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Capelli, è tendenza glass bob, il caschetto corto e lucente

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Se c’è un taglio davvero intramontabile, quello è il caschetto. Il più evergreen degli styling torna infatti nella sua versione più liscia e ultrapiatta, che Chris Appleton, hairstylist di Kim Kardashian, ha ribattezzato “glass hair, o bob”. È stato lui, infatti, a decretarne il successo realizzandolo in primis per la sua cliente numero uno, la socialite da 188 milioni di followers: dopo di lei – a conferma del trend – sono arrivate anche le chiome tirate a lucido di Dua Lipa, Olivia Culpo e tante altre. Quello che a prima vista potrebbe sembrare l’ennesima rivisitazione del celebre bob Anni ’60 di Vidal Sassoon, in realtà ha una sua identità ben precisa. La riga è centrale, la lunghezza è appena sotto le orecchie ma soprattutto il liscio è “a plomb” ovvero ultra piatto. Ma non solo, il caschetto glossato ha nel finish ultra lucido la sua caratteristica più evidente. Il segreto è tutto nell’utilizzo di spray e oli che permettono di ottenere un look super fotogenico. Perfetto (non a caso) per un selfie.



“Questo look funziona particolarmente bene con i capelli corti” conferma infatti  Zoe Irwin, ghd UK ambassador “e mette ancora più in risalto i lineamenti”. La chiave per realizzare un look del genere? “Sta tutta nella lucentezza che si ottienere con l’utilizzo di uno spray shine prima di iniziare lo styling, come Ghd Final Shine Spray”. “Vaporizzatelo leggermente su tutti i capelli prima di procedere con l’acconciatura – abbastanza da poter aggiungere lucentezza ma senza applicare troppo prodotto.  In questo modo si evita che perdano texture”. La mossa finale, invece è l’uso della piastra: “il calore serve a sigillare le lunghezze e ad eliminare qualsiasi traccia di umidità”. Il segreto per un look effetto shine.

 

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Tendenza frangia: gli stili per tutti i gusti

I testimonial beauty d’autunno inverno 2018

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Donne di carattere, libere e autentiche, nuovi sex symbol al maschile, oppure coppie sfavillanti: con la nuova stagione ricominciano le danze di campagne pubblicitarie e testimonial. Tanti i nuovi ingaggi, tra i volti noti dello star system e, sempre più, giovanissime promesse under 20 che conquistano la bellezza.

A proposito di Millennials nate sotto la giusta stella: ha soli 17 anni, ma con una media di 30 show a stagione e una cover Vogue a 14, ha già conquistato il fashion system. Buoni geni non mentono, d’altronde. Kaia Gerber, classe 1991, è la nuova global makeup ambassador Yves Saint Laurent Beauté. “Una nuova icona con il dna da supermodella, una bellezza giovane, che incarna un’intera generazione ma anche lo spirito giovanile e audace e i valori iconici del marchio”, spiega la maison, la cui direzone creativa del maquillage è firmata Tom Pecheux. Autenticità, grinta, un pizzico di irriverenza della giovinezza incontrano la bellezza dallo spirito lussuosamente rock della maison. Non poteva che nascerne un intenso smokey eye nero notte scintillante, a dare magnetismo alla nuova ambasador, dal prossimo gennaio, di un nuovo lancio labbra, di Touche Éclat e del Mascara Volume Effet Faux Cils.

Kaia Gerber, global makeup ambassador Yves Saint Laurent Beauté

Altra top model, altro esordio under 20. Della mamma ha il taglio degli occhi, l’ovale del viso. 16 anni, Lila Grace è la figlia di Kate Moss, nata nel 2002 dalla relazione con Jefferson Hack, editore della rivista Dazed & Confused. Non poteva tardare di molto l’inizio carriera: a tenerla “a  battesimo”, l’amico di sempre di mamma, Marc Jacobs, che l’ha scelta come nuovo volto del makeup Marc Jacobs beauty. La campagna di esordio assoluto è firmata David Sims, con look creato dall’hairstylist Guido Palau e makeup di Diane Kendall: un cat eye che presenta il nuovo Fineliner Ultra-Skinny Gel Eye Crayon in Grape. “Conosco Lila da quando era bambina, e a 6 anni aveva già un caratterino che non si dimentica facilmente”, ha raccontato lo stilista. Una nuova stella è nata.

Lila Grace, figlia di Kate Moss, nuova testimonial Marc Jacobs beauty

Poi, un grande ritorno. “Maybe it’s because i’m a londoner”, canta. Perché oltre al volto, questa volta ci mette anche la voce. Chi, se non Cara Delevingne, 26 anni, top model, attrice, attivista, nata a West London, poteva dare più realisticamente volto ad una fragranza che racchiude l’energia di Londra? Irriverente, camaleontica, inarrestabile, la sua english attitude rappresenta alla perfezione la nuova fragranza Her Eau de Parfum di Burberry. Negli scatti e nel video, diretti da Juergen Teller, Cara, in un biondo quasi ossigenato e giacca di pelle, a ricordare in veste glam il rock e al punk made in england, omaggia la sua città natale sulle parole di Davis Jones del 1965 e sulle note olfattive di un mix bacche e frutti di bosco, accenti femminili di gelsomino e violetta e note secche di ambra e muschio.

Che Jennifer Lawrence, 28 anni compiuti il 15 agosto, fosse una musa della maison Dior non è una novità: già testimonial moda dal 2013, dell’iconica borsa Lady Dior nel 2015 e volto beauty dei rossetti Dior Addict Lipstick, è stata scelta per rappresentare un nuovo importante capitolo della profumeria della Maison. Quasi vent’anni dal lancio storico della fragranza J’Adore, “un profumo senza precedenti firma l’inizio di una nuova era delle fragranze Dior”, aveva anticipato il naso François Demachy. Ed ecco il reveal: dopo Charlize Theron per J’Adore, Natalie Portman per Miss Dior e Camille Rowe per Poison Girl, l’attrice premio Oscar e tre volte Golden Globes non poteva che essere più luminosa testimonial. La nuova fragranza si chiama Joy, gioia, sprigionata da un bouquet di agrumi frizzanti, un cuore fuorito e luminoso di rosa e gelsomino e una scia inebriante di sandalo, cedro e patchouli. Un abito bianco da favola, labbra rosso mela, un tuffo in piscina, un bacio sott’acqua sulle note di She’s a rainbow dei Rolling Stones: cos’ è la joy de vivre, se non spensieratezza condita da un pizzico di irriverenza e raggiante sensualità?

Jennifer Lawrence, testimonial della fragranza Joy, Dior.

Altra fragranza, altra grande maison francese che riconferma una testimonial per la beautè. Attrape-Rêves, cattura sogni: il nome anticipa un jus magico, etereo, magnetico. La nona fragranza femminile dell’universo Louis Vuitton, rosa alba, firmata dal naso Jacques Cavallier Belletrud, avrà – per la prima volta nell’universo beauty LV – un volto Hollywodiano. Si tratta di Emma Stone, già volto moda per la collezione Prefall 2018, sarà la protagonista del nuovo corto firmato Sam Mendes (il regista di American Beauty degli ultimi due capitoli di 007, Spectre e Skyfall). Protagonisti della trama: una spiaggia, un abito rosa impalpabile e un jus che profuma di cacao, peonie, patchouli, litchi, rosa turca, zenzero e bergamotto.

Emma Stone, testimonial della fragranza Louis Vuitton Attrape-Rêves

Da Instagram era arrivata un’altra anticipazione in primavera, uno scatto in t-shirt e jeans, in bianco e nero: la mora più sensuale e seguita di Instagram, Emily Ratajkowski, 26 anni e più di 16 milioni di followers Instagram, è stata annunciata volto – e probabilmente corpo sexy – di una nuova fragranza femminile Paco Rabanne Parfums. Detto fatto: si chiama “Pure Xs”, un “puro eccesso” olfattivo di seduzione che prende per la gola, alle note di vaniglia, pop corn e ylang ylang. Ma “Emrata”, d’argento vestita, sa come sfuggire alla pletora di corteggiatori sulle note della celebre “L’amour est un oiseau rebelle”, dalla Carmen di Bizet.

Per la prima fragranza Calvin Klein sviluppata sotto la sua visione, Raf Simons arruola due giovani donne icone di carattere, talento, e creatività. Lupita Nyong’o, 35 anni, Premio Oscar come migliore attrice non protagonista per 12 anni schiavo nel 2013 e l’eterea collega Saoirse Ronan, 24 anni, che l’Oscar, invece, l’ha sfiorato tre volte, sono i nuovi volti di Calvin Klein Women. La campagna le ritrae con alcune eroine ispirazionali della cultura contemporanea: Lupita è affiancata dalla cantante e performer Eartha Kitt e dall’iconica Audrey Hepburn, mentre Saoirse è al fianco dell’attore Sissy Spacek e della pluripremiata cantante e attivista per i diritti civili Nina Simone.

Già ambassador del maquillage Yves Saint Lauretn Beautè, la figlia d’arte (di Lenny) Zoë Kravitz è ora anche volto internazionale di Black Opium. Bellezza ribelle, anticonformista, anima rock, incarna perfettamente il mood di una fragranza che profuma di sensualità irriverente e irresistibile. E a proposito di seduzione e carattere, il nome maschile schierato dalla maison: Adam Levine, 39 anni, e frontman dei Maroon 5 e Casanova convertito in papà dall’ ex angelo di Victoria’s Secret Behati Prinsloo, è il nuovo ambasador internazionale della fragranza Y. Un jus contemporaneo, dinamico, sexy e irriverente, che si propone di rappresentare la generazione dei trentenni.

Adam Levine, volto di Y, di Yves Saint Laurent beauty

Non ha meno carica sensuale la coppia “rovente” ingaggiata da Hugo Boss per le fragranze Boss The Scent: il sexy Mr. Grey della trilogia “50 sfumature” Jamie Dornan, 36 anni, e la modella tedesca Birgit Kos. Sofisticato, sicuro di sé, con quell’aura di mistero e magnetismo per cui è conosciuto, lui. Sensuale, affascinate, magnetica, lei. Come sarà l’incontro?

Jamie Dornan e Birgit Kos per Hugo Boss The Scent

Dal duo ad un cast d’eccezione, così come l’occhio fotografico si schierano per la nuova immagine delle Profumerie Douglas: si tratta di Cara Delevingne, Amber Valletta, Alexa Chung, Lineisy Montero e il supermodello spagnolo Jon Kortajarena, ritratti in bianco e nero da Peter Lindbergh. Bellezza intensa, magnetica, spontanea: “La nuova campagna internazionale Douglas è una celebrazione della bellezza individuale. Abbiamo scelto protagoniste bellissime perché sicure di sé, lontane dagli stereotipi e autentiche nella loro unicità. Questo è il messaggio che vorremmo passare attraverso queste immagini: imparare ad amarsi e a valorizzarsi, anche con il nostro aiuto” spiega Tina Mueller, CEO di Douglas Group.

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Tom Pecheux, global director YSL Beauté: «Così il viola celebra le donne»

Tom Pecheux, global director YSL Beauté: «Il viola, nel trucco, celebra le donne»

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Una creazione potente ed elegante, come l’estro creativo di chi l’ha firmata. Tom Pecheux, maestro indiscusso dei backstage da più di un ventennio di fashion week, ci accoglie in un salotto vista tetti parigini per raccontarci la sua ultima avventura, la nomina a Global Beauty Director YSL Beauté da gennaio 2017.

Il suo primo grande incarico è stato racchiudere in polveri, palette e lipstick l’universo estetico della maison fondata da uno dei couturier più anticonformisti e rivoluzionari, il padre del black tuxedo al femminile, delle sahariane rese capi di moda urbana, delle color palette sature di spezie e di blu vibranti dell’amata Marrakech. A reintepretare e trasporre tutto questo in un’altra forma di bellezza, il maquillage, ci ha pensato il suo occhio creativo, uno dei più eclettici del momento. Il risultato si chiama Yconic Collection, ed è un mix di colore, libertà espressiva e grande amore per le donne.

«Sapevo su quali pezzi lavorare: una palette occhi, due rossetti Couture Lipstick, due Vynil Gloss e due smalti Nail polish. Non sapevo, però, da dove iniziare: questa maison ha una color palette immensa, e una storia ricchissima di capi e colori rivoluzionari. Monsieur Saint Laurent d’altronde era un visionario, capace di farsi ispirare da qualsiasi cosa nel mondo, dall’arte alla religione ai paesaggi. Ho fatto ciò che avrebbe fatto lui: mi sono lasciato ispirare. Un giorno ha catturato la mia attenzione un abito con un grosso iris ricamato sulla parte frontale. Una citazione di un altro pezzo pezzo iconico degli anni ’80 che a sua volta citava un’altra icona dell’arte, Van Gogh. Così femminile, magnetico, nel suo essere raffinato».

Iris, Van Gogh (1889), il tailleur Iris collezione Spring 1988, il black dress della collezione Fall/Winter 2017/2018 by Anthony Vaccarello.

Iris che si scopre perfettamente ispirazionale per una collezione trucco: tecnicamente, la radice greca, non dava nome non solo al fiore ma anche alla parte colorata dell’occhio, l’iride. «Ciascuno di noi ha un iris: il messaggio nascosto di questa collezione è proprio omaggio allo sguardo delle donne. E per farlo, ho puntato sulla nuance che più credo capace di valorizzare ogni colore di occhi, complementare praticamente a ogni iride: il viola», sentenzia.

Il “purple”, in tutte le sue sfaccettature, è infatti il perno dell’intera collezione. «Ho racchiuso i colori del fiore dell’iris nella Couture Palette: un viola scuro, un lavanda, un mauve un bianco perlato e un cognac, quella sfumatura, che a ben notare, tinge l’attaccatura dei petali del giaggiolo. L’armonia è incredibilmente organica, “verde” senza verde».

YSL Yconic Collection makeup fall 2018

Ma di questa nuance, al maestro, piace soprattutto la grinta, la luce, la forza: nel “signature look” della collezione, un intenso cat eye violaceo in coppia con labbra bordeuax altrettanto strong, risuonano gli Eighties. «Amo quel decennio, quella grinta da disco queen che ogni donna, sono sicuro, ha in sé. In questo si vede molto il mio contributo: ho voluto proporre il viola anche al massimo della sua intensità, simbolica di un approccio al maquillage libero, modulable e femminile fino al dissacrante».

Il “signature look” Yconic Collection fall 2018

Per le labbra, niente mezze misure. Due rossetti Rouge Pur Couture «nelle texture più classiche, creamy, le preferite dalle donne, in un due nuance forti  comunque classiche, bordeaux (n.81 Violine Désinvolte) e ciclamino pop, (n.82 Rouge Provocation). Più “underground” i lipstick effetto lacca Vynil Cream, in due sfumature ultra luminose, Beige Bounce, nude shine, e Purple Sound, un mauve che valorizza anche le pelli più chiare».

A parlare di futuro, due novità assolute nella famiglia YSL Beautè. Futuro che, secondo Tom, è già presente, e fa rima con texture: «mi chiamano maestro del trucco nude, che, in effetti, utilizzo molto negli show firmati Anthony Vaccarello. Propongo spesso, in una line up di volti puliti, solo alcune donne dagli sguardi potenti oppure labbra d’impatto. Facilitare le donne nel creare quello che è il makeup più desiderato per tutti i giorni è stato il mio pensiero». Da qui Couture Blush e Couture Highlither, illuminanti e fard dalla texture effetto zucchero filato, evanescente come l’aria, ma dall’effetto intensamente radioso. Si possono utilizzare anche da soli, senza base di fondotinta, solo con qualche tocco di correttore . Et voilà… the glow”.

Facilità è la seconda parola chiave per un trucco definibile davvero contemporaneo. E i Couture Chalks, quattro mini matite (nero carbone, beige dorato, bronzo e rosso) che si possono utilizzare indistintamente su occhi, labbra, e zigomi, ne sintetizzano, in un coffret limited edition, il concetto. «Si traccia una linea vicino alle ciglia con il nero, si illumina la palpebra con del bronzo. Un tocco rosso sulle labbra e il perla dà luce ai punti chiave del viso. Si sfuma tutto con le dita, velocemente: impossibile sbagliare».

YSL Beauté Couture Chalks

 

Perché quando Tom pensa alla donna contemporanea, pensa a una figura che ama molto il make up, libera di avere tempo per sperimentare e giocare con la propria immagine, così come consapevole di non averne mai abbastanza. «Una lezione che ho imparato in tutti questi anni al fianco delle donne? Che siete tutte veramente problematiche!» ride. «È proprio per questo che amo il mio lavoro. Ciascuna ha le proprie, più o meno visibili, incertezze. Ciascuna sta combattendo per qualcosa. E per me, rfar sentire belle le donne è un regalo che ciascuna si merita».

Le “donne Saint Laurent”: Anja Rubik in passerella PE 2018, Carla Bruni per la PE 1996, Meghan Roche per la collezione AI 2018/19.

Dal volto all’anima, il filo del potere del makeup è diretto. Tom Pecheux, che di empowerment parla da anni, ricorda: «Uno dei ricordi più belli che ho della mia carriera risale ai 2000, quando mi capitò di lavorare con una modella molto in voga, Georgina Cooper, per me incredibilmente bella, ma, proprio per i suoi canoni non convenzionali, spesso poco considerata, messa in secondo piano nei backstage. Si sedette sulla mia sedia, era stanca. Non abbiamo parlato molto, ma, alla fine del mio lavoro, si è guardata e non ha detto niente. Solo, mi ha guardato e sorriso. Si piaceva, si sentiva, inaspettatamente, valorizzata. Questo per me significa successo. Anche una supermodel non è diversa dalle donne e ragazze che incontravo negli store a inizio carriera: arrivavano di fretta, per 10 minuti di prova prodotti, si sedevano in veste di mogli, madri, impiegate, lavoratrici più o meno stanche, preoccupate, serene o frustrate. Si alzavano donne, riconnesse, anche se per pochi minuti, con se stesse. Combatto per la gentilezza, per trasmettere positività, gratificazione e per essere circondato da persone che fanno altrettanto. È la prima forma di bellezza nel mondo».

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Make up: le collezioni, i colori e le tendenze del trucco d’autunno 2018

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Tempo di “super bellezza”. Quella che si è dipinta sulle passerelle, nei backstage, via social del make up artist più influenti. E arriva alle donne in forma di palette, cialde, polveri, pigmenti e rossetti, pronti a colorare il maquillage dell’autunno. Il 2018 è stato l’anno del Pantone Ultraviolet, un viola intenso che invita, cromaticamente, a osare, uscire dalla propria comfort zone, evolversi, anche nel trucco. È stato l’anno della moda del “glow”, della luce a far brillare il volto, dei “lip lacquer”, delle lacche che vestono le labbra di un colore così saturo e intenso impensabile per la scorsa generazione di rossetti, della rivincita del blush, mai così in voga dal decennio di Grace Jones.

Tutto questo non sembra destinato a finire, anzi. «Un’ossessione assoluta per la luminosità e il colore sono i temi caldi nel trucco di stagione» spiega Pat McGrath, la make up artist eletta da Forbes la più potente del mondo. Sul suo Instagram da due milioni di follower, utilizza spesso la definizione “divine beauty” per i suoi maquillage: look capaci, “divinamente”, di trasformare le donne nella versione migliore di se stesse. E se parlare di tendenze è ormai out e si preferisce utilizzare “directions”, ispirazioni, il messaggio è chiaro: il make up è un piccolo grande strumento che consente a ciascuna di noi, con qualunque colore di pelle, età e caratteristiche, di poter giocare con la propria immagine senza alcuna limitazione.

ALTO VOLTAGGIO

«La moda delle texture luminose, che ha fatto fare il boom di lanci di illuminanti sul mercato della cosmesi, per l’inverno si eleva all’ennesima potenza» spiega Gordon Espinet, vice presidente make up artistry Mac Cosmetics. «Si continua a sperimentare con texture e splendori metallici per dare magnetismo al volto». E in particolare agli occhi: «Finiture cromate e lucenti si usano con maggior facilità e regalano un senso di glamour quotidiano anche ai più classici degli ombretti neutri, dallo champagne al beige, marroni, taupe delicati, pesca, rosa, rivisti in chiave iper luminosa e cangiante, come infusi d’oro, bronzo. «Con una pelle satinata, occhi e labbra in nuance neutre ma luccicanti sono il nuovo passepartout: il make up nude è intramontabile eppure assume codici di modernità stagione dopo stagione grazie alle texture che giocano un ruolo fondamentale».

IL COLORE FA SPETTACOLO

Le due macro tendenze di stagione, luce e colore, si incontrano sullo sguardo. Sfarzosi, cromati, sontuosi, gli smokey eye sono “il” look indiscusso dell’autunno. Arancio, rame, ruggine, cuoio, oro, kaki: le inafferrabili sfumature di una fiamma che arde, metafora di una femminilità, vulcanica, energetica, irresistibile e pericolosa come il fuoco,  ispira la sontuosa color palette autunnale della collezione Dior En Diable. «Mi sono focalizzato su smokey eye in toni e sottotoni caldi  come l’arancio ramato, il cioccolato, il taupe, il rosso prugna, l’oro e il perla applicati in strati, dalla resa ricca, cangiante, multi sfaccettata. Il risultato è uno sguardo che risulta fatale, audace, ma mai eccessivo» racconta Peter Philips, creative and image director of Christian Dior Makeup. «Christian Dior è associato all’immagine della femme-fleur, ma è anche il couturier dell’audacia per eccellenza, maestro nell’arte di vestire le clienti con rosa angelici, ma anche con arancioni ai limiti del tossico, e proprio per questo irresistibili: questo maquillage omaggia l’anima civettuola e maliziosa della donna Dior».

Dior Rouge En Diable AI 2018

A proposito di calore, un trucco facile, a prova di più inesperte: aggiungete un tocco di rosso, anche al pià semplice del trucco occhi da giorno. Sopra un nude brillante, un marrone, un prugna, un rosso rosato lussuoso, nuovo superstar del quad occhi Dolce e Gabbana beauty Glow in Rome anche se appena evidente, regala un’inaspettata aura attrattiva ed energetica allo sguardo.

Per la nuova femme fatale, un altro maestro del trucco, Tom Pecheux, al suo esordio da direttore creativo del maquillage YSL Beauté, celebra invece il potere del viola in tutte le sue sfumature, dal prugna al malva, con The Yconic Collection: «Riesce a essere magnetico su ogni pelle ed enfatizzare la luminosità di ogni sguardo perché è complementare ai toni dorati di ogni incarnato e iride». In The Yconic collection, è addolcito da delicati nude, bronzo, caramello, perla, e proposto in una sfumatura glicine, rubata da un abito d’archivio della maison, come tocco inedito su smokey eye raffinati. E poi, il viola conquista per la sua carica grintosa, magnetica, che riporta all’immaginario estetico degli anni ’80, «il decennio che più ha saputo sperimentare con il maquillage come strumento di espressione delle donne».

Yves Saint Laurent Beauté The Yconic Collection AI 2018.

Ma l’inverno sembra ispirarsi anche al padre dell’impressionismo Renoir, che, quando «era senza nero, si serviva del blu». Un oltremare profondo è la scommessa di Lucia Pica, mente creativa del makeup Chanel. «Con l’avvicinarsi dell’inverno, la pelle diventa più pallida; è il momento giusto per creare dei make up più intensi. Da solo, il blu è misterioso. Abbinato a caldi tortora e marroni, emana eleganza e sofisticatezza, come la donna che mi immagino, sicura di sé, intellettuale, audace». Nella collezione Apotheosis, Le Mat de Chanel, è ultra opaco e lussuoso come il velluto. Eppure, ultra luminoso, capace di catturare la luce e gli sguardi altrui. La ricerca sulla texture sfida i paradossi: se ombretti effetto metallico riescono a raggiungere rese luminose inedite, dall’altro fronte, le texture opache e materiche riescono ad essere impalpabili ed elastiche sulle palpebre, per una resa mai polverosa o troppo pensante. «Texture preziose ma pratiche e performanti consentono ormai una resa inedita del colore», conferma. ”

Le Mat de Chanel AI 2018.

LABBRA GIOIELLO

Sguardi d’impatto, sì. Ma non è finita. L’inverno parla di “power lips”, labbra di carattere, a riprendere o contrastare un ricco make up occhi. Anche in tema di rossetti, niente vie di mezzo nelle finiture: super brillanti, metalliche, oppure materiche e coprenti. Le nuance di punta? Per Peter Philips, arancio e prugna metallizzati, o rosso freddo da vamp. Per Tom Pecheux, rosso lampone e viola-malva effetto specchio. Dall’arancio al ciclamino per la maison Guerlain, lampone e mora per Dolce&Gabbana, dal rosso fuoco al papavero al mattone, opachi e long lasting, per Chanel: «Con la luce fredda di stagione, labbra vestite di colori intensi risultano molto eleganti e portabili» aggiunge Lucia Pica.

Anche le passerelle confermano, tra rossi infuocati (Alexander McQueen, N°21), prugna (Cushnie Et Ochs) e il ritorno del rossetto mattone (Anteprima). Coordinateli con l’ombretto: se lo sguardo brilla, anche le labbra ne riprendono i bagliori. Se l’eye look è soft e satinato, scegliete un lipstick opaco e concentrate la luce sugli zigomi.

LEGGI ANCHE: makeup d’autunno, è tendenza glow e smokey eye caldi

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I fondotinta di ultima generazione. A ognuno il suo

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Rihanna docet. Alla New York Fashion Week la popstar ha fatto sfilare modelle/donne diversissime tra loro per la collezione di intimo Savage per Fenty. Ma l’inclusività è già la cifra della sua linea di make up, acclamata dai social: «Siamo unici nelle nostre diversità e dai cosmetici vogliamo il meglio per tutte le donne, senza discriminazione di razza, cultura, pelle». Inclusività, intesa – anche – come maggiore attenzione a ciascun tipo di incarnato, è la più grande direzione nella cosmesi. E in questo, il fondotinta diventa, ancora di più, un cosmetico “strategico”, coprendo un ruolo quanto mai simbolico.

SI CAMBIA REGISTRO 
E proprio in questa direzione va il lancio di Face & Body Foundation di Dior Backstage. «Ho creato 40 colori per permettere a tutte le donne di trovare la tinta che si avvicina di più alla propria carnagione» sottolinea Peter Philips, direttore creativo del maquillage della maison. Con lo stesso intento, Estée Lauder ha da poco ampliato i colori (50 nuance) di Double Wear Stay-In-Place Makeup Spf 10. «Gli incroci di popolazioni ed etnie diverse hanno generato negli ultimi 25 anni carnagioni di tonalità e sfumature nuove» dichiara Anne Carullo, responsabile mondiale del dipartimento innovazione prodotto. Oggi, il consiglio sempre più frequente dei make up artist è di mescolare due colori per trovare la tonalità perfetta, «soprattutto quando tra una stagione e l’altra si passa attraverso quella via di mezzo del dopo abbronzatura. Scegliete sempre formulazioni a base acquosa che si mischiano meglio» suggerisce Lisa Eldrige per Lancôme.

Karlie Kloss, via Instagram del makeup artist Hung Vanngo.

NON SOLO COLORE 
Linee ampie e articolate, quindi. Formulazioni con tecnologia soft focus (piccole microsfere che riflettono la luce ed eliminano le zone d’ombra), con coprenza modulabile per adattarsi alla perfezione al tono della pelle. Perché, non dimentichiamolo, la tendenza è quella della trasparenza e della leggerezza. Infatti, per ottenere un buon risultato «prima del colore bisogna scegliere la formulazione e la consistenza giusta per il proprio tipo di pelle» continua Lisa Eldridge. «E per trovare quello ideale, provatelo utilizzando uno specchio ingranditore. Questo vi consentirà di capire se è in grado di mimetizzare anche le più piccole imperfezioni».

DITA O PENNELLO 
Naturalezza e uniformità si ottengono soprattutto con una corretta applicazione. Si possono utilizzare spugnette, pennello o dita in base alle preferenze, alla tipologia di prodotto, ma anche al tipo di pelle (la spugnetta, però, non è adatta alle pelli impure perché vi si annidano i batteri). Stendete inizialmente un film sottile e poi un secondo o un terzo strato, a seconda della coprenza che volete ottenere. Partite dal centro del viso e poi passate alle zone periferiche, capelli. Per evitare lo stacco tra viso e collo usate un pennello kabuki (a forma cilindrica) e addolcite piano piano il colore.

Rihanna via @fentybeauty Instagram

FORMULAZIONI HI-TECH
Trasparenza, dicevamo. Il fondotinta deve essere invisibile, come una seconda pelle, e per questo la texture ha la sua importanza. Ci sono quelli fluidi, composti da un’alta percentuale di acqua, che consentono una modulazione ottimale per l’effetto che si vuole ottenere. Tra questi i cushion, che abbinano la leggerezza di un fluido con la praticità di un compatto, adatti soprattutto a chi ama ritoccare il make up durante il giorno, perché permettono l’applicazione del prodotto liquido con la spugnetta incorporata. I compatti, in polvere o in crema, da portare sempre con sé in borsetta, non sono molto adatti per le donne dopo i cinquanta, perché tendono a “seccare” l’epidermide. Se verso sera sentiamo la pelle tirare, forse stiamo usando un fondotinta sbagliato. Niente paura, esistono sul mercato basi che contengono sostanze come l’acido ialuronico che servono a tenere sempre alto il livello d’idratazione. In più, fanno da scudo contro l’inquinamento atmosferico e gli stress ossidativi, causati da aria condizionata e riscaldamento.

LEVIGATA AL PUNTO GIUSTO
Le amanti del fai-da-te possono seguire le dritte di Alexa Chung, modella, icona di stile e fashion designer (ha appena debuttato alla London Fashion Week con la griffe Alexachung): «Per ottenere quell’incarnato in apparenza naturale mescolo un po’ di crema idratante al fondotinta». Trucchi da backstage? Di certo, l’effetto Photoshop non è più di moda. «Negli ultimi tempi si avverte la necessità di “sentire” la pelle» spiega Lucia Pica, mente creativa del make up Chanel.

LA PELLE IN MOSTRA

A proposito di sfumature, è un progetto infinito, nato dall’obbiettivo della fotografa brasiliana Angélica Dass, quello che racconta come gli essere umani non siano bianchi, neri, gialli. Humanae è il suo nome e raccoglie i ritratti di persone multietniche che vengono classificate seguendo i codici della scala cromatica dei colori Pantone. Migliaia di scatti fotografici per un “catalogo” degli incarnati. Del quale si può ammirare una bella selezione al Museo della scienza e della tecnica di Milano.

“Humanae”, un progetto infinito, nato dall’obbiettivo della fotografa brasiliana Angélica Dass.

 

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Dyson, arriva Airwrap, la rivoluzione dello styling


Dyson, arriva Airwrap, la rivoluzione dello styling

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Aerodinamica al servizio della bellezza. Perché quando si tratta di lanciarsi in un nuovo progetto, James Dyson, l’uomo che ha saputo trasformare il turbinio dell’aria in un impero miliardario di oggetti di uso quotidiano come aspirapolveri e asciugamani elettrici, punta all’ eccezionale, in ogni aspetto. Dall’ideazione, allo sviluppo, al risultato. Ce ne ha parlato a New York, dove l’abbiamo incontrato al lancio mondiale dell’ultimo gioiello tecnologico dei suoi laboratori. Una novità dedicata ai capelli, la seconda dopo Supersonic, l’hairdryer che ha rivoluzionato il concetto di asciugapacelli con il motore più potente e silenzioso sul mercato, diventato oggetto del desiderio femminile dal 2016.

La novità, svelata dopo sei anni di progettazione top secret, è uno styler, si chiama Airwrap, e, nel nome, c’è semplificato il concetto: uno strumento che non richiede altro che essere avvicinato alle ciocche di capelli per  “catturarle” in uno – studiatissimo – flusso d’aria e realizzare qualsiasi tipo di styling, dal mosso al liscio, in pochi secondi, con la sola forza dell’aria e del minimo calore.

COME FUNZIONA

Non è fantascienza, è scienza, ma inedita e rivoluzionaria. Al cuore del funzionamento di Airwrap c’è un fenomeno aerodinamiCo che si chiama “effetto coanda“: il motore digitale brevettato Dyson V9, il più compatto e potente pensato per utilizzo nell’hairstyling, crea un’area di alta pressione nella parte alta del cono, dove, per legge della fisica, i capelli vengono attirati e avvolti delicatamente e ordinatamente  intorno al cono arricciante oppure fra le setole delle spazzole liscianti. In 10-15 secondi di posa, i fusti si modellano nello styling desiderato, senza alcun tipo di rischio per i capelli.

Il mio obiettivo primario era tagliare sul calore, L’unico vero motivo che innesca tutti i danni capillari di cui l’80% delle donne si lamenta”, ci racconta Sir. James. Aria e tecnologia sono una coppia vincente: “Solitamente nelle piastre e negli arricciacapelli tradizionali, i fusti superficiali della ciocca più vicini alle lamelle si bruciano, mentre la parte centrale non assimila la piega, se non in un tempo deleterio. Il turbine ciclonico dell’aria riesce invece a modellare ogni fibra capillare, senza quasi bisogno di calore”, spiega. Un microprocessore collegato ad un termostato in sfera di vetro controlla 40 volte al secondo (il doppio rispetto al phon Supersonic) che la temperatura resti costante e ottimale per i capelli. E qui si riassume la rivoluzione: styling efficace, veloce, e senza il minimo rischio di bruciature e stress per i capelli.

Dyson Airwrap, la nuova styler dalle testine intercambiabili che sfrutta il potere dell’aria e di poco calore per infinite possibilità di styling.

IL GENIO DELL’ARIA

Erano gli anni ’80 quando il giovane ingegnere inglese James Dyson, insoddisfatto delle prestazioni del suo aspirapolvere, si mise a studiare il funzionamento dei modelli migliori sul mercato per individuare il problema della perdita di potenza e ineffcienza: il sacco raccogli polvere. 5000 prototipi dopo, il primo aspirapolvere senza sacco, DC 01, basato sul principio delle correnti d’aria cicloniche per catturare anche le particelle più piccole senza bisogno di raccoglitore, diventa il più venduto in Gran Bretagna. La grande famiglia di aspiratori, scope elettriche, asciugamani, ventilatori che oggi tagliano il traguardo dei 100 milioni di pezzi venduti, racconta una storia grandi investimenti, brevetti unici e collaborazioni con università e talenti in tutto il mondo con un obiettivo costante: lanciare sul mercato qualcosa di, ogni volta, imprescindibilmente rivoluzionario.

Applicare la tecnologia del ciclone d’aria a degli strumenti di personal care è stata solo una delle ultime visioni dell’inarrestabile, 71 enne, Mr. James. Per il “salto” nel beauty, le prestazioni insoddisfacenti di phon e styler esistenti sono state il punto di partenza, proprio come lo fu 30 anni fa quel cruccio per gli aspirapolveri. Per gli sviluppi di Supersonic ed Airwrap si è andati al cuore del problema: l’effettiva conoscenza del capello umano. Così è stata messa a punto un’inedita “scienza del capello” esplicativa delle più specifiche caratteristiche dei fusti, dell’analisi del loro stato di salute, delle infinite reazioni all’esposizione all’aria. 6 anni di lavoro, 24 milioni di sterline di investimento e 642 prototipi dopo, Airwrap riesce nell’intento: rivoluzionare, con 103 brevetti depositati e altri 170 in via di approvazione, il concetto di hairstyling fai da te.

A dare un sapore speciale al lancio di Airwrap, la grande expertise al femminile schierata nello sviluppo: il 45% dello staff Dyson è femminile. Donne dalle più svariate specializzazioni, dall’ingegneria alla fisica hanno contribuito allo sviluppo del progetto. “È stato molto ispirazionale avere un supporto femminile così importante. Quando si tratta di realizzare un oggetto pratico, utile, il vostro pragmatismo fa la differenza. E poi, chi meglio di uno staff di donne poteva dare il massimo sul tema capelli? Di sicuro, il loro parere conta più del mio!” ride. “Anche perchè, questo è forse l’unico dei miei prodotti che non potrò davvero mai utilizzare”.

Le testine intercambiabili di Dyson Airwrap

INFINITE POSSIBILITÀ

Dalla teoria alla pratica, Airwrap propone quindi una soluzione di styling per ogni esigenza: due coppie di Coni Airwrap capaci di avvolgere i capelli in due sensi, orario e antiorario, (con tanto di frecce esplicative direzionali) per onde “aperte” o boccoli a spirale, e in due misure, 40 mm o 30 mm, per un effetto più o meno fitto. Due le spazzole liscianti, in una versione delicata per non stressare i capelli sottili e una lisciante strong per togliere l’effetto crespo ai più ribelli. Passepartout, una spazzola tonda per modellare le punte o dare un extra di volume alle radici. Tutti i tool sfruttano una tecnologa one-click magnetica e restano freddi al tatto, così da poter essere facilmente sostituibili anche nel mezzo dello styling.

E non è tutto: in dotazione c’è anche una testina asciugacapelli da pre-styling per eliminare il grosso dell’acqua dalle lunghezze e procedere con la piega al livello di umidità ottimale per i capelli. La funzione “getto freddo”, infine, raffredda e fissa ogni look ottenuto, come una lacca senza materia.

Dyson Airwrap nel coffret Complete, con tutte le testine in dotazione

Il nuovo “oggetto del desiderio” è disponibile da mercoledì 10 ottobre 2018 sul mercato mondiale, in vendita nelle boutique e sugli ecommerce Dyson worldwide. Ariwrap arriva in un maxi scrigno di pelle caramello contenente due combinazioni di testine: Volume + Shape per dare corpo e volume ai capelli sottili e piatti (con 2 coni da 30 mm, la spazzola lisciante delicata e la volumizzante tonda), oppure Smooth + Control, per lisciare e disciplinare i capelli più grossi e tendenti al crespo (con 4 coni da 30 e 40 mm e la spazzola lisciante forte), entrambe a 449 euro. Per le più esigenti, però, c’è infine la versione Complete, con tutti i tool, a 499 euro. Facile e versatile come un hairstylist a portata di mano. E divertente, assicura James: “Non ho mai visto tanto entusiasmo nell’approccio ad un nostro prodotto. Mi viene il dubbio che avere una testa a posto sia davero più importante che avere i pavimenti puliti a casa…” scherza.

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Parigi Fashion Week: la bellezza sfila sulla Senna

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La cornice è speciale: una chiatta sulla Senna. In prima fila, non solo gli addetti al settore ma chiunque si sia presentato al Port de Solférino, a Parigi. L’Oréal Paris, partner ufficiale della Paris Fashion Week, ha rinnovato per il secondo anno l’appuntamento alla sfilata evento aperta al pubblico che fa incontrare moda e tendenze beauty, Le Défilé L’Oréal Paris.

In passerella, una nave ancorata a bordo fiume, una parata di top model testimonial del brand, vestite dai pezzi moda di quindici maison, da Giambattista Valli, a Elie Saab, Off White, Vivienne Westwood: l’italiana Bianca Balti, Doutzen Kroes, Alexina Graham, Thilane Blondeau, Maria Borges, Luma Grothe, ma anche Cindy Bruna e la modella con la vitiligine Winnie Harlow.

Si sono prestate a modelle anche Eva Longoria, in long dress floreale maculato, coda e labbra glitterate, la pop star Cheryl Cole con una cascata di onde vaporose, minidress argento e stivaloni e Elle Fanning, in chemisier crema e occhi dall’eyeliner anni Sessanta.

Firmano i beauty look la makeup artist Val Garland e l’hairstylist Stéphane Lancien, che anticipano le tendenze beauty del 2019: glitter, focus metallici, nude look luminosi, eyeliner bold incontrano code destrutturate e hair look facili. Super star del backstage, la nuova capsule collection L’Oréal Paris x Isabel Marant, alcuni “essenziali” di maquillage firmati e dedicati a tutte le donne dalla celebre stilista parigina. La collezione “Wanted” comprende infatti cinque prodotti passepartou, dalle nuance universali: due Rossetti Color Riche Matte, Gloss&Blush, un Duo Ombretti, Mascara e Illuminante, disponibili in esclusiva su Amazon da settembre.

Il messaggio? Inclusività totale: dall’evento ai pezzi moda ai beauty look, l’obiettivo è quello di decodificare le tendenze e renderle accessibili, in ogni forma, a tutte le donne.

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Trattamenti viso: dai peeling alle novità tech da fare in autunno

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L’estate ci ha lasciato un’eredità da coltivare: tempi piacevolmente dilatati da dedicare alla cura di noi stesse. Complice la vacanza, certo. Ma ora non lasciamoci travolgere dai ritmi del rientro: meglio cominciare subito con cure cosmetiche per mantenere lo splendore della pelle. E più in là, tra qualche mese, la medicina estetica servirà a eliminare macchie e rugosità residue. In ogni caso, niente paura: il colpo di spugna ai danni collaterali dell’abbronzatura è garantito. La parola agli esperti.

Accendete il colorito (spento) 
«Quando l’abbronzatura se ne va, le principali problematiche sono un colorito disomogeneo, a causa di una diversità nei tempi di esfoliazione e rigenerazione della pelle, e una perdita di luminosità dovuta alla pelle ispessita e resa meno elastica dall’azione dei raggi Uva» spiega la dermatologa Magda Belmontesi, docente alla scuola superiore di medicina estetica Agorà di Milano«Per togliere l’aspetto grigio, consiglio dei peeling cosmetici per uso domiciliare, con pool di acidi della frutta a bassa concentrazione. Servono per favorire la rimozione della parte superficiale di cellule morte e rilanciare il rinnovamento cellulare. Dopo, utilizzate creme a base di antiossidanti come la vitamina C, che aiuta a ridare uniformità. E, per un’azione ristrutturante, con omega 6 e acido jaluronico. Assicuratevi anche di non esporvi al sole, e di usare una crema con indice di protezione 30».

Emily Ratajkowski (Instagram)

Chi ha paura delle lentigo?
Non sono da confondere con le lentiggini e tendono ad aumentare con l’età, complice un’esposizione solare non controllata, specialmente sulle pelli chiare. Le lentigo solari sono macchie circolari di dimensioni variabili da pochi millimetri a 1-2 centimetri, con tonalità dal color caffelatte al marrone scuro. Le zone più colpite sono il dorso delle mani, il décolleté e il viso. Per essere rimosse richiedono l’intervento di una o più sedute di luce pulsata medicale. E attenzione al sole.

Dallo specialista. E a casa
Una volta superato il periodo in cui l’abbronzatura fisiologicamente svanisce, si può finalmente fare un punto della situazione e valutare quali siano i danni alla pelle da poter sottoporre al medico estetico. Diversi i trattamenti specialistici per queste problematiche. «Mentre le creme per uso domiciliare agiscono essenzialmente su due livelli diversi, aumentano il ricambio cutaneo (sostanze leviganti), o bloccano l’enzima (tirosinasi) che produce la melanina, i trattamenti medico estetici hanno un’azione mirata secondo il tipo di macchia» chiarisce la dottoressa Maria Gabriella Di Russo, docente di Medicina estetica al Master Università di Pavia. Il peeling chimico, per esempio, consiste nell’applicazione di una o più sostanze che progressivamente schiariscono attraverso un’esfoliazione più o meno marcata degli strati superficiali della pelle con stimolazione anche della componente dermica e un miglioramento generale della cute. La diatermocoagulazione a radiofrequenza, invece, è uno strumento elettrico che emana microonde ad alta frequenza. Quando si tratta la lesione, la parte superficiale della cute viene eliminata e con essa anche la macchia. Mentre la terapia laser è sicuramente più selettiva: il bersaglio è solo il pigmento melanina. Infine, la luce pulsata è una luce non coerente con lunghezza d’onda variabile, quindi altamente adattabile all’obiettivo da colpire.

Libere espressioni
Sotto la luce estiva aumentano le contrazioni dei muscoli facciali che le accentuano: sono le rughe verticali tra le sopracciglia (glabellari), le rughe cantali laterali (zampe di gallina) e le rughe frontali che aggiungono anni al viso. Come intervenire? Una tecnica per addolcirle è la tossina botulinica di tipo A per uso estetico (Vistabex di Allergan). «Iniettata in piccole dosi nei muscoli mimici del viso, è diventata una soluzione per migliorare questi micro difetti grazie alla sua azione miorilassante: cioè rilassa i muscoli con effetti che possono durare anche per diversi mesi, attenuando così le rughe d’espressione provocate dalla loro contrazione» dice il dottor Maurizio Cavallini, specialista in chirurgia plastica a Milano. «Il beneficio del farmaco a questo livello va però va oltre: il botulino ammorbidisce l’espressione severa o tesa di tutti coloro che, senza volerlo, hanno un tratto corrucciato».

Cindy Crawford (Instagram)

Senza macchia
L’inestetismo più comune è il “melasma”, cioè le macchie scure che vanno a posizionarsi su guance, labbro superiore, fronte e mento. Spesso legate a fattori ormonali (pillola contraccettiva, gravidanza, trattamenti farmacologici), sono difficili da rimuovere perché tendono a non scomparire completamente. Il consiglio della dermatologa è applicare con costanza un trattamento cosmetico locale a base di vitamina A e C, e principi attivi come acido cogico e acido fitico per una progressiva azione sbiancante,schiarente e depigmentante. Più, una crema da giorno con fattore di protezione dai raggi Uv da 30 a 50.

Senza spessore
Se la vostra pelle ha una consistenza troppo spessa, che quasi ricorda il cuoio, si parla di elastosi solare: è l’irrigidimento delle fibre elastiche causato soprattutto dall’esposizione ai raggi Uva. In questo caso, l’azione peeling con prodotti a base di vitamina A aiuta a migliorare la situazione, ma decisivi sono trattamenti di tipo medico come la biostimolazione o skinbooster: iniezioni di acido jaluronico con finalità idratanti. Non hanno un’azione riempitiva, non tolgono la ruga per intenderci, ma agiscono in modo mirato sulle fibre indurite, restituendo alla pelle elasticità e turgore.

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Olio di bellezza: l’alleato cosmetico dell’autunno

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Non ci sono più scuse. Se siete ancora convinte che gli oli cosmetici non facciano per voi, ricredetevi: i più nuovi sono così freschi e fondenti da mettere d’accordo tutti. Nella versione multitasking, poi, sono diventati delle star soprattutto grazie ai social, tanto che Pinterest li ha messi al secondo posto dei trend più caldi del 2018, con un incremento dei “pin” (le immagini) del 555 per cento. Gli oli sono perfetti per chi cerca risposte veloci e intuitive, cavalcano l’onda della multifunzionalità, puri o miscelati ad altri prodotto beauty. E ogni goccia nasconde uno spunto diverso.

PASSEPARTOUT DI BENESSERE

Gli elisir tuttofare più concentrati hanno il contagocce. Ne bastano poche, 3 o 4, aggiunte alle creme abituali, per dare un apporto di idratazione extra e cancellare i segni di stanchezza. Un rito da ripetere al mattino, al risveglio, o la sera per una coccola speciale. La dritta: per un viso radioso, miscelatene una o due gocce nel fondotinta, per renderlo confortevole anche sulle pelli più secche.

Emily Ratajkowski (Instagram)

DOLCE FULL IMMERSION

Giornata pesante? Ci vuole un bel bagno che profumi di oli essenziali rilassanti. Diluitene un po’ sotto il getto dell’acqua, poi immergetevi per 10-15 minuti.  Uscendo, tamponate l’epidermide senza sfregare, sarà luminosa e satinata come avvolta da un film protettivo setoso al tatto. Ultimo atto: la crema corpo,  naturalmente potenziata da qualche goccia magica. L’astuzia: mischiatene un po’ anche nello scrub e frizionate su gomiti, ginocchia e talloni per renderli morbidissimi.

SOS RICCI

Se aggiunto a balsamo e shampoo, l’olio nutre e dà lucentezza alla chioma. Se ricci poi, li rende meno ribelli, facilitando lo styling. E dopo il lavaggio, un tocco leggero sulle punte idrata e nutre lo stelo senza appesantire. In caso di ricci ostinati, una volta asciutti, a testa in giù, passate tra i capelli le dita precedentemente ammorbidite con un velo di prodotto.

INEDITO PROFUMO

Supponiamo che siate fragrance-addicted, che non possiate fare a meno del vostro jus preferito. Come diffonderne le note su tutto il corpo? La soluzione passa
ancora una volta dall’olio. Versatene un po’ nel palmo della mano, aggiungete qualche goccia di profumo, strofinate appena il composto tra le mani e con leggerezza tamponate collo, décolleté, braccia. La scia si sentirà per molto tempo.

Leggi anche: la remise en forme d’autunno è slow

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Tendenza frangia: micro o maxi per l’autunno 2018

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Frangia si o no? Croce e delizia di più d’una di noi, la frangia dona carattere al volto e si presta a molteplici look. C’è chi ne fa un vero trademark del proprio stile tanto da renderla iconica come Anna Wintour, o chi la adotta solo per una sfilata, come Kaia Gerber, avvistata sulla passerella della Primavera/Estate 2019 di Miu Miu con una frangia cortissima e sfilata.

Lunga e bombata

Ma le varianti della frangia sono davvero tante. Ciò che conta è scegliere quella giusta, in armonia con l’ovale del volto. In questo si rivelano utilissime le celeb: è il caso della frangia morbida e bombata di Sienna Miller, che ricorda molto quella alla francese di Jane Birkin. Una frangia di questo tipo si rivela anche molto utile quando il volto è allungato e i lineamenti poco morbidi, come quelli della model Natasha Poly, che ha appena azzardato una maxi fangia a sfiorare appena le sopracciglia, in biondo vaniglia. In questo caso, infatti, è la frangia ad addolcirli creando una linea di demarcazione che accorcia otticamente l’ovale.

Edie Campbell, Kaia Gerber, Natasha Poly

Corta e decisa

C’è poi chi fa scelte di carattere, come Ruby Rose, che adotta la frangia come prolungamento del suo pixie biondo. O come Emma Watson, Emma Roberts e Taylor Swift che hanno azzardato tre versioni micro, dal piglio punk, a dare grinta allo sguardo. Cosa accomuna queste star? Un ovale del volto regolare, fatto di zigomi alti e in primo piano. In questi casi la frangia diventa la naturale cornice capace di esaltare lo sguardo e il carattere deciso di chi la indossa.

Passpartout: aperta al centro

C’è poi un altro modo di portare la frangia ed quello che la vede leggermente aperta sulla fronte. L’hanno indossata mirabilmente star come Bella Hadid, Michelle Williams e Helena Christensen. Ha il sapore vintage delle frange di un tempo, quelle sfoggiate dalle dive degli Anni ’60. In questo caso si prestano benissimo su qualsiasi tipo di volto, meglio ancora se morbido.

Sos ricci

Chi lo dice che le ricce non possono osare con la fragia? In queste ultime stagioni, il grande revival degli Anni ’80 ci ha regalato anche questa opzione. Insieme ai tagli più corti adesso le curly possono osare anche la frangetta, purché naturalmente sia sfoltita ad arte in modo da non appesantire e coprire lo sguardo.

 

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Il beauty look da sposa di Eugenia di York al Royal Wedding

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Secondo matrimonio reale dell’anno, secondo giro di danze, tra invitate, mise, cappellini e ovviamente, la sposa, scandagliata in ogni dettaglio del look. Per il grande giorno, il matrimonio con il “commoner” Jack Brooksbank nella cappella di Windsor, la principessa Eugenia di York, 28 anni, ha scelto Hannah Martin, pro and artistry manager Bobbi Brown UK, la stessa che avrebbe aiutato Kate Middleton (nonostante si disse si fosse truccata da sola) per il Royal Wedding del 2011 con il principe William. E in effetti, quel glow acceso di fard rosato diventato look chiave della Duchessa di Cambridge è il tema del beauty look nuziale di Eugenie. Una pelle fresca e semi-opaca, dal rosa audace sulle guance, con maxi ciglia e sopracciglia ben definite, ha valorizzato il verde degli occhi regalandole un’aura da vera principessa.

E anche se in molti scommettevano che a curare il look sarebbe stata la makeup artist Charlotte Tilbury, se non perfino il truccatore di Meghan Markle Daniel Martin, Eugenie ha optato per il brand beauty che più volte ha raccontato di amare, Bobbi Brown.

Se l’icona di bellezza di riferimento resta Kate, il mood è invece quello di Meghan Markle: massima semplicità, tema che sta dettando legge nelle tendenze trucco wedding del 2018-19. “Non voleva apparire per forza principesca, voleva semplicemente sentirsi se stessa al suo meglio”, ha raccontato Daniel Martin nel caso di Meghan. E lo stesso deve essere stato per Eugenie, apparsa nella versione migliore di se stessa.

Classico ma non ingessato l’hairstyle, firmato dall’hairstylist Sonny-Jo MacFarlane: uno chignon basso a intrecci morbidi che due ciocche-boccolo sottili a incorniciare il volto. E illuminato, ovviamente, dai carati della “the Grenville Emerald tiara” del 1921, dal grosso smeraldo centrale, prestatale dalla Regina Elisabetta II.

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Dietro a un profumo: Wood by Dsquared2, per lei e per lui

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Le fragranze: Wood by Dsquared2 sono dedicate dagli stilisti Dean e Dan Caten a una donna e a un uomo contemporanei che vivono a pieno le loro passioni.

Il bouquet:
Per lei: il mandarino di Sicilia e le foglie di lampone si sposano con le note di mughetto e magnolia. Osmantus e gelsomino aggiungono femminilità. Legni bianchi e cedro si mescolano alla profondità dell’ambrox.
Per lui: la partenza è fresca con agrumi e tocchi di zenzero. Il cuore vibra di foglie di violetta e del sensuale ambrox. Lo sigillano i legni bianchi e il vetiver.

Wood by DSquared2 sono dedicate dagli stilisti Dean e Dan Caten a una donna e a un uomo contemporanei che vivono a pieno le loro passioni.

Il naso: Alla fragranza femminile hanno lavorato il mito dell’alta profumeria Alberto Morillas e Daphné Bugey, una giovane donna dallo spirito libero. Il profumo maschile è opera di Marie Salamagne, che paragona un buon jus alle madeleine di Proust, perché capace di creare emozioni potenti.

I testimonial: La tedesca Anna Ewers è il volto del profumo per lei. Scoperta dallo stilista Alexander Wang, nel 2015 viene eletta modella dell’anno. Lui è Julian Schneider, austriaco, medaglia di bronzo ai campionati europei di judo, diventato modello dopo un incidente in moto.

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Capelli: i tagli e i raccolti di tendenza per l’autunno inverno 2018/19

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Prendete l’acconciatura bouffant di Brigitte Bardot ne Il riposo del guerriero (1962), lo shag (scalato spettinato) di Farah Fawcett in Charlie’s Angels (1976), il taglio a scodella di Demi Moore in Ghost (1990), i riccioli di Sarah Jessica Parker in Sex and the City (1998). Shakerate (non mescolate) gli stili che dal grande schermo hanno ispirato le capigliature femminili negli ultimi decenni, e troverete i punti di riferimento per il prossimo futuro. La riuscita del mix necessita di fantasia e di voglia di spettinarsi un po’. Il punto d’arrivo è il sospirato “stare bene con se stesse” che le statistiche hanno più volte dimostrato di non poter prescindere dalla questione capelli. Pronte a cambiare testa? Ecco le linee guida dai creativi della capigliatura.

LUNGHI E SPENSIERATI
Un vento
di liberazione spira sulle chiome extra-long e super controllate delle scorse stagioni. I capelli lunghi adesso si portano scalati e sfilati, come negli anni ’70 e ’80. Ci guadagnano in morbidezza e movimento: «I capelli scalati, infatti, è come se fossero vivi, soprattutto se impreziositi da tocchi di colore che vanno a sottolineare i diversi livelli e a rendere l’idea della plasticità materica, come in presenza di effetti 3D» spiegano gli esperti de L’Oréal Paris. Insomma, l’effetto shag (lo scalato voluminoso) è di tendenza così come le onde, meglio naturali o insospettabilmente costruite (vedi Jane Fonda in Klute del 1971 o i moderni esempi con diversi gradi di libertà: Taylor Swift, Alexa Chung e Michelle Williams).

Sfilata Alexis Mabille ai 2018-19 (imaxtree)

RIGA AL CENTRO
La riga gioca un ruolo fondamentale e, se questa stagione la vede preferibilmente al centro, anche laterale rappresenta un buon compromesso. Portata al centro, è capace di mettere in risalto styling mossi e a onde, il colore appare più luminoso perché si può giocare con varie tonalità e creare effetti di chiaroscuro in grado di valorizzare la forma del viso. Fonti d’ispirazione dal red carpet dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia: Kasia Smutniak, con un look spettinato a onde larghe e riga al centro (Cinzia Bozza per Kérastase), e Ippolita Di Majo con una leggera riga laterale e la capigliatura all’indietro che si raccoglie morbidamente verso la nuca (Roberto D’Antonio per Kérastase).

LA FRANGIA MAXI
Assume importanza e scende quasi a coprire gli occhi. La frangia è come un accessorio, facile da gestire se lasciata più leggera nel suo movimento naturale, oppure enfatizzata da uno style che le doni compattezza. Perfetta per coprire fronti spaziose e mettere in risalto lo sguardo, volumizzata alle radici dà movimento alla chioma. Proposte a cui ispirarsi? Frangia piena e morbida, colore biondo, per la versione jeune chic (per Wella). Frangia castano caldo sulle medie lunghezze e qualche riflesso morbido per un styling sofisticato (anche questo Wella).

Una modella alla sfilata A/I 2018-19 di House of Holland (foto Imaxtree).

IL MEDIO DI VOLUME
Il taglio shag che sta spopolando nel fashion system dà il meglio di sé nelle mezze misure, dove esprime l’unione di due contrasti: le scalature accademiche e rigorose in contrapposizione all’allure rock’n’roll. Il tocco di stile è dato dalla frangia lunga e folta da portare rigorosamente mossa. Non a caso le acconciature di cui si parla seguono i movimenti delle due Jennifer protagoniste delle final dance più amate degli anni Ottanta: Jennifer Beals in Flashdance (1983) e Jennifer Grey in Dirty Dancing (1987).

Lo Shag di Amber Valletta in passerella Isabel Marant AI 18-19 (Imaxtree)

RACCOLTI CHIC
«Il raccolto sceglie volumi piccoli ed eleganti, dall’aspetto volutamente spettinato. Si esprime con micro chignon fatti di piccoli intrecci asimmetrici e seducenti fughe di capelli declinati in calde nuances rame e champagne» spiega James Longagnani, stilista partner di Wella Professionals. Esempi di un look raccolto che sembra casuale e home made non sono mancati sui red carpet per mano degli esperti Kérastase (vedi Stefania Rocca e Carolina Crescentini a Venezia), ma soprattutto sono stati scelti dalle spose dell’anno (per esempio, le acconciature nuziali di Meghan Markle e Chiara Ferragni).

ALZIAMO IL VOLUME
Slancio verso il cielo a prescindere dalle lunghezze: i capelli prendono quota grazie al ritorno del bouffant. L’eleganza della “cofana” è ufficializzata dall’hairstylist Guido Palau sulla passerella Valentino Haute Couture AI 2018/19. Ma per chi vuole ispirarsi, è lecito guardare alle acconciature iconiche degli anni ’60, da Jacqueline Kennedy a Brigitte Bardot, mentre ai giorni nostri appartiene a Lady Gaga il primato della cotonatura da red carpet (alla Mostra del Cinema di Venezia), in una morbida tonalità biondo rosato.

Il bob alla Jackie Kennedy in passerella Moschino AI 18-19

CORTO SPIGLIATO
Alla maschietta, boyish, à la garçonne o pixie che dir si voglia, i capelli corti sono un trend in crescita. Adesso, però, vanno di moda tagli estremi, con rasature e colori ingentiliti e resi più femminili da tocchi come un ciuffo più lungo, una frangia, un certo movimento. Anche i giochi di contrasti possono dare risultati notevoli, come un taglio magari più classico, ma con colori forti, pastello o addirittura fluo. Tendenza forte, il boule proposto da Jean Louis David: un corto bombato che si adatta a ogni forma del viso ed è facile da gestire: basta un colpo di spazzola.

Sfilata Bottega Veneta A/I 2018-19 (foto Imaxtree)

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Makeup artist delle star: ecco chi sono i nuovi influencer della bellezza

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C’erano una volta le star di Instagram, da Kim Kardashian a Chiara Ferragni, capaci di smuovere con i loro look i consumi a colpi di selfie e relativi like. Negli ultimi tempi però, il successo di quelle stesse celeb ha contribuito a creare una nuova tipologia di “influencer”, tutti affini al mondo della bellezza. A guadagnare lentamente le luci della ribalta tag dopo tag, per un processo naturalmente osmotico, infatti, questa volta sono stati i loro makeup artist, che grazie ai trucchi realizzati proprio sulle celebri clienti, sono diventati a loro volta veri e propri beauty influencer.

Il primo e forse più celebre è Mario Dedivanovic, makeup artist di Kim Kardashian e artefice grazie a lei, del trend-tormentone del contouring. @Makeupbymario, come si fa chiamare su Instagram, ha saputo consolidare il suo successo dall’alto di 5,4 milioni di follower, organizzando in tutto il mondo Master class a cui partecipano centinaia di truccatrici in erba e appassionate di makeup, pronte a sborsare tra i 500 e i 1500 dollari pur di carpirne i segreti.

Il boom di attenzione mediatica piovuta sull’eletto makeup artist più ricercato dell’anno, Daniel Martin, Dior Brand Ambassador, non arriva da Instagram ma dalla sposa dell’anno: Meghan Markle, di cui il truccatore è amico di lunga data. Tra le sue clienti anche Nina Dobrev, Jessica Biel e Jessica Alba, che l’ha scelto come consultant per il suo brand Honest Beauty.

Deve molto a Instagram Hung Vanngo, il preferito da una lunga schiera di angeli di Victoria’s Secret e da Emily Ratajkowski: dal suo profilo passano i primi piani più esclusivi dai backstage dei red carpet più importanti.

Il trend del “glow makeup” ha reso celebre anche la truccatrice di origini asiatiche Nam Vo, definita dal New York Magazine “the Instagram’s highlighting queen”. Nam Vo è un’appassionata di skincare, che non esita a sperimentare tools e skincare novità su di sé, convinta com’è che il primo segreto per una pelle super luminosa sia proprio la routine beauty.

Non è da meno @Nikky_makeup, truccatrice anglosassone che ha conquistato la rete e alcune star come Rosie Huntington-Whiteley, con i suoi trucchi all’insegna della luce. Oggi Nikky vanta oltre 460 follower ed è brand ambassador per il marchio di illuminanti (non a caso) Becca Cosmetics. Il suo segreto è tutto nei tutorial, attraverso cui spiega, passo dopo passo, le sue tecniche di maquillage.

Inglese, già conosciutissima da anni di backstage nelle fashion week, Charlotte Tilbury è il punto di riferimento di Amal Clooney e Victoria Beckahm. Elementi chiave del suo stile, look sunkissed e glowy, e “Hollywood lips”, labbra accese di rossi lussuosi.

Con qualche tempo di ritardo, lo stesso fenomeno dei “celebrity makeup artist diventati celebrity”, si sta avviando anche in Italia.

È il caso di Manuele Mameli, ad oggi 180mila follower, che da quando è diventato l’imprescindibile artefice dei beauty look di Chiara Ferragni ha vissuto un’escalation dopo l’altro di successi: le fan lo fermano per un selfie in strada, le aziende lo coccolano con ogni tipo di prodotto e lui ringrazia dispensando consigli alle sue follower o dando i voti ai nuovi prodotti in uscita.

Manuele Mameli e Chiara Ferragni

Famoso al popolo di Instagram è anche @Mrdanielmakeup, all’anagrafe Daniele Lorusso, che ha mosso i primi passi nei social realizzando alcuni tutorial su Youtube. Ad oggi, Daniele è direttore artistico di Nabla Cosmetics nonché makeup artist per molte starlette di Instagram come Gabrielle Caunesil, Giulia Valentina, e Valentina Ferragni.

Infine c’è Francesca Brazzo, tra le più promettenti makeup artist italiane impegnate all’estero. Francesca è conosciuta soprattutto per i lavori realizzati sulla popstar Dua Lipa, trucchi audaci e di carattere che stanno conquistando i consensi dell’etere. Il risultato è che a seguirla sono sempre più follower, desiderosi di osservare più da vicino (e magari copiare) i makeup realizzati sulla loro star preferita.

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Cindy Crawford e Julia Roberts senza trucco: reazioni opposte da Instagram

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“Early bird hits the gym” scrive Cindy Crawford accanto alla foto che ha postato sul suo profilo Instagram il 17 ottobre. Mattiniera, sì, ma sopattutto, bella al naturale: a 52 anni, la top model non teme selfie senza trucchi e senza inganni. Migliaia i complimenti ricevuti per la sua immagine al naturale, ancora così simile a quella della figlia Kaia, che ha ereditato il testimone da supermodel. La top model posta spesso scatti della sua vita quotidiana più semplice, dalle corse in spiaggia alle colazioni in terazza con la famiglia al completo, con il marito Rande Gerber al primogenito Presley.

Cindy è solo l’ultima delle celeb che confermano la controtendenza: nel social dalle immagini più patinate, un volto al naturale è ciò che cattura più attenzione. Nel caso di Julia Roberts, anche di troppi haters: sotto uno scatto in cui l’attrice, 50 anni esatti, si è mostratata struccata, con gli occhiali e i capelli raccolti, intenta in una partita a carte con la nipote Emma, è arrivata una pioggia di commenti offensivi. “Come invecchi male”, “sembri un uomo” hanno ferito l’ex Pretty Woman che si è presa una rivincita molto glamour sulla cover di Harpers Bazaar. “Julia Rocks” recita lo strillo di copertina, che la ritrare fare climbing in una nuvola rosa di tulle.

Julia Roberts e la nipote Emma: la foto ha ricevuto molti commenti offensivi per l’attrice, 50 anni.

 

Un altro recente caso, accolto però con un’ondata di complimenti, era stato quello di Christina Aguilera sull’ultima cover di Paper Magazine, dove tutto lasciava pensare che la protagonista dello scatto fosse la figlia. In realtà, si tatta proprio della pop star, con un “makeup effetto no-makeup” che la rendeva una decina d’anni più giovane rispetto ai soliti look da vamp tutta ciglia finte e labbra rosso fuoco. A 37 anni, Christina Agulilera ha infatti due figli, di cui la piccola Summer Rain ha solo tre anni. La cover parla di “trasformation”, la bellezza della trasformazione. Obiettivo centrato, almeno esteticamente, grazie a questo beauty look che sembra riavvolgere il nastro del tempo.

E come dimenticare anche la foto boom di like di Helen Mirren dal backstage della Notte degli Oscar: a 72 anni non teme nulla. Tantomeno i social. Anzi, ci gioca con tutta la sua autoironia. “Prima degli Oscar” e “dopo”, scrive sul suo account Instagram da 390.000 followers a commento di due scatti, con e senza trucco, in compagnia dello staff di professionisti beauty pronti al makeover per il red carpet. I commenti? Migliaia di complimenti.

Per molte celeb, lo scatto al natuale si tratta di ribellione al fotoritocco, per altre dimostrazione della loro bellezza al naturale, altre ancora, lo fanno per prendersi un po’ in giro. Angeli di Victoria’s Secret compresi. Poi il confronto con la versione “makeup on” è inevitabile.

Guarda le star con e senza nella gallery

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Tendenze make up: il ritorno del rossetto marrone

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Lo adoravano Carla Bruni, Cindy Crawford e le altre super top, le Spice Girls, le Charlie’s Angels, Uma Thurman in Pulp Fiction, Jennifer Aniston in Friends. Era il dettaglio glamour per eccellenza, adatto a passerelle, notti degli Oscar o dei Golden Globe, nel caso di Julia Roberts nel ’90. Tanto utilizzato quanto criticato dopo il decennio dai Novanta ai Duemila, il rossetto nella color palette del marrone torna a dettare tendenza. E si riscopre accessorio più modaiolo che mai nel beautycase di stagione.

L’Orèal Paris vi dedica un’intera collezione, le tinte labbra Les Chocolats Ultra Matte Liquid Lipstick, letteralmente a tema cioccolato: dalla color palette, una gamma dal nudo al fondente, alla texture, golosamente mat, al profumo, che prende per la gola. In tema tinte labbra liquide, fra i Tatouage Couture The Metallics di Yves Saint Laurent Beauté ultra long lasting e metallizati, 105 Magnetic Prune Temper riporta dritta sulle labbra quella mania per il finish “frost”, lucente, che non aveva rivali nei ’90.

Victoria Bechkam alias Posh Spice nel 1992, Rihanna per Fenty Beauty autunno 2018 e Cindy Crawford nel 1994.

Dal fronte mat, opaco, il finish che risulta più “facile” e portabile portabile nel quotidiano, da provare c’è Chanel Rouge Allure Ink 180 Chocolate, oppure, una delle novità sold out firmata Kylie (Jenner) Cosmetics, Matte Lipstick nella nuance Rumor, un bordeaux profondo dal sottono mattone.

Anche Rihanna, con la sua Fenty Beauty, propone il cioccolato come colore di punta sulle labbra: novità nella gamma, il rossetto Stunna Lip Paint nella nuance “Unveil“, una sfumatura marrone universale “trovata dopo centinaia di tantativi, ma un compromesso che sta bene davvero su tutte le pelli”, assicura la pop star. E che regala, dice, un’attrazione “fatale” a ogni bocca. Sharon Stone in Basic Instinct (ancora) insegna.

Le labbra “fatali” della scrittrice Catherine Tramell alias Sharon Stone in Basic Instinct (1992).

Come portarlo oggi? Il presupposto da sapere è che risulta davvero elegante solo se si trova la nuance perfetta: cioccolato amaro, nocciola, aranciato, sta bene alle more con una pelle mai pallida, oppure scaldata da pennellate di terra anche d’inverno. Con capelli biondi e pelli chiare, meglio optare per un bordeaux-mattone più tendente al rosso, oppure schiarirlo fino al beige caramellato, effetto nudo caldo sulle labbra. Lasciatevi tentare: in inverno, con la pelle chiara e l’atmosfra che proietta una luce fredda sul volto, un colore lussuoso e intenso sulle labbra risulta avvolgente, e mai eccessivo, come un cappotto di cachemire a pelle.

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Dietro a un profumo: Jo Malone London Honeysuckle & Davana

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La fragranza: Honeysuckle & Davana Jo Malone London ha un Dna ben definito, il caprifoglio selvatico, un’esplosione di felicità che si fa più intensa quando scende la sera. Un fiore dal profumo che lascia senza fiato e richiama alla mente momenti di gioia.
Il bouquet: Le note di testa catalizzano l’attenzione grazie alla davana fruttata e inebriante; il caprifoglio è il protagonista assoluto che, unito a muschio e patchouli, trasforma il jus in un cipriato moderno.

Il naso: Anne Flipo, Master Perfurmer (foto sotto), è riuscita a esaltare la spensieratezza del caprifoglio inglese. Un fiore che purtroppo non esiste in profumeria, quindi la sua sfida è stata quella di catturare la vera essenza in natura. Il twist in più è dato dalla davana, poco usata in profumeria, che ha aggiunto un tocco insolito, fresco e verde, alle note di testa.

Il naso, Anne Filipo, Master Perfurmer.

La tecnologia: Céline Roux, Head of Fragrance Development, ha studiato attraverso la headspace technology le varie essenze della fragranza. Il bocciolo è in fiore per un periodo brevissimo, quindi occorre pazienza per cogliere la giusta essenza nel momento perfetto. Inoltre, il profumo cambiava anche durante il giorno. Estratto per ben tre volte, era ogni volta differente. Ma solo a mezzanotte il sentore è diventato assolutamente intenso. L’attimo ideale per creare questa fragranza che svela tutta la sensualità e il calore del caprifoglio serale.

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