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Cosa c'è dietro a un profumo? Sapete che tra le note più curiose c'è la carota e..l'erba cipollina? Jean Claude Ellena racconta la profumeria nel suo ultimo Atlante di Botanica Profumata

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Facile dire “Nella mia fragranza ci sono il gelsomino, la rosa e l’osmanto”. Ma cosa sono questi ingredienti, cosa c’è dietro a ogni nota olfattiva dei profumi preferiti? Come si lavorano e da dove provengono? A queste, e a molte altre domande, ha dato una risposta Jean Claude Ellena con il suo Atlante di Botanica Profumata, novità primaverile dell’Ippocampo Edizioni. Un libro che, tra bellissime tavole disegnate, racconta tra aneddoti personali e storie millenarie 36 ingredienti tra i più famosi della profumeria. E che, ci scommettiamo, sono presenti anche nel profumo che indossate ora.

Jean Claude Ellena, il Picasso dei Profumi

Una definizione coniata da Chandler Burr (critico mondiale di fragranze, ndr), perché Jean Claude Ellena è il naso dietro ad alcune delle creazioni olfattive più famose. Una su tutte? Terre d’Hermès, e proprio della maison francese è stato profumiere ufficiale dal 2004 al 2018. Non solo creatore di fragranze però: scrittore, non esattamente a tempo perso, Jean Claude Ellena è autore anche di diversi libri che raccontano l’arte della profumeria.

E l’ultimo è Atlante di Botanica Profumata, un viaggio olfattivo, o meglio ricco di illusioni, nel mondo delle fragranze. Come Ellena chiarisce «Il lavoro del naso è tutto un’illusione. Come gli illusionisti più famosi, infatti, anche il naso crea l’idea di un mondo fantastico mettendo assieme degli ingredienti».

All’interno dell’Atlante, le tavole illustrate e realizzate a mano da Karin Doering-Froger rappresentano alcune delle note olfattive utilizzate. Questa è dedicata alla carota.

E sono proprio questi ingredienti che fanno viaggiare con la mente: come la tuberosa, soprannominata la “regina della notte” perché in Messico è tra fiori protagonisti dei bouquet nuziali, il suo estratto è prodotto in India un paese che, olfattivamente ha colpito molto Ellena «Assieme anche al Cina al Messico, alla Russia e all’Italia. Non a caso alcuni miei viaggi sono raccontati nei Jardins d’Hermès, creazioni a metà strada tra il diario di bordo e la fantasia».

Profumo di estate, di spezie e di libri

Ma ci sono odori “cattivi” per un naso? «No, non ci sono odori che non userei, anzi, gli odori considerati “cattivi” sono decisamente i più interessanti. Si tratta semplicemente di trovare il dosaggio giusto. Per esempio, l’erba cipollina, che ha un odore fecale, è una meraviglia se utilizzata assieme al cioccolato perché gli aggiunge untuosità, spessore e ricchezza».

La tavola illustrata di Karin Doering-Froger dedicata all’ylang-ylang

D’altra parte il rapporto tra cucina e profumeria è molto affine «Numerosi ingredienti vengono usati in entrambi i campi: le spezie, gli agrumi, qualche fiore. Il gusto arriva prima del profumo, ma la differenza è la durata. Con il gusto, il cuoco lavora per il tempo di un assaggio. Con l’odore, il naso lavora affinché il profumo permanga sulla pelle per una media di sei ore. È il tempo fa la differenza».

Gli odori preferiti per Jean Claude Ellena? «Quello della pelle in estate: è la stagione in cui i corpi traspirano e io amo questo odore, soprattutto quando si mischia a quello del mare e del sale. Ma anche quello dei vecchi libri, che spesso sanno di cuoio, di incenso, di ambra e a volte persino di vaniglia. E quello di gelsomino, che mi ricorda le ragazze di Grasse, durante la stagione della raccolta quand’ero adolescente».

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