Stiamo vivendo una rivoluzione beauty, abbattendo ogni tipo di distinzione di genere ed eliminando le differenze tra maschile e femminile in una evoluzione che abbraccia l’inclusività, la fluidità e soprattutto la libertà di essere sé stessi.
Sono sempre di più i brand e le grandi Maison (come ad esempio Armani Beauty che ha appena scelto testimonial Valentina Sampaio, modella transgender) che si stanno muovendo per agire in modo più ibrido all’interno delle loro collezioni e nella scelta dei volti delle campagne, smettendo di veicolare una bellezza che parla solo alle donne.
La nuova bellezza è inclusiva e neutra
Se una volta l’attenzione dei consumatori era indirizzata soprattutto verso lo status symbol creato da quel determinato brand, oggi le cose sono decisamente cambiate. Si presta più cura alle formule naturali, alle texture sensoriali e alle profumazioni neutre che diventano di conseguenza genderless, ovvero adatte sia a lui che a lei.

Ma non solo: è fondamentale l’impegno sociale da parte delle Aziende, dimostrando in modo pro-attivo che le scelte che vengono fatte non sono solo per “moda” ma perché vogliono essere protagonisti di questo cambiamento. Ormai inarrestabile.
Anche le campagne mostrano una nuova “bellezza 2.0” che abbraccia ogni tipo di estetica, ingrandendo esponenzialmente la filosofia body positive che, mai come prima, è un caposaldo dell’inclusività. Non si è quindi più legati ai preconcetti estetici di 20 anni fa, ma ci si muove verso nuovi orizzonti e senza confini.
Beauty unisex: ci sono differenze tra maschile e femminile
Erano gli anni ’90 quando nel mondo della profumeria venne introdotto il termine unisex. Fragranze capaci di adattarsi sia a uomini sia donne in una veste unica, senza note prevalenti che le facessero sbilanciare da una parte o dall’altra.
Anche per quanto riguarda la skincare il termine unisex è entrato nel vocabolario comune. Se è vero che la pelle degli uomini può risultare più spessa o grassa, è allo stesso tempo vero che, può essere trattata con gli stessi identici prodotti che vengono usati dalle donne.
Il motivo è molto semplice: gli ingredienti non hanno genere e vanno bene per tutti. A frenare però ancora gli uomini nell’uso della skincare è il packaging, motivo per cui moltissimi brand stanno rivedendo la loro estetica dandogli una connotazione più neutra.
Gender fluid: il make-up 2021 è per tutti
Quasi all’alba del 2022 possiamo finalmente affermare che, il make-up non ha più genere!
Lo dimostrano i continui esempi che vediamo sui social, da Damiano dei Maneskin a Harry Syles, che sfoggiano sia sul palco sia nella vita di tutti i giorni trucchi più o meno eccentrici. Utilizzando il makeup come fosse un accessorio, alla stregua di una borsa o di un paio di scarpe, e non vedendolo più come cosmetico femminile.
Lo sanno bene anche i ragazzi della Gen Z che sono molto più disinvolti per quanto riguarda l’uso del trucco, che per loro ha un significato ben preciso. Ovvero, esprimere la propria essenza qualunque sia il genere in cui si riconoscono.
Questo nuovo approccio alla bellezza riflette perfettamente il momento storico che stiamo vivendo, dove le etichette non sono più necessarie, ci si può permettere di ridefinire la propria identità e scegliere chi si vuole essere. Perché la cosa che conta è essere felici e sentirsi autentici.
Il no gender make-up, abbatte quindi ogni tipo di riferimento all’orientamento sessuale, al genere e alla etnia. Permettendo ai brand di rinnovarsi e creare linee di cosmetici né smaccatamente femminili né maschili. E a chi li usa di trovare un posto sicuro dove non si sente giudicato.
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