Temperature al rialzo? Anche i capelli. Una sfida, altrimenti, avere una piega perfetta, che sia un liscio à plomb o un riccio definito. In città, come al mare, dove ad aggiungersi alle sfide ci sono anche salsedine e sabbia. Sentirsi comunque ordinate, femminili, ricercate anche al caldo torrido si può, seguendo poche dritte. Prima regola, lasciare libero il collo. Ma si fa presto a dire raccolti: code, chignon e trecce hanno mille stili, da reinventare. In due direzioni: gli anni ’60 e i ’90, i decenni da cui prendere ispirazione per look fai da te a prova di afa.
Dei Sessanta rubate il romanticismo e i volumi: ad esempio, chignon morbidi e bassi, con la parte tra la nuca e l’elastico leggermente spettinata in maniera casual e spettinata. Gli chignon possono diventare anche top knot, alti, più o meno messy, spettinati o tirati: lasciano il collo libero e non richiedono estrema precisione, anzi, fanno delle ciocche libere ad incorniciare il volto un dettaglio di stile, come in passerella Fendi.
Se volete lasciarli sciolti, evitate inutili stress con le styler: con umidità, sudore (o salsedine), la piega resiste poco. “Finite l’asciugatura appuntando i capelli in due chignon, stile Principessa Leila: si creano onde naturali dall’aria sexy su ogni capello”, suggerisce la top model Alessandra Ambrosio. Potete poi appuntarli alla nuca, alla Brigitte Bardot, con una molletta gioiello come insegna Sam McKnight per le vacanziere chic di Chanel, oppure, alle tempie, come le it-girl di Versace. Nel dubbio esagerare: l’estate 2019 concede ogni tipo di accessorio a fermare le lunghezze. Compresi alcuni revival, come i pettini a dentini e le mollette a pinza, come in passerella Marco De Vincenzo.
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Sfilate Marco De Vincenzo, MSGM, Fendi PE 19.
Bandane e foulard sono gli accessori più glamour sulle passerelle di stagione: fermano i raccolti, nascondono o proteggono la chioma mentre fermano o decorano i raccolti. Come da Tom Ford, dove foulard nei toni neutri del sabbia, del pietra e del rosa antico svelano chignon bassi sul retro. Bella anche l’idea che l’hairstylist Anthony Turner ha usato per la campagna Burberry: avvolgere un foulard griffato ad “impacchettare” il nodo dello chignon, oppure, come fermaglio della coda, come aveva fatto da MSGM.
Dai ’90, torna invece il look più d’impatto delle passerelle estive, l’effetto wet da sirena: “capelli bagnati ad arte dal gel e mousse, fino alle punte, o solo nella parte frontale sono il massimo della praticità e anche della seduzione. Specie la sera, abbianti a scollature e gioielli, come le donne catturate nelle iconiche fotografie in piscina del leggendario Helmut Newton” garantisce Sam McKinght nel backstage di Balmain.
Gel e mousse restano validi alleati anche di giorno perché fissano, modellano e scolpsicono qualunque raccolto: dalle code, più o meno “impomatate” sulla parte frontale come quelle in passerella Naeem Khan o Akris, agli chignon, come da Moschino, o le lunghe trecce di Max Mara, dalla perfetta riga al centro, che evitano un capello fuori posto. “Il raccolto tirato e minimal, oltre ad essere davvero chic, è un buone escamotage per proteggere i capelli, lasciando in posa prodotti nutrienti come oli SPF e balsami leave in che riparano, disciplinano il crespo, proteggono dal calore e danno brillantezza lisciando le cuticole”, spiega Franco Gobbi, celebrity hairstylist e brand ambassador Milk Shake. Tenere a mente, anche in spiaggia.
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