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Nella Giornata Mondiale dell'Igiene delle Mani è fondamentale ricordarsi di lavarle spesso per eliminare virus e batteri. Ma è meglio il detergente o l'igienizzante?

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Si festeggia ogni anno il 5 maggio il World Hand Hygiene Day, ovvero la Giornata Mondiale dell’Igiene delle Mani. Un semplice gesto quello di “lavarsi le mani” che però, come abbiamo imparato negli ultimi due anni, è diventato fondamentale come misura preventiva contro la diffusione del Covid-19. L’igiene è infatti una delle azioni più efficaci di contenimento di agenti patogeni e di prevenzione delle infezioni, incluso il coronavirus.

Mani, gli igienizzanti: perché no al fai da te

Nonostante le ricette di preparati fai-da-te suggeriti dalla stessa OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, che hanno iniziato a circolare sul web con l’hashtag #safehands, l’Istituto Superiore della Sanità si è esposto nello sconsigliare la preparazione domiciliare di queste miscele.

Primo perché gli ingredienti puri suggeriti (acqua ossigenata/perossido di idrogeno, isopropril alcol e candeggina) non solo sono infiammabili, ma con il contatto possono causare reazioni indesiderate sulla pelle. Inoltre, i vapori risultano dannosi agli occhi (rischiando di provocare lesioni e irritazioni) e alle vie respiratorie.

I detergenti: per rimuovere i germi dalle mani

Scartati i rimedi casalinghi, dunque, cosa scegliere tra un detergente e un igienizzante per una clean care davvero efficace? «I detergenti, nella versione solida e liquida, come dice la parola stessa puliscono e sono formulati per essere usati con l’acqua, sfregando le mani per ottenere una schiuma. I tensioattivi contenuti creano micelle che catturano e sciolgono impurità, germi, virus e batteri che vengono portati via dall’acqua del rubinetto con il risciacquo» spiega la cosmetologa Alessandra Vasselli del Comitato Direttivo AIDECO, Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia.

Gli igienizzanti: per ridurne la carica

Diverso, invece, è il meccanismo d’azione relativo ai preparati igienizzanti, spesso in gel, che si usano a secco e si dissolvono evaporando nell’aria. «Questi prodotti non rimuovono ma riducono la carica batterica, che viene in buona parte resa inoffensiva. Le sostanze contenute non sono dannose per l’organismo ma tossiche per i microorganismi» sottolinea l’esperta.

Una funzione garantita soprattutto dall’alcool, per esempio, che diventa efficace se nella formulazione è presente in una percentuale corrispondente al 60%. «Esercitano invece una vera e propria attività biocida una ulteriore categoria di preparati (appunto i biocidi, ma anche alcuni Presidi Medici Chirurgici) che indicano sulla confezione diciture come antibatterico, antivirale, disinfettante».

Come utilizzare i detergenti, come gli igienizzanti

Il sito www.salute.gov.it suggerisce le modalità di utilizzo fra normali detergenti e prodotti igienizzanti: i detergenti vanno frizionati per almeno 40-60 secondi, mentre le soluzioni idroalcoliche per 20-30 secondi. Questi ultimi, poi, si usano con le mani asciutte perché l’acqua ne compromette l’azione, senza dimenticare che abusarne alla lunga rende i batteri più resistenti, indebolisce le difese della cute e aumenta il rischio di infezioni.

«Va sottolineato che entrambe le modalità sono efficaci, ognuna a suo modo, e preziose nel garantire la corretta pulizia e sicurezza igienica delle mani, che hanno un ruolo cruciale nella trasmissione del SARS-COV-2» aggiunge la cosmetologa.

«L’importante è evitare gli abusi, non eccedere con le quantità e usarle con buonsenso: per esempio, a casa si usa il cosmetico da risciacquare, quando si esce si porta con sé la soluzione igienizzante o il disinfettante senza risciacquo» conclude l’esperta.

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