C’è chi sogna già la primavera e chi non ha dubbi: è l’inverno il periodo più bello dell’anno, complici le vacanze sulla neve. Se il countdown per la settimana bianca è già iniziato, nella lista delle cose da mettere in valigia non bisogna assolutamente dimenticare apposita skincare e protezione solare in montagna, indispensabili per proteggere la pelle a 360 gradi.
Come combattere il gelo sulla pelle in montagna
In alta quota, va da sé, il nemico principale è il freddo. Colpisce soprattutto viso e labbra, zone che di solito sono meno coperte rispetto ad altre. Per via delle basse temperature, i vasi sanguigni si restringono e di conseguenza i tessuti ricevono meno ossigenazione e nutrimento del necessario. Ecco che la pelle si secca e si ha la sensazione fastidiosa che tiri.
A questa reazione si somma un altro aspetto spesso sottovalutato, lo sbalzo di temperatura a cui l’epidermide viene sottoposta quando si passa da un ambiente esterno freddo a uno interno riscaldato. In questo caso, i vasi si dilatano rapidamente, portando maggiore ossigenazione ai tessuti: ecco perché spesso ci si arrossa entrando in un negozio o tornando a casa.

Il microcircolo viene sottoposto a uno stress che provoca vasocostrizioni e vasodilatazioni continue, che possono portare anche a conseguenze più gravi come la rottura dei capillari. È frequente, ad esempio, in chi soffre di couperose, dovuta proprio a un’anomala dilatazione dei vasi.
Protezione solare in montagna: perché è indispensabile
Il problema, però, non è solo il termometro che scende. In montagna bisogna proteggersi anche dai raggi UV, UVB e dalla banda di luce visibile. I rischi sono gli stessi in cui si può incorrere in riva al mare: scottature, eritemi e macchie, anche se non sempre è facile rendersene conto perché il freddo secco d’alta quota riduce la percezione del calore del sole.
L’altitudine, inoltre, aumenta l’intensità dei raggi solari: fino al 12% per ogni 1000 metri, mentre la neve fresca riflette fino all’80% delle radiazioni UV, contro il 25% della sabbia.
L’SPF giusto in alta quota è massimo
Ecco che la protezione deve essere massima, da 50 in su, e l’applicazione va ripetuta anche più volte al giorno, proprio come si farebbe d’estate.
Mai utilizzare gli stessi prodotti non finiti rimasti nella borsa delle ultime vacanze, è passato troppo tempo. I filtri perdono di efficacia e gli attivi si ossidano, non garantendo più la sicurezza di un flacone appena aperto.
L’idratante giusto per la pelle in montagna, quello ricco
Proteggere la pelle da ultravioletti e infrarossi, tuttavia, non basta, in montagna anche la skincare va potenziata perché l’aria è più rarefatta e la cute si disidrata di più. Nel beauty case non dovrebbe mai mancare una crema idratante dalla texture più ricca.
Attenzione, però, “ricca” non va confusa con “grassa”. Sono gli attivi che fanno la differenza.
Ottime le creme con ceramidi, acido ialuronico, Omega 3 e 6, che apportano acidi grassi, indispensabili per rendere la pelle più elastica, senza dimenticare un siero ricco di Vitamine C, E e acido ferulico, potenti antiossidanti.
La skincare serale
Le coccole quotidiane vanno intensificate nel corso della beauty routine serale. In fase di detersione, ad esempio, si può aggiungere l’acqua termale, ideale per reidratare la pelle secca e riequilibrarla in caso di arrossamenti, oppure si può optare per i detergenti in crema, più densi e burrosi e soprattutto poco schiumogeni, dettaglio che consente di non portare via il film idrolipidico cutaneo insieme allo sporco.
Completano il trattamento, maschere e creme notte di ultima generazione, che idratano e sfruttano ore cruciali, quando la pelle è più ricettiva e la produzione di collagene aumenta.
Tutti i benefici di una maschera viso
Per attenuare eventuali rossori, inoltre, si può utilizzare una maschera idratante, lenitiva e calmante, mentre crema e siero notturni devono essere restitutivi e ad azione barriera.
Tra gli attivi più indicati, la Vitamina B5, che riequilibra l’epidermide, se invece c’è da correre ai ripari, cercate il bisabololo tra gli ingredienti.
Nonostante le raccomandazioni e una consapevolezza sempre maggiore per la cura della pelle, gli imprevisti possono sempre capitare. In caso di scottature, una valida soluzione d’emergenza è un impacco a base di camomilla, che allevia la sensazione di bruciore, così come del pane bagnato: l’amido ha proprietà lenitive e rinfrescanti.
L’alimentazione, alleata preziosa
Creme e sieri da soli non bastano, la pelle va nutrita innanzitutto da dentro, perché spesso i cosmetici proteggono solo dalle aggressioni esterne, senza fornire nutrimento a livello profondo.
Il primo indispensabile? L’acqua, anche se la montagna non invoglia a bere molto, e poi frutta e verdure di stagione come kiwi, broccoli, spinaci e cavolfiori. Non deve mai mancare la Vitamina C, che si trova in tanti agrumi e che aumenta l’elasticità delle pareti capillari. Inoltre, è fondamentale per la produzione del collagene, la principale proteina strutturale dei tessuti.
Meglio evitare cibi troppo caldi e piccanti, una tentazione sempre in agguato per gli sciatori, e preferire pasti più leggeri, per tornare in pista con più energia. Da non dimenticare, infine, i frutti rossi, mirtilli e lamponi su tutti: sono ricchi di bioflavonoidi e antociani, i miglior alleati della microcircolazione.
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