
Henri Chenot_ Founder of Chenot
Usava la metafora dell’alpinista che scala una parete. Prima si accerta della sua tenuta, poi si aggrappa alla roccia con una mano, assicura la presa, quindi procede con la seconda mano, si ferma e poi riparte, prima di abbandonare una posizione per intraprenderne una nuova. Se si fermasse troppo a lungo, rischierebbe di cadere.
«Così è anche la vita. Per stare bene dobbiamo lasciare la presa, essere evolutivi, sempre perfettibili, con la consapevolezza che, quando arriveremo alla meta, potremo goderci un universo straordinario», diceva Henri Chenot, fondatore dell’omonimo impero di Health Wellness Retreats e Medical Spas, oggi basato a Weggis, sulle rive del lago di Lucerna, in Svizzera.
Una vita di successi
Lui l’ha fatto, durante una vita piena di successi, medicali e umani, di scalate e di incontri. Tanti, tantissimi si sono rivolti a lui per le cure detox e di benessere medicale. Maradona, Berlusconi, Cristiano Ronaldo, Naomi Campbell sono tra i più noti. Ma lui non amava divulgare nomi. «Ho privilegiato sempre l’ascolto degli altri, è stata la più grande autoanalisi che potessi mai sognare».
Il metodo Chenot
Oggi Henri Chenot si è spento in una clinica di Lugano, a 77 anni, dopo aver ufficialmente, qualche mese fa, ‘passato il testimone’ al dottor George Gaitanos come successore, al suo fianco dal 2013, per continuare nella ricerca medico scientifica e nella divulgazione del Metodo che l’ha reso celebre in tutto il mondo. «Desidero che il cuore Chenot continui a battere», ci spiegava un mese fa circa la moglie Dominique Chenot nel loro Palace e quartier generale a Weggis, un piccolo paesino dal clima mite e dalla quiete quasi irreale ai piedi del Monte Rigi, in quella che viene definita “The Wellness Region”, la regione del benessere.
Un mondo di benessere

Chenot Palace Weggis
Circa un anno fa avevano scelto di trasferirsi qui, circondati dall’affetto di figli e dei nipoti e dalla dedizione del loro grande team. Qui, tra studi medici, uffici e saloni immersi nella luce, che richiamano una dimora privata, Henri amava ogni tanto venire anche negli ultimi tempi, mentre i progetti del Gruppo Chenot International stavano pianificavano il futuro con il piede sull’acceleratore. Nuovi laboratori, protocolli, macchinari, sinergie con gruppi internazionali, tra cui la partnership con la società turca Dogus Group, e anche nuove aperture nel mondo. Di Palace, che viene considerato il flagship, di Espace (dal 2003 in Italia l’unica sede è l’Albereta in Franciacorta) e di Spa a firma Chenot.
Solo se ti vuoi bene, puoi dare agli altri
«Ho iniziato praticamente con Henri, 40 anni fa a Solda (dopo che aprì il suo Centro presso l’Ospedale Generale di Cannes e prima di iniziare il contratto con il Palace di Merano, ndr.), mentre lui si dedicava alla medicina energetica la mia passione era, e ancora oggi è, la cucina, dal punto di vista salutistico e anche emozionale. Solo se ti vuoi bene, puoi dare agli altri», raccontava Dominique.

Henri Chenot – Press Office
Dalle persecuzioni alla scienza
Lo pensava fortemente anche Henri, catalano di origine e francese di adozione, proveniente da una famiglia che sfuggì alla miseria della Spagna emigrando in Francia durante gli anni Venti. Studioso da sempre, divorava libri sin da bambino, prima di scriverne sette dedicati al benessere, e di approfondire la biologia, l’antropologia, la medicina cinese, la naturopatia, la biontologia e prima ancora del master e dei dottorati sia in Psicologia che “Honoris Causa” in Scienze.
«Il segreto della vita l’abbiamo profondamente nascosto dentro di noi. Per comprenderlo, bisogna considerare alcune cose essenziali. Come il fatto che, per essere pienamente positivi, dobbiamo dedicarci agli altri. Senza risparmiarci, senza aspettare nulla di ritorno. Semplicemente amare», scriveva.
Chenot “l’alpinista” è arrivato in vetta, che ora riposi in pace.
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