Disciplinatissime.
Da Versace a Valentino, da Saint Laurent a Mugler, sfilano chiome raccolte in code o chignon semplici ma precisissimi nella finitura, senza l’ombra di un capello fuori posto, e soprattutto “in riga”: decisa la parte verso cui pendere, per teste dalle idee molto chiare.
La riga nei capelli, indizio di personalità?
Due antropologi americani, fratello e sorella, John e Catherine Walter, hanno teorizzato come il modo di portare la riga fra i capelli possa essere perfino una sorta di “proiezione” della parte predominante del nostro cervello – destra creativa, sinistra razionale – e quindi della personalità: il saggio si chiama The Hair Part Theory, ed è un bell’esperimento da fare allo specchio.
Tracciare la riga nei capelli di solito si fa infatti di fronte alla propria immagine riflessa: quella che si pensa sia la realtà del proprio aspetto, ma che in realtà il mondo vede al contrario. Da qui infatti i due fratelli hanno perfino brevettato True Mirror®, uno specchio che non inverte l’immagine dello spettatore e che quindi consente un’autovalutazione realistica. Il risultato? La propria immagine non riflessa svela quanto il modo di portare i capelli possa incidere sulla percezione di simmetria e armonia del volto. Lanciando perfino un indizio della personalità.
Al centro
Portare la riga al centro in generale mette ordine, su qualsiasi volto e lineamento. La scriminatura centrale tende ad enfatizzare le asimmetrie, ma in un certo senso basta a bianciarle. Secondo i fratelli Walter, il “center parting” indicherebbe una mente equilibrata, affidabile e diligente, decisa, precisa e rigorosa.
“Le associazioni subconscie quando ci si guarda allo specchio sono equilibrate o neutre, senza che le attività di nessuno dei due emisferi abbiano una maggiore importanza nella valutazione” recita il saggio, Tradotto? Probabilmente sotto la chioma c’è una personalità determinata, risolta e obiettiva.
Riga a sinistra, ciuffo a destra
Portare la riga a sinistra, secondo il saggio, rivelerebbe la prevalenza dell’emisfero sinistro nel giudizio estetico di sé: quello associato alla logica, alla padronanza verbale, alla matematica, ai ricordi. Chi la porta tenderebbe ad essere percepita quindi come determinata, riflessiva e carismatica.
Antropologicamente, è questo inoltre l’emisfero legato alla mascolinità: sarà un caso, ma molte politiche portano o hanno portato la riga da questo lato, da Margaret Thatcher a una giovanissima Regina Elisabetta II a Hillary Clinton. Meryl Streep – Miranda Priestley ne Il Diavolo veste Prada la porta a sinistra. In Superman, Clark Kent ragazzo qualunque porta la riga a destra: appena si trasforma in supereroe la riga si sposta a sinistra. Messaggio subliminale?
Riga a destra, ciuffo a sinistra
La riga portata a destra sarebbe segnale al contrario della prevalenza dell’emisfero destro nella valutazione estetica di sé. Comunicherebbe estro, creatività, empatia e sensibilità, ma anche un pizzico di imprevedibilità e estro.. L’emisfero destro è infatti quello associato alle capacità artistiche, musicali, creative, e in generale alla sfera femminile. Insconsciamente, può essere percepito come segnale di dolcezza, apertura, femminilità in senso lato e metaforico.
A proposito: i look di sfilata propendono per la riga a sinistra, il lato associato alla mascolinità. Per chiome, appunto, “alfa”.
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