Quantcast
Channel: Beauty e bellezza: idee e consigli per la routine - iO Donna
Viewing all 6907 articles
Browse latest View live

Miranda Kerr di nuovo mamma del terzo figlio: lo skincare della gravidanza

$
0
0

Miranda Kerr ha dato alla luce il suo terzo figlio, il secondo con il marito e founder di Snapchat Evan Spiegel. La modella australiana, 36 anni, secondo il Daily Telegraph, ha partorito il bambino già all’inzio di questa settimana, decidendo però di mantenere il riserbo ancora per qualche giorno.

Lo scorso marzo l’ex moglie di Orlando Bloom aveva fatto sapere di essere nuovamente incinta, dopo aver avuto Flynn (oggi 8 anni), nato dalla relazione con l’attore hollywoodiano, e Hart, nato solo 10 mesi fa dal suo nuovo matrimonio. Questa nuova nascita quindi, consolida e conferma il rapporto nato tra lei e il fondatore di Snapchat nel 2015, e culminato in un matrimonio molto intimo, tenutosi in California nel 2017.

Proprio qualche giorno fa l’imprenditrice e fondatrice del brand cosmetico Kora Organics (da noi distribuito in esclusiva da Douglas) aveva rivelato all’edizione americana di Vogue i segreti della sua skincare routine durante la gravidanza. Tra questi, il suo siero Noni Bright Vitamin C Serum alla vitamina C, illuminante, schiarente e rivitalizzante, che usa scrupolosamente ogni mattina e un gua sha in quarzo rosa. Si tratta di un tool che nasce dalla cultura cinese e permette di drenare, sgonfiare e quindi liftare i contorni del viso.

Dopo aver applicato la crema idratante o l’olio, Miranda lo massaggia sulla pelle con movimenti che vanno dal centro verso l’esterno, senza trascurare il collo, proprio dove si possono accumulare tensioni. Il che rende il gua sha uno strumento perfetto soprattutto per le mamme e per i segni lasciati sul viso dalle loro notti insonni.

 

L'articolo Miranda Kerr di nuovo mamma del terzo figlio: lo skincare della gravidanza sembra essere il primo su iO Donna.


Tendenza frangia: come sceglierla e portarla

$
0
0

Perfino Monica Bellucci ha ceduto alla tentazione per dare una veloce aggiornata al nuovo taglio, il caschetto realizzato dall’hairstylist John Nollet: la frangia è l’accessorio indiscusso delle tendenze capelli di stagione. Sfilata laterale come quella della diva italiana, ma anche più piena e compatta, lunga o, in gergo, baby, rigorosa oppure disordinata come negli anni Settanta e addirittura fake, per provarla il tempo di una sera. La frangia si può personalizzare su ogni tipologia di taglio, lunghezza, e soprattutto, viso: abbinata a un caschetto alla Valentina, ai capelli lunghi alla Jane Birkin o a tutte le declinazioni di bob e long bob. Scelte decise, tutte, anche a seconda del mood, della fase della vita, dell’occasione. Ecco come procedere, con i consigli di Gianni Loda, Direttore artistico Framesi.

«Due le tipologie di frange più comuni», spiega. «Quella che arriva al di sopra delle sopracciglia, tagliata in modo grafico e rigido, e la frangia sfilata, appoggiata sulla fronte, che ne fa intravedere la forma. La prima è sicuramente più difficile da portare, la seconda lascia maggiore libertà perché si può calibrare la densità dei capelli da lasciare sulla fronte».

Sfilate, grafiche, a ciuffo: se ne stanno vedendo molte, anche sulle star, da Charlotte Casiraghi a Charlize Theron. Quali sono le frange più di tendenza per l’autunno-inverno?
«La frangia quest’anno si rifà molto agli anni Ottanta, andranno per la maggiore quelle grafiche e pulite, che definiscono lo sguardo, lo mettono in risalto e lo incorniciano, sia le frange-ciuffo. Un trend che regalerà a ogni taglio (anche quello stravisto come la combo capelli lunghi-onde) un’allure di grande impatto».

Frangia e tipologia del viso: la giusta combinazione?

«È veramente un elemento “delicato”, ogni forma di viso ha davvero la sua tipologia specifica da adottare. Su un viso pieno, in teoria, non si dovrebbe fare la frangia, ma se la si desidera si può tagliare a due dita dalle sopracciglia, per rendere il volto più lungo e verticale (come ha fatto Maisie Williams agli ultimi Emmy, ndr). Su un viso androgino e allungato, invece, si può optare per una frangia bombata e allungata che regali molta femminilità e dolcezzaSu un viso quadrato è perfetta una frangia in diagonale, tipo le famose frange-ciuffo. Si addice anche alle persone con naso importante. La più adatta è una frangia soffiata in radice con la punta dritta, che ammorbidisce il profilo e bilancia e proporziona il naso. Anche chi ha la fronte bassa può osarla: spesso è considerata un “difetto” perché ci ricorda i primati, quindi volendo si può coprire con una frangia ben studiata, ciò che conta e che sia tagliata con perizia».

Charlize Theron, Sophie Thurner, Dakota Johnson e Hailey Baldwin, quattro modi diversi di interpretare la frangia, trend di stagione (©Instagram e getty)

Ci sono tagli su cui sta meglio e altri su cui invece è meglio evitarla?

«È “da urlo” nei tagli perimetrali, puliti e netti, sempre considerando la forma del viso. Deve enfatizzare la forma del taglio, creata con logica e valutando bene il volume della testa, essere in sintonia con il resto e non in contrasto, come accade con certe frange lisce abbinate a tagli ricci, non c’entrano nulla con la parte posteriore della testa».

Lo styling è componente fondamentale di ogni look. Ci sono frange che si prestano bene ad avere più di un’anima?

«Se è lunga e alleggerita in punta può essere portata aperta in centro o leggermente di lato. Spesso scelgo frange versatili perché possono spaziare in forme completamente diverse a seconda del look che si vuole ottenere. Dare una dimensione e una forma a una frangia, tagliandola in modo intelligente con la punta delle forbici, per far cadere i capelli morbidamente sul volto fa sì che la frangia possa essere ben gestita anche a casa. Se per esempio i capelli non sono puliti e si ha un impegno urgente, si può fare una coda altissima, lavare solo la frangia e lasciarla aperta sulla riga centrale per avere un look ordinato e glamour».

Come si crea una frangia versatile?

«Bisogna isolare la zona anteriore, dove il pettine stacca e i capelli per loro natura tenderebbero a cadere in avanti (questa è la frangia naturale). Una volta ottenuta si taglia in punta di forbice e si snellisce l’interno dei capelli: così facendo non si dà una reale direzione alla caduta naturale dei capelli ma la si rende adattabile a qualsiasi esigenza».

E per valorizzarla con il colore?

«Ci sono diverse tecniche per rendere la frangia più preziosa. Si può fare una semplice schiaritura sulle punte oppure dividere la frangia in tre faldi, la prima scura, la seconda chiara e la terza scura e in questo modo si ottiene più profondità. Oppure farla leggermente più scura rispetto al resto della testa in modo da sottolineare lo sguardo e mettere in risalto il volto. Se non si è più giovanissime e la pelle del viso mostra qualche segno dell’età è meglio renderla più chiara perché illumina il volto e si sfumano i tratti somatici. A volte si colorano le frange più chiare al centro e più scure laterali, proprio per sollevare il volto e dargli più luce».

L'articolo Tendenza frangia: come sceglierla e portarla sembra essere il primo su iO Donna.

Lucy Boynton, il trucco lavanda ispirato a Willy Wonka

$
0
0

Chi non ricorda Violetta Beauregarde, una delle bambine protagoniste del romanzo di Rohald Dahl La fabbrica di cioccolato? Interpretata da Denise Nickerson, campionessa nel masticare gomme, nel film del 1971 con Gene Wilder nella parte del protagonista Willy Wonka, provava un chewing-gum ancora sperimentale che racchiudeva in sé tutti i pasti del mondo, e alla fine, arrivata al dolce, iniziava a gonfiarsi e ad assumere un’insolita colorazione mirtillo con sfumature lavanda sul viso. È a lei che la make-up artist Jo Baker si è ispirata per l’ultimo make-up sfoggiato dall’attrice Lucy Boynton al party Ferragamo, tenutosi nel weekend a Toronto. Lo ha chiamato Parma Violets, come le caramelle omonime.

Un colore, il lavanda, che dona particolarmente alla Boynton, incarnato diafano e occhi chiari. Sulle palpebre, un eyeshadow puro, leggermente sfumato all’interno e più ricco su tutto l’occhio, con un accenno anche sotto. A renderlo deciso e magnetico, tanto mascara, sia sulle ciglia superiori che su quelle inferiori, aperte e perfettamente curve, effetto bambola, mentre sulla bocca la stessa nuance è appena glossata, enfatizzata da highlighter nei punti giusti, arco di Cupido e al centro del labbro inferiore.

Il lavanda e le sue derivazioni, come i viola più intensi, non donano, però, solo alle bionde. Anche le castane possono permetterselo, specie quelle con gli occhi verdi, perché queste nuance (opposte nello spettro della teoria dei colori) tirano fuori tutto il profondo dell’occhio verde.

Unica accortezza da tenere sempre a mente? Viola &co riescono a evidenziare anche le occhiaie meno marcate. Meglio orientarsi su altre sfumature se il problema vi perseguita, così come dopo una notte brava. I look doll style sono bellissimi, ma non privi di insidie.

L'articolo Lucy Boynton, il trucco lavanda ispirato a Willy Wonka sembra essere il primo su iO Donna.

Unghie: la french manicure con iniziale di Bella Hadid è la tendenza d’autunno

$
0
0

Non ci vogliono per forza degli artigli da “nail addict”, la miriade di appassionate di manicure che si fanno la guerra (di creatività) a colpi di smalti e applicazioni su Instagram: immaginatelo su un’unghia corta, ben limata, lucida di smalto trasparente. E un solo piccolo tocco: la propria iniziale in carattere grafico. Un po’ come la sigla della camicia da uomo, ma in punta di dita. Lancia l’idea, come spesso succede quando si parla di tendenze beauty, la top Bella Hadid: durante i festeggiamenti per il suo 23esimo compleanno, in una Instagram Story, si è intravista la sua manicure, una french su unghie lunghe e squadrate (per essere precise a forma “coffin”) con una piccola lettera B sul pollice.

Le più esperte sapranno che questo piccolo tocco si può ottenere in due modi: il primo, e più facile, è con un nail stamping, un adesivo. Lo si applica sull’unghia nuda o preparata con una base di smalto a scelta, e poi, la si riveste con dello smalto trasparente. Per chi ha mano ferma, vale però la seconda opzione freestyle: micro pennellino e smalto prescelto, si procede a mano libera, come con un piccolo pennino.

Andando indietro sui feed Instagram, si scopre che è la nail artist Mei Kawajiri, di base a Manhattan, l’artista delle “Bella’s nails“: da lei, pochi giorni prima sono passati anche il fratello di Bella, Anwar, e la fidanzata Dua Lipa, per una manicure di coppia. L’artista, d’altronde è un appuntamento semi fisso per parecchie celebrity; da lei vanno anche Penelope Cruz, Lady Gaga e perfino lo stilista Marc Jacobs, per cui ha curato la manicure anche nel backstage della sfilata PE 2020.

Così, la mania lettering, ma anche le “logo nails”, l’arte del riportare sulle unghie i simboli dei brand più famosi, non sembra ancora accantonata: in voga da questa estate, griffare le unghie resterà di tendenza anche per l’inverno, fosse anche solo, appunto, con le proprie iniziali.

Oltre all’idea nail art, la top model suggella anche il ritorno della french manicure, un grande classico che dipinge solo la parte bianca in crescita dell’unghia accentuandone il colore solitamente in bianco, più o meno ottico. Così Nineties, eppure moderna, sulla top, nota per amare molto anche la moda e i capi vintage di quel periodo: la sera del compleanno, infatti, ha indossato un John Galliano per Dior del 1996 , il suo stesso anno di nascita.

L'articolo Unghie: la french manicure con iniziale di Bella Hadid è la tendenza d’autunno sembra essere il primo su iO Donna.

Prevenzione: i consigli di Henri Chenot, per uno stile di vita equilibrato

$
0
0

Siamo quello che mangiamo e la nutrizione è entrata a pieno titolo tra le strategie antietà che ci permettono di mantenere un aspetto giovane più a lungo. Se l’invecchiamento è un processo naturale e progressivo, è anche vero che alcuni accorgimenti ci permettono di rallentare il più possibile i sintomi del passare degli anni su viso e corpo. Vediamo quali, seguendo i consigli di Henri Chenot, fondatore della biontologia, scienza che studia i cambiamenti che si verificano nel nostro corpo e nella nostra mente con il passare degli anni. Messa in pratica all’interno del Grand Hotel Palace di Merano, un’oasi di benessere frequentata da gente cosmopolita che desidera dare una svolta al proprio stile di vita.

Henri Chenot

Henri Chenot, autore di bestseller come “Detox. Più sani, più giovani, più magri”

La prima cosa è cercare di ridurre l’azione dei radicali liberi, i principali fattori dell’invecchiamento cellulare, responsabili dell’accumulo di scarti e tossine nel nostro organismo. In particolare, se vogliamo diminuire lo stress ossidativo naturale del nostro corpo, occorre limitare l’assunzione di proteine animali troppo cotte, limitare il contatto con metalli pesanti tra cui l’alluminio, presente in lattine, confezioni varie e nella composizione di diversi prodotti per uso quotidiano. Occorre non esporsi troppo a lungo all’inquinamento ambientale sia all’esterno sia nei locali chiusi (colle, pitture, rivestimenti delle nostre case, muffe), evitare il fumo, attivo o passivo che sia e le abbronzature eccessive come pure l’esposizione incontrollata ai raggi Uv. Anche l’attività sportiva va dosata in base al proprio peso, all’età e alla propria indole. Naturalmente, vanno evitati, per quanto possibile, gli stress emotivi.

Amici e nemici di vita quotidiana

Con il graduale trascorrere dell’età è opportuno adottare alcune regole di igiene di vita. Prima cosa: per conservare un sistema enzimatico capace di digerire e assorbire i nutrienti, sorvegliare che nella nostra dieta non vengano mai a mancare gli oligoelementi come selenio, zinco, rame e magnesio (nei cibi o come integratori). È indispensabile proteggersi dall’ossidazione cellulare attraverso l’assunzione di vitamine del gruppo E A C, in grado di catturare i radicali liberi. Il controllo della dieta e del peso (il sovrappeso è un fattore di alto rischio) sono i cardini del benessere: meno calorie ma di maggiore qualità (a parità di contenuto energetico privilegiare i cibi sani e freschi); cibi di stagione (sia in estate che in inverno) senza privarsi di vitamine e sali minerali, frutta e verdura. Vanno limitati gli zuccheri, i grassi, soprattutto animali, il consumo di alcool e quello eccessivo del caffè: meglio sorseggiare una tazza d’orzo o di tè verde. Mai trascurare l’esercizio fisico dosato con controllo della postura. E poi, controllare gli ormoni e idratarsi correttamente bevendo acqua in quantità. Però, il vero antiage è l’amore per la vita, coltivando emozioni positive e pensieri sereni e felici. Un buon sonno, infine, e sempre lo stesso numero di ore, è un toccasana.

Olio evo superstar

A livello alimentare, non si può parlare di vera e propria nutrizione antiage, ma dopo i 40 anni ci sono alcuni criteri di scelta nei cibi, nei condimenti e nelle cotture in grado di contribuire alla salute e al benessere dell’organismo rallentando di fatto il processo dell’invecchiamento.

Ecco i fondamentali: frutta secca, verdura verde e cereali integrali sono il triangolo del benessere. Inoltre, è consigliato mangiare pesce per lo meno due volte la settimana, preferire le carni bianche a quelle rosse; evitare il latte, lo zucchero, il burro e le fritture: non farsi mai mancare una buona dose di olio extra vergine di oliva. Sostituire il sale il più possibile con spezie e aromi, masticando bene, e con calma, gli alimenti. Le cotture? Limitare affumicati e griglia, privilegiando vapore, wok e sottovuoto. Ma invece, è bene concedersi 1 bicchiere di vino rosso, anche per il buon umore

Un interno del centro benessere Henri Chenot, nel Grand Hotel Palace di Merano

Le tecniche del detox

Quando vogliamo concederci una pausa per il benessere, una scelta s’impone anche tra le tecniche manuali da preferire per risvegliare la giovinezza che c’è in noi. Sì ai massaggi energetici che vanno a drenare le tossine localizzate nei tessuti dirigendole verso gli organi emuntori per favorirne l’espulsione. Stimolano e riequilibrano i livelli bio energetici dell’organismo. E ancora sì all’idroterapia e l’applicazione di fanghi specifici, che agiscono sulla microcircolazione sempre per favorire l’espulsione delle tossine. Si tratta di una tecnica molto rilassante ma altrettanto rinvigorente per il nostro corpo, ad alto indice di rilassamento.

Il Grand Hotel Palace di Merano

Il Grand Hotel Palace di Merano

L'articolo Prevenzione: i consigli di Henri Chenot, per uno stile di vita equilibrato sembra essere il primo su iO Donna.

Donne di successo: 4 imprenditrici beauty che ce l’hanno fatta

$
0
0

Tata Harper e il Boosted Contouring Eye Balm.

La beauty guru del Vermont

Per Tata Harper, creatrice del brand amato da Gwyneth Paltrow, Kate Hudson e Dakota Johnson, iniziò tutto con una brutta notizia. «Il tumore diagnosticato al mio patrigno mi fece molto riflettere sul nostro stile di vita. È iniziata così la mia ricerca di prodotti naturali. Senza compromessi» racconta Harper. Oggi l’imprenditrice di origine colombiana, di casa in un ranch nel Vermont, è cofondatrice insieme al marito e ceo di Tata Harper Skincare, i cui prodotti sono composti al 100 per cento da bio-attivi botanici, con altissime percentuali di ingredienti organici.
Info: global.tataharperskincare.com
beautyaholicshop.com

Jenni Tuomisen e Recharging Moisturizer di Henua Organics.

La purezza della Finlandia

Olio di semi di mirtillo rosso, acqua di linfa di betulla, estratto di corteccia di pino. Sembra la ricetta di una pozione magica, ma sono solo alcuni tra gli ingredienti made in Finland che l’ex cosmetologa Jenni Tuomisen ha fortemente voluto per la sua linea Henua Organics. Un perfetto esempio di clean beauty, bellezza sostenibile fatta di prodotti ricchi di principi naturali e privi di agenti irritanti. «Cinque anni fa ebbi un forte rash cutaneo, causato da irritazione e gonfiore della pelle, anche sulla schiena. Per questo decisi di avvicinarmi al mondo dell’organico» sottolinea Jenni. Con lo sguardo verso la terra e l’aria pura finlandesi.
Info: henuaorganics.com
luisaviaroma.com

Georgia Cleeve e Liquid Mask di Oskia.

Rialzarsi con successo

Lo ha fatto Georgia Cleeve, ex sciatrice olimpica cresciuta in Galles, a seguito di una brutta caduta da cavallo. «Avevo subito quattro interventi chirurgici e poi, insieme a mio padre che lo distribuiva, la decisione di assumere l’integratore Msm, molecola naturale ma anche sintetizzata in laboratorio per curare gravi problemi ai legamenti» spiega Georgia. La trasformazione è netta e la vita riprende a correre. Anche con il lancio di Oskia, gamma di cosmesi fondata insieme con il marito, che si basa oltre che sul Msm anche su principi bioattivi e nanoparticelle, che aiutano a energizzare la pelle.
Info: oskiaskincare.com
beautyaholicshop.com

Beth Schuman e 8 Faces Boundless Solid Oil.

Dal set alla cosmesi

Dopo aver fatto per anni la produttrice televisiva, trascorrendo gran parte del tempo in volo tra un viaggio e l’altro, con conseguenti effetti dannosi per la cute, la canadese Beth Schuman, aveva le idee chiare. «Volevo un prodotto naturale che fosse facile per me, perfetto per i viaggi e che riportasse a nuovo splendore la mia pelle stressata e reattiva» spiega. Si affida, affiancata da cosmetologi, al potere di uno dei superfrutti tra i più antiossidanti, l’Amla Berry, o uva spina indiana, usata nella medicina ayurvedica. Nasce così 8 Faces, ispirato alle otto fasi del ciclo lunare, per rappresentare il ritmo del tempo.
Info: 8facesbeauty.com
museandheroine.com

L'articolo Donne di successo: 4 imprenditrici beauty che ce l’hanno fatta sembra essere il primo su iO Donna.

Prevenzione antietà: la beauty routine per mantenere la pelle giovane

$
0
0

Acido ialuronico puro per riempire e rigenerare la pelle senza muoversi da casa? Provate con Patch Filler Microaghi di Collistar, cerotti da applicare su qualsiasi zona del viso. (foto Getty Images)

Non è mai troppo presto per pensare a come potrebbe essere il proprio viso, una volta superata la soglia degli ottant’anni. Anzitutto per ragioni statistiche: se gli over 65 di adesso sono un quarto della popolazione italiana, secondo le proiezioni Istat nel 2050 diventeranno più di un terzo (vale a dire 20 milioni di persone), di cui oltre 4 milioni avranno più di 85 anni. Ma è possibile arrivare alla veneranda età con un aspetto fresco e il piacere di guardarsi allo specchio. Se fino a poco tempo fa la prevenzione all’invecchiamento cutaneo si fermava intorno ai 40 anni, con il primo appuntamento dal medico o dal chirurgo estetico, oggi nuove metodiche permettono di giocare d’anticipo sulla prima ruga e addirittura di allontanarla nel tempo.

Non aspettate che il tono si abbassi

Cerchiamo di capire quali sono i primi segnali d’allarme. «In realtà la pelle inizia a invecchiare quando si nasce, ma i primi sintomi considerati a livello medico si evidenziano a partire dai 30 anni» chiarisce la dermatologa Magda Belmontesi, docente alla Scuola superiore di medicina estetica Agorà di Milano. C’è una base genetica ineluttabile, chi ha una pelle che invecchia prima e chi dopo, e su questo aspetto non si può intervenire. In ogni caso, i segnali sono di due tipi: le micro grinze di espressione dovute alla mimica facciale, che possono essere più o meno accentuate, e inizialmente si evidenziano solo con l’espressività per poi ridistendersi. Il secondo indizio è una lieve perdita di uniformità nella pigmentazione, legata in genere al fototipo (più è scuro, più è a rischio), alla terapia contraccettiva ormonale o alla gravidanza. In pratica, non parliamo ancora di rughe ma di “grinzosità”, di una minore uniformità del colorito, di una riduzione della luminosità e di una perdita di turgore.

Strategia cosmetica in quattro atti

“Se a cinquant’anni hai la pelle che ti meriti”, come affermava Coco Chanel, quando e come occorre attivarsi per ottenere un aspetto radioso a ogni età? Il consiglio della dermatologa è iniziare dai 25/30 anni con la cosmesi, non tanto a scopo correttivo, quanto come igiene dermatologica quotidiana. Significa praticare con costanza detersione, idratazione, azione antiossidante e fotoprotezione: quattro step indispensabili da eseguire ogni giorno, declinati in base al proprio tipo di pelle. In particolare, di giorno, l’azione antiossidante può essere affidata a un siero che serve a proteggerci dall’inquinamento ambientale e atmosferico. Per la fotoprotezione, è necessario un idratante da utilizzare costantemente anche nel periodo invernale. Di notte, un leggero esfoliante per riattivare il turnover epidermico, assicurando luminosità e colorito uniforme al risveglio.

Attenzione alla luce blu

«Una problematica peculiare per questa fascia di età è il danno prodotto dalla luce blu dei display di computer e smartphone, che ha dimostrato una marcata azione sul fotoinvecchiamento, fino a causare lesioni precancerose, purtroppo in aumento» avverte la dottoressa Belmontesi. «Per chi si espone a questa luce, l’azione di un siero antiossidante diventa davvero indispensabile. Un pool di vitamine C ed E, acido ferulico e floretina sono gli attivi che lavorano in questa direzione. Quindi non è più solo il sole da cui dobbiamo tutelarci, ma anche le tecnologie che illuminano per molte ore le nostre vite».

Aiuto in pillole

Accanto alle cure cosmetiche, una integrazione mirata nutrizionale: al di là di una corretta alimentazione, l’assunzione di integratori per via orale può essere d’aiuto nella prevenzione delle macchie. In particolare: antiossidanti nel periodo estivo per ridurre il danno da sole, e precursori dell’acido ialuronico per combattere lo stress ossidativo durante la stagione invernale.

Una buona combinazione

Se la medicina estetica a scopo preventivo è il futuro dell’antietà, la parola d’ordine del dermatologo è “protocollo sequenziale combinato”. «Non esiste un trattamento che da solo possa rispondere a tutte le esigenze della pelle, perciò si cerca di pianificare in base alle caratteristiche di ciascuno» spiega la dottoressa Belmontesi. I peeling di nuova generazione, biostimolanti, non particolarmente esfolianti, mirano a dare tono, luminosità, compattezza e una riduzione dei pori dilatati. Sono a base di acido tricloroacetico tamponato con acqua ossigenata e si alternano ai nuovi peeling effetto plumping al retinolo al 3 per cento, dall’azione rimpolpante, rigenerante e di rinnovamento cellulare (se ne fanno quattro: uno ogni sei settimane, da adesso fino alla primavera). Accanto ai peeling, gli skin booster: micro iniezioni di acido ialuronico biostabilizzato che vanno a rimpolpare e tonificare la qualità della pelle senza dare volume. Possono essere effettuati sul viso ma anche sul collo e sul décolleté, dove il sole ha lasciato qualche segno, oppure nelle cicatrici dell’acne.

Una frenata all’invecchiamento

La medicina estetica a scopo preventivo è la strada per le donne che chiedono di avere una pelle luminosa e tonica, senza sacrificare l’espressività e la naturalezza del viso (che sono la maggior parte, assicurano gli specialisti). E proprio questo concetto è alla base dell’approccio del dottor Marco Iera, specialista in chirurgia plastica e ricostruttiva a Milano, tra i primi a introdurre in Italia la Human Preservation, ovvero l’importanza della prevenzione per rallentare i processi di invecchiamento.
Di che cosa si tratta? «I filler di nuova generazione possono essere usati non solo per produrre alterazione volumetrica, tendenza ormai superata, ma soprattutto per rallentare l’invecchiamento fisiologico agendo sui trigger points of beauty, ovvero i punti d’innesto dell’invecchiamento che sono la tempia, il solco lacrimale, la mandibola e la guancia. Partendo da questo presupposto, anticipare l’età del primo trattamento diventa fondamentale se si vuole conservare un aspetto giovane» dice il dottor Iera. «Viceversa, ricorrere a tecniche più invasive in età avanzata penalizza inevitabilmente la naturalezza del volto. Si agisce su pazienti nella fascia dei 22-30 anni, andando a trattare le aree dove si inizia ad avere un deficit di tessuto sottocutaneo in seguito a invecchiamento fisiologico. Attraverso infiltrazioni locali in quei punti, si apporta una sostanza nutritiva e naturalmente presente nel corpo come l’acido ialuronico, con lo scopo di colmare il deficit e di attivare una bioristrutturazione delle zone che per prime andrebbero incontro a cedimenti» conclude lo specialista. Per consolidare e mantenere i risultati si consigliano sedute distanziate di 6-7 mesi o almeno una volta l’anno (costo dai 300 ai 600 euro l’una).

L'articolo Prevenzione antietà: la beauty routine per mantenere la pelle giovane sembra essere il primo su iO Donna.

Chirurgia estetica: piccola guida al lifting, spiegato da chi lo fa

$
0
0

Il segreto della buona riuscita del lifting? Non stravolgere i connotati, ma ricreare il viso di 20 anni prima (foto Getty Images).

Il viso è la nostra identità, non soltanto somatica, ma anche storica. Ancora prima che per gli altri, è per noi stessi il codice personale di riconoscimento. Eppure: qual è uno degli interventi più richiesti? «Il lifting del viso e del collo», ci risponde il chirurgo plastico Fiorella Donati. Che però precisa: «I risultati oggi sono naturali e non cambiano i connotati, come invece accadeva con le vecchie tecniche. Inoltre, la medicina estetica può agire sulle rughe ma non può migliorare il contorno delle mandibole (i malefici “bargigli”) e il contorno del collo. Tra l’altro, l’abuso dei filler ha prodotto visi innaturali e gonfi. Il viso “ritrovato” è l’inizio di una nuova vita: queste donne diventano progettuali».

Un volto riconoscibile

Il viso è la parte del nostro corpo che parla di noi. «“No, dottoressa, lo specchio no, me lo risparmi, la prego”: non è raro sentirmi rispondere così quando propongo a una paziente di guardarsi allo specchio e commentare con me quello che vede» continua Fiorella Donati. «La maggior parte delle donne dai cinquant’anni in su smette proprio di guardarsi. Ha paura di quello che potrà vedere, ha la certezza che non le piacerà».

In realtà, ciascun viso è diverso dagli altri (conformazione ossea, tessuti molli, pelle), per cui cambia e invecchia in maniera diversa: diagnosi e approccio devono essere personalizzati. «La medicina e la chirurgia del volto sono tra le più delicate, perché richiedono grande conoscenza dell’anatomia, abilità ed esperienza chirurgica ma, soprattutto, grande senso estetico. Quest’ultimo non si impara: è quel quid che fa del chirurgo un vero artista. Ma “rifarsi”, che brutta parola, significa cambiarsi, non amarsi. Lasciate perdere quelli che si rifanno: chi vuole cambiare i connotati e diventare qualcun altro ha problemi di altra natura. Non è a queste persone che si rivolge la vera chirurgia estetica» sostiene la nostra esperta.

Primo step, la medicina estetica

Tra le tante metodiche, con il Contour Lift si ottiene il ringiovanimento non chirurgico del viso nella sua tridimensionalità. Si adoperano i filler per riempire il viso in modo da ridare compattezza e tono, ridefinendone il contorno tridimensionalmente. Con il botulino, invece, si ammorbidiscono solchi e rughe della fronte, della glabella e del contorno occhi, e si cancellano i cordoni del collo. Infine, idrossiacidi e acidi agiscono sulla pelle migliorandone la compattezza e aumentandone il tono e la luminosità.

Il momento giusto

«Quando una paziente viene da me chiedendo un ringiovanimento, ovvero un lifting, ciò che realmente mi chiede è di ritrovare il suo viso di 20 anni prima, non essere diversa, non essere un’altra», continua Donati. «Ogni viso richiede quindi un intervento a sé: non basta semplicemente cancellare rughe e solchi, ma occorre recuperare la geometria originaria del viso. A un certo punto ci accorgiamo che la vacanza, il riposo, le punturine non sono più sufficienti a ridare tono e freschezza al viso. È cambiato, come se si fosse dilatato, allungato. È arrivato il momento in cui è opportuno domandarsi se sia il caso di pensare a un lifting».

E infatti l’età in cui di più si ricorre a questa chirurgia è tra i 45 e i 65 anni. Tuttavia non è l’età il fattore determinante. Quel che conta è il modo in cui ciascuno vive il cambiamento del proprio aspetto. È un processo inevitabile. «A causa dell’invecchiamento e della gravità, i tessuti molli del volto migrano verso il basso: il viso, che era triangolare o ovale, è diventato rettangolare. I solchi naso-labiali sono profondi, le guance sono scavate o sono gonfie, il contorno è diventato sinuoso. Il collo è molle, ha perso tonicità e non vi è più un angolo ben definito con il mento. Il platisma (un muscolo, ndr) ha formato due bande al centro del collo. Spesso è presente il doppio mento».

Il lifting completo

Non vi è una sola tecnica adatta a tutti i volti. Di norma si chiede al paziente una foto di quando era vent’anni più giovane e su quel modello si progetta l’intervento. Per ciascun viso è richiesta una diagnosi e quindi una tecnica personalizzata.

«Il lifting completo, cioè che ricolloca nelle proprie sedi originarie muscolo e cute, è la tecnica che preferisco, perché i risultati sono naturali, il paziente si riconosce e ritrova il suo viso, più giovane e più fresco. Come si procede? La pelle del viso e del collo viene scollata e la parte eccedente rimossa. Quindi, il tessuto fibro-muscolare viene riportato nelle zone originarie e suturato. Questa tecnica permette di sollevare e riposizionare la pelle e lo strato muscolare indipendentemente l’uno dall’altra. E così, una volta riposizionati, i muscoli migliorano la spostamento verso il basso delle guance, le pieghe nasolabiali e la lassità del contorno inferiore del viso (bargigli). Inoltre, si produce un angolo perfetto tra collo e viso, con scomparsa dei cordoni del platisma».

Il mini lifting

Le cicatrici sono le stesse del lifting completo, ma lo scollamento e la rimozione della cute sono molto limitate. «Anche il miglioramento è però limitato e, poiché viene mobilizzata la sola cute e non il muscolo, si rischia di avere addirittura un effetto caricaturale» conclude Fiorella Donati.

L'articolo Chirurgia estetica: piccola guida al lifting, spiegato da chi lo fa sembra essere il primo su iO Donna.


Chirurgia estetica: bisturi sì, ma a piccole dosi

$
0
0

Rispetto al passato, oggi gli interventi di chirurgia estetica sono ridotti al minimo e vengono consigliati solo quando altri tipi di trattamenti antiage non sortiscono più risultati (foto Getty Images).

La chirurgia estetica oggi adotta un approccio soft rispetto al passato. «Il bisturi continua a essere l’unico strumento che, usato senza eccessi, permette di cancellare cedimenti che alterano l’armonia del viso» spiega Marco Klinger, professore di chirurgia plastica all’Università degli studi di Milano. «Gli interventi sono sempre più personalizzati e mirati, focalizzati su piccole problematiche, con incisioni posizionate ad arte in modo da rendere invisibili le cicatrici. Sono sempre eseguiti in anestesia locale con sedazione e tempi di recupero ridotti».

Ringiovanire lo sguardo

Per liberarsi della cute palpebrale in eccesso, che copre parzialmente gli occhi rendendo stanco lo sguardo, la blefaroplastica rappresenta sempre una soluzione. «Con il bisturi si pratica un’incisione lungo la piega della palpebra superiore, si rimuove il superfluo e si ricongiungono i due margini con una sutura intradermica continua, praticando un solo punto. Resta una cicatrice quasi invisibile» spiega Klinger. Le cosiddette borse sotto gli occhi sono accumuli di grasso che possono formarsi anche in giovane età nelle persone predisposte. «Si rimuovono senza alcuna incisione esterna con la tecnica transcongiuntivale, che agisce esclusivamente dall’interno della palpebra inferiore» aggiunge il professore. Per i cedimenti più lievi c’è il lifting del sopracciglio che prevede una piccola incisione lungo la sezione esterna dell’arcata e l’eliminazione del superfluo. I giorni di recupero sono sette e i costi partono da 4mila euro.

Rimodellare la punta

È naturale che i tessuti cutanei con l’età scendano verso il basso. Questo fenomeno riguarda anche il naso, che tende anche a diventare più vistoso. «Per restituire armonia si ricorre alla rinoplastica che agisce all’interno delle narici: la cartilagine viene semplicemente ridotta e rimodellata, fino a ottenere una punta più sottile e sollevata. Una situazione che va a beneficio anche del sorriso che appare più giovane» spiega Marco Klinger. Si torna alla normalità in sette giorni e il costo parte da 5mila euro.

Ridefinire il collo

Il minilifting cervicale richiede una piccola incisione attorno alla parte inferiore dell’orecchio per restituire compattezza e tensione alla pelle “increspata” del collo. «Per rimuovere il tessuto in eccesso e riposizionarlo, si scollano i piani superficiali e si tira verso l’esterno e l’alto, rimodellando contemporaneamente l’ovale del viso. Il processo di cicatrizzazione interno innesca meccanismi di rigenerazione che migliorano la compattezza della pelle» aggiunge lo specialista. In caso di accumuli adiposi, invece, si pratica una piccola incisione sotto il mento che permette l’ingresso di una cannula aspirante per eliminare le cellule di grasso in eccesso. Servono dodici giorni di recupero, e il costo va dagli 8mila euro in su.

L'articolo Chirurgia estetica: bisturi sì, ma a piccole dosi sembra essere il primo su iO Donna.

Medicina estetica: dal laser alla radiofrequenza

$
0
0

La luce è un prezioso alleato per eliminare le imperfezioni della pelle (foto Getty Images).

Per liberarsi delle imperfezioni un aiuto prezioso è offerto dalla luce, che viene usata sfruttando diverse tecnologie. La metodica più diffusa è il laser, un raggio di luce monocromatico che interagisce con i tessuti cutanei generando una sorta di danno termico selettivo, capace di provocare la distruzione delle molecole bersaglio. «Produce lesioni impercettibili, e si basa sul principio della fototermolisi selettiva: ogni organo o tessuto contiene sostanze “esca” (cromofori) come l’acqua, l’emoglobina, e la melanina in grado di assorbire particolari lunghezze d’onda. Grazie a questo stimolo, a livello dermico le fibre di collagene si rinnovano, si riorganizzano e si riallineano rendendo l’epidermide più elastica e tonica. Ne esistono di diversi tipi, e ciascuno è specializzato per agire su problematiche precise» dice Steven Paul Nisticò, direttore Scuola di specializzazione in Dermatologia Università Magna Graecia di Catanzaro.

Per le iper-pigmentazioni cutanee si usa il laser Q-Switched. «Emette impulsi brevissimi che agiscono sulla melanina sintetizzata dai melanociti contenuti, a loro volta, nei melanosomi» sottolinea Nisticò. Le discromie vengono così frammentate ed eliminate. Buoni risultati si ottengono su lentigo, macchie cafè-au-lait, efelidi, precisi tipi di nevo benigni (Spilus, di Becker e di Ota) e sulle discromie del labbro superiore (il cosiddetto melasma, pigmentazione dovuta a fattori ormonali, genetici e farmacologici, alla pillola oppure cosmetici non testati in associazione alla luce solare).

Le teleangectasie, le piccole vene dilatate, lineari o ramificate che affiorano sulla superficie della pelle del viso, vengono trattate con il laser Nd:YAG o con il laser Dye. «Selettivamente colpiscono i vasi dilatati tipici dell’invecchiamento cutaneo. Agiscono in modo sicuro sulle dilatazioni permanenti riscaldando, chiudendo, coagulando ed eliminando i vasi evidenti, rendendoli così invisibili in modo permanente» dice l’esperto. Ogni residuo post trattamento viene riassorbito ed eliminato dalle cellule “spazzine” presenti nell’organismo.

Cicatrici (comuni o da acne), cheratosi e ruvidità importanti si attenuano con il laser frazionato CO2: esercita microfori distanziati nella pelle, che innescano i meccanismi riparativi dei fibroblasti e dei fattori di crescita, redendo la cute levigata, omogenea e compatta. Rimuove le irregolarità vaporizzandole, ed è dotato di indicatori di colore che permettono all’operatore di capire all’istante il livello di esfoliazione che sta praticando. È usato anche per la rimozione di lesioni dermatologiche benigne in zone delicate come il contorno occhi e bocca.

Quando la necessità è rinnovare profondamente una cute con ispessimenti importanti, zampe di gallina e rughe profonde, lo specialista passa lo strumento su tutto il volto (tecnica del resurfacing) producendo un’efoliazione profonda, che “brucia” le cellule cutanee superficiali arrivando fino al derma. In questo caso i tempi di recupero sono più lunghi (più di due settimane), ed è una pratica consigliabile solo in caso di pelle matura. Per ottenere lo stesso risultato su una cute giovane, c’è il laser Erbium, dall’azione più blanda e utilizzabile anche sul collo, dove l’epidermide è particolarmente sottile e fragile.

Per migliorare la texture della cute delicata con superficie irregolare, con pori dilatati, piccolissimi vasi sanguigni, micro-macchie e microsolchi cutanei, in alternativa al laser il medico privilegia l’utilizzo dell’Ipl, una luce pulsata policromatica non ablativa che, con meccanismi più lenti, agisce su aree più ampie attraversando gli strati cutanei senza danneggiarli (non provoca lesioni). Per attenuare la rosacea, anche associata all’epidermide sensibile, invece, risultati apprezzabili si ottengono con la terapia biofotonica: dopo aver applicato un gel fotoconvertitore, il volto viene illuminato da una luce blu fluorescente che stimola la ricostruzione cellulare.

L’incontro preliminare

Prima di stabilire qualsiasi trattamento che sfrutta le proprietà della luce, lo specialista esegue una visita accurata per accertarsi della natura dell’inestetismo. Nei casi dubbi (per esempio escludere la presenza di un melanoma) esegue una epiluminescenza usando un dermatoscopio ottico che, oltre ad analizzarne la struttura morfologica, individua anche le strutture interne che la costituiscono.

Risultati e… manutenzione

Per i trattamenti localizzati, ogni seduta dura in media dai 15 ai 30 minuti (discromie, capillari, ispessimenti), mentre post trattamento e appuntamenti successivi variano in base alla luce utilizzata. Dopo un laser, servono creme antibiotiche ricche di antiossidanti per 2-3 giorni, necessari per favorire formazione ed eliminazione delle crosticine e scongiurare il rischio di infezioni, e preventivare 4-6 appuntamenti per la risoluzione del problema. Nel caso di Ipl e terapia biofotonica, le reazioni cutanee sono pressoché nulle, è opportuno preventivare altri 8-10 incontri. Queste metodiche stimolano in profondità senza danneggiare l’epidermide e sono adatte a tutti i tipi di pelle. Il costo di ogni seduta oscilla tra i 400 e i 500 euro e il risultato dura da 6 mesi a un anno.

Scosse effetto lifting

La radiofrequenza rappresenta uno dei trattamenti più efficaci per ottenere un incarnato levigato e con i lineamenti sollevati in un solo incontro. Per ottenere questi risultati il medico estetico utilizza apparecchiature medicali con una frequenza modulabile fino a 50 Watt. Gli impulsi elettrici attraversano i tessuti e generano un calore che provoca uno shock termico che fa riorganizzare le fibre di sostegno: diventando immediatamente più corte rendono la pelle tesa e compatta.

«L’energia termica avvia una reazione infiammatoria che stimola i fibroblasti a produrre nuovo collagene e glicosamminoglicani, fibre costituenti il tessuto sottocutaneo e responsabili del turgore dell’epidermide. Non solo: fa aumentare il flusso sanguigno locale e favorisce ossigenazione e nutrimento delle cellule cutanee» spiega Roberto Grella. «È considerata una valida alternativa alla chirurgia plastica perché non richiede anestesia né punti, tanto che, per i risultati eclatanti, viene chiamata il “lifting senza bisturi”. La durata di una seduta è di circa mezz’ora, non è dolorosa e produce solo un leggero rossore che scompare nel giro di poche ore, costa circa 150 euro e per risultati apprezzabili servono da 4 a 10 incontri. Il risultato dura circa un anno.

L'articolo Medicina estetica: dal laser alla radiofrequenza sembra essere il primo su iO Donna.

Chirurgia estetica: dal botox allo ialuronico ai fili

$
0
0

Prima di ogni intervento, è fondamentale preparare la pelle con una nutrizione intensa. Può essere d’aiuto Le Lift Crème-Huile Réparatrice di Chanel (foto Getty Images).

Oggi i settant’anni sono i nuovi cinquanta. E infatti, la richiesta di procedure di medicina e chiurugia estetica non è mai stata così alta: secondo l’American Society Plastic Surgeons, il numero di richieste è aumentato del 200 per cento rispetto al 2000, e pare sia destinato a salire. Non vale però per tutte le metodiche: l’aspetto naturale è la vera tendenza e un rinnovato equilibrio è il punto d’arrivo. Perciò, invasività minima, sedute brevi, la possibilità di tornare rapidamente alla vita sociale con un volto che rappresenti la versione migliore di se stesse, senza stravolgimenti.

Nelle cliniche, i cosiddetti trattamenti fatti con aghi sottili rappresentano lo strumento più utilizzato da chirurghi e medici per restituire definizione e pienezza al volto. Sostanze e tecniche usate non sono tutte uguali, e svolgono azioni differenti.

Per filler si intendono generalmente le sostanze usate per riempire le rughe di espressione e aumentare gli zigomi svuotati. In realtà sono molto di più, perché si rivelano un valido strumento per rallentare l’invecchiamento. «In medicina estetica è cambiata la prospettiva: non si agisce più sui singoli solchi cutanei, ma si punta a ripristinare le proporzioni dell’ovale concentrando l’attenzione sulle aree strategiche del viso caratterizzate da un’impalcatura cutanea che con l’età tende a impoverirsi, a perdere di elasticità e a cedere» sottolinea Marco Iera, chirurgo plastico, ricostruttivo ed estetico dell’Istituto Clinico Brera di Milano. Tempie, parte finale del sopracciglio, angolo mandibolare e solco lacrimale sono alcuni dei punti che subiscono un deficit precoce dei tessuti. Ed è qui che il medico concentra la propria attenzione, rifornendo l’epidermide delle sostanze che permettono di preservare le sue funzioni di sostegno: i lineamenti così si risollevano, ritrovano proporzione e simmetria, migliorando in modo significativo anche la qualità della cute. Gli impianti, insomma, diventano preziosi elementi che ritardano il ricorso a manovre estetiche più importanti negli anni successivi.

Bandite dal ministero della Salute quelle permanenti e semipermanenti, le formule iniettate ora sono riassorbibili. «Ne esistono di diversi tipi, ma quella più efficace, protetta da brevetto, è Vycros di Allergan: contiene acido ialuronico reticolato cross-linkato ad alto e basso peso molecolare e ha il vantaggio di essere fluida, stabile e duratura» spiega Iera. Durata: da 6 mesi a un anno.

La tossina botulinica resta un sistema affidabile per inibire i muscoli della mimica facciale a beneficio delle rughe sulla fronte, dei segni verticali tra le sopracciglia e delle zampe di gallina. «Dosata ad arte da un medico esperto, è una delle molecole più sicure, e permette di non peggiorare la situazione dei solchi cutanei destinati a diventare nel tempo sempre più profondi» sottolinea Marco Iera. Durata: circa 4-6 mesi.

La biorivitalizzazione serve a dare una sferzata di energia e a idratare la pelle priva di tono. «Consiste nell’eseguire piccole iniezioni di un cocktail di vitamine, aminoacidi, antiossidanti e acido ialuronico in una forma che si diffonde nei tessuti. Non agisce come un filler, ma esercita un’azione stimolante che riattiva la microcircolazione, favorisce il ricambio cellulare e migliora la compattezza» spiega lo specialista. Durata: 4-6 mesi.

Per attenuare gli accumuli adiposi sul collo ci sono iniezioni ad hoc. «Vengono infiltrate piccole quantità di Belchira, un farmaco approvato dalla Food and Drug Administration a base di acido desossicolico, che ha una potente azione sciogli-grasso: rompe le membrane delle cellule lipidiche e le discioglie» dice il dottor Iera. Durata: il risultato è permanente.

I fili sono una novità recente nel campo della medicina estetica. «Possono essere di due tipi: rivitalizzanti e con la superficie liscia, impiantati in modo da formare una sorta di reticolo per rimpolpare i tessuti e stimolare la produzione di collagene» spiega Roberto Grella, medico chirurgo specializzato in chirurgia plastica, Università Luigi Vanvitelli di Napoli. «Quelli di trazione realizzano un sollevamento cutaneo, e sono punteggiati da piccoli coni che si agganciano ai tessuti per mezzo delle pressioni esercitate dal medico». In questo caso, per un buon risultato, conta moltissimo l’abilità del medico e la sua esperienza. «Va considerato che si tratta di corpi estranei: possono nascondere una reazione di rigetto e richiedono un lungo periodo per essere riassorbiti» precisa Iera. Durata: i fili rivitalizzanti circa 4 mesi, quelli di trazione fino a 2 anni.

Sedute e tempi di recupero

L’applicazione di un anestetico locale e interventi della durata media di mezz’ora sono il minimo comune denominatore delle sedute di filler, di biorivitalizzazione e di botulino, con tempi di recupero quasi immediati. Per non compromettere il risultato, nei giorni successivi è opportuno evitare attività fisica intensa, esposizione al sole, al calore e al freddo intenso. Nel caso delle iniezioni di acido ialuronico, c’è un antidoto: la ialuronidasi, un enzima capace di scioglierlo e neutralizzarlo in caso di problema infiammatorio o risultato non desiderato. I costi di un trattamento completo variano in base al piano stabilito con il medico. Indicativamente per una seduta con i filler l’importo oscilla tra i 300 e i 900 euro, di biorivitalizzazione 250 euro e con il botulino 300 euro. I trattamenti con i fili, invece, costano dai mille in su in base al numero di elementi utilizzati.

L'articolo Chirurgia estetica: dal botox allo ialuronico ai fili sembra essere il primo su iO Donna.

Ashley Graham e l’orgoglio di una (quasi) mamma curvy

$
0
0

Le curve per Ashley Graham non sono mai state un problema di cui curarsi, e ora che aspetta il primo figlio dal marito Justin Ervin, ne va ancora più fiera. L’ultima immagine con il pancione, la modella l’ha pubblicata nelle Stories di Instagram, un selfie nuda che la mostra senza filtri (o quasi) in attesa di diventare mamma.

Pochi giorni fa, invece, era arrivato un video che la ritraeva più morbida del solito, inevitabilmente. «Sempre più grande, sto cercando di accettare il mio nuovo corpo ogni giorno. È un viaggio e sono grata di avere una community così solidale», aveva scritto rivolgendosi ai fan che la supportano numerosi.

La modella plus size, classe 1987, della sua gravidanza sta condividendo ogni momento da quando l’ha annunciata, lo scorso agosto, e non teme di mostrarsi al naturale, smagliature comprese. Spesso presa di mira dagli haters per il suo fisico, lotta da anni contro il body shaming ed è diventata fiera paladina di tutte le donne come lei. «La taglia media delle americane è la 50, non la 36», aveva raccontato qualche tempo fa a Vanity Fair. Nel suo passato, una storia di diete e sacrifici. «Ho provato di tutto ma non ci sono riuscita, per questo ho deciso di rinunciare. Non possiamo essere perennemente in guerra con noi stesse, alla ricerca di un ideale che ci obbliga a misure innaturali», aveva dichiarato fiera. «Non è per i numeri che leggi sulla bilancia che la gente ti ama, ma per quello che riesci a esprimere».

E lei è riuscita non solo a farsi amare (la seguono in più di 9 milioni di follower) ma anche a costruire una carriera storicamente chiusa alle donne con le curve. Testimonial pubblicitaria, in passerella per diversi stilisti (l’ultima apparizione è stata da Tommy Hilfiger, lo scorso settembre, prima di prendersi una pausa maternità), Ashley sta bene con se stessa e con gli altri. Dietro, s’intende, nessuna trascuratezza. Sportiva, pesi e cardio gli essenziali della sua fitness routine, non confonde l’essere curvy con l’essere sovrappeso, un errore comune. La salute è sempre al primo posto, qualunque tagli si indossi. E Ashley lo sa.

L'articolo Ashley Graham e l’orgoglio di una (quasi) mamma curvy sembra essere il primo su iO Donna.

Trattamenti antietà di mantenimento: massaggi, estetica dolce e cosmesi

$
0
0

Massaggi, estetica dolce e cosmesi per potenziare e prolungare gli effetti del bisturi (foto di Getty Images)

Per raccontare come sono cambiati i tempi in fatto di ritocco estetico, oltreoceano si sono addirittura inventati un nuovo vocabolo. È “tweak-ment”, dove “tweak” sta per ritocco e “ment” per “treatment”, trattamento, due parole per l’occasione accostate a indicare un approccio specialistico soft, più vicino alla cosmesi che non alla chirurgia plastica, e che mette d’accordo tutti, anche gli over 60 e 70. Nella top ten delle richieste avanzate allo specialista di fiducia, scendono dunque i seni oversize e le labbra a canotto mentre salgono biorivitalizzazioni, botulino, microiniezioni di acido ialuronico, radiofrequenza, nanopeeling. Inoltre, secondo una segnalazione della Società Italiana di Medicina Estetica, le motivazioni cambiano in base all’età: nelle più giovani c’è il bisogno di farsi accettare dagli altri, mentre per le over la priorità è la voglia di piacere e stare bene con se stesse.

Sono le over 50 a essere una vera scoperta dal punto di vista comportamentale. A spingerle dal medico estetico ben oltre gli “anta” sono sia la diversa percezione della maturità, vista come una fase della vita dove si è sempre più attivi, sia un atteggiamento più indulgente verso il tempo che passa.

«L’invecchiamento, non solo quello cutaneo ma dell’organismo in generale, non va più combattuto o fermato, ma accompagnato. Bisogna migliorare la qualità della giornata tipo attraverso un approccio multidisciplinare, concordando con la paziente i giusti interventi, inserendoli in un programma che include alimentazione, movimento e, soprattutto, un diversa attitudine, più generosa e positiva, nei riguardi di se stessi e degli altri. È necessario intervenire anche correggendo comportamenti che non aiutano a stare meglio». A parlare è la gerontologa Lia Solomon, medico estetico specializzato nella cura e prevenzione dell’invecchiamento: secondo lei, rughe e macchie del viso possono essere indizi importanti della presenza di disturbi sui quali “lavorare” prima di cominciare qualunque programma di ringiovanimento.

Le rughe parlano

L’occhio clinico del medico è dunque la prima arma per mettere a fuoco ciò che non va. «Dal tipo di muscolatura facciale e dal colore della pelle si capiscono molte cose. Chi soffre di colesterolo alto talvolta ha discromie giallastre sulla palpebra inferiore così come depositi di grasso, spesso anche appena accennati, sulla cute, mentre certi gonfiori dipendono dalla mancanza di sonno. Un’eventuale disfunzione della tiroide potrebbe determinare invece un po’ di pallore e un assottigliamento cutaneo, mentre un’alterazione ormonale e la carenza di estrogeni provocano macchie e disidratazione e una glicemia fuori controllo porta a una modificazione dei tessuti» dice la dottoressa Solomon.

Il messaggio è chiaro, la bellezza parte sempre da uno stato di salute ottimale: «Se questo equilibrio è alterato, si può innescare un processo di invecchiamento precoce. Attraverso l’osservazione attenta del paziente si mettono a fuoco eventuali problematiche e si suggeriscono gli approfondimenti clinici più corretti. Questo aiuta anche nella riuscita di un trattamento di medicina estetica. Non dimentichiamoci poi che vedersi belli e in forma è il miglior antidepressivo» conclude la specialista.

Allenate la pelle

La possibilità di utilizzare il proprio tessuto adiposo per iniettarlo a rimodellare l’ovale, dopo averlo centrifugato per separare le cellule vitali da quelle danneggiate, continua a essere in cima alle preferenze dei baby boomer, i nati tra il 1945 e il 1960. Il lipofilling piace per la grande capacità di rigenerazione che innesca, dovuta alla ricchezza di staminali, presenti nello strato di grasso in quantità persino superiore alla placenta. Inoltre, non ha controindicazioni rispetto al lifting e può essere utilizzato come approccio di mantenimento nel tempo. Anche l’arco piccolo di Cupido è al centro dell’attenzione: lo spazio tra naso e labbra con gli anni diventa meno definito, ma con una piccola incisione sotto il naso, si solleva la parte senza dover riempire con il filler.

“Stirarsi” fa bene

Una volta rotto il ghiaccio con microiniezioni e laser, va studiata la strategia di mantenimento con tecniche come l’automassaggio, spesso trascurato ma in realtà molto importante: pochi minuti al giorno potrebbero davvero fare la differenza nella definizione dell’ovale. Che si chiami Gua Sha, Face Yoga o Zogan poco importa, ciò che conta è praticarlo a casa con regolarità. «I movimenti di stiramento, sollevamento e digitopressione, oltre a facilitare la penetrazione della crema e potenziarne gli effetti, stimolano la microcircolazione, il sistema linfatico e la produzione di acido ialuronico e collagene, allenando gli oltre cinquanta muscoli che danno un sostegno naturale all’epidermide, intervenendo sullo svuotamento dei contorni tipico dell’età matura, legato alla diminuzione di estrogeni, che modifica i volumi del volto» sottolinea il dermatologo Luigi Fracasso.

«Si tratta dunque di una tecnica non solo conservativa ma anche rigenerativa, e può essere potenziata con l’aiuto di apposite spazzoline che, stimolando il processo di esfoliazione, attivano il rinnovamento sottocutaneo. È la prima cosa che suggerisco di fare quando si rivolge a me un paziente che ha superato i 50 anni, specie se si è già sottoposto a ritocchi estetici o lifting. Anche la ginnastica facciale ha la sua efficacia. Il volto va “allenato” ogni volta che si stende la crema. Basta avere costanza e i risultati si vedranno» dice il medico.

Centimetro per centimetro

Sulle tecniche manuali si concentra il nuovo Palper Rouler Visage, che promette di essere un lifting facciale manuale a tutti gli effetti. Messo a punto da una facialist francese, è perfetto anche dopo i 50 anni e complementare a tutte le altre tecniche ringiovanenti. «Per ogni paziente si studia un protocollo ad hoc, ma la costante è quella di lavorare sia sui muscoli, offrendo progressivamente un sostegno naturale, sia sui tessuti, attraverso il processo di termogenesi che si sviluppa mediante specifici movimenti. Per facilitare lo scorrimento delle dita, si utilizza un olio puro di rosa mosqueta» dice Isabella Ciolino, co-founder del Palper Rouler Atelier Milano. «Nei 45 minuti della seduta si interviene su ogni centimetro del viso, con un’azione rimpolpante, levigante e anti-macchia. Prima del trattamento vero e proprio si passa su tutta la superficie una spazzolina linfatica che attiva il microcircolo e i fibroblasti, stimolando la produzione di collagene. Il peeling leggero, oltre a dare radiosità, favorisce lo scorrimento della linfa con un effetto detox. Si chiude con sfioramenti tramite sfere ghiacciate, grazie ai quali la pelle apparirà subito più radiosa, ossigenata e compatta». I risultati, visibili sin dalla prima seduta, si prolungano per tre-quattro giorni: è anche un vero rimedio last minute. «Di norma, per avere effetti su rughe più profonde, consigliamo invece un percorso di cinque sedute una volta alla settimana, da ripetere un paio di volte l’anno».

Fantacosmesi a domicilio

Nel lavoro armonioso, a tutto tondo, sui segni del tempo, i cosmetici hanno un ruolo centrale, a maggior ragione dopo che ci si è rivolti a un chirurgo e ci si sta riprendendo dai postumi di un lifting. «La dermoristrutturazione è l’obiettivo principale delle nuove molecole per pelli mature. Per contrastare il rilassamento della cute si utilizzano estratti vegetali e di sintesi, con grande attenzione alla texture della formula che dovrà essere particolarmente corposa, per facilitare lo scorrimento delle dita specie dopo un lifting chirurgico» puntualizza la cosmetologa Miriam Deola. L’accento cade sulle sostanze utilizzate e su come possono essere trasportate a destinazione andando oltre la barriera epidermica. «Per rendere più facilmente penetrabile il trattamento, le molecole di principio attivo si legano ad altre che i nostri enzimi riconoscono e scindono in modo da renderle subito biodisponibili».

Il compito dei ricercatori è anche quello di studiare quale molecola si lega meglio ai vari recettori cutanei. «Oggi il bakuchiol, che si estrae dai semi di una pianta asiatica, è considerato l’alternativa naturale a botulino e retinolo. Antiossidante e antinfiammatorio, può essere utilizzato anche dopo una seduta di laser o un peeling dermatologico, minimizzando e accelerando la guarigione».

Incroci anti gravità

Tra donne e uomini (sempre più attenti all’estetica) il confine è fluido anche in fatto di trattamenti estetici. «7-Point Shape e 9-Point Shape è in grado di mettere in risalto gli zigomi, definire la linea mandibolare e migliorare la proiezione del mento esaltando i lineamenti in modo del tutto naturale» spiega Mariagrazia Patalano, chirurgo plastico ed estetico. Per farlo, si utilizza Juvéderm Voluma per la regione zigomatica e Juvéderm Volux – l’ultimo arrivato tra i filler Allergan a base di acido ialuronico a teconolgia cross-linkata Vycross – per il rimodellamento della linea mandibolare e della proiezione del mento che garantisce risultati per un periodo sino ai 24 mesi.

Yogica armonia

«Lo yoga fa star meglio a ogni età, non a caso oggi è anche una pratica per il benessere» spiega Carla Nataloni, insegnante di yoga e curatrice del libro Yoga ormonale di Dinah Rodrigues (Fabbri, a sinistra). «Lo yoga ormonale è una terapia naturale, fondata sui principi millenari della pratica, che riattiva le ghiandole. È una sequenza dinamica semplice che grazie alla combinazione di asana (posizioni) e pranayama (respirazione), indirizza il prana alle ghiandole endocrine.

Il prana (energia vitale) che assumiamo dall’acqua, dal sole, dall’aria e da altre fonti naturali, circolando correttamente nel nostro corpo ci dà vita, salute, bellezza. Questo tipo di yoga si propone di risolvere problemi di salute come dolori articolari e mal di schiena ma anche di contrastare, in menopausa, il deficit ormonale che provoca sintomi tipici di questa fase della vita di una donna: irritabilità, sbalzi di umore, angoscia e insonnia. Questa tecnica inoltre, contrastando il deficit di estrogeni, dà vitalità ai capelli, spessore alle unghie ed elasticità alla pelle eliminando la secchezza e le rughe» conclude Carla Nataloni.

L'articolo Trattamenti antietà di mantenimento: massaggi, estetica dolce e cosmesi sembra essere il primo su iO Donna.

I nuovi trattamenti antietà in istituto: luci led e sfere micromassaggianti

$
0
0

Luci led e sfere micromassaggianti: ecco i tre “facials”, trattamenti professionali viso più interessanti del momento, che accendono il volto e danno nuova energia. Anche in pieno inverno.

La maschera Led-Xpert Skin Light Therapy.

Sotto le giuste luci

È il trattamento più cercato sul web delle ultime settimane: merito di Victoria Beckham (nella foto sopra), che si è fotografata nella cucina di casa con indosso una “spaziale” maschera ufo luminosa. E proprio la tecnologia Led è il futuro prossimo (e niente affatto fantascientifico) dell’anti-aging dermo-estetico. In Italia, è già disponibile firmato Germaine De Capuccini, brand professionale con cinquant’anni di esperienza nella cura della pelle. Si chiama Led-Xpert Skin Light Therapy ed è una terapia fotobiologica di rigenerazione tessutale che ruota intorno a una maschera a diodi ad alta densità: tradotto, utilizza il potere della luce per stimolare rigenerazione e riparazione della pelle con risultati immediati e a lungo termine fin dalla prima seduta.

Come funziona: per ogni luce, un’azione. La rossa, anti-aging, stimola collagene ed elastina migliorando tono ed elasticità della pelle; la blu frena lo sviluppo di batteri responsabili dell’acne con un’azione opacizzante e seboregolarice; la gialla riduce gli arrossamenti e incrementa la resistenza della barriera della pelle, mentre la verde attenua e previene le macchie, illuminando. Il tutto si può personalizzare.
Dove: per trovare il centro più vicino, germaine-de-capuccini.com
Prezzo: 90 euro a seduta.

Un trattamento con il metodo Eva.

L’arte del micro massaggio

Si chiama “Eva”, come la prima donna: che, però, sta per “Endo Vibrazione Ablativa” ed è un nuovo trattamento anti-aging viso 100 per cento non invasivo firmato Endosphères Therapy. Un’apparecchiatura con tre manipoli che si alternano, lavorando in sinergia nel corso del trattamento. L’efficacia è tangibile già in una sola seduta.

Come funziona: è tutta questione di microvibrazioni: compressiva (fase Face), ablativa sensorizzata (fase Mas) e poi elettro veicolata (fase Vev). In pratica, un lavoro di rigenerazione cutanea completa dato dalla vibrazione delle 60 microsfere in gel contenute nei manipoli. Una sorta di iper-micro massaggio tissutale che tonifica, ossigena, rigenera, risveglia la pelle nel profondo, al pari di una sessione intensiva di cardio-fitness che “risveglia” collagene ed elastina. I manipoli consentono di lavorare con efficacia e precisione sulla ruga, evitando fastidi in zone delicate o ossee. E a migliorare è anche il microcircolo: gonfiori e occhiaie, addio.
Dove: per trovare il centro più vicino, endospheres.it

Un’applicazione con l’Attivatore Splendore Immediato.

Il glow è servito

“Attivatore Splendore Immediato”: un nome, una dichiarazione d’intenti, quello del nuovo trattamento viso Endermologie, 100 per cento naturale e non invasivo, che promette una luminosità da vacanza anche in ufficio.

Come funziona: il manipolo viso Cellu M6 Alliance produce dei micro-battuti, come un mini cuore tech, su tutta la superficie del viso e del collo: si effettua così una stimolazione meccanica della pelle, un vero “fitness passivo” che riattiva la microcircolazione, il metabolismo cellulare e, soprattutto, fa impennare la produzione naturale di acido ialuronico nei tessuti fino all’80 per cento. Poi, con un pizzico di buoni propositi, i risultati si potenziano a casa con il trattamento quotidiano in siero cosmetico Sérum Éclat Énergisant ad alta concentrazione di vitamina C energizzante e schiarente delle macchie e acido ialuronico rimpolpante e anti aging. Effetto weekend al mare, in 15 minuti.
Dove: per trovare il centro più vicino, endermologie.com/it/endermologie-lpg
Prezzo siero: 70 euro.

L'articolo I nuovi trattamenti antietà in istituto: luci led e sfere micromassaggianti sembra essere il primo su iO Donna.

Eyeliner: dalle passerelle alle star, il classico del trucco che seduce con grinta

$
0
0

Nero o colorato, spesso o sottile, da solo o abbinato a smokey eyes profondi, per le serate più importanti, con labbra nude o più intense: ciò che conta è che l’eyeliner non manchi. Un classico che più classico non si potrebbe, da Cleopatra alle pin-up anni Cinquanta, fino alle ultime passerelle. Su quelle dell’Autunno-Inverno 2019-2020 era stato il “mai più senza”, come lo smokey e il rossetto rosso, conferma arrivata dai primi red carpet di stagione (ultimo, in ordine di tempo, il doppio eyeliner sfoggiato da Scarlett Johansson alla première di Marriage Story), mentre alle ultime sfilate, quelle della prossima stagione il compito di svelarne nuove potenzialità, tutte da sperimentare.

«L’eyeliner sta vivendo un grandissimo boom, ma non somiglia assolutamente a quelli del passato, non è l’eyeliner pin-up anni Cinquanta con la codina verso l’alto, è un po’ più punk, molto più dritto, taglia l’occhio e dà forza e grinta allo sguardo, nero o colorato, ciò che conta è che la forma sia dritta», spiega Michele Magnani, Global senior artist Mac Cosmetics.

How to

Per realizzarlo c’è un segreto: «Meglio partire dall’esterno dell’occhio e non dall’interno, perché se si parte dall’interno si crea la classica ala di rondine, invece partendo da fuori si traccia subito la direzione desiderata, a partire dalla tempia. In più, è molto più semplice da fare», svela l’esperto. In questo modo si imprime alla linea la lunghezza desiderata. «L’occhio assume subito grinta e forza incredibili, rappresenta pienamente una donna moderna, una guerriera metropolitana». Ciò non significa che le code siano bandite, vanno solo attualizzate. «Il trend del momento le ama dritte, non troppo romantiche e all’insù come negli anni Cinquanta e Sessanta, quando rappresentavano una donna solo romantica e femminile. È un eyeliner più grintoso, bello su una pelle setosa, in forte contrasto».

L’eyeliner realizzato da Michele Magnani per la sfilata SS 2020 di Blumarine (Photo by Rosdiana Ciaravolo/Getty Images)

Piccoli tratti: così si traccia una riga perfetta

Lo strumento migliore per realizzare l’eyeliner è il pennello, abbinato a un prodotto in gel. «Un pennello tagliato, di quelli sottili, aiuta a ottenere un tratto più unito. Un’altra tecnica, molto adatta a chi ha poca manualità e una mano meno ferma, consiste nel tratteggiare l’eyeliner e poi unirlo: è facile perché aiuta a non sbagliare e a ottenere un tratto simmetrico, tutto della stessa dimensione», suggerisce Magnani. Farlo più sottile o più spesso, poi, è scelta personale, in quanto la stagione permette tutto, sperimentazioni e giochi compresi. Lo spessore, però, dipende anche un po’ dall’occhio. «Se è più arrotondato ben venga una riga sottile, su quelli più a mandorla dona molto l’eyeliner bold, e anche in questo partire dall’esterno aiuta molto, perché si segue più facilmente la linea naturale dell’occhio».

L’eyeliner è per tutte

Non tutto è democratico nell’universo del make up, ma l’eyeliner rientra senza dubbio nella categoria di ciò che è adatto a tutte le donne. «Non bisogna averne paura, con lo strumento giusto diventa un passepartout, inoltre, è un prodotto che ha ottima tenuta anche da solo. Se invece si desidera una durata massima, si può applicare un primer trasparente o un ombretto, tipo i classici paint pot, che stabilizzano l’eyeliner evitando che finisca nelle pieghe dell’occhio».

L’eyeliner secondo Sara Sampaio, Elsa Hosk ed Emily Ratajkowski (@Instagram)

Sul resto del viso trionfa la personalità

Nessuna regola su come truccare il resto dell’occhio, troppe le variabili. Dalle bordature nella parte inferiore, molto amate da modelle come Sara Sampaio ed Emily Ratajkowski, a un look più nude e luminoso, il preferito di Lily Collins, Elsa Hosk ed Eva Roccobono. «La bordatura dipende dal look che si vuole creare», continua Michele Magnani. «Si può anche mettere tanto mascara, sia sulle ciglia superiori che su quelle inferiori, perché se l’occhio è troppo marcato si rischia di appesantirlo invece che enfatizzarlo. Look molto intensi, ovviamente, non sono vietati, basta sporcare la parte inferiore abbinando uno smokey». Molto importante, come sempre quando si parla di truccoe. Il primo passo è sempre la skincare, poi conta scegliere un prodotto che abbia la stessa tonalità naturale della pelle e non la alteri, né scurendo né schiarendo.

L’importanza della luce

Blush e highlighter faranno il resto, specie questi ultimi, perché enfatizzano e fanno risaltare di più i punti luce e le linee grafiche. E le labbra? «Un mistero. Di solito la regola è alleggerire se gli occhi sono più carichi, ma ormai le regole è bello anche infrangerle, abbinare i rossetti all’outfit, ad esempio. Meglio optare per texture cremose a lunga tenuta e alta pigmentazione, perché colorano le labbra senza l’inconveniente della secchezza dei mat e allo stesso tempo danno freschezza al viso. Belli anche i look più punk con labbra scure, ciò che conta è che tutto sia armonizzato e contestualizzato, anche con chi si è e con ciò che si vuole comunicare. “Siate voi stesse” è il vero mantra di questa stagione: bisogna indossare ciò che fa stare bene e a proprio agio. La personalità viene prima di ogni moda».

L'articolo Eyeliner: dalle passerelle alle star, il classico del trucco che seduce con grinta sembra essere il primo su iO Donna.


Victoria Beckham decreta il ritorno della matita per le labbra

$
0
0

Victoria Beckham ha lanciato una linea di matite labbra nude presentandole su Instagram con un’immagine degli Anni ’90, che la ritrae nelle vesti dell‘allora Posh Spice.

La citazione è un chiaro riferimento a un’epoca in cui le matite labbra erano un accessorio fondamentale del make up. Negli ultimi anni invece, il loro uso era andato un po’ appannandosi tanto da renderle quasi assenti nel beauty case della Millennial Generation. Non solo: c’è chi le considera poco coerenti con un trucco super fast, e il successo delle tinte labbra ne ha quasi vanificato l’utilizzo.

Ma il 2019 è stato l’anno del grande ritorno del makeup Anni 90, quello ispirato alle top model dell’epoca d’oro delle passerelle, da Linda Evangelista a Claudia Schiffer, fatto di labbra impeccabilmente costruite. Una delle fan della matita, ad esempio è Kylie Jenner, che ama utilizzarla per ingrandire il volume delle proprie labbra.

La tecnica si chiama over-lining e consiste proprio nel tracciare la linea un millimetro più in la di quella naturale, per dare volume e ingrandirne la forma.

Victoria Beckham è una fan dell’overlining: la tecnica che ingrandisce otticamente le labbra disegnando il contorno più abbondante con una nuance perfettamente in tono con le labbra o il rossetto scelto

Volete qualche motivo in più per tornare a usare la matita labbra? Ve ne diamo 6:

1. Per definirne il contorno: il primo e il più scontato. Niente perfeziona meglio un rossetto come la matita per le labbra.
2. Per rendere più long lasting il vostro lipstick: utilizzare una matita per le labbra permette di rendere ancora più duraturo il rossetto che verrà applicato sopra.
3. Per modificare il colore di un rossetto e creare nuove nuance: la tecnica si chiama layering, e la base a matita può virare o scurire il vostro rossetto preferito.
4. Per i ritocchi giornalieri: è più comodo sistemare il contorno del rossetto o del lipsgloss con precisione, che riapplicare un secondo strato. Specie se i contorni non sono più perfettamente definiti.
5. Per i rossetti troppo cremosi che “sbavano” più facilmente: il contorno a matita funziona da “argine”, complice la texture più materica e resistente, formulata ad hoc per non migrare.
6. Per correggere delle asimmetrie: l’overlining può risidegnare otticamente asimmetrie delle labbra oppure accentuarne il volume. Ad esempio, insistendo solo con un tratto sotto il labbro inferiore sembrerà più sporgente, così come delineare alla perfezione l’arco i cupido sembra “liftare” quella superiore.

Non resta che rispolverare un po’ di manualità…

L'articolo Victoria Beckham decreta il ritorno della matita per le labbra sembra essere il primo su iO Donna.

Britney Spears dice addio al castano: «Le bionde si divertono di più»

$
0
0

È durata poco la svolta castana di Britney Spears: dopo poco più di un mese la cantante è tornata a sfoggiare una chioma dorata, quella di sempre: «Forse le bionde si divertono di più», ha scritto su Instagram pubblicando un breve video che documenta la sua ultima trasformazione, specificando di non avere un colore da star di Hollywood, né tantomeno il trucco. In vacanza, appena uscita dalla piscina, con la chioma ancora bagnata ma al naturale, nessuno al mondo potrebbe biasimarla.

Non si sa esattamente quando sia avvenuto il cambiamento. Era bionda cinque giorni fa, ieri ancora castana, ma i social, si sa, non sono mai fonte attendibile, nessuno può dirci quando sia stata scattata una foto. Certo è che lo scorso settembre, per la prima volta dal 2013, Britney aveva sfoggiato lunghi capelli castani, «ispirata», aveva precisato, dalla sorella Jamie Lynn.

Le star trasformiste: da more a bionde

E non è l’unica famosa a cambiare frequentemente colore di capelli, nell’una o nell’altra direzione. Tra i casi più recenti, la modella Kendall Jenner, che sulle passerelle della SS 2020 si era presentata con un insolito biondo, o la collega Bella Hadid, tra le più trasformiste del momento. Tornata gradualmente bionda dopo un lungo periodo da castana (per differenziarsi dalla sorella maggiore Gigi a cui somiglia molto, aveva dichiarato all’inizio della carriera) è di nuovo castana scura, e le foto del suo ultimo compleanno, festeggiato lo scorso 9 ottobre, non lasciano dubbi sulla decisione presa. Extension e parrucche possono fare miracoli, s’intende, ma lunghezze cresciute all’improvviso a parte, la base non lascia dubbi sul cambio di rotta.

Da bionde a more: Cate Blanchett e Charlize Theron, le “già pentite”

Tra le bionde di ritorno come la Spears, invece, ci sono Cate Blanchett e Charlize Theron, che solo pochi mesi fa avevano sorpreso i fan per la loro svolta castana. La Blanchett non ha voluto vie di mezzo, recuperando in una seduta in salone il biondo di sempre, mentre Charlize ha optato per un cambiamento graduale. Prima un taglio cortissimo, un classico bowl cut, poi una serie di giochi di schiariture che stanno via via prendendo il sopravvento. Bionde non tutte nascono, ma lo si può diventare, a patto di esserlo dentro.

L'articolo Britney Spears dice addio al castano: «Le bionde si divertono di più» sembra essere il primo su iO Donna.

Jennifer Garner spiega l’importanza della prevenzione del tumore al seno in un video su Instagram

$
0
0

Ci sono star che più di altre sentono tutta l’importanza del loro ruolo. Lo sa bene Jennifer Garner, che ha scelto di parlare della prevenzione per la lotta al tumore al seno con un divertente video su Instagram.

Ottobre, infatti, è il mese riconosciuto in tutto il mondo come quello dedicato alla sensibilizzazione verso la lotta al tumore femminile più diffuso ma allo stesso tempo più facilmente curabile, soprattutto se preso in tempo. Mai come in questo caso infatti, è di fondamentale, fatta di controlli e mammografie routinarie, soprattutto dopo i 40 anni. Ecco perché Jennifer Garner ha pensato di raccontare proprio il suo appuntamento dal medico con un divertente video su Instagram:

Ogni ottobre ho un appuntamento fisso. Per una mammografia. Per me, avere un appuntamento in agenda lo rende di routine, come il dentista. So che può spaventare, sorelle, ma fatelo e basta: la cosa migliore è la diagnosi precoce. E a tutte quelle che sono nel bel mezzo della battaglia dico: rispetto, amore e forza per voi”.

E così, si fa riprendere da una telecamera per raccontare passo passo la sua seduta dal ginecologo, con tanto scarabocchi sulle schede da compilare per tradire l’attesa, sketch divertenti col guanto del medico, ed esultanza finale per l’esito negativo dell’esame. Un video che vale forse più di tante campagne istituzionali più impersonali, capace di sfruttare tutto il potere dei social per arrivare a sensibilizzare sempre più donne verso l’importanza della prevenzione.

L'articolo Jennifer Garner spiega l’importanza della prevenzione del tumore al seno in un video su Instagram sembra essere il primo su iO Donna.

Miley Cyrus ha un nuovo tatuaggio. Minimal, come piace alle star

$
0
0

Tatuaggi, c’è chi li ama e chi non li farebbe fai: Miley Cyrus appartiene senza dubbio alla categoria di quelle che adorano disegnare la propria storia sulla pelle, per ricordare a se stessa emozioni e momenti, e raccontarsi al mondo. L’ultimo è un numero inciso sul collo, 92, il suo anno di nascita: «L’anno della scimmia», ha scritto a corredo dello scatto pubblicandolo su Instagram per comunicare ai follower la new entry. Solo poche ore prima ne aveva sfoggiato un altro, più grande, condiviso con il nuovo fidanzato Cody Simpson.

View this post on Instagram

YEAR OF THE MONKEY ????

A post shared by Miley Cyrus (@mileycyrus) on

Ma sono i micro tatuaggi ad andare per la maggiore negli ultimi tempi. Abbandonati colori sgargianti e disegni sguaiati (che pure continuano ad essere amati da molti, s’intende) l’arte di incidere sulla pelle emozioni, ricordi, momenti della propria vita si è fatta sottile e delicata, discreta, un modo più intimo, quasi segreto, di portarsi addosso qualcosa di importante, ma senza esibirlo.

La tendenza minimal che piace alle star

Si chiamano tiny tattoo, «piccoli» appunto, e hanno dalla loro il vantaggio di poter essere anche nascosti all’occorrenza. le dimensioni, poi, consentono di conquistare spazi del corpo prima impensabili. Sul collo, sotto i capelli, come nel caso di Miley, ma anche le falangi, i padiglioni auricolari, l’interno del polso. Tra le addicted più famose, la modella Bar Refaeli, che ha una micro farfalla bianca sul polso, Cara Delevingne, che ha optato per l’interno delle orecchie, Sienna Miller, che sfoggia tre mini stelle sulla spalla. Una pioggia di stelline per Rihanna, dietro la schiena, mentre su un dito si intravede la scritta Love. L’inchiostro, in questi casi, è sempre nero, raramente bianco. L’eleganza stupisce sempre a voce bassa.

L'articolo Miley Cyrus ha un nuovo tatuaggio. Minimal, come piace alle star sembra essere il primo su iO Donna.

Spa e beauty farm: 15 indirizzi per un weekend d’autunno

$
0
0

Una fuga in spa fuori città per immergersi nella natura, recuperare energie e affrontare al meglio l’inverno in perfetto equilibrio psico-fisico. Con i nuovi programmi estetici e massaggi personalizzati, si può fare un vero e proprio tagliando beauty per rinnovare viso e corpo.

Per immergersi in paesaggi d’incanto

1. Country Toscana – Montalcino (Siena)
Un borgo storico nel cuore della Val d’Orcia, circondato da ettari di vitigni coltivati a Brunello, da cipressi e da ulivi millenari, ma con interni e un’anima contemporanea. Anche la spa di Rosewood Castiglion del Bosco, rifugio di Massimo e Chiara Ferragamo convertito in un raffinato 5 stelle dal sapore country, profuma di Toscana. “Essence of Tuscany” è uno dei trattamenti nel menu della spa, che al meglio riflette le radici del luogo: un’applicazione di sacchettini riscaldati di lino con erbe della tenuta, per alleviare le tensioni muscolari, seguite da un massaggio a base di oli fragranti di derivazione naturale. Per un vero viaggio nei sensi. Info: Rosewood Castiglion del Bosco. Tel. 0577.1913001 (castigliondelbosco.com). “Essence of Tuscany”, 50 minuti, 190 euro. Doppia a partire da 774 euro per due.

2. Lezioni dall’Oriente – Blevio (Como)
Sulle rive di Blevio, immerso in un parco botanico terrazzato, il Mandarin Oriental Lago di Como è stato inaugurato pochi mesi fa, proprio dove sorgeva l’ottocentesca Villa Roccabruna, rinnovata con echi di design, darsena privata, piscina galleggiante e atmosfera da esclusiva dimora privata. Il fiore all’occhiello è la spa olistica, con un menu di trattamenti che uniscono la filosofia orientale, occidentale e anche lacustre. Il rituale “Sulle sponde del lago” inizia con uno scrub corpo a base di polvere di nocciolo di oliva, seguito da un massaggio con olio di platano e da un trattamento viso personalizzato. Il tutto in una Suite spa privata, avvolti dal profumo del rododendro locale, in una perfetta armonia tra mente, corpo e anima. Info: Mandarin Oriental Lago di Como. Tel. 031.32511 (mandarinoriental.it). “Sulle sponde del lago”, 210 minuti, 490 euro. Doppia a partire da 595 euro per due.

3 . Una spa reale – Champillon (Francia)
La locanda nel XIX secolo per la sosta delle carrozze dei re, con la memoria di Napoleone che aleggia ancora, è oggi una dimora d’eccezione, il Royal Champagne Hotel. La spa con vista su filari che si fondono nell’azzurro del cielo e rituali all’insegna del piacere e della bellezza, richiama l’obiettivo della stazione di posta costruita su ordine dell’imperatrice Giuseppina: comunicare, collegare e connettersi. In questo caso, con la natura del luogo. La parola chiave è assemblage. Non solo riferita al blend di uve necessarie per creare un grande champagne, ma anche di trattamenti mirati. Per un momento di indimenticabile relax. Info: Royal Champagne Hotel & Spa. Tel. +33.3.26528711 (royalchampagne.com). “Assemblage Evasion”, 90 minuti, 125 euro. Doppia a partire da 350 euro per due.

Per un retreat anti-age

La piscina esterna del Grand Hotel Terme, a Sirmione (Brescia)..

4. Trattamento da Oscar – Sirmione (Brescia)
Non solo puro relax sul lago, ideale per una fuga dalla città. Al terzo posto in Europa nel 2019 come Best Medical Spa, il Grand Hotel Terme, storico 5 stelle sulle sponde del Garda, combina programmi di benessere e cura medicale con risorse naturali super preziose, come acqua e fango termale. Nell’Anti-age Coral e DNA una molecola di origine vegetale, insieme alla polvere di corallo, minerale bioattivo che stimola la riparazione cellulare, esalta l’azione antiossidante dell’acqua sulfurea. Efficace, piacevole e anche sul podio tra i migliori trattamenti viso in Italia. Info: Grand Hotel Terme. Tel. 030.916261 (termedisirmione.com). “Anti-age Coral e DNA”, 50 minuti a 110 euro. Doppia a partire da 200 euro per due.

5. Un percorso lungo sei mesi – Abano Terme (Padova)
Dal 13 ottobre 2019, all’Hotel Plaza si inizia un nuovo percorso dedicato alla longevità. Non “toccata e fuga”, piuttosto un programma articolato che dura un semestre, partendo da una prima fase più lunga, seguita da due soggiorni brevi e dal servizio di coordinamento una volta tornati a casa. VYTA®, è il suo nome, utilizza gli strumenti e il sapere della scienza biomedica, ma anche del benessere olistico. Relax e sport sono alternati a test genetici, training personalizzato, rituali wellness e consulenze medicali, anche legate alla nutrizione e all’anti-aging. Per rinascere a nuova vita. Info: Hotel Plaza. Tel. 049.8669333 (plaza.it). Pacchetto VYTA® (6 notti + 2 + 2), a partire da 5.600 euro da gestire in 6 mesi.

6. Effetto Tone Up – Milano
È questo il momento di prepararsi ad affrontare i rigori invernali. Image Rigenerative Clinic, co-fondata dal prof. Tremolada e fresca di restyling nel cuore di Milano, tra i nuovi trattamenti medico-estetici per coniugare bellezza e salute propone Tone Up, con effetto elasticizzante e glow garantito. Dopo un gommage esfoliante al viso e la termoionizzazione, una sorta di peeling elettrico che aiuta a ridurre le microrughe e a rigenerare la pelle, la diatermia tonificante genera calore e attiva collagene ed elastina. Dulcis in fundo, una maschera all’acido ialuronico, sempre un valido alleato. In sintesi, una vera e propria beauty routine adatta per i primi freddi, ma anche perfetta prima di un’occasione speciale. Info: Image Rigenerative Clinic, via Pietro Mascagni, 14. Tel. 02.7628 0736 (istitutoimage.it). “Tone Up”, 75 minuti 250 euro

Obiettivo detox e remise en forme

Hotel Pfösl, a Nova Ponente (Bolzano)

Hotel Pfösl, a Nova Ponente (Bolzano)

7. Detox con vista Dolomiti – Nova Ponente (Bolzano)
Una pausa riequilibrante sulle Dolomiti, ai piedi del Catinaccio. La spa dell’Hotel Pfösl, circondata da 35 ettari di prati e boschi per apprezzare il vero lusso, cioè spazio e silenzio, propone un programma di purificazione per arricchirsi di nuove sostanze vitali. Rituali in sauna, meditazione, fumigazioni di ginepro con azione alcalinizzante e trattamenti olistici e detox, come Silberquarzit®, massaggio a base di pietre calde curative, erbe officinali ed essenze dal mondo alpino della Valle Aurina. Tramandato dalla medicina popolare locale, agisce in profondità e con risultati preziosi per il corpo e per l’anima. Info: Hotel Pfösl. Tel. 0471.616537 (pfoesl.it). Pacchetto con 5 giorni, cucina naturale, 2 trattamenti detox da 75 minuti, rituali in sauna e meditazione, a 984 euro.

8. Thalasso in stile moresco – Marsa (Tunisia)
Tradizionali discipline del benessere, fascino delle terme imperiali, atmosfera ovattata degli hammam orientali e atmosfera da kasbah, con giochi d’acqua e cupole arrotondate. Nei 4000 mq di Spa & Thalasso del resort The Residence Tunis, dove un tempo sorgeva la leggendaria Cartagine, la vacanza diventa un’occasione perfetta per recuperare la forma fisica. A parte il menu di trattamenti ESPA, con elementi depurativi delle piante locali, qui tutto parla di talassoterapia e dei suoi straordinari benefici. Info: The Residence Tunis. Tel. + 216.71.910101 (cenizaro.com/theresidence/tunis). “Trattamento riparatore”: 3 notti, prima colazione, programma thalasso con scrub, bagno, bendaggi e massaggi, a 447,50 euro.

9. I doni della natura – Bezau (Austria)
L’Hotel Post Bezau, eco indirizzo di design con spa nella valle di Bregenz, in Austria, sul percorso della storica diligenza postale che conduce all’Arlberg, è il regno di Susanne Kaufmann, esperta in benessere e fondatrice dell’omonima linea di cosmesi al 100 per cento naturale, a base di estratti vegetali dalle piante della foresta limitrofa. Qui ci si rigenera con rituali eco, trattamenti beauty, supporti di nutrizioni, yoga e, a breve, sciate nel vicino comprensorio di Mellau Damüls. Info: Hotel Post Bezau. Tel. +43.551422070 (hotelpostbezau.com). “Holistic Beauty Retreat”: 3 notti, menu detox, trattamenti viso e corpo, a partire da 910 euro.

Alla spa in due, mamma e figlia 

Mamma e figlia alle terme

Mamma e figlia alle terme (foto Getty Images)

10. Profumo di bosco – Pinzolo (Trento)
Ha aperto il Lefay Resort & SPA Dolomiti, 5000 mq e quattro livelli dedicati al benessere alpino, al fitness, al mondo energetico. Se la figlia si sbizzarrisce in percorsi beauty olistici e olfattivi, come “I Profumi del Bosco”, tra scrub esfolianti, massaggi, idro aromaterapia e facial a base di essenze botaniche e minerali, la mamma sceglie trattamenti viso più performanti, come l’Anti-Age Tripla Azione, oppure cure osteopatiche. Per entrambe, poi, un momento detox galleggiando nel Lago salino, per sentirsi pervase da un senso di leggerezza. Info: Lefay Resort & SPA Dolomiti. Tel. 0465.768800 (dolomiti.lefayresorts.com/it). “I Profumi del Bosco” a 280 euro, Percorso osteopatico a 420 euro. Una notte in Junior Suite a partire da 280 euro per due (tariffa speciale sino al 31 ottobre).

11. Vista colline – Abano Terme (Padova)
Lo scenario è quello dei Colli Euganei, nell’area termale più importante d’Europa. Qui, tra colline e vapori, l’Hotel Ermitage Bel Air, con il supporto di un’ampia equipe medicale, specializzata anche in rieducazione traumatica e chirurgica, propone programmi di riabilitazione fisiologica, per favorire una diminuzione di peso equilibrata e la riduzione dei principali fattori di rischio cardio-vascolare, come ictus e infarto, che in Europa colpiscono ogni anno 9 milioni di persone sotto i 60 anni. Ma anche Settimane FIT, con protocolli nutrizionali e attività motorie per implementare una quotidianità più salutare, accompagnate da check-up, esami e massaggi drenanti linfatici. Obiettivo: ridurre l’età biologica, dedicarsi all’active aging e curarsi. In vacanza, in due, è ancora più facile. Info: Ermitage Bel Air Medical Hotel, Abano Terme – Teolo (Padova). Tel. 049 8668111,
www.ermitageterme.it. Settimana FIT (dal 19 ottobre al 2 novembre 2019) in pensione completa a partire da 1.300 per persona (tutto l’anno, personalizzata, a 2.015 euro).

Terme di Saturnia Spa e Golf Resort

12. Check-up tra i vapori – Saturnia (Grosseto)
Lo scenario è quello della campagna della Maremma. Terme di Saturnia Spa e Golf Resort, tra colline e vapori, l’acqua termale è protagonista: da tremila anni sgorga ininterrottamente dal cuore della terra, a 37,5°. Basta galleggiare dolcemente in piscina, madre e figlia, per godere del suo tepore e dei suoi benefici: la pelle si depura e la mente si spoglia dai pensieri. L’acqua sulfurea, ricca di sali minerali, con proprietà antiossidanti e antiaging, è alla base dei trattamenti della spa. Dove mamma e figlia possono seguire percorsi mirati. Dedicato alla mamma il Trattamento antirughe Gold Face Experience, a base di oro, volumizzante e liftante, con effetto botox per il viso. Per la figlia, invece, c’è il Massaggio degitalizzante che mira ad alleviare tensioni e contratture muscolari che insorgono a causa di posture scorrette tipiche di abitudini lavorative e vita sedentaria. Info: Terme di Saturnia Spa e Golf Resort. Tel. 0564.600111 (termedisaturnia.it). “Gold Face Experience”, 80 minuti a 210 euro. “Massaggio degitalizzante”, 50 minuti a 110 euro. Camera doppia a partire da 198 euro a persona a notte.

13. Doppio bagno termale – Merano
Apple, Grape, Honey o Herb? Sono le Pool Suite di Terme Merano, posizionate sopra le piscine e ideali per mamma e figlia che desiderano trascorrere qualche ora tranquilla in un ambiente ovattato. All’interno della grande struttura fresca di restyling, come un avveniristico guscio di vetro e acciaio con oltre 5 ettari di parco, spicca la Medical Spa per inalazioni e bagni termali con l’acqua che proviene da Monte San Vigilio, ricca di sali minerali ed oligoelementi. Il resto è fatto di scorci sulle cime del Parco Gruppo di Tessa e di shopping nei portici della città, lungo il fiume Passirio. Info: Terme Merano. Tel. 0473.252000 (termemerano.it). “Pool Suite Magic Moments”, 3 ore in Pool Suite e accesso giornaliero al percorso termale e alla sauna a 250 euro per due.

14. Esperienze multisensoriali – Santo Stefano Belbo (Cuneo) 
Mamme e figlie in cerca di un’esperienza rigenerante a cinque stelle apprezzano. Il Relais San Maurizio è una sintesi di arte dell’accoglienza, piaceri del gusto e proposte benessere in un ex monastero. Ci si rilassa nella Wellness & Medical Spa. La mamma seguendo un Percorso Divino, a base di vinoterapia, con biosauna e lettino con semi di vinaccioli, e la figlia un programma detox, con impacco corpo e massaggio. A seguire, pausa nella Grotta del Sale, lezione di power yoga e un giro per i castelli delle Langhe. Per coniugare storia e remise en forme. Info: Relais San Maurizio. Tel. 0141.841900 (relaissanmaurizio.it). “Percorso di Vino”, a 190 euro. “Pure Skin Risveglio Luminoso” a 170 euro. Una notte a partire da 670 euro per due.

L'articolo Spa e beauty farm: 15 indirizzi per un weekend d’autunno sembra essere il primo su iO Donna.

Viewing all 6907 articles
Browse latest View live