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Channel: Bellezza e Beauty – iO Donna
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Ora anche gli hotel di lusso firmano profumi esclusivi

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Tanta strada è passata dal 2001, quando l’hotel parigino Costes, tra i pionieri, aveva lanciato la sua essenza signature, firmata da Olivia Giacobetti. Oggi si assiste a una nuova tendenza: il mondo dell’ospitalitfragranzeà più esclusiva si lascia sedurre dal fascino dei profumi o della cosmesi naturale e “fragrante”, e decide di produrli da sé utilizzando materie prime estratte da fiori e piante aromatiche che crescono nelle loro proprietà. Come fa Jeanette Thottrup a Borgo Santo Pietro, albergatrice di lusso e da oggi anche neoimprenditrice nel beauty organico. Ma capita anche che profumieri da generazioni si aprono al turismo con hotel, relais o suite come scrigni olfattivi, in una contaminazione globale dei sensi. Per un’accoglienza perfetta.

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Halloween 2018: le ispirazioni make up e capelli

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Streghe, vampire, zombie glam. Halloween, la notte più spaventosa dell’anno, per le appassionate di bellezza, è una buona occasione per sperimentare. Osare e rompere gli schemi, divertirsi con l’arte del makeup. E le ispirazioni, oltre ai più classici dei personaggi dell’immaginario horror, vengono da più fronti. Anche inaspettati. E sempre più ricercati.

In primis dalle passerelle di stagione: sono molti gli show che hanno proposto beauty look di rottura, visionari, artistici, nel loro essere fuori dal coro, e perfino, a volte, spaventosi. Dalle streghe di Laroche, con le labbra e occhi pasticciati di nero, alle eroine dark dalla mascherina di kajal nero e labbra rosse di Van Der Kemp Haute Couture alle guerriere urbane fra macchie nero pece sul volto e labbra esagerate color mattone di Gareth Pugh. Rivisita in chiave dacadente gli anni ’80 il binomio labbra rosso ciliegia laccate e smokey eye “disfatti” in sfilata Jean Paul Gaultier.

Sfilata Ashley Williams, Laroche, Jean Paul Gaultier AI 2018/19.

Anche senza grandi abilità al trucco, bastano pochi essenziali del beautycase per divertirsi. Un kajal nero, da utilizare per disegnare sguardi “malefici” o taglienti, ma non solo: può pasticciare le labbra, disegnare contorni del viso, collo e decollete, come in passerella Guo Pei Haute Couture AI 2018/19.

Allo stesso modo, un rossetto rosso: da vamp sulle labbra, sfumato sugli occhi regala immediato mistero allo sguardo, come insegnano le sfilate A. Detacher e Antonio Marras. Pigmento bianco e acqua sono invece l’unico duo necessario per vestire i panni di un fantasma, insegna la passerella Rick Owens.

Al fascino del lato dark del maquillage cedono anche i big della cosmesi: Bella Hadid si presta a vampira glam per Halloween firmato Dior makeup. Rosso laccato su occhi e labbra e grafismi optical per uno sguardo “cattivo”, è il suggerimento per un maqullage glam dal maestro Peter Philips.

Dal fronte capelli, una delle soluzioni più semplici è ricorrere al gel: zone stropicciate, o incollate alla testa, regalano look disfatti ad arte. L’alternativa? Puntare sul colore: i tutorial dedicati ad Halloween firmati L’Oréal Paris propongono look facili ma d’effetto con i gel temporanei Colorista Hair Makeup. Per un look diabolico, un rosso sfumato da altezza orecchie alle punte mentre, per un look da vampira, un blu notte applicato dalle radici fino a metà chioma, effetto ricrescita fantasy. Nessun limite alla fantasia: nella gallery, le migliori ispirazioni trucco e capelli dalle passerelle e dai social.

VEDI ANCHE: Halloween, il trucco da horror si copia dai film

VEDI ANCHE: Halloween 2017, i migliori beauty look horror delle star

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Profumi di nicchia: Silvia Monti, la farmacista che crea fragranze antistress

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C’era una volta una giovane farmacista di Cesena che trova, nascoste in cantina, antiche ricette degli anni Venti, scatole polverose che contengono le preparazioni galeniche e i cofanetti da viaggio del nonno, ricchi di annotazioni e consigli. Ispirata da questi tesori, Silvia Monti decide di creare pozioni magiche, da prescrivere alle persone come cura per gli stati d’animo messi a dura prova dagli stress quotidiani.

Peccato Originale è il nome della linea di profumi, ricette speciali, supporti emotivi che inducono a viaggi sensoriali unici. I nomi, provocatori, irriverenti: “Gas Antisociale” contrasta l’influsso negativo dei “narcisisti maligni” (quelli con la “sindrome da piedistallo”), con un jus forte e deciso a base di note di zafferano, mandarino, gelsomino, oud, cuoio, rosa, patchouli e vaniglia.

Alcuni dei profumi della linea “Peccato originale”.

Iniezione di Morfina” è un elisir carismatico e intraprendente che instaura una gioiosa “assuefazione”: una delicata sinfonia di petali bianchi di mughetto, gelsomino, rosa e tocchi di iris. Un bouquet limpido che si chiude con muschio bianco e sensuale vaniglia. “Cantarie” (pennellature), antico rimedio per rinvigorire le deboli forze amatorie, è un profumo afrodisiaco che racchiude ingredienti naturali dal forte potere stimolante come semi di angelica, caviale, cuoio luminoso, benzoino, patchouli, vaniglia, muschio.

Essenza Miracolosa”, goloso gourmand con mandorla, ambra, caramello, fava di cacao e un cuore di vaniglia e amaretto, ricorda lo sciroppo amaro di mandorla che si usava in caso di svenimenti. Mentre “solletica” la pelle, la fragrante “Tintura Spiritosa”, in origine tonico antinevrastenico per elevare lo spirito: accenti di ribes, noce moscata e hedione, stemperati in rosa damascena, maté, labdano e karanal.

La farmacista Silvia Monti, creatrice di fragranze

Altro potente e profumato rimedio è “Antidoto”: un mix vitaminico che accosta limone e mandarino giallo, impreziosito da note calde del maté e del rhum. L’ultimo nato, presentato recentemente a Pitti Fragranze, è “Polvere d’Etere, un jus che regala a chi lo indossa l’energia cristallina dell’universo e la sua forza vitale grazie a bergamotto, fiori d’arancio, anice stellato, accordo marino, legno di sandalo, accordo poudré, eliotropio, geranio, vaniglia, muschio bianco, ambra, cedro. E infine c’è una “Pillola” da spruzzare al bisogno negli ambienti di casa: una home fragrance che purifica con accenti di mandarino e neroli, tocchi di anice e caramello un sillage di cuoio e ambra. Istruzioni per l’uso: qualche goccia al bisogno, insieme a tanta ironia (peccatoriginale.com).

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Colore capelli. Vanilla chai, il nuovo biondo da provare

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Il midlight red era stato il primo colore capelli della nuova stagione a far capitolare più di un cuore, specie quello delle rosse, mentre il Toasted coconut accontentava le bionde e faceva storcere un po’ il naso alle more, presto ricompensate dalle sfumature del chili chocolate, un castano caldo acceso da riflessi piccanti.

Ora sono di nuovo le bionde a sfregarsi le mani in attesa di provare l’ultimo nato che sta spopolando via social, il Vanilla Chai, lanciato su Instagram dalla colorist statunitense Amy McManus.

Nato per una cliente che sognava un look tutto nuovo per il giorno del suo matrimonio, sta diventando popolare e promette faville. Alla base di questo colore capelli, ci ha spiegato Amy, un castano naturale, trattato con diverse sedute nel corso di un anno, per ottenere un biondo naturale, luminoso ma senza rinunciare alla profondità originaria.

Il punto di partenza ideale? «Dal biondo scuro al medio, che permette di ottenere ciocche diverse tra loro con la tecnica del balayage». Il risultato è una chioma con meno contrasti rispetto a quella che si ottiene con il Toasted Coconut, il colore che più si avvicina al nuovo Vanilla.

«La ragione per cui il balayage appare così morbido e multidimensionale sta nel fatto che nel corso di ogni nuova seduta alcuni capelli vengono colorati più volte, altri dipinti a malapena e altri non colorati affatto. Così si creano naturalmente toni diversi uniti ad altrettanti livelli di luminosità», continua Amy.

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Vanilla Chai side view

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Una nuance avvistata anche su qualche passerella (lo scorso gennaio, ad esempio, sulla chioma biondissima del modello Mateusz Maga o su quelle della primavera Primavera-Estate 2018) ma ricrearlo fedelmente è gioco complesso, perché il Vanilla non è solo un biondo.

«Il segreto è trovare il punto di colore biondo più chiaro, puro e di confine fra il caldo e il freddo, né miele né ghiaccio, in perfetto equilibrio», svela Salvo Filetti, Hair Designer Compagnia della Bellezza.

©Compagnia della Bellezza

«Va ricercato con pennellate sunshine naturali, più presenti alle punte e avvicinate alla radice con spontaneità, ad effetto “scintillio”. Il blend finale dal gusto Vanilla chai regala il meglio di sé con un taglio long bob, che ne mostri tutte le sfumature, (Nella gallery i tagli più adatti per sfoggiare questo colore, ndr), perfetto per una donna dal fascino borghese ma dal flair contemporaneo».

 

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Dietro a un profumo: Attrape-Reves, Louis Vuitton

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LA CAMPAGNA Emma Stone diretta da Sam Mendes. Per il design del flacone, linee pulite e arrotondate.

La fragranza Attrape-Rêves della maison Louis Vuitton è l’ultima nata di una preziosa collezione olfattiva, che prende vita nel 2016 dopo ben quattro anni di sperimentazioni. Si tratta di una composizione incantevole, in grado di risvegliare i sensi, di regalare attimi di stupore e di rievocare momenti passati intensi e irripetibili.

Emma Stone è la testimonial della fragranza Attrape-Rêves.

Il bouquet Stupisce con accostamenti non convenzionali: la peonia delicata e luminosa si fonde con note di cacao africano di estrema purezza in un mix imprevedibile e ammaliante. Un tocco di patchouli, zenzero e bergamotto si sposa con il sentore di litchi e rosa turca.

Il naso Jacques Cavallier Belletrud è il profumiere, padre di tutta la collezione. Racconta così la scelta di componenti all’apparenza così diversi tra loro: «È un dialogo tra ingredienti preziosi che, in teoria, non avrebbero motivo di convivere. Eppure, sulla pelle conversano, si fondono, crepitano e richiamano l’attenzione».

La testimonial Due protagonisti, entrambi vincitori di Oscar: l’ambassador della maison Emma Stone e il regista Sam Mendes. La giovane attrice statunitense nata in Arizona nel 1988, dopo il trionfo con la commedia musicale La La Land , quest’anno ha incantato il pubblico alla Mostra di Venezia con il film La favorita, diretto da Yorgons Lanthimos, nel quale svela una maturità artistica sorprendente.

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La beauty routine d’autunno: è tendenza cocoon. Con creme, mousse fondenti e saponi profumati

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Il cambio di stagione è (anche) un’opinione. Complici bagni profumati, impacchi rigeneranti e creme comfort, il pensiero positivo con cui siamo chiamate a prenderci cura del corpo durante l’autunno-inverno incide anche dal punto di vista dei risultati. La parola chiave è polisensorialità, caratteristica che si addice a quei cosmetici che ti fanno un gran bene già solo a guardarli, annusarli, toccarli. Dove anche l’ingrediente psiche ha un’azione diretta sulla pelle. Perciò, via libera a trattamenti sensuali e avvolgenti (ma anche profumati, colorati, golosi), che diano vita a buone sensazioni. E la stagione fredda con il suo bagaglio di stress, aria viziata, inquinamento atmosferico, non farà più paura.

AUTUNNO IN FIORE

Petali e corolle di ogni forma e colore sbocciano nelle collezioni moda per il prossimo autunno-inverno. Centosettanta milioni di #flowers e #flower fioriscono su Instagram come uno dei fenomeni social del momento. E il mondo beauty non è da meno. Come antidoto al freddo in arrivo, le formule cosmetiche si arricchiscono di note olfattive floreali quasi a volerci regalare un’eterna primavera, ma non solo: le essenze dei fiori, a contatto con la pelle, sprigionano benessere e restituiscono turgore e luminosità.

Yuzu, uva fragola, cacao, cocco… sono una sferzata di energia per viso e corpo

Corpo e anima si consolano a vicenda (anche quando fuori piove) nella leggiadra Danza dei Fiori firmata L’Erbolario: dal bagnoschiuma alla crema per il corpo, dal profumo per ambienti all’olio setificante per capelli, un’armonia di rose e peonie, violette e camelie, papaveri, iris e fiori di ciliegio regala una passeggiata nella natura senza muoversi da casa. E per uscire, “Fiori Italiani” che vi prendono per mano e vi accompagnano per tutto il giorno: sono quattro formule “mani e unghie” di Collistar, una diversa dall’altra per texture, funzionalità e profumo, in comune la provenienza dei fiori, tutti italiani. Fiore di pesco idratante, gelsomino riparatore, violetta protettiva, calendula nutriente.

Julia Roberts in “Pretty Woman” (1990).

QUESTIONE DI TATTO

Con l’arrivo del freddo, un trattamento che ci avvolge con il calore e la leggerezza di un tessuto amplifica il potere di ogni singolo principio attivo. All’origine della sensorialità, nella Crème Cachemire Redensifiante di Caudalíe, l’uso nella formula di emulsionanti al 100 per cento naturali come i fosfolipidi e gli idrolipidi normalmente presenti nella nostra pelle, a cui si appoggiano i principi attivi anti-età, resveratrolo ricavato dalla pianta di vite e un complesso di acidi ialuronici micro ad alto assorbimento.

Anche il massaggio è gradito. Oltre a favorire la penetrazione dei principi attivi, riattiva la circolazione, tonifica, rilassa i muscoli e anche la mente. Perciò, vietato andare di fretta. Dal viso al corpo, l’effetto taumaturgico di un massaggio total body non è da sottovalutare. Fortunatamente, la stagione in corso si accompagna al desiderio di texture burrose ad alto scorrimento, e al tempo stesso ricche di nutrimento, perfette per proteggere la pelle dagli effetti del freddo, secchezza e perdita di luminosità in primis.

Gli ingredienti di riferimento sono i burri vegetali, di cocco, di cacao, di karitè, per coccolare la pelle fornendole al tempo stesso un nutrimento profondo. Al karité, nel Burro Corpo Intelligente di Korff si aggiunge l’estratto floreale di Crocus Chrysanthus, fiore simbolo di giovinezza e di rinascita, per un’azione rassodante e rigenerante immediata, che si traduce nell’impagabile sensazione di “pelle da accarezzare”.

Gli antidoti contro la malinconia autunnale? Creme, balsami, mousse e oli, voluttuosi e profumati.

BUONANOTTE E SOGNI D’ORO

Le giornate si accorciano (e le notti si allungano!). Buone notizie per chi riesce a dormire un po’ di più: viso, corpo e mente ringraziano. Chi non può permettersi di sincronizzare la sveglia con l’orologio biologico, può sopperire agli effetti visibili della mancanza di riposo con trattamenti ricaricanti che regalano un aspetto fresco anche dopo un sonno breve. Una novità è la Beauty Sleeping Mask Waso di Shiseido, una maschera in gel ad azione idratante e rigenerante con principi attivi estratti da semi di Yuzu per la produzione di acido ialuronico funzionale all’idratazione, e fitoplankton per limitare gli effetti dell’affaticamento. La maschera si applica la sera con un leggero massaggio e si lascia agire durante il sonno. Al risveglio, l’aspetto è più luminoso e riposato. E se il dolce dormire stenta ad arrivare? Un preludio alla buona notte può arrivare attraverso l’olfatto grazie agli oli essenziali con proprietà rilassanti (lavanda officinalis, maggiorana, melissa, camomilla romana, bergamotto, arancio, neroli e vetiver) da disperdere nell’ambiente tramite diffusori o candele.

Gwyneth Paltrow in “A Perfect Murder – Delitto perfetto” (1998).

ACQUE DEL BUONUMORE

Una buona idea sono le acque aromatiche di Collistar declinate in cinque fragranze da spruzzare sul corpo, ma anche sulla sciarpa prima di uscire al mattino o sul cuscino prima di dormire. In particolare: «Per l’autunno-inverno ci piace consigliare il Profumo della Felicità, arricchito da estratti mediterranei rigeneranti e un bouquet di fi ori e frutti rossi per richiamare la vitalità dell’estate. O, quando gli impegni diventano pressanti, il Profumo di Armonia, per avvolgersi nelle note dell’iris, che aiutano a ritagliarsi mentalmente un proprio spazio di relax ed equilibrio» suggerisce Alessandra Asnaghi di Collistar.

IL BAGNO, L’ANTISTRESS PER ECCELLENZA
Per un momento di vero relax, preparatevi un bel bagno. Iniziate dall’ambiente (che deve essere caldo ma non soffocante): qualche candela e la musica preferita saranno sufficienti a creare l’atmosfera. Poi proseguite con lo sciogliere nell’acqua calda (massimo 37 gradi) oli essenziali rilassanti: lavanda, camomilla ed elicriso sono quelli più appropriati allo scopo. Nel frattempo munitevi di morbidi e freschi asciugamani in cui avvolgervi alla fi ne per prolungare il vostro benessere. A questo punto non rimane che immergersi.

Meg Ryan in “City of Angels – La città degli angeli” (1998).

CAMBIARE PELLE: SCRUB & CO

Da quando Cindy Crawford ha menzionato il dry brushing nella sua autobiografia Becoming, pare che la tecnica, consistente nell’eliminare le cellule morte passando “a secco” su tutto il corpo una spazzola con setole naturali, abbia contagiato tutti. Negli Stati Uniti, almeno. Qui invece, l’esfoliazione continua a passare da scrub e peeling. Il primo implica la rimozione meccanica, perlopiù con microgranuli, delle impurità e contiene agenti esfolianti, idratanti ed emollienti. Il secondo, invece, si serve di sostanze chimiche. Dei due lo scrub, o gommage, è il più utilizzato e si presta a essere mescolato con altri prodotti.

Ad esempio, sono tutti pazzi per l’acqua minerale, che associata alle particelle esfolianti, ne amplifica i benefici. Dopo aver passato lo scrub sul viso, imbibite abbondantemente un dischetto di cotone o la spugnetta di acqua minerale, o tamponate direttamente con le mani. L’anidride carbonica migliorerà l’ossigenazione, liberando i pori. Inoltre quest’acqua è meno calcarea e arricchita da sali minerali.

Per defatigare e riparare, prima di coricarvi od ogni volta che riuscite a ritagliarvi una pausa, alla maschera in crema abituale aggiungete un cucchiaino del vostro  gommage e qualche goccia di olio purissimo di rosa mosqueta, a effetto liftante. Miscelate, massaggiate, lasciate in posa per 15/20 minuti e sciacquate.

E un paio di volte la settimana, unite al vostro latte detergente una piccola noce di trattamento esfoliante. Sul viso precedentemente bagnato, massaggiate il composto con movimenti circolari, indugiando su naso, parte centrale della fronte e mucosa della bocca. Così, farete tutto in un gesto solo: detergere e liberare dalle tossine. Infine, non dimenticate le labbra. Per levigare delicatamente il contorno servitevi di uno spazzolino morbido in setole naturali. Lasciate agire per un minuto o due e sciacquate usando acqua tiepida. Astuzia d’antan. Per avere gomiti di velluto, copriteli con un composto a base di crema corpo e microgranuli, utilizzando come “bendaggio” un vecchio paio di calze in cotone, alle quali avrete precedentemente tagliato la punta. Lasciate agire tutta la notte e al risveglio… la sorpresa!

Il classico gommage o la spazzola da passare “a secco”? Mai più senza scrub. Per ossigenare in profondità la pelle (foto Getty Images).

RICETTA GOLOSA
La regola di mischiare una sostanza oleosa e nutriente, come olio di oliva, argan, mandorla o jojoba, con una granulosa, tipo zucchero di canna, caffè e sale (quest’ultimo, solo per il corpo), vale anche per le soluzioni fai-da-te. In caso di pelle sensibile, l’olio può essere sostituito al miele. I dosaggi? Di regola: 3 cucchiai d’olio e altrettanti di cristalli zuccherini. In caso d’impurità, un’ottima soluzione può essere fatta con argilla bianca e miele.

Claudia Cardinale in “Once Upon a Time in the West – C’era una volta il West” (1968).

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Tendenza capelli: le onde morbide che stanno bene a tutte. Ecco come farle

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Come la quiete dopo la tempesta. La tempesta, in questo caso, è quella dei riccioli e delle onde così ben definite che si è “abbattuta” nelle ultime stagioni sulle nostre teste. La quiete è la tendenza capelli attuale che lascia finalmente che quelle onde si distendano. L’ennesima evoluzione delle beach waves che davvero non passano mai di moda sono, quindi, le beach waves rilassate (relaxed beach waves). O per dirla meglio, le onde “del giorno dopo”. Quelle che hanno perso energia e definizione. Un trend, apprezzato dalle teenager ma anche dalle loro madri, da Maddie Ziegler a Reese Witherspoon, Gwyneth Paltrow e Julia Roberts, amato dalle nuove generazioni di donne convinte che le chiome naturali siano le più belle. Kate Moss, per esempio, ha indossato beach waves molto morbide al royal wedding di Eugenia di York.

«Una tendenza che rientra nel filone effortless chic», afferma Salvo Filetti, hair designer di Compagnia della Bellezza, «la versione minimal/spettinata dello styling. Quel punto di confine sospeso tra il liscio e il mosso che ha il sapore dello styling del giorno dopo».

Ma come si realizzano sulla propria testa? Le onde così rilassate sono davvero naturali o hanno bisogno di mosse strategiche o dell’aiuto di un bravo parrucchiere per comparire? «Che il capello sia riccio o mosso bisogna inizialmente asciugarlo con una spazzola attorno a cui si avvolgono le ciocche», spiega Salvo Filetti, «così si accenna un primo movimento e contemporaneamente si leviga la cuticola. In caso di chioma liscia e sottile, invece, si consiglia di creare grandi torchon sulla testa, asciugarli col diffusore e poi scioglierli quando saranno del tutto asciutti».

La seconda fase di realizzazione è comune a tutti i tipi di capelli. Si tratta, soprattutto quando sono molto lunghi, di dividerli in due sezioni e legarli in alto formando due code di cavallo, una per lato alla Sailor Moon. Ogni coda va avvolta su se stessa, e fissata con delle forcine, a formare dei piccoli chignon. Dopo averli scaldati qualche minuto con il diffusore e averli lasciati in piega 30 minuti si sciolgono.

«La magia delle relaxed beach waves accade così», continua Salvo Filetti, «infine basta una spruzzata di spray e un po’ di aria fredda del phon per raggiungere un effetto vissuto».

Chi vuol essere bella (e rilassata) sia. Le relaxed beach waves donano sia ai volti scolpiti e spigolosi sia ai più tondi (un tocco di volume in alto aiuta a slanciarli). Per dare morbidezza ai visi allungati, invece, occorre ispessire la texture dei capelli lateralmente.

 

 

 

 

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Creme e sieri viso: è tendenza formule pulite e hi-tech

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Due metri quadrati, che si riducono a molto meno se ci si concentra sul viso. È l’estensione della pelle che avvolge il nostro corpo, un capolavoro di estetica e di tecnica che la scienza cosmetica continua a indagare, centimetro dopo centimetro, con approcci e formule sempre più sorprendenti. Gli esempi sono lì a dimostrarlo. Biostampanti 3D che replicano in laboratorio i tessuti cutanei, tecnologie che “ingannano” la cellula per forzarla ad aprirsi e a inghiottire la sostanza funzionale, peptidi sentinella che fanno da scudo ai danni cellulari, ingredienti che creano sul viso un invisibile reticolo di fili a effetto tensore immediato, proprio come quelli sottocutanei di solito usati dalla medicina estetica. Per non parlare di specifiche proteine in grado di restituire la giovinezza ai tessuti che invecchiano e di proteggere le cellule staminali.

RICARICHE IN GOCCE

«Se fino a qualche anno fa dissetare l’epidermide era un meccanismo fine a se stesso, finalizzato a ripristinare il contenuto idrico e a dare una sensazione di maggiore comfort in superficie, ora si è scoperto che un eventuale squilibrio in tal senso accelera il processo di invecchiamento cutaneo» spiega il cosmetologo Nicola Lionetti della Rigano Laboratories. L’offerta spazia da acidi ialuronici peso piuma e sempre più frazionati – così da poter meglio penetrare in profondità – a ingredienti spugna che captano, facilitano e fissano il passaggio idrico nelle cellule. Oltre a biopolimeri che assorbono e trattengono l’umidità per rilasciarla a cascata sull’epidermide e molecole più specificamente antietà, detossinanti e rigeneranti, anch’esse spesso ridotte in particelle piccolissime per essere meglio assorbite.

Coco Rocha (Instagram).

RIVOLUZIONE VERDE IN CORSO

Crece anche il trend della cosmesi botanica. «Si utilizzano cellule native il cui patrimonio genetico è riprodotto e potenziato attraverso processi di biotecnologia vegetale, si clonano i meccanismi di stoccaggio idrico di certe specie vegetali o la loro capacità di proteggere la nostra riserva naturale di staminali e si è scoperto che certi estratti verdi intervengono sull’attività metabolica, che nella donna a un certo punto rallenta a causa dei cambiamenti ormonali, rilanciandola». Tra i campi più indagati, quello dei grandi fiori della tradizione, come la rosa, la peonia, la camelia, dove i confini tra naturalità e hi-tech si confondono dando vita a potenti distillati ed estratti a freddo inseriti in formule minimali per dare il meglio di sé.

Adriana Lima (Instagram)

QUESTIONE DI BACILLI AMICI: L’ERA DEL POSTBIOTICO

Altra frontiera da tempo indagata è l’interazione tra i batteri buoni presenti nella flora epidermica e il rallentamento dell’aging. In questo caso, la novità ha il nome di “postbiotico”. «Oltre ai più noti probiotici, c’è tutta una famiglia di microorganismi che, se fatti fermentare a contatto con estratti di piante in condizioni estreme, come per esempio un forte irraggiamento o un’eccessiva salinità, per difendersi sviluppano una serie di sostanze benefiche tipo proteine, peptidi e altri fattori antiossidanti, che si trasformano in cibo prezioso per la cute» spiega Lionetti. Poi, una volta ottenuto il composto, lo si pastorizza e lo si utilizza come materia prima per creme, sieri e fluidi ad azione urto. Quali saranno gli scenari futuri? Molto promettenti. «La strada da percorrere è appena cominciata. Un po’ come la punta di un iceberg, c’è tutto un sommerso incredibile che attende noi formulatori» specifica l’esperto.

Emily Ratajkowski (Instagram)

TEXTURE TRASFORMISTE
Polveri che si trasformano in crema, microsfere che diventano fluidi carezzevoli, spray che si solidificano in pellicole. Formule che cambiano consistenza una volta a contatto con il calore il viso e il suo calore. Merito, spesso, di microcapsule che si aprono sulla pelle rilasciando i loro attivi, al tempo stesso trasformandosi. Lo skincare è anche questo, un tesoro di texture che sembrano svelare un’anima ma, in realtà, ne nascondono un’altra.

FOCUS MACCHIE E DISCROMIE

Anche le discromie sono oggetto di indagine scientifica. Non potrebbe essere diversamente: ricerche alla mano, tra i trattamenti dermatologici più prescritti, al terzo posto, dopo i solari e gli antietà, ci sono proprio i depigmentanti. Le macchie sono uno spauracchio per il 60 per cento delle donne in età adulta, tanto che 8 su 10 vorrebbero schiarirle per recuperare un aspetto più giovane. E poiché anche in questo caso, la regola è agire a tutto tondo, anche prendendo spunto dall’osservazione quotidiana. Tra gli approcci più recenti c’è quello che porta dritto al colore del palmo delle mani e della pianta dei piedi, sempre più chiari rispetto al resto del corpo in tutte le etnie. La ragione sta nella forte presenza di una proteina, intercettata dai ricercatori oltre dieci anni fa, che inibisce il processo di pigmentazione preservando il candore della zona. Una sostanza curiosamente concentrata qui più che in ogni altra parte del corpo. Il fatto nuovo è però la scoperta di uno speciale derivato dell’acido ferulico che “mima” il bianco palmo-plantare aumentando la produzione della sostanza e limitando la quantità di melanina prodotta, attraverso un sottile gioco di equilibri. Perché la bellezza vive anche, e soprattutto, di delicati equilibri.

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I capelli come Meghan Markle: tutto quello che c’è da sapere per copiare il suo stile

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Il primo tour reale di Meghan e Harry in Australia, Nuova Zelanda, Tonga e Fiji sta per volgere al termine. Ancora una volta, quello che ne rimane non è solo l’immagine di una coppia che sa conquistare senza indugi la stampa internazionale, ma anche quella di una Meghan Markle principessa di stile, anche e soprattutto in fatto di capelli.

La scelta che si è rivelata vincente, infatti, è stata quella di stupire con nuovi look e acconciature. Meghan infatti, non ha solo sfoggiato il suo celebre “messy bun” per intenderci, reso ormai iconico e scelto persino come acconciatura per il giorno del suo matrimonio.

Per la prima volta, durante questo viaggio, la Duchessa del Sussex ci ha stupiti adottando più volte la coda di cavallo: un hairstyle raffinato nella sua semplicità, ma che forse nasconde più di un significato.

A curare la sua chioma ci ha pensato sempre George Northwood, lo stesso hairstylist londinese artefice dell’acconciatura del suo matrimonio.

È lui ad aver realizzato i look con cui l’abbiamo vista durante il lungo tour australiano, e sempre lui ha dovuto affrontare la “sfida” di dover domare il riccio naturale di Meghan rendendolo impeccabile in ogni situazione.

Sì perché se da sempre l’ex star americana non aveva fatto mistero di ricorrere alla cheratina per lisciare i suoi capelli, adesso, con la gravidanza è stato necessario trovarne una valida alternativa (data la sua possibile tossicità per le donne in attesa). Stando ai look con cui l’abbiamo ammirata in questi giorni però, George Northwood è riuscito perfettamente nell’impresa: proprio la ponytail adottata in più di un’occasione, infatti, potrebbe essere stata l’escamotage ideato per risolvere in maniera stilosa un capello difficile da domare.

Il risultato è una Meghan Markle assolutamente splendida, che ancora una volta ha regalato al mondo un vasto compendio di hairstyling a cui ispirarsi. Tutti all’insegna della semplicità, ormai vera cifra stilistica dei suoi look.

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Lezioni di trucco: il nuovo, rivoluzionario, beautycase di Shiseido

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E se invece di ombretti, fard, rossetti o eyeliner, si parlasse di polveri, gel, inchiostri? Come a dire: sono le texture a definire i prodotti e non il loro utilizzo, non (e mai) più ristretto a determinate aree del volto. È questa l’idea con cui Shiseido rinnova il maquillage di stagione. E lo fa con una collezione completa, essenziale ma creativa, che parla di innovazione come frutto dell’incontro fra scienza e arte. Risultato: quattro gruppi di texture per un totale di 18 prodotti multiuso e inediti all’applicazione. Ci guida Gregoris Pyrpylis, Shiseido makeup ambassador Europa e Middle East.

Le tendenze di stagione secondo Shiseido? Labbra di carattere e occhi artistici, nelle nuance della tradizione e della cultura giapponese.

Il prodotto più inedito?

“Trame sensoriali” uniche sono il perno di tutta la collezione, ma VisionAiry Gel Lipstick è uno dei miei preferiti. Spesso i rossetti dal finish brillante sono confortevoli ma non offrono un’alta pigmentazione. La sua formula è invece un gel ultra leggero e scorrevole costituito per il 15 per cento d’acqua: di solito pigmenti e acqua si respingono, ma, in questa formulazione unica di agar, argilla e co-polimeri si fondono. La resa è ultraidratante e scorrevole: il gel rilascia pigmenti dalla resa vivida e dalla tenuta incredibilmente lunga.

Shiseido Visionairy Gel Lipstick, dall’inedita texture gel. Disponibile in 28 nuance. (31 €).

E il più versatile?
Kajal InkArtist, ispirato all’arte dello shodo, la calligrafia. A mio parere, incarna tutta la modernità di Shiseido: può essere utilizzato come matita per evidenziare la rima o l’angolo interno dell’occhio, e come ombretto sfumabile in smokey eyes. Ha un tratto nitido, saturo, waterproof, ma scorrevole ed elastico, che non segna le linee di espressione. Le tonalità sono fantastiche: propongono i colori della cultura e dell’arte giapponese, come il Gunjo, un prezioso blu derivato dall’azzurrite. o il teatrale Kabuki White.

Shiseido Kajal Ink Artist, matita kajal e ombretto tutto in uno. In 10 nuance. (26 euro).

Nuance autunnali di punta per occhi e labbra?
Borgogna e mattone sono il trend per entrambi, ma il diktat “o occhi o labbra” è out e si può quindi osare. Un look semplice? VisionAiry Gel Lipstick in due rossi, 222 Ginza Red e 227 Sleeping Dragon, picchiettati sulle labbra concentrando il più scuro al centro. Un tocco sulle guance fa anche da blush. Sullo sguardo, basta un tratto di Kajal InkArtist 04 Azuki Red, rosso ruggine. Minimal, ma audace. E molto jap.

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Rilastil Multirepair H.A. Siero: il nuovo alleato cosmetico contro stress e smog

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L’80% di come si invecchia dipende da come (e dove) si vive. Solo il 20% è questione di patrimonio genetico. Buona o cattiva notizia? Considerando lavori piuttosto sedentari, alimentazione non sempre impeccabile, ritmi frenetici, stress e contesto urbano, regolare lo stile di vita come chiave per combattere l’invecchiamento può non essere così semplice. E a farne le spese, per primo, è spesso il nostro volto, che mostra i segni di stress, vizi, sregolatezze e stanchezza.

Nelle 1.600 metropoli al mondo con livelli di inquinamento superiori all’auspicabile, si sommano gli effetti di un altro grande nemico per la pelle, schierata in prima linea 365 giorni l’anno. L’inquinamento è infatti ciò che causa i danni più consistenti all’epidermide: polveri sottili e particelle si accumulano sulla superficie ostruendo i pori, alterando la composizione del film idrolipidico, spegnendo la luminosità e, soprattutto, generando un accumulo di radicali liberi, capaci di mandare in tilt i processi di turnover cellulare. Ogni pelle è unica e non reagisce nello stesso modo agli agenti inquinanti: dalla disidratazione alla perdita di tono e luminosità, rughe e linee sottili, macchie, iper-produzione di sebo fino a casi di iper sensibilizzazione, tutto rientra però fra i meccanismi del grande tema dell’invecchiamento precoce.

Come agire? Se rivedere l’agenda è difficile, inserire un valido alleato cosmetico può, invece, fare molto. Obiettivo: puntare su una formula efficace e multitasking, le più richieste nel mercato mondiale dalle donne, capace di proteggere, prevenire e riparare la pelle in un solo gesto salva tempo.

L’ultima novità dai laboratori Rilastil, mira proprio ad essere un “tutto in uno”, innovativo nella formula, essenziale per la pelle. Il nuovo Siero Detox Rilastil Multirepair H.A è formulato per contrastare lo stress ossidativo cellulare, purificare la pelle dalle tossine che provengono dall’ambiente esterno e regalare un’idratazione profonda e rigenerante. Ben quattro, quindi, i fronti d’azione grazie alla formula multiattiva dal mix performante di ingredienti: detossinante, ossigenante, idratante e rigenerante.

Rilastil Siero Detox Rilastil Multirepair H.A

Dal fronte detossinazione, si schiera un attivo di ultima generazione che racchiude l’ntento nel nome: Detoxiox, composto da un estratto di olive spagnole ricco di inidrossitirosolo, tirosolo e polifenoli, rilascia un potente effetto antiossidante che aiuta l’epidermide a liberarsi dalle tossine e dai radicali liberi accumulati, favorendone la rigenerazone e la riparazione superficiale e profonda.

Riossigenazione e rinnovamento fanno rima con Acido Mandelico: il prezioso attivo isolato da un estratto di mandorle amare ha un’azione leggermente esfoliante e depigmentante, non aggressiva sulla pelle. In questo modo, si stimola la rigenerazione in maniera delicata, anche delle pelli sensibili.

L’acqua è infine la fonte della vita, e così, della vitalità della pelle: la corretta idratazione dell’epidermide ne garantisce un aspetto fresco, radioso, naturalmente tonico e rimpolpato. La formula di Siero Detox Rilastil Multirepair H.A pensa anche a questo, combinando due acidi ialuronici, idrolizzato, in grado di penetrare negli strati più profondi per un’azione idratante e riempitiva, e uno hi-tech a diversi pesi molecolari che si stabilizza negli strati superiori fino alla superficie, che appare liftata e compatta. Il Sodyum Butyroyl Hyaluronate ne potenzia l’azione idratante, elasticizzante e lenitiva.

Ipoallergenico, senza parabeni e derivati del grano, clinicamente e dermatologicamente testato contro Nickel, Cobalto, Cromo, Palladio e Mercurio, il Siero Rilastil Multirepair H.A. si propone come nuovo “filtro cosmetico urbano” a prova di autunno e inverno alle porte. E la famiglia Multirepair comprende anche Crema Idro-Riparatrice, Crema Nutri-Riparatrice, Siero Concentrato e Contorno Occhi-Labbra. In farmacia.

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Borse e occhiaie: strategie e alleati cosmetici anti stanchezza

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Fare tanto movimento per gli occhi un fatto istintivo. Si calcola che le palpebre, infatti, si aprono e chiudono 10mila volte nell’arco di 8 ore, continuamente sollecitate da contrazioni muscolari volontarie e involontarie. «Uno stress enorme per una zona dove la pelle è molto sottile: 0,5 millimetri di spessore, circa un quarto di quello del resto del viso. Oltretutto, è quasi del tutto priva del film idrolipidico protettivo, situazione che la espone agli attacchi degli agenti atmosferici» spiega Leonardo Celleno, dermatologo e presidente Aideco, Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia. E poi gioia, stanchezza, dolore, tristezza… sono emozioni che alla lunga segnano lo sguardo. Va da sé che per preservarne la bellezza le cure cosmetiche sono doverose. Per occhiaie, borse e zampa di gallina, invece, gli esperti suggeriscono approcci soft.

OCCHIO ALLE FORMULE
Rigeneranti, ristrutturanti e protettivi: i cosmetici per il contorno occhi sono sempre più performanti nella lotta all’invecchiamento. In caso di occhiaie, però, occorre fare attenzione all’Inci (elenco degli ingredienti cosmetici) e verificare che siano presenti i componenti giusti. «Queste discromie si formano in seguito alla rottura dei micro vasi sanguigni che provocano la fuoriuscita dei globuli rossi contenenti ferro, un minerale che macchia la cute» spiega Antonino Di Pietro, docente e direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis Milano. «Nel cosmeticodevono esserci fospidina, protettivo
vascolare, esperidina che favorisce la microcircolazione, e lattoferrina, agente chelante che attira e cattura il ferro intrappolato nei tessuti favorendone l’eliminazione».

Coco Rocha (Instagram)

HOW TO
Sul fronte dell’applicazione ci sono delle novità. La consolidata beauty routine, che prevede l’uso di due cosmetici, idratante con Spf per la mattina e nutriente per la sera, va in soffitta. La nuova parola d’ordine per preservare vitalità e giovinezza della pelle è mixare. «La strategia vincente consiste
nel cambiare, ogni sera, il tipo di veicolazione dei principi attivi cosmetici costruendo un programma personalizzato» dice Daniela Pistoia, Educational Manager di Estée Lauder. «Per esempio, un ciclo potrebbe prevedere l’utilizzo di due creme decongestionanti da usare due volte a settimana, da alternare ad altri prodotti, per esempio a tre patch rigeneranti e a due gel energizzanti. Con questo menu à la carte, la pelle è sottoposta a un allenamento che la tiene sempre sveglia, mantenendola elastica e tonica».

Martha Hunt (Instagram)

COSA CHIEDERE AL MEDICO ESTETICO

Alcuni inestetismi richiedono l’aiuto di uno specialista. Per occhiaie e rughe profonde le iniezioni di acido ialuronico naturale sono una soluzione efficace: «Privo di sostanze chimiche, è un potente rigenerante che stimola sia la produzione di collagene sia la microcircolazione» sottolinea Di Pietro. «Con la tecnica del picotage, piccolissime quantità sono iniettate facendo penetrare l’ago più volte in superficie. In caso di zampe di gallina, invece, si passa alla modalità “overlap”: l’ago solleva le pieghe cutanee e rilascia l’agente attivo».

L’approccio alle borse, invece, è differente: «Se sono di recente formazione, picchiettarle con i polpastrelli dopo aver messo il cosmetico migliora la permeabilità compromessa dei vasi sanguigni e attenua i gonfiori» continua Di Pietro. Per quelle di vecchia data, l’alternativa non è solo la blefaroplastica, che le rimuove usando il bisturi, ma l’ultima novità è il metodo che prevede l’impiego di tessuto autologo, ricco di cellule staminali rigeneranti: «Una piccola porzione di cute prelevata dietro l’orecchio viene frammentata, e quindi depositata sotto le borse per creare un volume che le rende meno evidenti» spiega Emanuele Nespoli, specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica di Rigenera Clinic di Milano.

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Paola Marella: «I miei capelli banchi? Un punto di forza»

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“Come t’invecchiano i capelli bianchi! Perché non li tingi?” Se l’è sentito chiedere un sacco di volte Paola Marella, l’immobiliarista sui tacchi a spillo più famosa della tv. Eppure oggi, proprio quei ciuffi bianchi sono diventati una caratteristica imprescindibile del suo look. Nessuna meglio di lei, infatti, ha saputo tenere testa a quello che oggi viene definito come “hair shaming”, ovvero la trasposizione tricologica dell’ormai celebre body shaming. Il virus dei nostri tempi, che porta gli haters a prendersela con i presunti difetti degli altri via social, infatti, riguarda anche i capelli, tanto da aver spinto il brand Pantene a dedicargli un’intera campagna.

Al grido di #stophairshaming (l’hashtag di riferimento) la linea di prodotti per capelli vuole scardinare quel disagio che porta le donne a considerarsi sempre più spesso inadatte e suscettibili di critiche: se sei bionda sei stupida (argomento della prima putata di lancio della campagna, con protagonista Chiara Ferragni), se hai i capelli bianchi sei… vecchia! Paola si è chiesta più volte cosa fare di quei capelli bianchi, con cui ha avuto a che fare piuttosto presto, a partire dei 30. «Personalmente, di quello che dicono dei miei capelli bianchi non mi è mai intressato molto» dice lei per tutta risposta nell’inervista realizzata per il progetto Pantene, confessando che oggi spesso viene anche copiata, per quel suo look insolito, caratterizzato dai candidi ciuffi che le incorniciano il viso.

Perché Paola Marella è una delle poche che possono dirsi soddisfatte dei propri capelli: secondo una recente ricerca condotta dall’Università di Yale, infatti, solo una donna su 10 è in pace con la propria chioma. Un dato significativo: nonostante le tante campagne di sensibilizzazione a favore della bellezza della diversità, c’è ancora tanta strada da fare per liberare le donne dalla schiavitù dei luoghi comuni.

E in questa direzione va la campagna di Pantene in cui Paola Marella è una delle protagoniste insieme a Chiara Ferragni, Chiara Scelsi, Bellamy Okot, Ludovica Bizzaglia: ognuna di loro, come il celebre volto di Real Time, ha saputo trasformare il negativo in positivo, dimostrando come l’accettazione di sé (e l’uso dei prodotti giusti) sia la prima regola verso la felicità. In chi vi rivedete?

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Victoria’s Secret Fashion Show 2018, gli angeli ieri e oggi

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La prima sfilata è stata nel 1995, a New York, Hotel Plaza, a pochi giorni da San Valentino. A svestirsi per lo storico brand di lingerie fondato nel 1977 da un businessman indispettito per la mancanza di posti in cui comprare della bella lingerie (il nome Victoria’s era un omaggio alla Regina Vittoria, con l’intenzione di fondare “un boudoir dell’era vittoriana dove gli uomini si potessero sentire a loro agio e non dei pervertiti”, diceva il fondatore Roy Raymond) c’era l’armata delle super anni ’90: Tyra Banks, Naomi Campbell, Helena Christensen, Karen Mulder, Stephanie Seymour.

L’anno dopo si aggiunsero Heidi Klum, Laetitia Casta, Tyra Banks e Claudia Schiffer. Non ci misero molto le tv nazionali ad accaparrarsi i diritti per la messa in onda. Il primo spot pubblicitario fu nel 1999, durante il Super Bowl. Risultato: milioni di americani incollati allo show, trasmesso in web podcast e poi sulla ABC.

Sono passati 25 anni esatti, e il Victoria’s Secret Fashion Show torna dove tutto è iniziato: l’Hotel Plaza. E lo show che ha avuto sul palco le voci di Lady Gaga, Justin Timberlake, Rihanna, questa edizione schiera Shawn Mendes, Rita Ora, Halsey, Bebe Rexha, The Chainsmokers, Kelsea Ballerini e The Struts.

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Stephanie Seymour, Laetitia Casta, Naomi Campbell, Eva Herzigova, gli angeli storici del 1999 | Getty Images

A non cambiare, il prestigio di un posto nel cast di protagoniste: il ruolo di “angelo” si è conquistato nel 2007 perfino una stella sulla Walk of Fame.

Le prime, gli angeli originali, sono le indimenticabili: Helena Christensen (1997-1998), Karen Mulder (1997-2000), Stephanie Seymour (1997-2000), Laetitia Casta (1998-2000), Naomi Campbell (1995-2005, anche se non in continuità). Le più longeve? Heidi Klum, che ha calcato imperterrita la passerella di intimo dal 1997 al 2009, 11 anni con 4 gravidanze nel mezzo; Tyra Banks, angelo per ben 9 anni (1997 – 2005) e l’iconica Gisele Bündchen, che ha esordito nel 1999 e non si è persa un’edizione fino al 2006. 7 gli anni da angelo della collega Miranda Kerr (2007 – 2013), e amatissimo anche il duo di bionde Karolina Kurkova (2005 – 2008) e Doutzen Kroes (2008 – 2014), che si è ritirata prima dello show 2015.

Lascia il segno in questa edizione l’ultimo ritiro, quello della brasiliana Alessandra Ambrosio: dopo 17 anni con le ali, la top 37enne non sarà presente allo show 2018. Delle “originali”, resta quindi solo la coetanea Adriana Lima, presenza fissa dal 2000.

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La coppia top di oggi: Adriana Lima e Alessandra Ambrosio, versione 2000 vs 2014 | Getty Images

Dal 2000 al 2010 si sono poi susseguiti i “battesimi” della seconda generazione di bellezze: Isabeli Fontana nel 2003, Izabel Goulart nel 2005, il duo di sudafricane Behati Prinsloo nel 2009, Candice Swanepoel e Lily Aldridge nel 2010. E se quest’ultima salterà l’edizione 2018 causa seconda gravidanza, torna invece Behati Prinsloo, compagna del frontman dei Maroon 5 Adam Levine, dopo due anni di pausa per la nascita di Dusty Rose e Gio Grace, nata il 15 febbraio 2018.

Meteore, ma non dimenticate, la nostra Bianca Balti (2005, unica italiana mai salita da VS), l’americana Marisa Miller (2007- 2010), Selita Ebanks (2005-2008), Caroline Wimberg (2005- 2009), Rosie Huntington-Whiteley (2010 – 2011), i due flirt di Leonardo DiCaprio Erin Heatherton (2010 – 2013) e Toni Garnn (2011-2013), Karlie Kloss (2013 – 2015, con un ritorno nell’edizione 2017). La lista è lunga.

Nel 2015, è il momento di 10 nuovi “battesimi” con le ali: la svedese Elsa Hosk, scelta per indossare il Million Dollar Bra 2018, la portoghese Sara Sampaio, il trio di americane Martha Hunt, Jasmine Tookes e Taylor Marie Hill, l’irlandese Stella Maxwell, l’olandese Romee Strijd, la brasiliana Lais Ribeiro, l’americana Jasmine Tookes, la russa Kate Grigorieva e la polacca Monika Jagaciak.

i 10 nuovi angeli dal 2010

In più, occhio a quelle tre: Gigi Hadid, 23 anni, sfila per la linea VS Pink nel 2015. Da allora ha saltato solo l’edizione 2017 a Shanghai, causa problemi con il visto cinese. Torna, per l’edizione 2018, in passerella al fianco della sorella Bella, che ha iniziato un anno dopo. Durante la sfilata di esordio si è trovata faccia a faccia con il fidanzato (ma allora ex) Abel, alias The Weekn, per poi tornare, super sexy, a Shanghai 2017 e a New York 2018. Presente all’appello 2018 anche Kendall Jenner, 23 anni, penultima delle sorelle Kardashian.

Alla primissima volta, una quindicina di nomi: Sadie Newman, Winnie Harlow, celebre per la sua vitiligine, Duckie Thot, Kelsey Merritt, Lorena Rae, Cheyenne Maya Carty, Josie Canseco, Alannah Walton, Yasmin Wijnaldum, Iesha Hodges, Willow Hand. Il conto alla rovescia è ormai agli sgoccioli.

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Phon e bottiglietta: la nuova pazzia social per la messa in piega

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Il web si sa è quell’universo parallelo in cui c’è un tutorial per tutto. Se poi si parla del meraviglioso mondo dei capelli, i consigli e gli espedienti si sprecano. A volte però con esiti non proprio sicuri. È il caso dell’ultima, folle mania che impazza in questi giorni sui social, quella che vede l’utilizzo di una bottiglia di plastica traforata ad hoc per realizzare morbide onde grazie all’uso dell’aria calda incanalata in esso dal phon.

Huda Kattan, via Instagram

Come per molti trend folli del momento, anche in questo caso l’origine è asiatica: le prime a mettere in pratica questo espediente, infatti, sono state le coreane. In molti video che circolano in rete, infatti, si vedono le incaute ragazze che tagliano, con l’aiuto di un taglierino, una bottiglia di plastica all’altezza del collo. Quindi realizzano, sempre con l’uso del taglierino, un foro al centro, dell’ampiezza esatta del beccuccio del phon. A questo punto basta inserire nella bottiglia la ciocca che si vorrebbe ondulare e infilare la testa del phon nel foro: il vortice d’aria calda che ne consegue imprime quindi un movimento ondulatorio ai capelli tale da ottenere i tanto sospirati boccoli. Qualcuno ha ribattezzato il tutorial: “il sistema alternativo per chi non può permettersi il Dyson”, facendo riferimento alla nuova styler che ha introdotto una nuova tecnologia in grado di ondulare i capelli con la forza dell’aria.

Questo metodo a prima vista geniale, è diventato virale nel giro di pochi giorni grazie anche alla complicità di due delle beauty influencer più famose al mondo, Huda Kattan e Farah Dhukai. Entrambe, infatti si sono cimentate nello spericolato stratagemma, che però nasconde non poche insidie.

In primis la plastica delle bottiglie utilizzate: troppo sottile tanto da surriscaldarsi così in fretta da far rischiare anche l’ustione delle dita (lo ha ammesso la stessa Huda Kattan nel suo post-tutorial).

Inoltre, il getto del phon in questo modo è molto circoscritto: ciò vuol dire che si rischia comunque di bruciare i capelli. E a ben guardare l’effetto non è così convincente come quello che si può ottenere con una spazzola o un ferro arricciacapelli.

Il messaggio quindi è: meglio affidarsi a prodotti professionali, creati ad hoc per questo tipo di scopo, e non a rimedi casalinghi fai da te che, seppur più economici, possono rivelarsi a ben guardare molto pericolosi.

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Tendenza tomboyish: i beauty look tra maschile e femminile

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In una parola “tomboyish”. Ovvero, “una donna a suo agio in un look maschile, ma che abbraccia a pieno la sua femminilità”. Proprio la fluidità estetica
fra i generi sembra ispirare il beauty look più affascinante degli ultimi red carpet: rossetti da diva e gel maschile fra i capelli.

Lo azzardano spesso, e con grande fascino, Kristen Stewart, volto beauty Chanel, Claire Foy, l’attrice ora in sala con due film, First Man e il quarto episodio tratto dalla saga Millennium Quello che non uccide, prendendo il testimone da Rooney Mara, altra icona dello stile glam gotico. Fan del look anche l’attrice Mia Goth, 24 anni, nel cast di Suspiria di Luca Guadagnino, gotica di nome e di stile, con le sopracciglia decolorate, i capelli lucidati in chignon minimali e labbra accese di rossi intensi e drammatici. Super sexy nelle loro ultime apparizioni sui red carpet anche Charlize Theron e Amber Heard, entrambe conquistate da gel e rossetti scarlatti.

Amber Heard, Kristen Stewart, Claire Foy

Se il binomio chioma “genderless” e rossetti super femminili conferma che gli opposti si attraggono, la bellezza è pur sempre questione di equilibrio. Valgono (ancora) le lezioni di trucco dell’icona del fascino androgino e magnetico Greta Garbo: labbra rosso scuro rivelano grande eleganza a contrasto con una pelle di luna (il suo segreto per bucare lo schermo era la polvere Max Factor in Silver Stone, dai riflessi argento. Una dritta utile per scegliere l’illuminante da abbinare al rossetto rouge noir).

Una testa “impomatata” è invece un’arte che dal barbiere arriva alle passerelle, da Prada a McQueen: «La riga al centro è rigorosa, il ciuffo modellato più seducente. Scegliete una mousse per un finish opaco o un gel per un look lucido» spiega Sam McKnight che, da Balmain, ha copiato il look di Paul
Newman su Cara Delevingne. Bastano due elementi per un look da gran sera. Obiettivo, raggiungere la sensualità misteriosa dalle attrici anni ’30 e il fascino maschile dei sex symbol anni ’50: la contaminazione è la chiave per rendere classici uno stile, per definizione, sempre più fluido.

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Make-up. Come truccarsi a 50 anni (e dintorni)

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Julia Roberts, 51 anni, ha appena debuttato con un insolito peach blonde, colore capelli caro alle giovanissime, mentre l’italiana Mara Maionchi, giudice di X Factor, a ogni puntata ipnotizza con smokey eyes intensi e glitter scintillanti, in barba ai 77 anni. «Donne di spettacolo», si potrebbe facilmente obiettare, ma la verità è che oggi la data di nascita non è più un limite, qualsiasi cosa si faccia.

Il make-up segue questo nuovo corso fatto di individualità e look sfidanti, le regole si ribaltano, e la paura del giudizio, nemica principale di tante, viene meno. Crollano i decaloghi, quelli che fino a qualche anno fa ogni cinquantenne (e oltre) doveva tenere bene a mentre, però è innegabile che con il tempo le esigenze della pelle cambiano e qualche accorgimento in più diventa d’obbligo, senza doversi però mortificare.

Questione di basi

Che le rughe siano più marcate o meno fa poca differenza, ciò che conta davvero (a ogni età) è idratare la pelle, con creme specifiche da scegliere in base alle proprie esigenze, solo così il make-up risulterà perfetto. «Più si va avanti con gli anni e più la pelle tende ad essere secca», spiega Michele Magnani, Global Senior Artist Mac Cosmetics, «Per questo motivo, dopo l’idratazione è preferibile un fondotinta cremoso dalla copertura medio-leggera, che regala un effetto setoso stile Hollywood. I compatti, invece, sono ideali per opacizzare la zona T, mentre se si tende a sudare molto (in caso di menopausa, ad esempio, ndr), si può scegliere un prodotto waterproof».

Sguardi brillanti

Se c’è un ambito in cui non esistono più regole è proprio quello del trucco occhi. Complici anche i social oggi si tende a sperimentare a tutte le età, non solo più a vent’anni. «Sugli occhi va bene qualsiasi colore», spiega l’esperto, «Ad esempio va molto di moda riprendere un dettaglio presente anche nell’outfit, perché il make-up ormai è un vero e proprio accessorio». L’inverno 2018-2019, poi, di colori ne propone davvero tantissimi, gli stessi visti sulle passerelle di stagione, impossibile resistere. «Vietato truccarsi da inverno con i tipici colori cupi, la parola d’ordine quest’anno è illuminare. Via libera, quindi, a rame, nuance metalliche, oro e bronzo, che si sposano con ogni tonalità di pelle e carnagione. Addolciscono i lineamenti e impreziosiscono lo sguardo», consiglia Magnani. E per le signore un po’ più audaci? «Colori puri, da sfumare magari in uno smokey».

Occhio alle sopracciglia

Un errore molto comune tra le donne? «Quello di insistere eccessivamente sulla linea delle sopracciglia, ottenendo un effetto tattoo simil punk molto innaturale. Vanno sì rinfoltite, specie se tendono a diradarsi, ma in maniera più naturale e meno artefatta, perché altrimenti tendono a indurire i tratti del viso».

No al contouring

Lo abbiamo visto in tutte le salse, applicato persino su glutei e capelli, ma ora è decisamente tempo di voltare pagina. «L’ideale è creare punti luce sullo zigomo e sull’arco di Cupido», spiega Magnani, «Ma optando per una versione più soft del classico contouring, troppo anni Ottanta e ormai superato. Non rinunciate al blush, meglio rosato, qualunque sia la tonalità della pelle. Va bene anche per le donne più mediterranee che di solito in inverno, persa l’abbronzatura, tendono un po’ al grigiore, così si ravviva l’incarnato».

Sì al volume alle labbra

Sulle labbra delle più agée l’ideale è un insospettabile: il gloss. «Dà colore ma non troppo, quindi va bene anche per chi non si sente a suo agio con tinte più audaci, ma soprattutto ha un effetto volumizzante, che con l’avanzare dell’età si perde». Se invece siete di quelle che non temono di osare scegliete tra bocca e occhi. Un trucco eccessivo non va bene a nessuna età, ma dopo gli anta si rischia di essere troppo caricaturali.

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Victoria’s Secret Fashion Show 2018: il backstage e i beauty look

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Non è un caso se Victoria’s Secret si definsice uno show, e non una semplice sfilata: la passerella di lingerie più celebre del mondo è uno spettacolo da milioni di spettatori, ogni anno. E l’edizione 2018, che andrà in onda il 2 dicembre sul canale ABC, torna in scena dove tutto è iniziato: New York, Hotel Plaza. 60 tra le ragazze più belle del mondo sono state “promosse” a uno dei casting più rigidi e prestigiosi per la carriera di una modella, quello per diventare (o riconfermarsi) angeli.

I preparativi sono iniziati circa sei ore prima lo spettacolo: a dare lezioni nel backstage, una celebrity make up artist molto nota nel settore. L’inglese Charlotte Tilbury, firma di anni di backstage delle fashion week, esperta di riferimento di Amal Clooney e Victoria Beckham e ora anche imprenditrice con la sua omonima linea cosmetica, protagonista assoluta del backstage, per cui ha formulato e dedicato ad hoc alcuni prodotti. Il look  “angelico”, anzi, «naturally glamour angelic», è sempre stato, nella storia dello show, un maquillage radioso, pensato in ogni dettaglio per trasformare le ragazze in dee da passerella, «quello che in realtà sono davvero!» spiega Charlotte in diretta dal backstage.

La makeup artist Charlotte Tilbury

Gli step del look? Prima di tutto, la preparazione della pelle. Si inizia con la posa della Revolutionary Instant Magic Facial Dry Sheet Mask, che riduce i segni visibili di stanchezza, idrata a fondo e illumina la pelle di un glow da red carpet in 15 minuti. Secondo step, una base di Charlotte’s Magic Cream, dall’azione idratante intensa e “plump”, rimpolpante: «ho lavorato anni per ottenere questa formula idratante e illuminante perfetta anche per i red carpet», racconta la makeup artist. «La pelle ha un ruolo fondamentale nel look: deve trasmettere luce, bellezza, giovinezza. Ho voluto ricreare una sorta di aura angelica naturale» continua.

Per farlo, ha utilizzato il fondotinta Light Wander, perfezionante e ultra leggero, più, dove serve, la “bacchtta magica di tutti i giorni”, il correttore in penna Magic Away, concentrandosi soprattutto nella zona del contorno occhi. «Funziona come una spugna che cancella via ogni ombra e stanchezza». Ora, opacizzare e fissare: d’altronde, il look deve resistere ai riflettori. Ci pensa la formula della cipria Charlotte’s Genius Magic Powder, con polvere di mica e amminoacidi che regalano un finish setoso alla pelle.

Romee Strijd con il makeup del Victoria’s Secret Fashion Show 2018.

Più che di look “bronze”, si parla di effetto “sunkissed“: «Ho utilizzato tre nuance del Blush Stick in Moon Beach, corallo, Las Salinas, rosa, e Ibiza, bronzo, applicati con il pennello sulle gote e sul  naso, come se la pelle fosse arrosata dal vento caldo».

Gli occhi si fanno grandi e intensi grazie ad un cat eye felino di eyeliner nero e ciglia finte su palpebre in tonalità naturali ma preziose, metalliche: sono i quattro ombretti della palette Exagger-Eyes Luxury Palette creata appositamente per il backstage. “È come applicare il filtro “occhi grandi” su Snapchat. La palette è in vendita online, in limited edition. Labbra rosa plumpy, carnose, leggermente scintillanti di gloss, sono il secondo focus del look. Tocco finale, ma non poco importante su una passerella in cui protagonisti sono, sopratutto, i corpi, un alleato cosmetico ad hoc: collo, decolletè, braccia, mani e gambe si vestono di un velo dell’ illuminante-brozer liquido Supermodel Body HighLighter, in gel leggero e scintillante.

Via Instagram Stories, lo spettacolo è già iniziato: hashtag #VSFS2018.

Sara Sampaio al makeup

Nel cast, i dieci angeli ufficiali: Adriana Lima, la più “longeva”, Behati Prinsloo, che torna in passerella dopo due anni di assenza per le gravidanze, Candice Swanepoel, Elsa Hosk, la prescelta dell’anno per indossare il Million Dollar Bra in diamanti, Taylor Hill, la prima ad aprire le danze dello show, Jasmine Tookes, Josephine Skriver, Lais Ribeiro, Martha Hunt, Romee Strijd, Sara Sampaio e Stella Maxwell.

Non manca il trio di insta-top Kendall Jenner e le sorelle Hadid: si tratta della quarta volta in passerella VS per Gigi e la terza per Bella. Grandi assenti tra gli “angeli” storici, Alessandra Ambrosio, ritirata ufficialmente l’anno scorso e Lily Aldridge, incinta del secondo figlio.

Bella Hadid, avvistata nel backstage

La top model Jasmne Tookes

Behati Prinsloo al makeup

Georgia Fowler al makeup

Josephine Skriver e Sara Sampaio

 

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Dietro a un profumo: RomamoR, Laura Biagiotti

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La fragranza. RomamoR di Laura Biagiotti nasce per festeggiare il trentennale di un profumo mito: Roma. Una nuova versione contemporanea dedicata ai sentimenti eterni come l’amore. In una città intesa come luogo dell’anima, magica e romantica. Un’emozione giovane e intensa, dedicata a donne speciali che credono alla magia di un incontro.

Il bouquet. Una famiglia olfattiva maestosa: orientale, fiorita, chypre e gourmand. Alle note inconfondibili di Roma, gelsomino, fiori d’arancio, patchouli e cashmere woods, si uniscono vibrazioni golose di more, mirtilli, frutti rossi e vaniglia assoluta.

Il bouquet mixa note orientali, fiorite, chypre e gourmand. Il flacone: la storica colonna romana, in versione rosa.

I nasi. Due giovani donne talentuose: Vèronique Nyberg e Violaine Collas. La prima, dottore in chimica organica, vive e lavora tra Amsterdam, New York e Parigi. È vicepresidente della storica Fine Fragrances di Mane. Ad appena 12 anni, Violaine decise che il suo futuro sarebbe stato il mondo della profumeria: «Il profumo di mia madre mi è sempre piaciuto perché rassicurante, emozionale e intenso».

Il flacone. La colonna romana, simbolo intramontabile creato per Roma, diventa più contemporanea con il tappo cromato. Il colore rosato del flacone unito alle nuance della fragranza richiama alla mente i tramonti romani tanto belli da togliere il fiato.

La campagna. Un romantico dopo cena per i vicoli di Trastevere.

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Il “bello” del caffè: la caffeina nei cosmetici e i consigli beauty fai-da-te per viso e corpo

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Un elevatissimo potere antiossidante e tante qualità drenanti. Merito degli acidi clorogenici, principali composti ad azione antiossidante contenuti nel caffè, estremamente potenti. Se i diversi processi di lavorazione, la temperatura, la macinazione ne riducono la presenza, secondo la Nutrition Foundation of Italy  è possibile affermare che 100 ml ne contengono circa 250 mg: una quantità rilevante.
Ma se l’effetto sul nostro corpo è noto (da assumere sempre senza mai eccedere), anche nella beauty routine il caffè dice la sua: tanti gli effetti drenanti sul nostro corpo (basti pensare come oltre il 90% di creme anticellulite contenga caffeina), che lo rendono un alleato persino per piccoli rimedi naturali. Amato per il suo potere dimagrante grazie all’effetto lipolitico che favorisce il dimagrimento: la caffeina stimola l’utilizzo dei grassi a scopo energetico, e questo grazie alla termogenesi (aumento delle calorie bruciate dall’organismo).
Attenzione però; assumerne troppo, come è noto, rischia solo di affaticare il corpo aumentando spesso la stanchezza (e “invecchiando” la pelle). Diverso è invece il lieve contenuto di caffeina che spesso contengono crene per il viso, come per il contorno occhi: il beneficio? La capacità di drenare gli accumuli sierosi, consentendo una rapida eliminazione dei liquidi. Ma vediamo nel dettaglio qualche modo di utilizzare al meglio la polvere del nostro amato caffè.

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