 4 o 5 ciglia sintetiche a ogni singola ciglia naturale. In questo caso utilizziamo extension più fini, in grado, comunque, di  garantire uno scenografico effetto ventaglio». Al termine dell’applicazione viene generalmente suggerita una colorazione permanente delle ciglia: «nera, per mimare l’effetto del mascara o, per chi preferisce un risultato 100 per cento naturale, del colore dei capelli e delle sopracciglia».

I VANTAGGI: quale che sia la quantità di extension applicate, il risultato è evidente da subito. «Soddisfa chi cerca un finish naturale, così come chi ambisce a uno sguardo dal volume estremo», commenta Pancotti. Inoltre, si tratta della soluzione  adatta anche a chi ha ciglia naturalmente corte: «il solo accorgimento, in questo caso, è limitare la lunghezza delle extension perché non risultino troppo pesanti. Il volume non ne risentirà comunque». Altra punto a favore delle extension è l’alta tollerabilità anche da parte di chi porta lenti a contatto e ha occhi sensibili. 

I LIMITI: il costo dell’applicazione non è indifferente. «Si parte da 90 euro e si può arrivare a 250, in base alla quantità di estensione applicate», spiega Serena Pancotti. Non solo: le ciglia seguono un ciclo vitale della durata di un mese e mezzo circa, al termine del quale i peli “vecchi” cadono lasciando posto a quelli nuovi. Un processo naturale di cui non ci accorgiamo, essendo le ciglia particolarmente fini. «Nel momento in cui applichiamo le extension, invece, le conseguenze possono diventare visibili: a partire dalla seconda settimana è possibile vederi dei buchi laddove i peletti – veri e sintetici – sono caduti; trascorsi 75 giorni, poi, l’applicazione andrà rinnovata tout court». I ritocchi richiedono da 45 a 60 minuti e hanno un costo che oscilla tra 50 e 90 euro.

IL CONSIGLIO IN PIU’: per le prime 24 ore dopo l’applicazione è necessario evitare il contatto con l’acqua e, per le successive 24, con il vapore (no quindi a pulizia del viso o bagno turco). Il mascara è da evitare: «passare lo scovolino sulle ciglia con extension ne favorisce la caduta», spiega Pancotti. «Via libera invece a ombretto, matita, kajal ed eye liner, avendo l’accortezza di evitare struccati a base oleosa (responsabile di sciogliere la colla con cui i paletti artificiali sono assicurati alle ciglia vere) per rimuovere il make up». Per maggiore sicurezza, l’esperta suggerisce di acquistare cosmetici specifici per il demaquillage direttamente nei centri dove vengono eseguiti i trattamenti di estensione e permanente delle ciglia.

Dior Haute Coutue PE 2018

3) Il lash lifting

L’espressione anglosassone battezza ciò che, in italiano, chiameranno permanente. «Il procedimento è analogo a quello che viene fatto ai capelli per creare onde e boccoli», racconta Serena Pancotti. «Si interviene sulle ciglia naturali dando loro una curvatura stabilita dall’operatrice in base ai disideri della cliente e alle caratteristiche delle sue ciglia». Il trattamento ha inizio con l’applicazione, sulle ciglia, di un prodotto specifico per la zona perioculare, in grado di modificare la struttura dei peli. Quindi, l’operatrice “plasma” le ciglia in modo che aderiscano alla forma in silicone che è stata scelta per la cliente. «Concettualmente, un bigodino su misura della palpebra», scherza Pancotti. «La forma, però, è diversa: non cilindrica, ma solo lievemente bombata, per adattarsi all’area su cui si interviene». Le misure utilizzate sono tre, per una curvatura leggera, media ed evidente. Al termine della permanente, si procede tingendo la ciglia di nero, per mimare la presenza del mascara e dare allo sguardo il massimo risalto. O del colore di capelli e sopracciglia per un risultato iper naturale. La durata di flash lift è di 60 minuti, il costo di 90 euro.

I VANTAGGI: la colorazione delle ciglia, al termine del flash lift è facoltativa. Non così la laminazione, trattamento che il LashBar di Milano esegue di default al termine della permanente. «È molto utile, perché contribuisce a rinvigorire la fibra della ciglia, dare loro maggiore pienezza, velocizzarne la crescita. Prevede l’applicazione di una formula fluida, una sorta di siero, dalle virtù ricostituenti». La posa rientra nei 60 minuti complessivi richiesti dal trattamento Lash Lift. «Alla cliente, poi, suggeriamo proseguire a casa, rinnovando l’applicazione di un siero con le medesime caratteristiche, per mantenere le ciglia forti e luminose».

I LIMITI: anche in questo caso, la durata del risultato è legata al ciclo di vita delle ciglia», puntualizza Serena Pancotti; «perfetta le prime quattro settimane, a partire dalla quinta comincerà a mostrare i primi “cedimenti”, dovuti alla crescita di nuove ciglia, dritte, in mezzo a quelle arcuate. Dopo 8 settimane, in media, il trattamento andrebbe rinnovato».

IL CONSIGLIO IN PIU’: anche in questo caso il suggerimento è evitare di bagnare gli occhi nell’arco delle prime 24 ore dopo il trattamento. No anche a detergenti a base oleosa. A differenza della extension, dopo aver effettuato il flash lift è possibile truccare le ciglia con il mascara. 

L'articolo Ciglia finte, laminazione ed extension: guida alle novità e ai trattamenti sembra essere il primo su iO Donna.

Remise en forme: tre trattamenti e un libro da provare

$
0
0

Tra le signore, è il primo proposito dell’anno nuovo, un pensiero che generalmente scatta intorno a fine gennaio, quando, terminate le scorte di panettoni e delicatessen natalizie, ci si “ri-guarda” allo specchio con occhio ipercritico. E comincia il tormentone: da lunedì mi metto a dieta e mi iscrivo in palestra. Nella maggior parte dei casi, le buone intenzioni slittano di settimana in settimana, e l’obiettivo remise en forme si rimanda a data da destinarsi.

Il freddo aiuta

Se invece facciamo sul serio, promettono di eliminare in modo definitivo i chili di troppo gli innovativi protocolli medici dimagranti messi a punto dal Centro Accelerazione Metabolismo, aperto da poche settimane a Milano: Speed Up Fat (per gli accumuli adiposi su tutto il corpo) e Speed Up Fat Local (per le adiposità localizzate). La struttura è l’unica in Italia a disporre anche di un Acceleratore Metabolico, ovvero di una criocamera metabolica, simile a una cabina, nella quale l’intero corpo viene esposto a una temperatura di -85 gradi per 2-3 minuti al massimo. «Questi metodi» spiega la dottoressa Giuseppina Carrubba, responsabile sanitario del Centro «consentono di riattivare il metabolismo energetico delle cellule di grasso che, a causa di eccessi di zucchero nel sangue, alimentazione scorretta, gravidanze, stress e squilibri, sono bloccate e coperte da un gel di glicoproteine infiammatorie che ostacolano i ricettori del dimagrimento. Nello specifico, Speed Up Fat associa diverse terapie sinergiche. Come l’Azione antinfiammatoria cellulare, che grazie all’assunzione di acqua rivitalizzante ossigeno-ozonizzata, “spegne” e libera gli adipociti dall’irritazione. E la Riattivazione lipolitica, in grado di ripristinare i meccanismi lipolitici bloccati con un’introduzione programmata e crescente di alcuni alimenti» .

Alessandra Ambrosio (Instagram)

Tutto in tre minuti

La terapia “fiore all’occhiello” è l’Accelerazione metabolica criogenica. «La Crioterapia sistemica total body, studiata e testata da medici e ricercatori di tutto il mondo» prosegue la dottoressa Carrubba «ha effetti positivi sul sistema immunitario e una spiccata azione antinfiammatoria. L’esposizione di soli 2-3 minuti crea un effetto termogenico che consente di bruciare tantissime calorie come dopo un’intensa attività fisica». La prima reazione allo shock termico è una forte vasocostrizione. Poi, una volta fuori, il ritorno alla temperatura ambientale provoca un’immediata vasodilatazione con l’aumento del volume dei vasi sanguigni di quattro volte superiore al normale. Tutto ciò avviene per irrorare e riscaldare, nel più breve tempo possibile, le zone periferiche. Il sangue che era stato convogliato verso la circolazione interna, arricchito di ossigeno, enzimi e nutrienti, riesce a raggiungere ogni parte dell’organismo generando una iper ossigenazione dei tessuti e favorendo i naturali processi metabolici della disintossicazione. «Il risultato» conclude la dottoressa «è un netto incremento del metabolismo e una notevole diminuzione del peso corporeo, anche in menopausa». Senza dimenticare la riduzione di stress e insonnia, perché aumentano le endorfine, il miglioramento del microcircolo (anti cellulite) e di dermatite atopica, acne, eczemi, psoriasi.
Info: Speed Up Fat/Speed Up Fat Local, da 80 a 150 euro per seduta; numero verde 800 984 222.

Chrissy Teigen (Instagram)

Una sfera per amica

Agisce sul rallentamento della microcircolazione sia linfatica che venosa, riduce il ristagno di liquidi e favorisce l’eliminazione delle sostanze tossiche: si chiama Endosphères Therapy, la metodica brevettata a microvibrazione compressiva (vibrazioni meccaniche a bassa frequenza) studiata dalla Fenix Group, azienda italiana leader nel campo delle apparecchiature medico-estetiche. Il merito va allo speciale manipolo di cui è dotata la macchina: un rullo composto da 55 sfere in gel con densità differente che consente all’operatrice di lavorare con maggiore potenza e maggior efficacia. Il trattamento con Endosphères Therapy ripristina dapprima le fisiologiche condizioni vascolari e tissutali, in seguito effettua un rimodellamento localizzato sull’inestetismo cutaneo. Non solo: agisce sull’infiammazione del tessuto e sul ristagno delle sostanze tossiche riducendo il dolore e permettendo quindi di lavorare anche su zone molto infiammate. Inoltre, migliora il microcircolo, elimina l’inestetismo cutaneo e contrasta i cedimenti della struttura muscolare rassodando e tonificando la base profonda.
Info: da 80 euro a seduta (se ne consigliano 12, 2/3 a settimana a giorni alterni). endospheres.com

Martha Hunt (Instagram)

Dieta? Anche no

L’eccesso di carboidrati e le diete non ormonali che provocano squilibri. E poi, lo stress, la mancanza di sonno, le tossine ambientali… Tutto questo e molto altro ci fa invecchiare (male). Mai più a dieta è il titolo del nuovo libro della dottoressa Sara Farnetti, specialista in medicina interna e medico all’avanguardia nella nutrizione e cura del metabolismo (Bur Rizzoli, 16,90 euro). La “salute circolare”, come la definisce la dottoressa, parte dalla genetica e a essa ritorna grazie all’alimentazione, mettendo al centro la funzione degli organi e individuando la situazione metabolica che rischia di accendere la predisposizione genetica allo sviluppo della malattia. La forma ideale non è estetica, ma funzionale. Si ottiene contrastando dall’interno l’infiammazione (che brucia le difese immunitarie) e non con le sconsiderate diete last minute. L’autrice indirizza verso scelte alimentari consapevoli e personalizzate, dando una risposta ai problemi più comuni: migliorare la digestione, curare l’intestino, avere un cervello sempre pronto, contrastare l’invecchiamento in tutte le fasi della vita e nutrire al meglio i propri figli. E guida ai corretti mix di alimenti, anche con sfiziose ricette. Dall’insalata di riso ai sette aromi con crema di avocado a quella di carote e punte d’asparago con lime.

L'articolo Remise en forme: tre trattamenti e un libro da provare sembra essere il primo su iO Donna.

SAG Awards 2019: Lady Gaga e Lucy Boynton le più belle sul red carpet

$
0
0

Si dice siano i premi più indicatori di come andranno gli Oscar, in programma a fine febbraio: gli Screen Actors Guild Award (detti anche SAG) si riservano il terzo tappeto rosso dell’anno appena iniziato. Le candidate a miglior attrici dell’anno ormai note, da Emily Blunt per Mary Poppin’s Return a Glenn Close per The Wife, Olivia Colman per The Favourite e Lady Gaga per A Star Is Born, ma ci sono anche Amy Adams, Emily Blunt (per A Quiet Place), Margot Robbie, Emma Stone e Rachel Weisz in gara come non protagoniste. Per tutte, si tratta della terza prova di stile, tra cambi d’abito e beauty look, davanti ai flash.

Lady Gaga e Lucy Boynton ai SAG Awards 2019

La supera, ancora una volta a pieni voti, Lady Gaga: dopo aver stupito nelle vesti di fata turchina glamour ai Golden Globes, ripiegato su un look da diva con boccoli anni ’50 ai Critic’s Choice Awards, la protagonista del fortunato A Star is Born  torna sul red carpet con un look magnetico da vamp d’altri tempi: il trucco, firmato dalla sua makeup artist di fiducia Sarah Tanno con prodotti Marc Jacobs Beauty, abbina labbra rosso bordeaux “vampy”, vampiresche, spiega via Instagram (ha utilizzato il rossetto “Le Marc Lip Crème Lipstick in Blow Blow”) dal contrasto elegante con la pelle e uno sguardo bordato di eyeliner e maxi ciglia. L’hairstyle raccoglie invece capelli in uno chignon con il ciuffo modellato in un’onda sinuosa, che regala un’allure vintage al look. Tutto perfetto, compresa la manicure, creata dalla nail artist giapponese Miho Okawara: rosso vino, in assoluto pendant con l’intenso lipstick.

Anche la nuova icona di stile Lucy Boynton, 25 anni, sa perfettamente come essere una bellezza degna di nota: un fiocco di raso nero raccoglie il caschetto biondo vaniglia (già) trendsetter in un mezzo raccolto da bambola, mentre il trucco, firmato dalla makeup artist Jo Baker, rivisita un grande classico: il “cut crease“, ovvero l’arte di ridisegnare e ingrandire lo sguardo con un tratto grafico di eyeliner sopra la palpebra mobile, un trucco amato anche da Sophia Loren e Twiggy. Ora, in chiave Millennials.

Originale, senza dubbio, Lupita Nyong’o, al debutto con un raccolto tribale tutto treccine chilometriche e makeup (Lancôme) che dipinge di rosso anche lo sguardo.

Tanti i raccolti a chignonRachel Weisz, come Meghan Markle, raccoglie i capelli in un “messy bun” dal finish imperfetto e partitura centrale imprecisa. Il make up, radioso, perfeziona la pelle e valorizza lo sguardo, mentre lascia le labbra rosa nude. Chignon alto e più voluminoso sul retro anche per Amy Adams, radiosa con un make up effetto pelle di porcellana e maxi ciglia a ingrandire lo sguardo. Alison Brie sfoggia un’altra variante di raccolto a chignon, più articolato sul retro e perfetto, piatto e lucente sulla parte frontale, mentre Emily Blunt un nodo da ballerina fermato da un incrocio di fermagli di strass. Del kajal nero disegna la rima della palpebra inferiore, finendo per rimpicciolire lo sguardo. Non convince del tutto, invece, la frangetta a ricci ribelli di Sandra Oh, che poco si lega allo chignon ben ordinato sul retro.

Premiate per un beauty look in stile “less is more” Yara Shahidi, che cattura i flash il casco di ricci afro e un make up soft sui toni del rosa, Robin Wright con il caschetto biondo oro ultra luminoso e nude make up altrettanto dorato e, più radiosa che mai, Margot Robbie, super chic con i capelli sciolti e un trucco soft (opera della make up artist Pati Dubroff con prodotti Chanel) sui toni dello champagne.

Più intense del solito, due convertite al castano: Emma Stone sfoggia uno chignon dal ciuffo morbido che lascia visibili le sfumature del nuovo castano dai riflessi ramati, gli stessi del rossetto ruggine sulle labbra, e Mandy Moore punta su una coda dalla finitura pulita e precisa, in un elegante color cioccolato che regala un bel contrasto con la pelle di porcellana.

Nella gallery, i dettagli dei beauty look sul red carpet.

 

L'articolo SAG Awards 2019: Lady Gaga e Lucy Boynton le più belle sul red carpet sembra essere il primo su iO Donna.


Capodanno cinese: i pezzi beauty in edizione limitata

$
0
0

L‘oroscopo cinese vuole che il maiale, il segno di questo 2019 appena iniziato, sia un simbolo di fortuna, generosità, compassione e determinazione, premonitore di un anno proficuo, intenso e positivo. Festeggiano, secondo il ciclo lunare, tutti i nati negli anni 1935, 1947, 1959, 1971, 1983, 1995 e 2007: personalità diligenti e determinate, calme di fronte alle difficoltà, con grande senso di reponsabilità. Ma non solo. Festeggia anche la bellezza, con alcune limited edition da collezione.

Giorgio Armani Beauty propone l’iconica Highlighting Palette in pack rosso cina serigrafato dal simbolo della fortuna, ad augurio per l’anno nuovo, anche nel beautycase e così, Yves Saint Laurent Beauté racchiude Touche Eclat Le Cushion Collector Chinese New Year 2019 in uno scrigno a scaglie blu notte e oro come la pelle del leggendario dragone cinese.

Anche NARS omaggia l’occasione con due must have di make up, Cuschion Compact Case e tre nuove sfumature di rosso dei rossetti Powermatte Lip Pigment della Lunar New Year Collection, in pack rossi fuoco in super limited edition.

La più classica delle Signorine di Salvatore Ferragamo indossa un fiocco Vara in velluto rosso, un ulteriore vezzo oltre al maxi coffret floreale a tema ortensie, fiore fortunato del segno. E “vanno in rosso” anche alcuni best seller di skincare, come la Crema Mani Karitè limited edition Capodanno Cinese di L’Occitane en Provence e Ultra Facial Cream, di Kiehl’s, crema viso leggera, idratante e antiossidate dall’efficacia 24 ore (54 euro).

L'articolo Capodanno cinese: i pezzi beauty in edizione limitata sembra essere il primo su iO Donna.

Tutto sulla radiofrequenza, il trattamento che mima il lifting

$
0
0

Ha convinto i medici e gli estetisti, che sempre più spesso la consigliano e la praticano. Ha sedotto i pazienti – maschi e femmine – che sempre più numerosi vi ricorrono. A partire da Kylie Minogue e Demi Moore, Naomi WattsMaggie Gyllenhaal, Sofia CoppolaRachel WeiszReese Witherspoon e Kate Bosworth, Liv Tyler. Tutte ugualmente sedotte dalla possibilità di restituire freschezza al volto, senza… rimetterci la faccia. Parliamo della radiofrequenza: indolore, poco o per nulla invasiva, visibilmente efficace, in che cosa consiste esattamente? A seguire, un pratico vademecum sul meccanismo d’azione, le aree che tratta con successo, le controindicazioni, i tempi e i costi. E una panoramica sui trattamenti più recenti che ne sfruttano la tecnologia.

Come agisce

Si basa sulla capacità delle onde radio di generare calore. Un surriscaldamento attentamente controllato: mai doloroso, a contatto con la pelle di viso e corpo determina uno shock termico benefico, che stimola i fibroblasti a produrre nuovo collagene. Ma non solo: veicolato a maggiore profondità, l’effetto termico determina vasodilatazione, favorendo la circolazione sanguigna, riducendo la ritenzione idrica, incrementando l’apporto di ossigeno ai tessuti.

Getty Images

I risultati: Pelle tonica, incarnato radioso

L’azione principale della radiofrequenza è il rimodellamento dei tessuti e lo scioglimento di adipe nelle aree trattate. «Spesso equiparata al lifting chirurgico, la radiofrequenza non consente di ottenere risultati equivalenti», tiene a sottolineare Pier Camillo Parodi, specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica, co-fondatore della Rigenera Clinic di Milano. «È adatta a chi presenta una leggera lassità dei tessuti – di viso e collo in modo particolare – ma non mette al riparo dall’invecchiamento cutaneo tout court, come invece la chirurgia estetica». A livello del volto, la radiofrequenza agisce incrementandone il turgore, attenuando la visibilità delle rughe, ridefinendo l’ovale, rassodando la grana cutanea, migliorando il tono di mento, collo e décolleté. Per quanto riguarda il corpo, si tratta del trattamento adatto a trattare ristagno di liquidi, cellulite (il calore disgrega le fibrosi che “ammaccano” la superficie cutanea), lassità cutanea.

Getty Images

Stessa tecnologia, apparecchi diversi

La tecnologia è la medesima, eppure gli apparecchi per la radiofrequenza possono essere molto diversi tra loro. Una prima distinzione è tra radiofrequenza estetica e medica. La prima, che viene effettuata, appunto, nei centri estetici, lavora a livello più superficiale. L’emissione di calore è inferiore (le frequenze si fermano al di sotto dei 50 watt) e non può essere intensificata: risulta quindi molto ben tollerata, ma ha un’efficacia ridotta. Al contrario, gli apparecchi in uso nei centri medici, nelle cliniche e negli ambulatori dermatologici consentono di regolare l’intensità delle onde radio affinché raggiungano strati tessutali diversi, in base al tipo di intervento e all’area da trattare. I risultati, in questo caso, saranno visibili in tempi brevi e più duraturi.

Mono, bi o quadripolare: a ogni area, il suo manipolo

Un’ulteriore distinzione da fare è legata alla tipologia di manipolo cui il macchinario è collegato. «Può essere monopolare (o unipolare)», spiega Dvora Ancora, medico chirurgo e direttore del Centro Medico Dvora di Milano. «Significa che l’energia termica fuoriesce da un’unica fonte. In questo caso, l’onda radio ha una maggiore profondità ed efficacia. Oppure i manipoli possono presentare due, quattro od otto poli. Si parla, allora, di radiofrequenza bipolare, quadripolare e multipolare. In tutti questi casi la penetrazione delle onde radio è inferiore, adatte quindi a inestetismi più lievi e ad aree del viso particolarmente sensibili, quali contorno di occhi e labbra, mento, collo, décolleté».

Esiste, infine, la radiofrequenza frazionata: «impiega un manipolo dotato, all’estremità, di microaghi dallo spessore infinitesimale, di circa 2,5 millimetri», riprende la dottoressa Ancona. «Gli aghetti pungono l’area e si ritraggono in un lasso di tempo eccezionalmente breve, pari a un microsecondo. Il vantaggio? Veicolata così in profondità, l’energia termica garantisce una stimolazione maggiore rispetto a una radiofrequenza di tipo “tradizionale” e il conseguimento di risultati visibili in tempi più brevi. A differenza di un trattamento solo superficiale la radiofrequenza frazionata ha costi più elevati; per contro, mentre rassoda, esegue anche una leggera esfoliazione dello strato corneo, ideale per minimizzare cicatrici, smagliature e macchie cutanee».

Getty Images

La seduta-tipo

Il trattamento richiede, in media, 30 minuti. Prima di cominciare, tuttavia, può essere necessario cospargere l’area da trattare con una crema anestetica da lasciare in posa 60 minuti. Nel corso del trattamento, la radiofrequenza monopolare prevede la presenza di una piastra metallica posizionata a contatto del paziente, direttamente sulla pelle (in genere sotto la schiena). La lastra, di forma rettangolare e mai più ampia di un foglio A5, ha il compito di “ricevere” le onde radio emesse dal manipolo, favorendo il surriscaldamento della zona trattata e incrementando, così, l’efficacia del trattamento stesso. La piastra non è necessaria nel corso della radiofrequenza multipolare: in questo caso, l’energia termica passa in maniera continua (e impercettibile) da un polo all’altro. Circoscritta con una penna la parte su cui intervenire, ha inizio la radiofrequenza: il manipolo viene fatto scivolare sull’area interessata con l’ausilio di una crema apposita. Al termine la paziente può riprendere le normali attività. La sola conseguenza del trattamento è un lieve rossore destinato ad attenuarsi nell’arco di un paio di ore, facile da mimetizzare con un velo di fondotinta. Nei giorni successivi alla radiofrequenza frazionata, inoltre, possono compartire minuscole crosticine in corrispondenza dei fori praticati dai microaghi, destinate a cadere dopo un paio di giorni». A differenza di altri trattamenti medico-estetici, la radiofrequenza può essere effettuata su qualunque tipo di pelle e in ogni periodo dell’anno, anche in estate, perché non foto-sensibilizza la cute.

Risultati rapidi e duraturi

Possono volerci più sedute, a seconda dell’area da trattare e della rapidità con cui la pelle risponde al trattamento, ma «i risultati sono visibile anche dopo anni», tiene a sottolineare Dvora Ancora. «A patto di mantenere una corretta igiene di vita: una seduta di richiamo ogni 8-12 mesi, un’alimentazione attenta, soprattutto il mantenimento del peso corporeo, senza oscillazioni».

Getty Images

 

Le tecnologie più avanzate per il viso

Utilizza tre diverse tecnologia per contrastando  altrettanti inestetismi, tipici della pelle matura: la perdita di tono, la diminuzione di elasticità e le discromie. Parliamo di TribellaTM, innovativo trattamento di ringiovanimento messo a punto dalla canadese Venus Concept. La prima fase del protocollo, affidata a luce pulsata, concorre a migliorare l’uniformità della grana cutanea e a correggere le macchie cutanee. L’energia luminosa emessa dal manipolo utilizzato viene assorbita selettivamente dall’emoglobina e dalla melanina, con l’effetto di ridurre le lesioni vascolari e pigmentate. La seconda fase del trattamento contrasta i problemi di lassità cutanea grazie a radiofrequenza multipolare e campi elettromagnetici pulsati. Infine, il terzo e ultimo step, anch’esso affidato a radiofrequenza frazionata, dedicato al resurfacing cutaneo. Il trattamento dura circa un’ora e mezza; il numero di sedute suggerito va da 1 a 3, da ripetere ogni 4-5 settimane. Per il mantenimento è consigliabile ripetere il trattamento annualmente. Il costo parte da 1.000 euro.

Getty Images

E per il corpo

Per il corpo/1 – Un progetto innovativo quello battezzato Doctor Charme: due centri sorti a breve distanza l’uno dall’altro nel cuore di Milano e l’intenzione di espandersi altretamento velocemente anche in altre sedi italiane. Il concept: la rimise en forma a 360 gradi, passando attraverso “canali” quali nutrizione, endocrinologia, dermatologia, medicina estetica. Si colloca in quest’ultimo ambito Body Tightening, trattamento per il corpo incentrato sulla radiofrequenza. Obiettivo: contrastare la perdita di tono nei punti maggiormente “vulnerabili”, quali regione interna della coscia e del braccio, addome e glutei. Trenta minuti la durata della seduta, 150 euro il costo medio indicativo.

Per il corpo/2 – vanta l’approvazione della severissima FDA statunitense il protocollo Accent Prime per il trattamento di cellulite e “cedimenti” cutanei con radiofrequenza. Se ne avvale il team specialistico della Salutati Clinic di Milano: «a beneficiarne sono soprattutto le aree dell’interno coscia, sopra il ginocchio e dell’addome», spiega la biologa Diletta Siniscalchi Minna, autrice del protocollo assieme al medico estetico Marina Perrone. «Le potenze sono alte, il che significa vedere i primi risultati nell’arco di poco tempo. Sei, in linea generale, gli appuntamento suggeriti, da ripetere una volta alla settimana, così da ottenere una stimolazione del collagene evidente, quale che sia l’aspetto cutaneo di partenza». Ciascuna seduta ha una durata di 20 minuti e un costo indicativo di 200 euro.

Per mento, collo e décolleté – Crede fermamente nelle potenzialità della radiofrequenza la dottoressa Dvora Ancora. Al punto da volersi accaparrare, lei per prima in Italia, il trattamento sudcoreano Agnes. «Consente di trattare in modo definitivo il doppio mento, eliminando gli accumuli di adipe, ridefinendo la linea mandibolare, risollevando l’ovale del viso’, spiega il medico, direttore del Centro Medico Dvora di Milano. «Il tutto, in una singola seduta della durata di 30 minuti». La tecnologia utilizzata è la radiofrequenza frazionata: «il manipolo veicola l’energia termica a una profondità di 2,5 millimetri, determinando una sostanziale tensione dei tessuti cutanei e sciogliendo il grasso causa del doppio mento». Un lieve arrossamento segue la seduta, i cui risultati, assicura l’esperta, restano visibili anche a distanza di anni. Il costo di una sessione Agnes parte da 700 euro, per arrivare a 1.100.

Getty Images

 Controindicazioni?

Il trattamento è indolore, ma può causare fastidio alle aree più sensibili. Se eseguito da personale inadeguato, inoltre, rischia di provocare bruciature e lividi. Per questo il consiglio è rivolgersi a centri specializzati e, in caso di dubbio, al proprio medico curante per un consiglio. Il trattamento a onde radio è sconsigliato, infine, durante la gravidanza e l’allattamento, in caso di problemi al cuore e ai portatori di pacemaker.

I costi

I costi variano a seconda del tipo di radiofrequenza scelta e della zona da trattare. In linea di massima, un intervento con mono o bipolare parte da circa 200 euro, che diventano 700 o 1.000 nel caso della frazionata (che tuttavia richieda meno sedute).

L'articolo Tutto sulla radiofrequenza, il trattamento che mima il lifting sembra essere il primo su iO Donna.

Meghan Markle e il segreto (svelato) delle gambe effetto glow: niente collant e spray illuminante

$
0
0

Il look da 5000 sterline, spiccioli in più spiccioli in meno, sfoggiato da Meghan Markle, novella madrina del London Theatre di Londra, lo hanno visto e apprezzato tutti, così come non sono passate inosservate le scarpe Aquazzura, le stesse del giorno dell’annuncio del fidanzamento con il principe Harry, ma sono i dettagli a fare il tutto, e voler essere pignoli, qualcosa da aggiungere c’è. Non è stato solo il total cipria a renderla più bella e luminosa del solito, ma anche il trucco ha giocato la sua parte. E sulle gambe nude, nonostante le temperature per niente primaverili di Londra a fine gennaio (un’abitudine di tutte le inglesi così come pure delle nordiche in generale) la duchessa ha spruzzato una buona dose di illuminante che le ha regalato un insolito effetto glow.

(Photo by Karwai Tang/WireImage)

Una scelta che finora non si era mai vista a corte, le reali, da tradizione, indossano spesso calze chiare, come aveva fatto anche la Markle lo scorso 22 maggio, quando con il marito aveva partecipato a un garden party in onore del principe Carlo, una festa anticipata per i settant’anni. In quell’occasione, in realtà, e in molte successive, i detrattori l’avevano bersagliata per il fatto di fare discorsi femministi e poi nascondere il colore della pelle con collant tendenti al bianco. Stessa accusa per i capelli, ricci naturali sempre stiratissimi grazie a un trattamento alla cheratina, interrotto con la gravidanza.

Secondo la make-up artist Lisa Little, intercettata dal Daily Mail, Meghan avrebbe usato uno spray beauty che simula l’effetto del collant, il Vita Liberata Body Blur. Un air stockings a lunga tenuta, idratante, capace di nascondere qualche piccola imperfezione senza però la fastidiosa sensazione di avere qualcosa addosso. La lucentezza è dovuta alle piccole particelle contenute, che riflettono la luce, ma non è tutto: nella parte anteriore delle gambe Meghan ha aggiunto un highlighter. Una scelta dovuta, molto probabilmente, anche alla gravidanza. ll pancione di sei mesi sulla figura esile della duchessa ormai sembra enorme, perché sacrificarsi in un paio di calze quando si può aggirare l’ostacolo?

Meghan Markle, del resto, sull’effetto luminoso ha sempre puntato, anche prima di diventare la duchessa di Sussex. E a cambiare il suo stile non ha mai pensato. Dal giorno del matrimonio con Harry, quando aveva giocato su un beauty look molto naturale e caldo senza rinunciare alla luminosità, agli impegni degli ultimi mesi al fianco del marito. Al centro delle sue scelte make-up sempre il viso: blush per scaldare l’incarnato, terra, e , appunto, highlighter. Nessuna coprenza eccessiva per lei, che ama scoprire le lentiggini, i lipstick semi sheer rosati e i fondotinta nude.

Qualche strappo alla regola se lo concede, ovviamente, come quando ai British Fashion Awards aveva fatto parlare di sé per lo smalto nero sulle unghie. Più di un colore se si parla della royal family, che le è valso l’appellativo di «ribelle», ma che se proprio qualcosa deve significare racconta di una Meghan più sicura di sé, dopo i primi incerti passi da reale. Oggi corre spedita sui tacchi, sostenuta da caviglie senza accenni di gonfiore. È la prima cosa che hanno notato le donne via social commentando la sua visita al National London Theatre. Poi sì. belle anche le scarpe.

L'articolo Meghan Markle e il segreto (svelato) delle gambe effetto glow: niente collant e spray illuminante sembra essere il primo su iO Donna.

San Valentino si festeggia in spa: le offerte e pacchetti per due

$
0
0

Nella maggior parte dei casi, il pacchetto si apre, letteralmente, con una bottiglia di spumante o champagne, ad accogliere gli ospiti in quella che, per due o più notti, sarà la loro alcova. Seguono poi assaggi e degustazioni guidate di prodotti locali, cene a lume di candela, la possibilità di compiere escursioni nei dintorni… San Valentino è un’occasione ideale per ritagliarsi una pausa dalla routine quotidiana: un massaggio per il corpo, un bagno in vasca idromassaggio, un trattamento aromaterapico per il viso, un peeling delicato sono un bel gesto d’amore. Da regalare e regalarsi.

Questo e altro prevedono le offerte per San Valentino delle strutture selezionate nella gallery. Hotel dotati di spa, centro benessere, talvolta terme private che hanno scelto di festeggiare il giorno dell’amore con offerte da godere – ovviamente – in due. In totale, ventisette pacchetti di coppia proposti da altrettante strutture caratterizzate da ambienti ricercati e situate in contesti unici.

Dallo chalet in mezzo al bosco alla “capanna” di neve, dall’hotel nel cuore della vivace Milano all’antica dimora asburgica di Levico Terme. E ancora: dall’Austria “panoramica” di Aqua Dome alla Francia vitivinicola di Caudalie, non mancherà l’opportunità di fare un bagno (termale) a mezzanotte, di noleggiare una spa-suite per due, di pernottare in una baita raggiungibile solo con ai piedi le ciaspole, di sperimentare le virtù distensive del quarzo rosa…

L'articolo San Valentino si festeggia in spa: le offerte e pacchetti per due sembra essere il primo su iO Donna.

Capodanno cinese: i pezzi beauty in edizione limitata

$
0
0

L‘oroscopo cinese vuole che il maiale, il segno di questo 2019 appena iniziato, sia un simbolo di fortuna, generosità, compassione e determinazione, premonitore di un anno proficuo, intenso e positivo. Festeggiano, secondo il ciclo lunare, tutti i nati negli anni 1935, 1947, 1959, 1971, 1983, 1995 e 2007: personalità diligenti e determinate, calme di fronte alle difficoltà, con grande senso di reponsabilità. Ma non solo. Festeggia anche la bellezza, con alcune limited edition da collezione.

Giorgio Armani Beauty propone l’iconica Highlighting Palette in pack rosso cina serigrafato dal simbolo della fortuna, ad augurio per l’anno nuovo, anche nel beautycase e così, Yves Saint Laurent Beauté racchiude Touche Eclat Le Cushion Collector Chinese New Year 2019 in uno scrigno a scaglie blu notte e oro come la pelle del leggendario dragone cinese.

Anche NARS omaggia l’occasione con due must have di make up, Cuschion Compact Case e tre nuove sfumature di rosso dei rossetti Powermatte Lip Pigment della Lunar New Year Collection, in pack rossi fuoco in super limited edition.

La più classica delle Signorine di Salvatore Ferragamo indossa un fiocco Vara in velluto rosso, un ulteriore vezzo oltre al maxi coffret floreale a tema ortensie, fiore fortunato del segno. E “vanno in rosso” anche alcuni best seller di skincare, come la Crema Mani Karitè limited edition Capodanno Cinese di L’Occitane en Provence e Ultra Facial Cream, di Kiehl’s, crema viso leggera, idratante e antiossidate dall’efficacia 24 ore (54 euro).

L'articolo Capodanno cinese: i pezzi beauty in edizione limitata sembra essere il primo su iO Donna.

Viewing all 6384 articles
Browse latest View live