La sera, davanti allo specchio, la beauty routine cambia passo: rituel più lunghi, layering e attenzioni extra sono entrati a far parte della skincare serale prima del sonno, anche per le più pigre, complice il maggior tempo a disposizione e un boom di vendite di prodotti che si adattano a ogni esigenza di pelle, di texture e di modalità di utilizzo.
18 marzo 2022, Giornata mondiale del sonno: perché la skincare conta
Condizione indispensabile per far sì che creme, sieri e booster raggiungano il massimo delle loro performance è il sonno, che anche nel 2022 sarà celebrato con il World Sleep Day, o Giornata Mondiale del Sonno, oggi 18 marzo.
Una data che anche quest’anno assume un significato importantissimo: dopo gli ultimi due anni di pandemia e rispetto alla situazione mondiale attuale, dormiamo sempre meno.
Le notti sono spesso animate dai nightmares dreams, specchio di ansie e paure, e al mattino la pelle risulta spenta, spesso segnata dai frequenti cambi di posizione, gli occhi sono gonfi e le occhiaie marcate.
Perché la sera è il momento più importante per la pelle
Non è però solo all’aspetto riposato che bisogna puntare. «C’è una netta correlazione tra la pelle e il ritmo circadiano, che regola i ritmi sonno-veglia: normalmente tra le 23 e le 4 del mattino si verifica un picco dell’ormone somatoformo, e in questa fase la pelle è più recettiva sia alle sostanze che riceve dall’esterno sia alla propria capacità di rigenerarsi», spiega la dottoressa Magda Belmontesi, dermatologa.
È la cosiddetta golden hour, di cui bisogna approfittare al massimo. La ragione è semplice. «Quando si dorme gli organi principali sono a riposo mentre quelli periferici, come la pelle, ricevono maggiore irrorazione e apporto di nutrimento».
Lo sanno bene le star, che non fanno mistero delle proprie abitudini serali. Kim Kardashian, ad esempio, ha spesso dichiarato di andare a dormire puntualmente tra le 22 e le 23, Elle Macpherson ha raccontato a Well+Good che si addormenta in cinque minuti grazie a una posizione yoga e che non si concede mai meno di sette ore di sonno, per Gwyneth Paltrow l’ideale sono nove o dieci ore.
Skincare giorno vs skincare del sonno: le differenze e gli attivi giusti
Con una pelle così recettiva è importante scegliere i prodotti giusti: non a caso c’è differenza tra quelli giorno e quelli per la skincare serale, non pura questione di marketing.
«Di giorno si punta soprattutto su attivi che proteggono dall’ambiente esterno, come le radiazioni e l’inquinamento, mentre di notte gli antiossidanti lavorano contro i radicali liberi, lo stress ossidativo e, in generale, contro tutto ciò che viene prodotto dall’organismo», aggiunge la dottoressa Belmontesi.
«Un antiossidante mirato, in combinazione con una crema più ricca che ripristina l’azione barriera della pelle, è perfetto per la sera, così come pure gli esfolianti, che stimolano il turnover epidermico e il cui utilizzo non comporta rischi di fotosensibilizzazione», spiega la specialista.
Qualche esempio? «Resveratrolo e Vitamina E, mentre tra retinolo e alfaidrossiacidi bisogna scegliere, per evitare un trattamento troppo aggressivo».
Spegnere pc e smartphone fa bene alla pelle
È anche per via dei meccanismi che stanno alla base della rigenerazione notturna della pelle che di sera bisognerebbe tenersi alla larga da smartphone&co.
Restare al pc fino a tardi o consultare il cellulare quando si dovrebbe dormire, favorisce un’alterazione della secrezione di melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia, e di conseguenza anche il ritmo circadiano naturale della pelle».
Se si resta svegli davanti a un display durante quella preziosa finestra temporale in cui l’epidermide si rigenera, «si perde una possibilità preziosa: esposte alla luce artificiale, le cellule “pensano“ che sia giorno, e saltano l’appuntamento con il momento in cui la loro capacità rigenerativa è al massimo».
Fodere e accessori di seta, i dettagli che aiutano (e perché)
Per potenziare i benefici del riposo e delle creme notte più performanti, anche molte celebscelgono federe in seta, abitudine sempre più gettonata tra le pro della skincare serale: appoggiare il viso sulle sue trame, infatti, rilassa la pelle e dona lucentezza ai capelli.
La seta è un portento anche per la pelle, in ottica skincare: merito di carotenoidi e flavonoidi contenuti nella sericina, dalle proprietà antiossidanti e antibatteriche. La sericina, infatti, stimola i fibroblasti a produrre l’acido ialuronico, che garantisce elasticità e morbidezza alla pelle. Un’azione completa, perché stimola sia lo strato corneo, quello più esterno, sia quello più profondo.
E non è un caso che le proteine della seta siano utilizzate in cosmetica fin dall’antichità. Oggi è alla base di prodotti skincare di ultima generazione, da quelli firmati Sensai, che hanno alla base la pregiata seta Koishimaru, a quelli di Eighteen B, brand lanciato dalla stessa azienda del microsilk, il tessuto che Stella McCartney usa al posto della seta di derivazione animale.
Il gesto in più? Un pillow spray: a base di oli essenziali rilassanti, come quello di lavanda, conciliano il sonno. Quando si parla di skincare non si finisce mai di imparare. Una cosa (bella) tira l’altra.
iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA
L'articolo Giornata Mondiale del sonno, la skincare notturna per avere una pelle splendida al risveglio sembra essere il primo su iO Donna.