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Remise en forme: esercizi facili per smaltire i chili delle Feste

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È forse il periodo più bello dell’anno. Ma anche il più faticoso, se lo si vive da un altro punto di vista: l’agenda è un’escalation di appuntamenti ad alto tasso alcolico e calorico che, aggiunti alle ore piccole dei parties più nottambuli, possono lasciare il segno anche sui fisici più preparati. Oltrepassare indenni il Capodanno senza occhiaie, pelle spenta ma soprattutto qualche chilo in più può rivelarsi, infatti, quasi un’impresa. Come si fa a evitare il crollo di fine anno? Lo abbiamo chiesto ad Anna Maria Enselmi, che è titolare del Pilates Suite Brera di Milano, un piccolo Boutique Fitness Studio dove il percorso benessere è  customizzato su ogni cliente (le lezioni, per dire, sono solo per un massimo di 3 persone).

“In fase di cosidetto hangover, ci sono due mosse fondamentali da fare subito: bere molto per reintegrare i liquidi e dedicare un po’ di tempo alla respirazione, che sblocca gli organi centrali, da un boost al metabolismo e al sistema cardiocircolatorio. In più ci si può dedicare ad attività fisiche. Come lo yoga e il pilates, utili ma non esagerate, perché non comportano dispendio di quei liquidi che si cerca di reintegrare”.

L’arte della respirazione

“Un facile esercizio può essere quello di concentrarsi sulla respirazione tridimensionale, per recuperare benefici immediati sulla propria consapevolezza. Può essere fatto da sdraiati o da seduti aiutandosi con un elastico fatto passare sotto al torace. Attraverso questo semplice esercizio le vertebre ammortizzano meglio e gli organi percepiscono maggiore spazio, il tratto cervicale si rilassa e tutto il corpo ne trae beneficio, le spalle scendono, il collo si allunga e la testa si rilassa riducendo così il senso di stordimento e nausea. In ultimo, la respirazione dà forza a tutti i maggiori gruppi muscolari a livello addominale”.

E se dopo le vacanze siete super motivate a ricominciare sperimentando una nuova disciplina? “Consiglio cardio tramp, è una novità del pilates che aggiunge ai movimenti base un’attività cardiovascolare che fino a poco tempo fa mancava: in una sessione di 30 minuti si lavora efficacemente su resistenza, equilibrio, coordinazione e tonificazione.

Per pancia e addominali

Per chi non ha modo di iscriversi subito in palestra ma ha bisogno di iniziare a bruciare e rimettersi in forma, si consiglia “Hundred, un esercizio pilates che rinforza contemporaneamente addominali, muscoli delle spalle,delle braccia, delle cosce e delle anche. È sufficiente sdraiarsi a terra, supino, braccia tese lungo i fianchi, palmi rivolti in basso. Sollevate da terra il capo, in modo che fra il mento e lo sterno ci sia lo spazio di un pugno, e flettete le gambe verso il petto, stendendole poi lentamente. Rimangono tese ad un’altezza di circa 45 gradi dal suolo, con le punte dei piedi estese. Staccate da terra leggermente anche le braccia e muovetele verso l’alto e verso il basso, insieme e ritmicamente, con gesti di piccola ampiezza e contate complessivamente 100 movimenti completi”.

Per gambe e glutei

Per smaltire anche la parte bassa glutei e gambe, puntare sul “shoulder bridge”. Oltre ai glutei, lavorano in modo continuo gli addominali, che mantengono l’assetto posturale corretto e i muscoli delle gambe, soprattutto i quadricipiti. Anche la parte alta del corpo è chiamata in causa, con un’azione diretta e specifica delle braccia. Sempre in terra, supino, gambe piegate, piedi in appoggio al suolo, braccia tese ai lati del corpo. Sollevate il bacino da terra, con una intensa contrazione dei glutei, e appoggiate le mani appena sotto alla vita, i gomiti rimangono appoggiati a terra e la schiena è staccata dal pavimento fino alle scapole. Estendete una gamba, in modo che le cosce rimangano parallele, quindi slanciatela verso il torace, tenendo il piede con la punta tesa. Riportate la gamba tesa, con la coscia parallela all’altra, effettuate 3 ripetizioni, poi riappoggiate al suolo il piede e ripetete il tutto con l’altra gamba”.

 

LEGGI ANCHE: In forma senza palestra, con 30 minuti di Home Fitness

E: In forma senza palestra: i 10 migliori esercizi da fare a casa e in ufficio

 

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Missione detox: come iniziare l’anno in bellezza

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Pelle sana e luminosa, metabolismo efficace, sistema immunitario forte, sonno sereno,”pile” ricaricate. Per fare in modo che tutto ciò non resti una lista di desideri di inizio anno basta poco: un breve regime detox è pratica approvata da secoli perché capace di apportare benefici all’intero organismo, tra cui abbassare i livelli di infiammazione del corpo, eliminare il sovraccarico di tossine e stress, riattivare i processi metabolici e riisvegliare le energie assopite. Insomma, un piccolo “stop e restart” è l’ideale in queste giornate di inizio anno, in vista del migliore di un rientro il più pssibile soft.

Step uno: puntare sui liquidi

juicedetox

Izabel Goulart, Doutzen Kroes, Kylie Jenner e Kourtney Kardashian | Instagram

Depurano, eliminano le tossine, integrano dove necessario. Sono gli estratti a freddo, vere “pozioni” green a cui ricorrere come primo step detox. Se non avete voglia di armarvi di estrattore, ci sono diverse soluzioni “pret a porter” (molto modaiole) da provare: 100 % made in Italy, i succhi Depuravita, sono estratti a freddo di ingredienti biologici di stagione, a km 0, da consumare in diversi momenti della giornata per un trattamento detox e riequilibrante: si ordinano online in pacchetti da 3 e 5 giorni o un solo “One day detox”. Completi e fast, anche i regimi Babasucco puntano su estratti naturali, pressati a freddo (e consegnati comodamente a casa o in ufficio) per un trattamento juicing detox di inizio anno su misura per le proprie esigenze: alcuni “gusti”? Detox (per il fegato), Skin (per la pelle) drenante, proteico (effetto sprint), “Bello” (per pelle e capelli), antiage, tonico… Si possono abbinare anche alcuni integratori alimentari ad hoc: Super Detox (è un mix di Tè Rosso Rooibos, Emblica, Fumaria e Tarassaco, digestivi, depurativi e drenanti), Super Drenante, Super Magro, Super Tonico. E non solo estratti: le Kardashian e Irina Shayk si sono innamorate dei regimi 14/28 giorni dei Detox & Fitness Teas di FitTea, brand di tè al 100% naturali e organici che aiutano a bruciare grassi e supportano il metabolismo con mix golosi studiati in funzione del metabolismo.

Step due: un regime light

kitchen

Gwyneth Paltrow, Gisele Bundchen | Instagram

Se Gisele Bundchen punta sul classico dei classici, il minestrone di verdura, Gwyneth Paltrow ci ha costruito una “beauty therapy” in più manuali di ricette: “It’s All Easy: ricette domestiche per super impegnate contiene 125 ricette “veloci quanto ordinare d’asporto”, ma ad hoc per tagliare calorie inutili e rivedere il regime a tavola. Colazioni per vere pigre, pasti “on-the-go” da ufficio, salvatutto per ospiti inattesi e perfino “innocenti” spuntini notturni. Una buona fonte di idee e spunti light di inizio anno, a portata di smartphone.

Step tre: una bella maschera

maschere

Madonna, Irina Sjayk | Instagram

Efficaci, facili, veloci… e “Instagram friendly”: mai come in questo momento le maschere di bellezza sono virali, sui social, sul mercato della cosmesi. Il motivo è semplice: in pochi mimuti possono fare piccoli miracoli. Parola d’ordine, a inizio anno, purificare la pelle, per un nuovo via in luce e salute. Procedete in due fasi. Una prima detossinante: puntate su formule a base di argille e carbone, depuranti, fanghi esfolianti, bambù, noto purificante, menta, rinfrescante. Il secondo step deve essere restitutivo, principalmente di ossigeno e luce: ci pensano formule “oxygen”, efftto “respiro di sollievo” prima di ricominciare l’anno, anche per la pelle. Se invece volete qualcosa di veramente speciale, portafortuna, regalatevi un lusso gold: non hanno dubbi top model e celeb, negli ultimi mesi la beauty therapy d’urto più social è stata la maschera alla foglia d’oro 24 k, specialità della facialist delle star Mimi Luzon che fa il tutto esaurito di star pre Oscar e red carpet. Da provare nei centri Almacare, oppure con qualche preziosa alternativa gold a casa (sfoglia la gallery).

Step quattro: fast fitness

fast-fit
Inutile, non si può proprio evitare. Mettersi in moto è necessariamente una delle voci della “to do list” di inizio anno. Come fare in modo che sia (almeno) efficace, divertente, e magari a basso costo? Rispondono, via social, le più in forma dello star system. Da provare subito, il salto alla corda. Lo sforzo è aerobico, il battito cardiaco sale all’istante: bastano 10 minuti per bruciare le stesse calorie di circa 5km di jogging, comodamente a casa. In più, l’effetto è tonificante per addome, braccia, gambe e glutei, attivati dal salto. Non c’è una top model che non la porti sempre in valigia. Alternativa, gli elastici: comodi, amatissimi dalle star (Madonna ne ha fatto un corso sold out nelle sue palestre Hard Candy Fitness, anche a Milano), praticamente, una palestra portatile: le fit band e le mini band (30 cm di diametro) si confermano il trend fitness numero 1 del 2017 perché permettono di allenare tutto il corpo in resistenza con la massima efficacia e il minor dispendio di risorse. Le combinazioni sono infinite, fra braccia, gambe, ginocchia, ma anche in sospensione. Lasciatevi conquistare.

Step cinque: tregua ai capelli

Il migliore al mondo si fa in Brasile, nel salone preferito delle top model Alessandra Ambrosio, Izabel Goulart, Adriana Lima: il Laces and Hair Salon di San Paolo, una hair spa dove la proprietaria Mercedes Dios e le nipoti si sono specializzate in ricerca cosmetica con erbe, fiori e frutti tropicali combinati in prodotti esclusivi 100% organici. Fra i trattamenti top, “Detox e “Organico Laces“: polveri minerali cancellano un mese di stress dalla chioma mentre amminoacidi della frutta, vitamine, erbe e keratina vegetale ricostruiscono la fibra capillare. Con tanto di pediluvio tropicale in pendant. Una validissima alternativa express? Un rituel detox tra «Gennaio è il momento migliore per cambiare la tua hair routine e dare alla tua chioma la rinfrescata di cui ha bisogno dopo gli eccessi del periodo natalizio» spiega  «Passate una spazzola a punte arrotondate lungo il cuoio capelluto per migliorare la microcircolazione e stimolare la crescita dei capelli. Basano 10 minuti di massaggio alla cute per alleviare la tensioni e rendere i capelli più corposi, sani e lunghi», spiega Zoe Irwin, ghd UK ambassador. Poi, puntate su balsami nutrienti senza risciqcquo, sieri o booster che aiuta a legare le fibre e rafforza i capelli fragili o danneggiati sulle lunghezze e le punte. E sciarpe e cappotti non sarnno più un (ulteriore) stress.

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Le 10 macro tendenze beauty del 2019

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La bellezza è di moda. Vicina alle donne, a pelle, inclusiva nei prezzi, spettacolare nei risultati. La “favola d’uso quotidiano” della beauté vale più di 500 miliardi di dollari al mondo e raggiungerà, senza cenno di crisi, gli 800 nei prossimi cinque anni. Lo skincare, in particolare quello che promette di rallentare il tempo che passa in volto, traina il settore, seguito da make up, cura del corpo, profumi. Con 48 milioni di condivisioni di immagini l’anno, Pinterest conferma che la bellezza è un tema caldo anche online, dove nascono e si diffondono tendenze, prendono piede i nuovi brand, circolano tutorial, recensioni, novità: il 66% delle Europee si informa su tendenze e prodotti beauty proprio in Rete. E se il 2018 è stato l’anno della maniacale attenzione coreana per le pelle, del potere d’acquisto delle Millennials, le 18-30enni che con le loro richieste (trucchi ultra performanti, skincare che funziona subito) tengono vivo il settore, del ritorno degli anni ’80 e dei lanci di brand cosmetici firmati da celebrity, cosa aspettaci per il 2019? Abbiamo incrociato report e forecast, da Mintel a Euromonitor a Google Trends, per tracciare, a matita, qualche appunto sull’anno che verrà. Si accettano scommesse…

Cosmesi sempre più pulita, oltre che green

Il 2018 è stato un anno di svolta: la metà dei 162mila prodotti di bellezza lanciati sul mercato mondiale è stata “green”, con formule che spaziano cioè da ricette vegetali a biologiche, a completamente vegane. Una rivoluzione, per le adepte alla lettura dell’INCI (le etichette), auspicata da tempo. La cosmesi “verde” vale 45,8 miliardi di dollari, un decimo del settore e resterà una delle macro tendenze dallo skincare al make up. Obiettivo: eliminare definitivamente sostanze nocive o inutili come siliconi, petrolati, parabeni, solfati. Il 30% delle americane cerca brand che evitano la chimica, in Italia siamo a quota 24%. Il 58 % delle cinesi è disposta a pagare di più per prodotti naturali ed etici. Le più informate? Le under 30 di tutto il mondo, fedeli a formule vegetali al 49%. Il domani esige cosmesi trasparente in ogni aspetto. Perché la bellezza è, sempre più, anche un sistema di valori in cui identificarsi.

Nuance organiche

C’è stato il boom del “contouring” (vi dice niente una certa Kim Kardashian?): l’arte di ridisegnare le proporzioni, il volto, a volte perfino i connotati, con luci e ombre. Lo scorso anno non si è parlato d’altro che di “glow”, l’arte, invece, dell’illuminarlo strategicamente valorizzando la bellezza naturale di ogni donna. Nel 2019 il make up sarà “organic”, ovvero un omaggio, in ogni dettaglio, alla natura: «In questa era di filtri e ritocchi social, sembra tornare un desiderio di autenticità attraverso look sempre meno artificiali e costruiti», spiega il make up artist Tom Pecheux. Nuovo must in passerella, l’ombretto monocromatico in sfumature rubate a tramonti, foreste, deserti. Sabbia, rame, terracotta e cioccolato si miscelano, caldi, sugli smokey eye di Max Mara, Tom Ford, Antonio Marras. Da Jacquemus a Bylos, verdi foresta e smeraldo regalano invece tocchi di audace speranza allo sguardo, tra polveri e kajal.

Dior PE 2019.

Sguardi ad arte

Che non ci siano più regole, modi giusti o sbagliati di truccarsi è un dato di fatto che accettano per primi i grandi make up artist che, più che di tendenze, amano parlare di “direction”, ispirazioni, prospettive. E allo stesso modo le sfilate, con le licenze poetiche che solo il palcoscenico della moda concede alla bellezza, invitano a sperimentare. Il 2019 è un invito esplicito a smontare e rivedere, reinterpretare i codici del trucco con grande libertà nell’uso dei colori, delle materie, delle texture. Peter Philips, creative e image director del maquillage Dior, parla di “spensieratezza creativa”: per lo show p/e 2019, ha disegnato a mano libera un trucco metafora di una coreografia sullo sguardo, nuovo spazio dedicato ad artistiche citazioni. Tribali, street, espressioniste. Via libera a “floating liner”, tratti volanti di eyeliner, liberi, imperfetti. Dirompente anche l’uso del colore. «Si punta ad espandere, mai restringere la voglia di esprimersi», chiude Philips.

Inclusività: ovvero, una (giusta) base per tutte

Tutto inizia circa un anno fa, con il caso “Fenty Beauty”, il brand di cosmetici firmato dalla pop star Rihanna che per primo lancia sul mercato un fondotinta in 40 nuance (rispetto alla media di 6, massimo 12). Nel primo mese, è sold out delle tonalità più rare, come il bianco lunare e il cioccolato fondente, e il brand vola a 72 milioni di vendite. Cosmetici per accontentare proprio tutte: la direzione è ormai ben chiara. La cosmesi risulta consapevole della diversità delle donne, a partire proprio dalla pelle. E mentre la pop star continua ad invitare le
sue beauty fan nei laboratori Fenty per sviluppare insieme a loro nuove sfumature dei fortunati “Pro Filt’r Foundation”, sempre più brand propongono novità o ampliano le linee esistenti seguendo la stessa strategia inclusiva. E non solo per marketing. Cosa meglio del trucco, ciò che sta più vicino alla pelle delle donne, può aiutare a comunicare “body positivity”, cioè accettazione e valorizzazione di sé?

Skincare sempre più su misura

Fermare il tempo muove il mondo. Della cosmesi, di sicuro. La “fetta” più ricca del mercato è la cura della pelle, con gli anti age (190 miliardi l’anno) in pole position. Nel futuro prossimo ci saranno creme formulate con ingredienti analizzando il Dna cellulare, sempre più “batteri buoni” (probiotici) per aiutare la pelle sensibile, che tocca ormai sei donne su dieci nel mondo. Da tener d’occhio lo skincare antipollution, ultimo nato per proteggere da smog, ambiente urbano e digital aging. Ma che cosa piace, a pelle, alle donne? Stando a Google, gli ngredienti più usati nel 2018 sono stati la vitamina C, gli oli di cocco e avocado, aloe vera, acido ialuronico, carbone e l’oro. Ora, dopo il boom delle maschere, è in crescita il fattore “DiY”, che sta per “do it yourself ”. Piace creare ricette skincare rubate alla cucina, ad esempio. Oppure, aggiungere sieri e booster superconcentrati, già pronti in profumeria, per potenziare, su misura, la crema del cuore.

Jeremy Scott PE 19

Imperativo brillare

Arrivano tempi brillanti. Un invito estetico ma anche un augurio, quello di riuscire a proiettare all’esterno la propria luce, energia, vitalità. Dà man forte la bellezza: il trucco metal, olografico e cangiante, già da qualche mese fa +90% di condivisioni e ricerche su Pinterest. Ancora di più, in tema capelli: chiome effetto wet, bagnato, stile sirena, volano a +166%. E il tema dello scintillio illumina le passerelle del 2019: smokey eye gioiello, piccoli ritagli di plexiglass utlizzati come inediti punti luce 3.0 sullo sguardo, labbra vestite di foglie metalliche. «Finiture cromate e lucenti si utilizzano ormai con facilità», spiega Terry Barber, ex truccatore di Grace Jones. «Oro rosa, oro giallo e argento sono concessi su occhi, zigomi e labbra a qualunque ora del giorno» Così come il gel effetto ultra wet e lucente sarà un must. Per scolpire teste bagnate più o meno selvagge o impomatate. Accendete i riflettori su di voi…

Tinte corallo (e dintorni)

L’abbiamo visto ovunque, nel 2018: l’“Ultra Violet”, quel viola profondo che invitava a superare i propri limiti. E ora, ci risiamo. Pantone Color Institute ha presentato “16-1546 Living Coral”, la nuance che ridipingerà moda, bellezza, design, e, forse, i nostri sogni nel 2019. Si tratta di un arancio-pesca che «evoca calore, comfort e umanità in un mondo iper-connesso e individualista», spiega la vice presidentessa di Pantone, Laurie Pressman. «Trasmette desiderio di espressione ludica e di innato bisogno di ottimismo e attività gioiose». La bellezza si allinea. Con rossetti vellutati come pesche o scintillanti come frutti canditi, ombretti-sorbetti, smalti tropicali. E non è tutto. Anche le altre sfumature della palette Pantone dell’anno, luminose e a tratti molto femminili, sprizzano vitalità: dal rosso Fiesta all’arancio Turmeric, dal fucsia Pink Peacock al giallo Mango Mojito, ispireranno una trousse di cosmetici pop. Per ritrovare il gusto del gioco. Anche allo specchio.

La bellezza è genderless

Da un lato, nuove icone di bellezza come Cara Delevingne a la modella dell’anno Adwoa Aboah sfidano canoni imposti con tagli di capelli cortissimi e look androgini, esponendosi contro ogni forma di body shaming, offese legate all’immagine. Al tempo stesso, brand come Chanel, Tom Ford, Mac Cosmetics e Marc Jacobs lanciano linee di trucco per gli uomini, comprensive di fondotinta ultra leggeri, strumenti per le sopracciglia e dopobarba-primer-illuminanti tutto in uno. La profumeria, soprattutto artistica, ha fuso i generi in bouquet olfattivi che vestono (e piacciono) indistintamente a lui e a lei. Il tema della “gender fluidity” si sente anche nella cosmesi. Se il grooming, ovvero la manutenzione di barba e capelli, resta il mercato più consolidato sul fronte maschile, quello veramente in crescita è la cura della pelle, +11% l’anno. I più interessati? I 30-45enni. Per loro (al contrario degli over 50) un trucco leggero è ormai accettabile anche al maschile.

Sfilata Erika Cavallini, Marco De Vincenzo, Dries Van Noten PE 19

Accessorate

Per alcune sarà il foulard preferito. Per altre il fiocco di velluto che si usava da piccole. Per le più hippie, bracciali di corda o di pelle ricordo dell’ultimo viaggio. Quel che conta è metterci del personale, su ogni ogni chioma. Non ci vogliono grandi capacità: di base, bastano uno chignon, una coda, una treccia da tutti i giorni. Si dice che i capelli siano estensioni dei pensieri, pezzi d’anima, se non l’ornamento più ricco delle donne. E, allora, rendeteli unici. Le passerelle confermano: via libera agli accessori. Da Stella Jean, ritagli di seta si inglobano fra gli intrecci, striscioline di pelle chiudono lunghe trecce da guerriere urbane di Max Mara, mentre piume colorate trasformano le donne di Van Noten in creature tropicali. De Vincenzo propone una cascata di pettini gioiello e pinzettoni da “desperate housewife”, ma molto chic. E poi, spille a doppia C (DI Chanel) con nastri di seta appuntano mezzi raccolti stile scolaretta sulla nuca. Chi volete interpretare?

Neo-romanticismo

«Ci sono fiori dappertutto per chi è capace di vederli», diceva il maestro Matisse. Sulle passerelle si vedono, eccome: sono le donne stesse. Da Dolce&Gabbana a Rodarte, da New York a Milano all’haute couture parigina, vanno in scena look botticelliani, chiome vestite di fiori freschi, farfalle, spille-bouquet, intrecci, copricapi e corone che sembrano usciti da un dipinto. O forse, da una favola bucolica. Il messaggio è uno solo: non abbiate paura di essere romantiche. Gordon Espinet di Mac Cosmetics parla di una «tendenza all’esagerazione voluta della femminilità, con ogni accessorio e dettaglio possibile». Non è poi così strano: dopo la rivoluzione del #metoo, le donne si sentono finalmente sicure di sé e non temono di mostrare e celebrare la propria femminilità, in tutta la sua dolcezza e fragilità. Mettete un fiore, fresco, o un bocciolo-bijoux, fra i capelli: farà sbocciare energia e belle idee. Il minimalismo può attendere.

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Le regole del nuovo make up

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Più che sui diktat, con modelli e regole rigide da seguire, il mondo del trucco pone sempre più l’accento sull’aspetto ludico del colore. Si fa largo, infatti, l’idea dell’esperienza giocosa ed esplorativa resa possibile, e facilitata, da ombretti, stylo, fard e rossetti dai colori “vivi” e dalle texture sempre più performanti, semplici da usare e sorprendenti nei risultati: mat, luminosa o metallizzata, ogni cromia è multi-sfaccettata e il tono definitivo si rivela al momento dell’applicazione. Fornendo possibilità che si moltiplicano all’infinito con le sovrapposizioni. Ecco, dunque, gli spunti degli esperti. Che il gioco abbia inizio!

Balmain PE 2019

La base

Complice essenziale del maquillage che invita alla sperimentazione è l’incarnato, che diventa una sorta di “campo di gioco” su cui sperimentare. «La preparazione della base resta un passaggio propedeutico» spiega Luigi Tomio, global pro artist Estée Lauder. «Abbandonato il finish artificioso e costruito del passato, vince la naturalezza: la pelle deve apparire nuda e radiosa. Per individuare la nuance ideale in profumeria ci sono dispositivi ad hoc (si chiamano iMatch), intelligenze artificiali dotate di microtelecamera digitale che analizzano e leggono in tempo reale (3 secondi!) le caratteristiche individuali della cute, stabilendo quale sottotono (neutro, rosato o dorato) deve avere il fondotinta giusto».

Blush mania

Sulle guance ritornano i rossori intriganti, quelli che sembrano nascere da una sensazione d’imbarazzo, alla Maria Antonietta, per intenderci: «Si crea con il draping, che consiste nel ricreare con due fard di colori differenti una sorta di drappeggio che scolpisce i lineamenti» spiega Davide Frizzi, international make up artist e trainer Dior Makeup. «La nuance più chiara si sfuma a partire dall’apice delle sopracciglia in direzione della fronte, quella più intensa si applica sulla guancia verso l’esterno. Il risultato è una sorta di tessuto impalpabile come l’organza, che veste il volto».

Chanel Prefall 2018/19

Capitolo occhi

Tra le innovazioni all’avanguardia spiccano gli stylo per gli occhi, formule di nuova generazione che moltiplicano gli utilizzi possibili. «Sono gli alleati più versatili e funzionali del trucco ludico e trasformista, da tenere sempre in borsetta» dice Silvia Dell’Orto, make up artist Chanel. «Proposti in nuance differenti, hanno una formula cremosa da usare come eyeliner, con linee definite che colorano i bordi esterni delle palpebre, oppure come kajal per quelli interni».

Escada PE 19

Sulle labbra

«È il momento di sperimentare le coppie cromatiche» dice Andrea Troglio, national field make up artist Lancôme. «L’abbinamento più armonioso si ottiene usando due rossetti rosa satinati: la tonalità intensa e dorata sul labbro superiore, e il tono più chiaro su quello inferiore». Un impatto più intrigante si ottiene con sfumature a contrasto: «Abbinando il lipstick rosso a quello arancione il risultato è strong, da bilanciare con un trucco occhi essenziale». Ma i giochi di prestigio non finiscono qui: «Il viso diventa strepitoso, come avvolto in bagliori lunari, picchiettando un tocco di illuminante mescolato con la crema idratante al centro delle palpebre, sull’angolo interno dell’occhio, zigomi, naso e mento».

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Come scegliere e indossare il velo da sposa (seguendo l’esempio delle star)

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Velo o non velo? È una delle domande più frequenti che una donna si pone nel momento fatidico della scelta dell’abito da sposa. Esclusiva delle cerimonie in chiesa per le regole di galateo, una volta simbolo di purezza, oggi è soprattutto un accessorio, sempre più utilizzato anche da chi sceglie location alternative per dire «sì», dai castelli, ai boschi, alle spiagge. Ma come si sceglie il velo giusto e, soprattutto, come indossarlo? Qualche suggerimento arriva da reali e star di Hollywood, che lo reputano irrinunciabile, almeno stando agli ultimi matrimoni. Solo nel 2018 sono state davvero poche quelle che hanno preferito rinunciarvi. I suggerimenti per arrivare all’appuntamento in atelier con le idee chiare.

Il velo a cattedrale di Meghan Markle e il modello “fingertips” di Kate Middleton

A cattedrale, o dei sogni

È quello che tutte le bambine con ambizioni principesche immaginano di indossare da grandi: lungo (da tre metri in su) classico, essenziale o bordato di ricami è nato per le cerimonie in chiesa, di qui il nome, anche se oggi viene usato un po’ ovunque perché la sua natura è cambiata come i tempi, accessorio gettonatissimo da qualsiasi sposa. È quello preferito dalle spose reali, che lo abbinano ad abiti realizzati su misura e tiare di famiglia, come Meghan Markle, che ne ha indossato uno lungo 5 metri. Unica eccezione recente, Eugenie di York, che ha preferito rinunciarvi per mostrare fiera la cicatrice che ha sulla schiena, ricordo di un’operazione subita da bambina. Sotto, qualsiasi acconciatura va bene. La più classica è lo chignon, strategico anche per sostenere il velo, come fatto, ad esempio, da Charlène Wittstock nel giorno delle nozze con Alberto di Monaco, ma sono belli anche i capelli sciolti.

Il velo a cattedrale di Meghan Markle

Fingertips, come Kate Middleton

La duchessa di Cambridge nel giorno del matrimonio con il principe William aveva un velo medio, più corto sul davanti, sagomato per dare l’illusione di fermarsi all’altezza delle mani: da qui il nome fingertips. Esistono anche più corti, in stile anni Sessanta, ideali sia con abiti vaporosi che più essenziali, la caratteristica comune è quella di poter essere indossati doppi, in modo tale che lo sposo possa scoprire agevolmente il viso dell’amata all’altare. Per tenerli su, un piccolo diadema è la scelta più romantica, ma vanno di moda anche le coroncine di fiori. L’ultima sposa famosa a sceglierla è stata Rose Leslie di Game of Thrones. Un matrimonio primaverile o estivo in questo caso sarebbe più indicato, magari una cerimonia all’aperto, come una diva moderna. Gli esempi più recenti? Barbara Bush, figlia dell’ex Presidente degli Stati Uniti George, che lo ha abbinato a un abito a sottoveste, perfetto per il suo fisico asciutto, e Hilary Swank, che ha detto «sì» a Philip Schneider in un bosco.

Tiara, questione di nobiltà

L’accessorio prezioso piace sempre, si adatta a a qualsiasi acconciatura, compresi i pixie cut, e non è detto che per indossarlo si debba avere per forza il sangue blu, però esagerare con diademi fake non è mai una buona idea. La voglia di romanticismo può essere soddisfatta con un cerchietto sottile, reperibile nello stesso atelier dove acquisterete l’abito, o da un fermaglio gioiello, di sicuro effetto sia con velo che senza.

Il velo di famiglia

Lungo o corto, essenziale o ricamato è quello che mette più in difficoltà ogni sposa, perché abbinare un abito a un velo storico non è mai impresa semplice, soprattutto per via della tonalità di colore che non sarà mai la stessa. Se si ha anche l’abito, ma manca la voglia di indossarlo di nuovo, per questioni di gusti o di taglia, perché non rinnovarlo rendendolo contemporaneo? Sarebbe unico, su misura e, in più, con il fascino di qualcosa di vecchio, per continuare la tradizione di famiglia.

 

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Golden Globe 2019: i migliori beauty look sul red carpet

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È il primo grande evento dello star system, il red carpet che dà ufficialmente il via al 2019: gli annuali Golden Globe Awards, i premi televisivi e cinematografici assegnati a Los Angeles dalla Hollywood Foreign Press Association. Molte le donne protagniste della 76esima edizione: tra le candidate a milglior attrici, l’attesissima Lady Gaga per A Star is Born, Nicole Kidman per Destroyer, Charlize Theron per Tully, Rosamund Pike per A private War, Melissa McCarthy per Can You Ever Forgive Me?, Glenn Close per The Wife, Emily Blunt per Il ritorno di Mary Poppins, Olivia Colman per La favorita, Elsie Fisher per Eight Grade e Constance Wu per Crazy Rich Asians. Tra le candidate a Miglior attrice non protagonista, invece: Emma Stone per La favorita, Amy Adams per Vice, Claire Foy per First Man, Rachel Weisz per La favorita e Regina King per Se la strada potesse parlare.

Amber Heard, Lady Gaga, Emily Blunt ai Golden Globes 2019

Un grande sfarzo di tessuti e strascichi, abiti principeschi non lascia dubbi: è tornato il massimo del glamour, dopo l’edizione 2018 che verrà ricordata per la sfilata di abiti neri a sostegno dell’iniziativa simbolica “I wear black” contro la bufera di molestie e abusi sulle donne nel cinema. Di nuovo, in fatto di dresss code, tutto torna ad essere concesso. Capitolo a parte per la bellezza: da sempre, il primo red carpet dell’anno lancia spunti e look destinati a dare il via a tendenze in fatto di capelli, colori, make up per l’anno al via. Ecco dunque tutto quello che non si può aver perso, in fatto di beauty, sulla serata.

AZZURRO MANIA: l’ha anticipato Pinterest. Il colore di capelli più “googlato” e desiderato sui capelli del 2019 sarà il lilla. Ma, se ci si mette di mezzo Lady Gaga, è possibile un leggero cambiamento di rotta cromatica verso l’azzurro. D’ispirazione “fata turchina” è suo il look più originale della serata: la pop star si è presentata sul red carpet con la chioma biondo platino raccolta in uno chignon spruzzato di un blu chiaro pastello sulla parte frontale e sfumato sulle lunghezze, in pendant con l’abito principesco. Un look facile da ricreare sulle basi più chiare, con un colore temporaneo in spray o crema. Azzurro che torna anche sul make up occhi della pop star, e sullo smokey eye full color più d’impatto della serata, quello sui toni del turchese di Camilla Belle.

A TUTTO RACCOLTO: stile Lady Vittoriana, Amber Heard vince tutto. Alzando il volume. Dei capelli e del glamour, con un raccolto da regina, tutto boccoli definiti e appuntati a formare una crocchia voluminosa da far invidia a una dama d’altri tempi. Non è da meno per ricercatezza Emily Blunt, che haabbinato un raccolto  a due chignon a intrecci romantici con un makeup occhi prezioso dai riflessi argentei. Ancora più sofisticata, Claire Foy osa un look stile anni Trenta, a La Grande Gatsby, a onde flat e ciuffo modellato. Bella anche l’idea di Nicole Kidman: con un ciuffo morbido lasciato libero su un lato, lo chignon nasconde un maxi fiocco di velluto sul retro, dettaglio elegante e vezzoso. L’arte del raccogliere non ha limiti di fantasia e di variazioni (vincenti) sul tema.

ORDINE E DISCIPLINA: La scelta di Rosamunde Pike e Dakota Fanning, ma anche di Charlize Theron in versione semi raccolta e di Anne Hathaway a capelli sciolti: la riga al centro o di lato, con i capelli appiattiti in uno styling miniaml e super ordinato, è sempre una garanzia di elegante minimalismo.

COLPI DI TESTA GLAM: voglia di cambiare look? Faranno presto molte seguaci due ospiti della serata, fresche di cambio testa: Julia Roberts, apparsa più bionda che mai con un nuovo color vaniglia a illuminare tutta la chioma e Irina Shayk, che deve aver deciso di darci un bel taglio. A caschetto, tra il mento e le spalle. E il “creamy blonde” e il “mid bob” si anticipano sicure tendenze del 2019.

ROSSETTI POP: un color lampone vivace illumina Rachel Weisz, creando un bel contrasto con il castano cioccolato scuro dei capelli, modellati in onde facili. Un arancio pop dà invece nuova luce e originalità al volto etero di Saoirse Ronan. La lezione? In mancanza di tempo o fantasia, un rossetto a tinte vivaci salva ogni look, compreso quello per una serata importante.

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Colore capelli: le tendenze che vedremo nel 2019

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Anno nuovo, teste nuove. Almeno per quanto riguarda il colore capelli, che nel 2019 è pronto a rivelare molte sorprese, come ci racconta Salvo Filetti, hairstylist de La Compagnia della Bellezza. “Parlare di tendenze vere e proprie può risultare anacronistico. Il mio mantra, per quest’anno è liberare la luce che c’è in ogni capello, con colorazioni in grado di garantire la massima naturalezza del colore base”.

Il “vanilla chai” di Blake Lively, il “dirty brown” di Sandra Bullock, il “rosw brown” di Dakota Johnson.

Ma se volessimo delineare un vero e proprio “oroscopo” del colore capelli per il 2019? “Allora dovremmo partire dal segno delle castane, per le quali le sfumature brown di fondo si personalizzeranno come si fa in base all’ascendente, per ottenere un rose brown, tra il pesca e il nocciola, il dirty brunette, burroso e rassicurante, o un foliage, con venature di rosso autunnale”.

E per le rosse? “A loro dedico due destinazioni, il rosso borgogna, con sfumature di vino e porpora, per le pelli mediterranee. E Il rosso Irlanda, con nuance Tiziano stemperate con l’arancio, per le pelli più chiare”.

Infine, il biondo. A tal proposito Salvo Filetti decreta la fine del grigio, nonostante il perdurare della tendenza che porta a decolorare i capelli per ottenere nuance super trendy. Nascono da qui infatti, le colorazioni che richiamano le pietre preziose, come il biondo ametista (per le pelli dal sottotono nordico o olivastro) o il biondo topazio (per le pelli chiare ma calde)”. Non stanca il Vanilla Chai, uno dei biondi da provare assolutamente in questo 2019: “né miele, né ghiaccio, è un colore capelli in perfetto equilibrio tra il caldo e il freddo, proprio come la bevanda invernale da cui prende il nome”.

Entra di diritto in questa categoria anche il turchese sfoggiato ultimamente da Kylie Jenner, che ha scelto ancora una volta una tonalità pastello per far discutere i social. Si tratta di un Icy Blu, un azzurro dai toni freddi, che la star del clan Jenner ha sposato su tutta la chioma.

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Quello che conta però è affidarsi sempre a una colorazione che migliori la qualità del capello, anziché indebolirla: “il risultato dev’essere simile ad un filler naturale, che rimpolpa il capelli e li illumina, attraverso nuove alchimie di erbe tintorie”.

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Caschetto, dal cinema muto a Irina Shayk, 110 anni di un taglio iconico

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La modella Irina Shayk ci ha dato un taglio. Ai Golden Globes, ha debuttato con un nuovo caschetto, tondo e regolare, tra spalle mento, realizzato dall’hairstylist delle celeb Harry Josh. La top model russa, compagna di Bradley Cooper, è solo l’ultima della lunga serie di  star, attrici e modelle che si sono lasciate conquistare dal fascino del taglio più iconico di sempre, il bob.

La storia vuole che la prima si chiamasse Ève Lavallièr, attrice teatrale, con un piccolo problema: 43 anni, troppi secondo i canoni di inizio Novecento per poter interpretare, a teatro della Belle Époque, una diciottenne. Così l’idea di rinfrescare il look con un taglio di capelli che prevedesse una frangia sbarazzina. Era il 1909 e Monsieur Antoine de Paris, pseudonimo del parrucchiere Antoni Cierplikowski, si inventò il caschetto, o bob che dir si voglia, taglio che avrebbe rivoluzionato non solo la testa di madame Ève, ma di tantissime altre donne, da Claudette Colbert a Greta Garbo, clienti affezionate dell’hair enterpreneur di origini polacche, e che ancora oggi è un must per dive e non solo, portato classico, abbinato alla frangia, come Anna Wintour, o mosso, come Alexa Chung, Keira Knightley ed Emma Stone.

Caschetti celebri: Louise Brooks, Raffaella Carrà, Tayloe Swift e Irina Shayk.

Il cut delle ragazze ribelli

 Un taglio dinamico, il caschetto, a lungo associato alle ragazze ribelli e anticonvenzionali. Lo sfoggia la seducente Valentina, l’eroina a fumetti di Guido Crepax, che per disegnarla si ispirò alla star del cinema muto Louise Brooks, lo sceglie la nuova Mulan, l’eroina Disney che per fingersi ragazzo e salvare il suo popolo opta per un taglio più pratico da gestire, ma è anche il cut della sexy Uma Thurman nei panni di Mia Wallace in Pulp Fiction (una parrucca, in realtà) e di Nanà Supergirl, eroina anni Ottanta con vocazioni salvifiche. Anche la Colette di Keira Knightley lo sfoggia con determinazione, simbolo di carattere e forza. E non a caso.

Simbolo di emancipazione

«Negli anni venti del Novecento il caschetto rappresentava la vera emancipazione femminile, l’idea alla base era quella di togliere gli eccessi e avere un’immagina scattante, quasi mascolina, ma per contrasto quella immagine è diventata iperfemminile», spiega Salvo Filetti, hair designer Compagnia della Bellezza. «Oggi è bello pensare che i nuovi bob e lob siano il frutto di un’ondata di un nuovo femminismo. In realtà le donne nell’ultimo ventennio hanno tagliato sempre di più, uscendo dagli eccessi degli anni Novanta, segnati da un uso esagerato di extension, e riposizionando i capelli su nuove lunghezze. Se dovessimo identificare la donna che rappresenta quest’ultimo decennio, dovremmo farlo proprio con una donna con un bob o al massimo un lob, come la cantante Taylor Swift».

Femminilità e dinamismo contemporaneo

Un taglio specchio dei tempi. «Moderno, rappresenta al meglio la donna di questo secolo, non a caso il caschetto è il taglio di capelli più social e instagrammabile delle celebrities di tutto il mondo. Incarna la femminilità del lungo, ma armonizzata con il dinamismo del corto», spiega l’esperto. «Bob e lob coniugano la freschezza e la femminilità in quella ricerca dell’onda giusta, ordinata, sì, ma con un tocco casual chic». In medio stat virtus, insomma, assunto che non potrebbe essere più attuale.

La giusta misura

«È la lunghezza vincente perché regala istantaneamente freschezza al volto ed è quella che ringiovanisce immediatamente il viso. In più, è estremamente modellabile e personalizzabile, snellendo sul collo o rendendolo più pieno», prosegue Filetti. La bella notizia è che tutte possono sperimentarlo, in quando si tratta di un taglio che nelle sue declinazioni, dal lob (un bob allungato) al wob (un bob morbido) si modella, adatta, scala, riempie in funzione del volto». Sui visi spigolosi, ad esempio, basta uno styling morbido per rendere l’insieme più sweet (come Victoria Beckham, ndr), su quelli allungati si lascia una dominante orizzontale per dare pienezza. Sui volti pieni e tondeggianti basta aumentare il livello di scalatura e verticalizzazione. La lunghezza del bob e il rapporto scalatura-gradazione permettono quindi di adattare questo taglio a tutte le donne».

La tendenza blunt cut

I prossimi mesi vedranno il bob ancora protagonista, ma con un’ennesima (bellissima) variazione sul tema. Se è vero che molte star hanno optato per un lob sviluppato in chiave morbida e femminile spesso con onde, è anche vero che sta prendendo sempre più piede il blunt cut. «Si tratta di un bob molto definito, pieno e grafico con assenza assoluta di scalatura, tagliato a linea piena, quasi al laser. C’è una voglia di nuove formule nette, senza gradazione, partito dalle passerelle, soprattutto quelle milanesi dove abbiamo visto modelle con tagli a filo netto al mento con un liscio nuovo, grafico e preciso, a volte volutamente messy perché texturizzato per dare movimento ma nel complesso con un’immagine molto pulita e geometrica».

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John Travolta rinuncia al parrucchino e si mostra calvo su Instagram: è boom di like

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A Hollywood era diventato il segreto di Pulcinella: tutto lo sapevano, ma facevano finta di niente. Il 2019, invece, deve aver convinto John Travolta a disfarsi degli improbabili parrucchini con i quali da anni si presentava in pubblico e sullo schermo, per mostrarsi in tutta la sua lucida testa senza capelli. In una foto su Instagram dove fa gli auguri di Buon Anno accanto alla figlia Ella Blu, il protagonista di Grease appare completamente calvo e gli utenti del social media hanno mandato in tilt il post a furia di like.

 

Un successo che, forse, il divo non si aspettava ma che ha incontrato il favore dei fan che gli hanno lasciato tantissimi messaggi positivi sotto alla fotografia. E la notizia ha fatto il giro del mondo, tanto che anche testate solitamente restie a occuparsi di questo genere di notizie, come il The Times di Londra, gli hanno dedicato un intero articolo.

John Travolta a Cannes 2018 (a sinistra) e nella foto di Instagram di gennaio 2019 (a destra)

Come si diceva, da anni John Travolta ricorreva all’uso di toupée, francamente brutti, o di capellini quando usciva di casa per non far vedere che le folte chiome della giovinezza di La Febbre del sabato sera erano un lontano ricordo. E a ogni red carpet o a ogni uscita pubblica i commenti più dissacranti riguardavano sempre il parrucchino scelto per l’occasione, quasi mettendo in secondo piano il perché l’attore si trovasse a quella cerimonia o quale film stesse promuovendo.

La famiglia reale inglese a Natale 2018: il principe William ha detto addio ai suoi capelli da tempo, ma anche suo fratello Harry è sulla buona strada

Tutto questo, però, ora fa parte del passato e il nuovo look del divo di Pulp Fiction lo mette in compagnia di tanti colleghi che hanno travato nella testa completamente priva di capelli un nuovo fascino, dal principe William (seguito da vicino dal fratello Harry, a giudicare dalle ultime foto), a Bruce Willis, da Dwayne Johnson  a Jason Statham.

Jude Law a Londra a novembre 2018

Ora che anche John Travolta è entrato a far parte del club dei calvi e contenti, non resta che uno solo da convincere a fare il grande passo: Jude Law. Da anni l’attaccatura dei capelli dell’attore inglese, impegnato in questi giorni a Venezia per le riprese di The New pope di Paolo Sorrentino, recede a vista d’occhio e da anni gioca per nasconderlo. Qualcuno glielo dica che ci piace anche completamente rasato.

Leggi anche: William d’Inghilterra e il club dei quasi calvi

Leggi anche: Naomi Campbell: il selfie senza parrucca e quello che i media non hanno capito

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Da Naomi a Irina Shayk, le testimonial beauty del 2019

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Una è un'”icona vivente”, dice l’amico di lunga data, nonchè fondatore dell’omonimo brand beauty, François Nars. Non ha bisogno di spiegazioni nè presentazioni il nuovo volto della campagna NARS Spring 2019: la top model Naomi Campbell. È la prima volta che la top model, 48 anni, si presta per una campagna beauty in tutta la sua carriera: spesso, in passato, la “venere nera” ha raccontato di essersi sentita discriminata nel mondo della bellezza per il colore della sua pelle. È stata la “rivoluzione inclusiva” in atto nella cosmesi, e, sicuramente, un’amicizia di lunga data a convincerla: “Siamo come una famiglia. L’ho conosciuta sin dall’inizio della sua carriera. Fin dall’inizio, l’ho ammirata per la sua bellezza e il suo stile” racconta il fotografo, fondatore e direttore creativo del marchio. E lei, per l’amico, si è prestata ad una serie di scatti con l’art director Fabien Baron e il makeup artist James Kaliardos.

Altra top model, altro brand: dopo l’ingaggio di Kaia Gerber, 17enne figlia di Cindy Crawford, è la super top Irina Shayk, 33 anni il nuovo volto della campagna Marc Jacobs Beauty PE 2019. Smokey eye sui toni del fucsia come il turbante decòr, la compagna di Bradley Cooper si trasforma in una diva. La campagna è scattata da David Sims, e il beauty look è creato dalla make up atist Diane Kendal.

Una testimonialnza meno “patinata”, ma di certo carica di un messaggio positivo, quella che arriva invece da casa Kardashian: ne ha parlato per prima Kris Jenner, dichiarandosi orgogliosa del coraggio della figlia Kendall. La top model, 22 anni, ha deciso di prestarsi a testimonial del brand di prodotti per la cura dell’acne Proactive, dopo l’ondata di commenti negativi piovutale addosso via social ai Golden Globes dello scorso anno. “Ero così felice di essere per la prima volta su quel red carpet… Vedere che la gente aveva notato soltanto i segni dell’acne, di cui soffro da anni, sulla mia pelle, mi ha fatto davvero male”, ha raccontato. “Vista la mia visibilità, vorrei dire a più persone possibili per dirvi che è ok, è normale avere questo problema, posso capirvi perché ci sono passata… E si può tranquillamente uscirne”, dice, lanciando un messggio di “skin positivity” ai suoi 101 milioni di fan.

Volto vincente non si cambia: Natalie Portman, 37 anni, più radiosa ( e sexy, in camicia gold sbottonata) che mai, è la testimonial dei nuovi fondotinta-record da 67nuance Dior Forever Foundation in arrivo sul mercato.

Ma ancora, è solo l’inizio delle avventure delle teen Kaia Gerber per Yves Saint Laurent Beautè, di cui è uscito il primo spot video a gennaio. Magnetica nonostante i suoi 17 anni, strega un giovane autista di un bus di Parigi, facendogli sognare un bacio a tinte fucsia pop (del rossetto Rouge Volupté Shine n°49 Rouge Saint Germain).

E chissà se ci saranno evoluzioni per Cara Delevingne da Burberry, Jennifer Lawrence e Bella Hadid per Dior, “Emrata” per Paco Rabanne… Nella gallery, ecco chi presta volto (e corpo) a fragranze e make up di stagione.

 

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I tempi della bellezza: quanto e quando programmare maschere, peeling e trattamenti

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“Se tu conoscessi il Tempo come lo conosco io, non parleresti di lui così, senza riguardo. È una persona.” Il monito del Cappellaio Matto ad Alice, a trattare il tempo con maggiore rispetto, vale anche nel Wonderland della bellezza. Non ci sono cure cosmetiche o estetiche senza pause e tempi di recupero da rispettare per la buona riuscita del trattamento. Ma se il tempo è il terzo ingrediente, insieme a formule e metodi di applicazione, la domanda è: quando e cosa potrò fare (o non fare) dopo essermi sottoposta a maschere, depilazioni, peeling e quant’altro per il mio aspetto? Per non sbagliare, sarà utile sincronizzare il nostro beauty timer con le prescrizioni della dermatologa Magda Belmontesi, docente alla scuola superiore di medicina estetica Agorà a Milano.

3 settimane per il ringiovanimento

Peeling, laser frazionato non ablativo e dermaroller o microneedling (punturine con micro-aghi per stimolare il collagene): le più diffuse metodiche per il miglioramento cutaneo non ostacolano la vita sociale, ma richiedono tassativamente, nell’arco delle 3 settimane successive al trattamento, l’applicazione di una protezione solare da 50 a 100 e una crema idratante ristrutturante lenitiva. Ovviamente astenersi dall’esposizione al sole. Nei sette giorni successivi a ogni seduta, e fino a completamento del ciclo di trattamenti per il ringiovanimento cutaneo, sono da evitare sauna, bagno turco ed esposizioni a calore intenso. Occorre lasciare alla pelle il tempo di rigenerarsi e di ricreare i suoi pigmenti (la melanina) se non vogliamo correre il rischio di macchie scure, tanto più elevato quanto più la pelle è naturalmente scura.

8 giorni per la pulizia profonda

C’è una tempistica da rispettare anche per la pulizia profonda del viso fatta dall’estetista, con vapore, maschere, ecc. Se avete in programma di sottoporvi a un trattamento di medicina estetica, ricordatevi di lasciare un intervallo di almeno 8 giorni dopo la seduta dall’estetista, il minimo necessario per permettere alla pelle di rigenerarsi e ripristinare la barriera protettiva cutanea. In caso di peeling devono trascorrere almeno 3 settimane.

Isabeli Fontana (Instagram)

5-6 giorni per le “punturine”

Filler, botulino e biostimolazione (micro iniezioni di acido jaluronico, aminoacidi e vitamine che donano tono ed elasticità alla pelle) hanno un tempo di recupero di 5-6 giorni durante i quali sono da evitare esposizioni a fonti di calore intenso come sauna e bagno turco, oltre alle lampade solari. L’acido jaluronico, in particolare, richiama acqua nei tessuti, quindi con il calore potrebbe dare luogo a una reazione infiammatoria, con comparsa di gonfiore o rossore. Per il botulino, nelle 12-24 ore successive, si sconsigliano massaggi al viso e al cuoio capelluto, compreso lo shampoo. Specialmente in caso di piccole ecchimosi che possono comparire,è raccomandabile l’applicazione di un fattore di protezione UV fino a completo riassorbimento dell’ematoma. Il rischio è che si formino delle macchie scure in corrispondenza dei versamenti ematici.

Mi posso truccare? Per mascherare eventuali arrossamenti o gonfiori in seguito ai trattamenti di medicina estetica, è opportuno osservare 12 ore di break dopo ogni seduta, il tempo necessario perché la pelle ripristini la sua azione protettiva. Se ci sono invece ferite, lesioni o abrasioni, occorre aspettare che la pelle sia completamente cicatrizzata.

Mai arrivare “al pelo” con la depi(epi)lazione.

Se avete deciso di liberarvi definitivamente della peluria sul viso con laser o luce pulsata, fate i vostri conti. Nei 4-5 giorni successivi a ogni seduta, occorre applicare una crema antibiotica la sera e una fotoprotezione elevata nelle ore diurne. Nello stesso periodo, sono da evitare l’esposizione al sole (o alle lampade solari) e l’esecuzione di gommage o maschere esfolianti.

Gambe e inguine: per chi non si soffre di follicolite (la tendenza alla formazione di peli incarniti durante la ricrescita), è sufficiente applicare una crema idratante per 2-3 giorni e non esporsi al sole nelle 12 ore successive all’epilazione.

Valgono le stesse regole per l’epilazione con la ceretta e per tutti i metodi di depilazione (rasoio, crema, dischetti abrasivi): l’esposizione al sole è sconsigliata nelle 12 ore successive al trattamento, per scongiurare il rischio di reazioni allergiche o irritazioni causate dalla rimozione della barriera protettiva cutanea. Dopo la depilazione delle ascelle, è bene astenersi dall’uso di profumi o deodoranti alcolici nelle 48 ore successive a epilazione o laser epilazione, mentre sono adatti talco all’avena e deodoranti asciutti senza profumo.

Sara Sampaio (Instagram)

Capitolo macchie

Luce pulsata per togliere macchie e capillari. Anzitutto la pelle, prima di essere trattata, non deve essere abbronzata. Poi, occorre applicare una protezione alta, da spf 50 a 100, per tutta la durata del trattamento. Ovviamente astenersi dall’esposizione al sole e a fonti di calore dirette, sauna, bagno turco, terme. Dopo ogni seduta, è necessario applicare una crema antibiotica per 4-5 sere e, durante il giorno, una crema protettiva all’arnica, per i capillari. Posso andare in piscina? Nei peeling, per chi va a nuotare, occorre lasciare 2-3 giorni di intervallo, e così pure per sauna e bagno turco. Per i capelli, una pausa di 48-72 ore serve alla cute per normalizzarsi dopo colore, permanente e stiratura. Prima del nuoto, è consigliata l’applicazione di un filtro solare per proteggere la struttura capillare dall’aggressione del cloro.

Emily DiDonato (Instagram)

Maschere cosmetiche: quante volte?

Amate per l’efficacia e la rapidità di azione, le maschere cosmetiche sono uno strumento di cui è bene non abusare. 2 volte la settimana è la cadenza giusta per le maschere-impacco idratanti in crema o in vello, mentre per le maschere esfolianti tipo gommage e peel off, 1 settimana è la tregua necessaria se non vogliamo correre il rischio di assottigliare troppo la barriera cutanea. Dopo la medicina estetica, no problem per le maschere del primo tipo, grazie alla loro azione decongestionante e lenitiva, mentre sono da evitare gli esfolianti per almeno 3 settimane.

Lampada solare: quante volte?

Mai in prossimità di un trattamento medico e neanche in caso di epilazione o trattamenti per le macchie o i capillari, perché la pelle non deve essere abbronzata. In ogni caso, il numero magico annuale consigliato dalla dermatologa per le lampade solari è zero. La lampada invecchia la pelle e non dà alcun beneficio, accelera il processo d’invecchiamento e dà un sovraccarico di radicali liberi. Se non si vuole rinunciare alla tintarella, è meglio ricorrere a un autoabbronzante.

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I nuovi sex symbol: chi sono gli uomini più apprezzati (e condivisi) sui social

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Qualcuno entra in classifica senza bisogno di grandi perché, forse per quel fattore non ben definibile ma condivisibile, il fascino. Altri, per eventi o film che hanno segnato il 2018. Chi sono in questo momento gli uomini più apprezzati, per stile e bellezza, dello star system? La Rete non dà una risposta precisa: decine le liste, più o meno influenti, stilate. Dunque, conviene attenersi ad una massima: “È bello ciò che piace”. E cosa, anzi, chi piace di più, lo svela Instagram, che lascia la parola al miliardo di utenti raggiunti nel 2018.

Il Principe Harry, Jamie Dornan, Chris Hemsworth

Il vincitore? Con più di due milioni di (sue) foto condivise, il più bello del “reame social” sembra proprio essere Jamie Dornan, alias Mr.Grey: sull’onda lunga delle 50 sfumature, è lui ad avere il volto del ragazzo dei sogni 2.0.

Restano nella top five l’inscalfibile Johnny Depp (con 2 milioni di foto postate all’hashtag del suo nome), Leonardo di Caprio (1 milione e 600 share per il re del gossip estivo con la nuova fidanzata 21enne Camila Morrone), seguiti dai “machi” dell’universo Marvel Chris Hemsworth (955 mila) e Tom Hardy (918 mila). 720 mila circa i post dedicati a Ryan Gosling, bello di Venezia 2018 con The First Man.

A sorpresa (o forse no), con 680 mila post dedicati, il Principe Harry batte l’ex vampiro Robert Pattinson, David Beckham, comunque il più commentato e protagonista di molti “meme” sul Royal Wedding, e perfino Bradley Cooper, nonostante il successo di A Star is Born.

In coda lunga di condivisioni, Kit Harington de Il Trono di Spade (483 mila share), il neo papà a tempo pieno Clooney (238 mila), l’affascinante “ragazzo alla pari” di Chiamami con il tuo nome, Armie Hammer (196 mila), e, in coda, Jude Law.

Escludiamo dalla classifica Justin Bieber (con il record di 35 milioni di post dedicati) e Zayn Malik (25 milioni), che staccano – di troppo – da tutti, per via dell’utenza “teen”. E  prendiamo atto: il fascino, oggi, è sapientemente… barbuto. Di tre giorni, massimo una settimana: la barba è l’accessorio che regala fascino a qualsiasi volto.

 

 

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Critics’ Choice Awards, i beauty look della serata

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È ancora Lady Gaga la regina della festa. Sul red carpet della 24esima edizione dei Critics’ Choice Awards, assegnati a Santa Monica alle migliori produzioni cinematografiche e televisive del 2018, Miss Germanotta ha vinto senza troppe sorprese il premio come migliore attrice per A Star Is Born e per Shallow, migliore canzone, e continua la sua corsa verso l’Oscar.

Onda su onda
Non è da meno sul fronte beauty, e non solo per i look che riescono sempre a far parlare, ma soprattutto per la capacità di trasformarsi (e reinventarsi) di continuo. Così, mentre una settimana fa trionfava ai Golden Globe Awards con capelli spruzzati di azzurro e maxi dress in pendant, ora le è facile incarnare la diva ideale della Hollywood che fu, con chioma bionda animata da onde boccolose e sguardo fatale. Merito di sopracciglia bold ma non statiche, maxi ciglia finte volumizzate al massimo con una buona dose di mascara e un neo malandrino sotto l’occhio. Una star è nata davvero, in tutti i sensi.

 

Lady Gaga ai Critics’ Choice Awards 2019 ©Getty Images

Tra look sofisticati e scelte rassicuranti

Lady Gaga non è però l’unica a brillare nella notte californiana. Sorprende ancora, e in positivo, Charlize Theron. L’attrice sudafricana si è affidata di nuovo alle mani di Adir Abergel per incantare sul red carpet. Per lei l’hairstylist ha realizzato un mini raccolto fissato all’altezza della nuca e impreziosito con un cerchietto personalizzato firmato Givenchy, come l’abito. Tra i capelli, di lato, anche tre mini treccine, mentre una ciocca è lasciata libera sul davanti. Sul viso trionfano sfumature aranciate, che evocano il Living Coral, Pantone 2019. Accendono lo sguardo e definiscono la bocca, leggermente più scura, in perfetta armonia.

A tanta sofisticatezza risponde Nicole Kidman. All’attrice australiana basta un semi raccolto per confermarsi regina di romanticismo, ma il look da bambola è bandito, merito di uno sguardo deciso bordato di nero che smorza l’effetto bon ton. La Mary Poppins Emily Blunt opta anche lei per uno stilyng ondulato sui capelli sciolti, mantenendosi però decisamente più moderna di Gaga e azzardando meno della Theron, affidandosi al sempre rassicurante rosa per ravvivare gli occhi. L’hair stylist Laini Reeves ha lavorato le ciocche umide con mousse e ferri in ceramica, per creare la sua interpretazione di un look Hollywood, come racconta via social.

L’esercito dei rossetti di sangue

A dare un twist diverso alla serata basta (da sola) Emmy Rossum, con un’acconciatura complessa costituita da un doppio nodo tiratissimo e lipstick in rouge noir, in pendant con l’abito Ralph Lauren. Anche Chrissy Teigen sceglie una tinta decisa per le labbra, e come lei Maggie Gyllenhaal. Unica a optare per un classico rosso, Olivia Munn. Basta poco, in fondo, per accendere un look. Specie in serate così.

 

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Vanessa Incontrada, il selfie senza trucco dalle Maldive

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“Sei piena di macchie, lentiggini e rughe”. Così una hater attacca su Instagram Vanessa Incontrada, 40 anni, in vacanza alle Maldive. Struccata, abbronzata, la showgirl ha risposto con delle emoticons che ridono. E decine le risposte pronte dei fan: “un comento stupido non vale milioni di complimenti e d’amore che proviamo per te”, interviene Francesca Barra. L’amica Jane Alexander, aggiunge: “Io, giuro, non vi capisco. Le rughe? Dove le vedi le rughe? Dai, basta… intelligenza, chiediamo solo quella”. Anche Manuele Mameli, make up artist di Chiara Ferragni, la difende con un “sei bellissima”. E i like volano comunque a 90.000.

Ultima, prima di lei, a trovarsi al centro di critiche social è stata Julia Roberts: sotto uno scatto in cui l’attrice, 50 anni esatti, si è mostratata struccata, con gli occhiali e i capelli raccolti, intenta in una partita a carte con la nipote Emma, è arrivata una pioggia di commenti offensivi. “Come invecchi male”, “sembri un uomo” hanno ferito l’ex Pretty Woman che si è presa una rivincita molto glamour sulla cover di Harpers Bazaar. “Julia Rocks” recita lo strillo di copertina, che la ritrare fare climbing in una nuvola rosa di tulle.

È sempre più numeroso, in barba alle critiche, il club di celebrity fiere di mostrarsi senza trucco: da Drew Barrymore (43 anni) e Cameron Diaz (45), le due ex Charlie’s Angels che si divertono a postare momenti della loro amicizia quotidiana senza trucco, in totale spontaneità a Sharon Stone, che, a pochi giorni dal 60esimo compleanno, ha sdrammatizzato la “cifra tonda” con un selfie  senza makeup, filtri nè inganni.

E come dimenticare anche la foto boom di like di Helen Mirren dal backstage della Notte degli Oscar: a 72 anni non teme nulla. Tantomeno i social. Anzi, ci gioca con tutta la sua autoironia. “Prima degli Oscar” e “dopo”, scrive sul suo account Instagram da 390.000 followers a commento di due scatti, con e senza trucco, in compagnia dello staff di professionisti beauty pronti al makeover per il red carpet. I commenti? Migliaia di complimenti.

Per molte celeb, lo scatto al natuale si tratta di ribellione al fotoritocco, per altre dimostrazione della loro bellezza al naturale, altre ancora, lo fanno per prendersi un po’ in giro. Angeli di Victoria’s Secret compresi. Ecco gli scatti più commentati dei social, nella gallery.

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I nuovi profumi da uomo. Audaci, sensuali e irresistibili

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La presenza delle fragranze maschili in profumeria è sempre più “ingombrante”. Rappresenta, infatti, il 38 per cento del totale, guadagnando terreno alla velocità del 2 per cento l’anno sulla quota femminile del 62 per cento, come riporta l’ultimo rapporto Euromonitor International, l’istituto che analizza i trend del mercato. E chi ancora pensa che sia il gentil sesso a scegliere colonie, eau de toilette e profumi per il partner, deve definitivamente ricredersi. Qualcosa sta cambiando, e anche se non è ancora ai livelli di consumo dell’altra metà della mela, lui sceglie e acquista (da solo) con estrema cura. La stessa riservata all’acquisto di un’automobile.

«Quando si parla di profumi, oggi l’uomo è più evoluto di un tempo», dice Monica Micheletti, Fine Fragrance Director di Firmenich, colosso mondiale nella produzione di essenze. «Una mutazione dei costumi legata anche a un cambio di prospettiva maschile: ormai un jus non rappresenta unicamente il gesto finale della toeletta, ma è vissuto come un complice essenziale del proprio stile. Irrinunciabile». Non solo. L’uomo vede nel profumo anche una potente e magica arma di seduzione: «Deve essere un mix di note audaci, generose e irresistibili, in un perfetto equilibrio tra forza, luce e ombra, freschezza e sensualità, vivacità e comfort. Deve farlo sentire ambito, bramato, desiderato. Una sorta di abito perfetto: quando trova la vibrazione giusta non l’abbandona facilmente», spiega Fabrice Pellegrin, creatore di profumi. «I commenti positivi sulla fragranza, poi lo rassicurano, perché confermano il suo sex appeal».

Jon Kortajarena (Instagram).

Cocktail esclusivi agrumati, speziati e legnosi racchiusi in flaconi scultorei di vetro pregiato, con colori che vanno dal grigio al nero, al rosso fiammante: per la scelta dell’essenza giusta l’uomo può contare su moltissime proposte. A cominciare dai classici, che hanno raggiunto lo status di “senza tempo”. «Quando hanno fatto il loro ingresso in profumeria non seguivano una tendenza. Continuano a piacere perché negli anni sono diventati una certezza, sia per il brand sia per la qualità delle materie prime. Sono anche una sorta di “scelta rifugio”: chi li usa sa di non sbagliare», sottolinea Pellegrin. Alcune firme olfattive intramontabili sono state ritoccate dalle mani esperte dei maestri profumieri: «Il mondo delle essenze è in continua evoluzione, e il profumiere dispone continuamente di nuove molecole all’avanguardia e ingredienti naturali di qualità sempre più elevata, che permettono di portare modernità a formule già esistenti», dice Pellegrin, che con Aurélien Guichard ha reinventato e reso ancora più potente la nota acquatica in L’Eau Super Majeure d’Issey di Issey Miyake.

Jon Kortajarena (Instagram).

L’inserimento di essenze floreali gioca un ruolo sempre più importante nella costruzione di un profumo maschile: «Sfruttando la loro capacità di valorizzare le altre note, per il nuovo Wood di DSquared2 abbiamo selezionato le foglie di violetta, dal sentore intenso ma non invasivo, per creare una vibrazione verde particolare, introduzione ideale all’accordo sofisticato di legni bianchi ottenuti con metodi di estrazione innovativi, che apportano risvolti inediti e vegetali», spiegano Daphné Bugey e Alberto Morillas creatori di profumi. È curiosa, informatissima e vorace consumatrice di esperienze olfattive la generazione dei Millennials: «Sono ricettivi e amano sperimentare. Sono uomini in erba dai gusti evoluti, intelligenti e indipendenti, dal fiuto istintivo e formidabile: cercano e trovano rapidamente l’alchimia che li soddisfa», conclude Pellegrin.

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Le trasformazioni beauty di Margot Robbie e Saoirse Ronan per Maria Regina di Scozia

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Una delle due, Margot Robbie, ci ha preso gusto al punto da sfoggiare un’acconciatura simile anche sui red carpet dei Golden Globes: un mezzo raccolto tutto boccoli, vittoriano. Dal 17 gennaio arriva nelle sale Mary Queen of Scots, la cine-biografia di Maria Stuarda, regina di Scozia, e dell’epico scontro con la cugina, Elisabetta I d’Inghilterra. Capelli rosso rame, lunghe trecce e torchon romantici, ad intepretare la prima, è l’attrice irlandese Saoirse Ronan, 24 anni, due volta candidata agli Oscar (per Espiazione del 2007 e Lady Bird del 2017). Più drammatica, a tratti grottesca, la seconda è l’australiana Margot Robbie, 28, una candidatura ai Golden e all’Oscar 2017 per il film biografico Tonya.

Saorise Ronan alias Maria Stuarda e Margot Robbie – Regina Elisabetta I.

È scontro, non solo di ruoli: le due si sono si sono trasformate sul set con un makeover da colossal, firmato dalla makeup e hair designer Jenny Shircore, già vincitrice del Premio Oscar per la trasformazione di Cate Blanchett nello stesso ruolo di Regina Elisabetta in Elizabeth del 1998 e ora candidata ai British Academy Film Awards e ai Critics’ Choice Awards per il miglior trucco e parrucco.

Per la Robbie, bellezza bionda da copertina, ci sono volute grandi parrucche, pesanti ceroni bianco gesso, e uno studio attento di protesi di silicone al volto, per un lavoro di circa tre ore al giorno sul set.

“Il film inizia con una versione giovane di Elisabetta, con un viso fresco e naturalmente arrossato, e una chioma di boccoli biondo fragola: da perfetta “Virgin Queen”. Ho provato tre o quattro diversi tipi di nasi su Margot: l’abbiamo fotografata, rispresa, e poi abbiamo deciso per una forma aquilina” racconta Jenny Shircore a Refinery 29. “Il look rispecchia la potenza della regina che ha governato l’Inghilterra nella Golden Age: il trucco bianco, da simbolo di verginità diventa espressione di imperturbabilità, risolutezza. Mentre il film si sviluppa, le ho lentamente stravolto i lineamenti, mappando l’intero volto di bolle e cicatrici della malattia di cui la Regina si ammala, il vaiolo. Il trucco bianco e pastoso diventa via via più pesante, così come le parrucche, nove in totale, sempre più grandi e sgargianti a coprire l’alopecia. Trucco, potenza e malattia sono direttamente proporzionati, fino all’iconografia che tutti ricordano: una maestosa, quasi grottesca, Regina di cuori” continua la Shircore, firma dei look anche di Emma Watson ne La Bella e La Bestia, di Scarlett Johansson in La ragazza con l’orecchino di perla.

Una trasfomazione alienante“, ha raccontato la Robbie, che si era finora messa alla prova nei panni della  sexy pazza dottoressa Harley Quinn in Suicide Squad e la pattinatrice Tonya: con Elisabetta, si è trovata alle prese con il ruolo più drammatico della sua carriera.

Per Saoirse Ronan, chiamata invece ad interpretare la vera protagonista, Maria Stuarda, il beauty look è più fiabesco: “Storicamente, Mary era conosciuta per essere molto bella. Saorse è così naturalmente bella nella vita reale che non è stato difficile trasformarla”, continua la Shircore. “Mentre Margot passava circa tre ore al giorno al trucco, Saoirse aveva solo due parrucche e qualche ciocca di boccoli applicati di volta in volta in maniera diversa ai capelli veri”. Agli antipodi anche il makeup, radioso, effetto bonne mine, quasi botticelliano, con basi leggere che emanano un’aura sana e rosata.

Non è stato facile caratterizzare le due chiome, entrambe rosse: “È il primo film in cui ho avuto due protagoniste con un colore simile di capelli, quindi ho dovuto scegliere con molta attenzione, per distinguerle, anche a distanza. Abbiamo trascorso molto tempo a scegliere i colori delle parrucche: siccome Margot ha una pelle più dorata di Saoirse, ho optato per un rosso più acceso e profondo, che avrebbe spiccato molto sulla pelle imbiancata. Per Saoirse, la scelta è stata un rosso tiziano più tenero e dorato, delicato sulla sua pelle molto pallida”.

 

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Le previsioni sulle tendenze beauty del 2019 secondo Pinterest

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Nella nuova campagna Prada PE 2019, la top model Gigi Hadid, trasformata in bambola Sixties dallo styling di Oliver Rizzo, ne anticipa un paio: micro frangetta e ciglia ultra sature, per non dire incrostate, di mascara. Parliamo di piccoli e grandi dettagli o spunti di bellezza che vedremo, molto presto, ovunque. Se il 2018 è stato l’anno dei capelli dalle sfumature pastello, dei ritono dei ricci anni ’80, del trucco glowy, delle trecce, del “bob” e “lob”, caschetti più o meno corti, di tanto trucco metallico e cangiante, dei maxi elastici per i capelli, cosa ci piacerà nel 2019? A dare qualche anticipazione arriva la classifica Pinterest 100: analizzando condivisioni, ricerche e statistiche sulle cosiddette “bacheche” a tema su trucco, unghie, cura della pelle e capelli, ha preso forma una prima lista di tendenze che, con grande probabilità, prenderanno piede nel 2019. Eccole.

Una delle ultime nuance di rossetti Fenty Beauty, Gigi Hadid nella campagna Prada PE 19 e le #almondnails via Instagram.

CAPELLI LILLA: + 1077%

Con quasi 6 milioni di post Instagram, il rosa è il colore di capelli più popolare sui social, ma quello che catalizza più ricerche è… il lilla. A dare il via alla tendenza, Ariana Grande, ma anche Kylie Jenner, con i suoi numerosi cambi look. Ideale sulle bionde e le basi pù chiare, si può provare anche in versione temporanea, con le maschere coloranti L’Oréal Paris Colorista “Hair Makeup”, che dura uno shampoo o “Washout”, fino a 15.

CAPELLI GRIGI: + 879%

Il fascino del grigio: i “silver hair” conquistano a tutte le età, sia le più giovani, che si divertono a decolorare, sia sia chi decide di abbracciare il grigio naturale. Le ricerche sul tema “going gray”  dimostrano che sempre più donne sono pronte a liberarsi dalla schiavitù della tinta per coprire i capelli bianchi e anzi, valorizzarne la bellezza.

LABBRA BOLD: + 467%.

Il tema Google “standout lip color” parla chiaro: le labbra devono spiccare, catturare l’attenzione al centro del volto. Rossetti rossi fuoco, arancioni (sull’onda del Pantone dell’anno, Living Coral), rosa vivaci sono un must. Ma, per chi vuole davvero seguire alla lettera il diktat, basta seguire Rihanna, che propone sui lipstick Fenty Beauty in una gamma di nuance variegata ed eccentrica, compresi blu, verdi, turchesi.

SMALTI IN POLVERE: + 442%

Il semipermanente? Out, dice Pinterest. Piacciono, stando a ricerche e condivisioni, le “Dip Powder Nails”, unghie laccate con polveri pigmentate, che aderiscono come per magia ad una base apposita e si fissano con top coat, senza lampada UV. La manicure dura 3-4 settimane, e risulta un buon compromesso tra smalto tradizionale e gel: è più veloce, si rimuove più facilmente, con minor danni per le unghie.

UNGHIE A MANDORLA: + 97%

E forma delle unghie? Nè squadrata nè tonda. Pinterest dice che vince una via di mezzo, la forma a mandorla, tonda ma leggermente appuntita. Affusolata, “slancia” le dita e regala una manicure elegante e audace. Sui social #almondnails.

TRUCCO GLOSSY: + 89 %

Direttamente dagli anni ’90, torna il gloss trasparente. Da utilizzare ovunque, dalle labbra alle palpebre, per dare un tocco di lucentezza dove si vuole che l’attenzione cada. L’effetto è un look minimal ma luminoso, sui social, #glossy, o #dewy.

MAXI CIGLIA + 52%

Allungate in maniera naturale, con ogni tipo di trattamento, siero o primer rinforzante (vanno per la maggiore l’olio di ricino e l’aloe vera), oppure, con mascara o extension. Le ciglia valorizzano lo sguardo e bastano, da sole, a cambiare la vita (beauty) a qualunque pigra allo specchio.

MICRO FRANGIA: + 51%

La frangia è una grande classico, ma il 2019 invita a fare sul serio. Saranno le versioni più estreme e coraggiose a conquistare le donne. Corte, cortissime, azzardate e grintose, come quella di Emma Watson. Non per tutte: solo per personalità. Da osare anche in maniera decisa ma versatile, giocando con una lunghezza strategica.

 

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Baby Chanco, piccola “capellona” star dei social e della pubblicità

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Un anno festeggiato lo scorso 23 dicembre, uno sguardo che ispira tenerezza e un piccolo dettaglio: 378mila follower su Instagram. È l’identikit di baby Chanco, la bambina giapponese più famosa del web, complice una capigliatura da record, che nonostante la giovanissima età l’ha portata ad essere testimonial Pantene in Giappone. Tutto era iniziato quando la mamma di Chanco ha iniziato a postare su Instagram foto e video della sua bambina dalla chioma decisamente fuori dall’ordinario. In poche settimane è diventata una piccola star.


Nella foto che lancia la campagna lei se la ride di gusto mentre posa insieme a Sato Kondo, presentatrice televisiva, prima testimonial del brand con i capelli grigi, ignara (per fortuna) della popolarità che la circonda. Due età della donna, con lo stesso sorriso rilassato e gioioso. Una coppia che è piaciuta subito, specchio della filosofia del marchio che vuole valorizzare l’impatto sociale che i capelli hanno sulla vita di ciascun individuo con il claim #HairWeGo.

La giovane età di baby Chanco, però, allo stesso tempo fa anche riflettere. È vero, non è la prima bambina al mondo ad essere scelta per una pubblicità e non sarà l’ultima, molte star hanno iniziato proprio così il loro percorso verso la celebrità. Speriamo solo che per baby Chanco questa sia solo una parentesi giocosa di cui un giorno conserverà per ricordo le foto…

L’esordio (social) è stato davvero precoce, a soli 4 mesi, quando la madre aveva pubblicato i primi scatti. Chioma già leonina e un hashtag che le ha portato fortuna «baby hair», seguito da una crescita inarrestabile di fan e capigliatura, quest’ultima, pare, dovuta a una mutazione genetica. Un piccolo fenomeno, che gli esperti di marketing hanno colto al volo, sfruttando la carta dell’unicità.

Per ora la piccola star si diverte un mondo, specie quando le asciugano i capelli: a differenza di tanti coetanei che fanno capricci o si spaventano al rumore del phon lei sembrerebbe apprezzare molto. L’ultima svolta fashion? La scoperta dei maxi fiocchi (che, ovviamente, le donano moltissimo).

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???????????????????????? *コメントや、いいねを下さった方々すみません???? 再投稿いたしましたので、またコメントいただけると嬉しいです!! ???????????????????????????????????????????????? この度、C Channelの『mama+』のアンバサダーに就任いたしました???????? . これから様々なBabychancoをお届けできるかと思います???????????????? . よろしくお願いします???????? . @mamatastv でもご覧いただけます???? . ====== . Big news❣ I’ve been chosen to become an ambassador for the C channel ‘Mama+’. I’ll be sharing more Babychanco related content through the channel! Check it ???? @mamatastv . #ママタス #mamatas #ママタスアンバサダー #爆毛赤ちゃん

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L’agenda beauty di gennaio

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UN GIARDINO OLFATTIVO INCANTATO

Non è magia, neanche psicologia. È alchimia. Quel legame inconscio e profondo che c’è tra un profumo e i ricordi, le emozioni. È partito da qui quel visionario di Alessandro Michele per immaginare un altro dei suoi viaggi creativi, questa volta, nella bellezza. Giare di porcellana preziosamente dipinta per contenere qualcosa di prezioso e magico, vetri che sembrano usciti dal laboratorio di un estroso alchimista, da un’antica farmacia: è nata Gucci The Alchemist’s Garden, una maxi collezione di fragranze (e affini). Ovvero, sette Eau de parfum, tre acque profumate, quattro oli e una candela, da sovrapporre, mixare, miscelare in infinite combinazioni. E collezionare, in una stanza da bagno barocca di un tempo perduto. “L’olfatto è in grado di creare una magia alchemica che trasporta in un tempo e in uno spazio diversi“, racconta il direttore creativo della maison Gucci. Un profumo è una macchina del tempo, un incantesimo, una pozione che può “trasportare in un altrove, a volte difficile da identificare, ma che immediatamente accende un’esperienza emotiva”. In ogni Eau, dunque, c’è una storia, una sensazione, un mondo, unico per ciascuno.

Ad assecondare questa visione olfattiva, il Maître Parfumeur Alberto Morillas, che ha giocato con “alcuni odori primari della profumeria, come le essenze dei fiori o l’odore verde di alcune piante, i più capaci di evocare qualcosa di molto potente, che giace profondamente nelle nostre memorie”. Il progetto è partito quindi dalle note più più naturali e pure, l’archeologia degli odori e dei profumi, gli “archetipi”, si direbbe in letteratura. La rosa, che, in A Song of The rose, evoca rigenerazione, rinascita; la violetta, che in The Virgin Violet profuma di autenticità, semplicità, delicatezza e purezza; cedro e cipresso evocano in The Last Day of Summer, una passeggiata nel bosco a inizio autunno, il contrario di Mimosa, che risveglia la primavera. E poi, tra i più complessi e magnetici, l’iris, in Tears of Iris, è un metaforico volo di una nobile civetta in un cielo blu inchiostro, l’ambra, in The Eyes of the tiger, rappresenta la dualità costante in ciascuno di noi o l’oud, in The voice of the snake, ipnotico come le spire dell’animale nella foresta, invita al pericolo.

Le tre acque profumate, racchiuse in bottiglie di vetro laccato con la stampa Gucci Pink Rose e i quattro oli, in vetro laccato verde salvia con pipetta, si aggiungono, tolgono, si miscelano all’infinito, prima, durante, dopo il profumo, a personalizzarlo in un layering unico. A cui arrivare con infinite variazioni sul tema. Anzi, sui sogni. E ricordi.

 

UN PREMIO ALL’IMPRENDITORIA

Le candidature sono aperte dal 15 gennaio 2019: l’azienda italiana BioNike torna a celebrare le donne con BioNike Award, un progetto di “social empowerment” che sostiene l’imprenditorialità femminile. Possono partecipare al concorso donne di ogni età e origine residenti in Italia, promotrici di un’idea di business originale, start up o impresa attiva da non più di 5 anni che spazia tra design, ristorazione, agroalimentare, servizi. Le candidature sono aperte fino al 15 marzo 2019 sul sito internet dedicato al progetto: bionikeaward.it. Dopo una prima selezione effettuata dalla giuria femminile (in foto), sarà la Rete a votare, dal 19 aprile al 9 maggio, il progetto vincitore, che vincerà beni e servizi dedicati a supporto con la premiazione il prossimo 30 maggio.

 

DALLA COREA AL BEAUTYCASE

Ne avete tanto sentito parlare, sia di cosmesi coreana, che di trucco vegano. Racchiude entrambe le tendenze in piccoli scrigni marmorizzati il nuovo brand makeup Dear Dalhia, arrivato in Europa dalla Corea e da poco acquistabile su Amazon Italia. Nelle formule, un estratto del fiore a cui deve il nome, la Dahlia Variabilis, illuminante e anti-age, per un un make up-trattamento. Fidatevi delle orientali…

 

SULLA PELLE DI TUTTE

Preparatevi: sono ben 50. Dopo i fortunati fondotinta Pro Filt’r Soft Matte Longwear Foundation, Rihanna non si ferma, perché rendere la cosmesi “democratica”, adatta alla pelle – davvero – di tutte continua ad essere la sua beauty-mission. E così, da gennaio, da Sephora e su Fentybeauty.com, arriva il correttore Fenty Beauty Pro Filt’r Concealer: sottile come una penna, con applicatore di precisione e fromula cremosa long lasting e waterproof, va a completare la famiglia di “basi” 100% modulabili per tutte. Abbiamo tutte qualcosa da nascondere. E questo copre tutto” garantisce alle fan. E non è tutto. Nuove anche 8 nuance della cipria, in pack ottagonale a forma di diamante, Pro Filt’r Setting Powder, per fissare e opacizzare il tutto. A spiegare come utilizzarli ci pensa Riri in persona, che dispensa tutorial sugli account Instagram @badgalriri e @fentybeauty e dal canale YouTube Fenty Beauty.

 

LOST CHERRY, IL ROSSETTO

Non è ancora San Valentino, ma per chi volesse portarsi avanti…. Che altro colore poteva avere Tom Ford “Lost Cherry”, il jus liquoroso che profuma di dolcezza e seduzione (ciliegia, olio di mandorle amare, sciroppo di amarena, assoluta di rosa, basamo del perù, fava tonka)? Un rosso perfetto. Che tinge (snche) stick e pack del nuovo rossetto in pendant Lost Cherry Lip Color, in edizione limitata. In boutique Tom Ford in Via Verri 3 a Milano e selezionati punti vendita (60 euro).

 

CAPITOLO BIANCO

Per le cultrici dei jus muschiati e poudrè, è un evento: dal 21 gennaio, l’iconico Narciso Rodriguez For Her arriva in profumeria tinto di bianco. Candido e luminoso, come il nuovo bouquet Pure Musc, “dalla profondità olfattiva intima e personale, che diviene tutt’uno con la donna che lo indossa e crea dipendenza”, anticipa il naso Sonia Constant. Il muschio, firma olfattiva delle fragranze Narciso Rodriguez, sarà esaltato da un bouquet di fiori bianchi e dal calore del cashmeran.

SCIE DISCRETE (MA GRIFFATE)

Il maestro giapponese del nero, della moda pioniera della non distinzione dei generi, di preconcetti e le regole, firma una coppia di fragranze, per lui e per lei, che profumano di anticonformismo e avanguardia. Si chiamano I’m not going to disturb you, “non ho intenzione di disturbarti” (raro, se si parla di griffatissime e riconoscibili fragranze d’autore), l’eau de parfum (per lei) e l’eau de toilette (per lui) Yohji Yamamoto. Ogni ingrediente ha un senso: il legno e il muschio esprimono saggezza ed esperienza, il tabacco, simbolo dello stilista, si miscela al muschio per sottolineare l’idea di delicatezza e discrezione. E il profumo torna ad essere un appagamento intimo e personale, in un bottiglia minimalista e pack di cartone ispirato al kimono. Tutte le fragranze Yohji Yamamoto Parfums sono disponibili in esclusiva per l’Italia presso Stefano Saccani Parma e su www.saccani.com.

SMART BEAUTY

Cosa dire al parrucchiere per uscire e piacersi davvero? Come non sbagliare puntualmente fondotinta, come “fare pace” con le sopracciglia? Risponde a questi e molti altri piccoli grandi dilemmi di bellezza “Smart Beauty, ridisegna la tua immagine“, (Eifis Editore), della consulente di immagine Elisa Bonandini. Perché la vera bellezza è questione consapevolezza, e un pizzico di strategia… In libreria da gennaio.

LEZIONI (ROMANE) DI TRUCCO

C’è tempo fino al 3 febbraio: da Sephora in Piazza di Spagna 68/69, appuntamento con i make up artist del brand Urban Decay Cosmetics, a disposizione per masterclass di trucco con la nuova collezione Naked Cherry. Per fissare un appuntamento: sephora.it/beauty-store/roma

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Bellezza green: i cosmetici che proteggono la nostra salute e il pianeta

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Com’era verde la mia valle. Il titolo di questo film anni 40 è di grande attualità, perché condensa quel sottile turbamento che ci portiamo dietro per la perdita delle radici, quelle vere legate alla terra. Il desiderio di naturalità dilagante nasce da questa sensazione e dalla certezza di star depauperando le risorse del pianeta con un tasso di consumo 1,7 volte più veloce della capacità degli ecosistemi di autorigenerarsi. Tant’è che naturale, biologico, organico, vegano sono i termini più utilizzati e cliccati in questi ultimi anni. Così come cresce a dismisura la passione per giardini e orti urbani e aumenta la propensione a considerare “buono” tutto ciò che proviene da madre natura. I dati parlano chiaro: nel settore alimentare il bio è aumentato nell’ultimo anno del 10,5 per cento (fonte Coldiretti) e la bellezza “green” non è da meno con una crescita stimata di 4,5 per cento in più rispetto al 2017, secondo l’ultimo Beauty Report di Cosmetica Italia.

Liberi dalla chimica

Essere ecofriendly è diventata più che una tendenza, uno stile di vita e si sta delineando una forte propensione a scegliere prodotti “senza”. Sugli scaffali dei supermercati, dal food al beauty, si assiste al proliferare di confezioni in cui si evidenzia la mancanza di conservanti e sostanze sintetiche, considerati nocivi per la nostra salute e quella del pianeta. La scelta è consapevole o dettata da mode e falsi allarmismi? Certo è che le intolleranze e le allergie ad alcune sostanze sono diventate esigenze reali che spingono all’acquisto di questi prodotti.

Nei cosmetici tra gli ingredienti maggiormente sotto accusa ci sono i parabeni, utilizzati come conservanti soprattutto nelle creme. «I parabeni sono una categoria molto ampia di sostanze a effetto antimicrobico. Quei pochi ammessi per legge (Regolamento cosmetico Ce), e utilizzati nelle concentrazioni concesse dalla stessa normativa, sono controllatissimi. Per cui sono normalmente innocui e consentono un’adeguata protezione del prodotto dal deterioramento microbico» spiega il cosmetologo Elio Mignini. «Non contenere parabeni può essere un vantaggio solo per chi fosse allergico a tali sostanze. Certamente si può garantire la stessa stabilità anche con altri antimicrobici o con accorgimenti formulativi particolari» afferma. Ma non sempre le sostanze naturali sono più sicure di quelle sintetiche. L’importante è poter scegliere in base alle proprie esigenze e alle proprie ideologie.

Brooke Shield nel film del 1980 "Laguna Blu".

Brooke Shields nel film del 1980 “Laguna Blu”.

Guerra ai “P – S – S”

Oltre ai conservanti, gli altri componenti invisi alle coscienze ecofriendly sono petrolati, siliconi e solfati. I primi sono derivati del petrolio e vengono utilizzati come umettanti ed emulsionanti per dare una sensazione di morbidezza, ma possono generare irritazione e dermatiti perché non permettono alla pelle di traspirare. Altrettanto vale per i siliconi, molecole di sintesi non biodegradabili e di conseguenza inquinanti, che danno un aspetto setoso a pelle e capelli senza però apportare nessun reale miglioramento a livello strutturale, poiché non penetrano nell’epidermide. Anche se è vero che «la qualità del cosmetico non si limita soltanto all’efficacia» continua l’esperto «ma viene valutata pure per gli aspetti di gradevolezza e stabilità». Infine i solfati sono dei tensioattivi utilizzati soprattutto nello shampoo per creare schiuma e dare la sensazione di pulizia profonda. Con il tempo però, possono risultare aggressivi e sfibrare i capelli più fragili.

Formule pulite, un bene per tutti

Ma in sostanza, cos’è veramente nocivo per noi? «Gli eccessi! I prodotti cosmetici, ovviamente quelli formulati e prodotti secondo le regole, sono i più innocui tra quelli di largo consumo, perché i loro ingredienti sono tenuti sotto controllo dai comitati scientifici della Commissione europea. Ovviamente eccedere nei consumi e nelle esposizioni (al sole, al mare, alla luce blu di computer e telefonini) può far male all’organismo e sicuramente nuoce all’ecosistema» dice il cosmetologo. In generale, la regola è: mai esagerare. Non è aumentando la quantità di prodotto che si raggiungono migliori e più veloci risultati. È la costanza a premiare, non la quantità. Insomma, l’operazione del sottrarre può portare grossi vantaggi, molto più che quella dell’aggiungere. «Qualsiasi sostanza, sia naturale sia sintetica, impiegata in modo improprio è dannosa per la natura e i processi di estrazione possono avere un grosso impatto sull’ambiente» conclude Mignini. Perciò una formula cosmetica semplice e con pochi ingredienti di grande qualità garantisce meno rischi per la pelle e più salvaguardia delle risorse della Terra.

Impariamo a leggere

Come facciamo a sapere se in un prodotto cosmetico ci sono ingredienti di sintesi (chimici) o naturali e in quale percentuale? Semplice: basta leggere l’Inci (International nomenclature of cosmetics ingredients), cioè la lista delle sostanze contenute nel prodotto. L’elenco inizia con il nome del componente presente in quantità maggiore e, in maniera decrescente, finisce con quello contenuto in misura minore. Gli elementi naturali che non hanno subito processi chimici sono scritti con il nome botanico latino, mentre quelli sintetici, semisintetici o di derivazione naturale (prodotti in laboratorio) vengono riportati con la dicitura in inglese.

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