Nel 2011 è stata istituita la Giornata Mondiale della Vitiligine che ogni anno si celebra il 25 giugno per sensibilizzare su questa malattia della pelle. Ad oggi colpisce circa l’1% della popolazione mondiale senza distinzione di sesso, età o etnia.
E se è vero che molte star l’hanno sdoganata (si veda la modella Winnie Harlow), sono ancora tanti i quesiti attorno a essa.
Vitiligine, che cos’è?
«La vitiligine (o vitiligo) è una malattia che coinvolge l’organo epidermico provocando una depigmentazione netta, definita “a bianco gesso”. Si tratta di un’assoluta mancanza di colorazione della pelle in alcune aree del corpo, causata dalla melanina», spiega la dottoressa Emanuela Fogli, specialista in dermatologia presso San Pier Damiano Hospital di Faenza.
«Si può manifestare a qualsiasi età, compreso il periodo infantile, ma esordisce più frequentemente tra i 10 e i 40 anni», precisa la dottoressa Jo Linda Maria Sinagra, dermatologa di MioDottore. Come spiegano le esperte: «È una malattia di cui si conosce ancora poco».
Una patologia che si conosce ancora poco
Anche le cause, al momento, sono poco note: «Potrebbe esistere una predisposizione familiare. Inoltre, la frequente associazione con alcune patologie autoimmuni ha permesso di ipotizzare un qualche collegamento», spiega la dottoressa Sinagra, che precisa che la vitiligine può essere dovuta anche a un forte trauma o stress.
Mani, piedi, viso tra le aree più colpite
Solitamente, la depigmentazione si verifica in aree ben precise del corpo, attorno agli occhi e alla bocca, su mani e piedi.
Vitiligine Segmentaria o Non Segmentaria?
La differenza tra le due tipologie sta nella distribuzione delle chiazze: «Se le lesioni si sviluppano solo su un lato del corpo, solitamente sugli arti, si tratta di vitiligine segmentaria. Se invece le manifestazioni sono bilaterali, presenti su entrambi i lati del corpo, allora si parla di non segmentaria», sottolinea Sinagra.
Sole e protezione, i due alleati della vitiligine
Il sole è un grande alleato della vitiligine: «È stato dimostrato come l’esposizione, in tempi e modalità opportune, possa contribuire a stimolare la produzione di melanina, svolgendo un certo ruolo terapeutico», spiega la dottoressa Sinagra.
«Ma senza le dovute precauzioni la cute si ustiona», le fa eco Fogli.
Si può curare?
«Dalla vitiligine non si può guarire definitivamente. Ma risultati apprezzabili si raggiungono con farmaci topici, con la crioterapia, con i micro-innesti cutanei e con l’esposizione alla luce solare naturale o artificiale; in quest’ultimo caso, vanno selezionate precise lunghezze d’onda» conclude la dottoressa Fogli.
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