Compie 60 anni oggi Tilda Swinton, regina incontrastata degli hairlook più trasformisti di sempre. E la cosa più bella è che lo fa con pochissima «materia prima» a disposizione, considerando che i capelli corti sono ormai il suo signature look: l’ultimo bob di cui si conservi memoria risale al lontano 2005. Sempre un corto, of course, Tilda ha innegabilmente trovato nel minimal la sua comfort zone in fatto di capelli.
Il corto à la Tilda Swinton
Ispirarsi a lei non è facile perché i tagli di capelli corti preferiti dalla Swinton, pixie cut e undercut su tutti, non stanno bene su qualsiasi viso. Donano in modo particolare alle figure asciutte come la sua, con una linea mandibolare decisa e a tratti spigolosa da riempire e addolcire con lo styling. Su un ovale più pieno e meno definito per esempio, che necessita di essere reso otticamente più affusolato con un taglio strategico, si presta meglio un lob o un gioco di scalature, anche interne, che ne bilanciano i volumi.

Tilda Swinton sul red carpet di “Lacci“, alla Mostra del Cinema di Venezia 2020. (Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)
Non è però solo la fisionomia a determinare la scelta, ma anche fattori apparentemente meno importanti, come il carattere, lo stile di vita e le passioni. Corti sbarazzini à la Tilda sono perfetti per ragazze e donne dinamiche, spiriti contemporanei che asciugano i capelli al volo, non badano troppo alle apparenze e amano anche stupire.
Le due -o più- anime del pixie cut
Sì perché a differenza di quanto si potrebbe immaginare il corto oggi non è più quello di una volta, ma ha spesso più di un’anima. E lo dimostra la stessa attrice londinese che all’ultima Mostra del Cinema di Venezia ha sfoggiato diversi styling partendo dallo stesso taglio di capelli. L’abbiamo vista super vaporosa, con un pixie che evocava una fiamma ardente, complici le sfumature oro ramato-pesca, ma anche più romantica con ciocche modellate a onde gentili. Lo stesso pixie si presta, ovviamente, pure a un look più underground e deciso: ciocche pettinate all’indietro e gel a gogo.
Un undercut pieno di possibilità
Una versione che la Swinton aveva mostrato anche al Festival del Cinema di Cannes, solo che in quel caso aveva osato ancora di più con un altro dei suoi tagli iconici, l’undercut di derivazione maschile. Si tratta di un taglio che prevede la rasatura laterale all’altezza delle orecchie (su entrambi i lati del viso oppure su uno solo) e che mantiene più lunga la parte superiore della chioma, adatta a diverse interpretazioni.
I diversi modi di portarlo
Dalla versione sleek e ingellata a quella vagamente rétro, che punta su capelli modellati a onde come negli anni Venti del Novecento, fino a look che prevedono la riga laterale. In questo caso il maxi ciuffo, tutto pettinato da una parte, dà l’illusione di avere a che fare con un bob, anche se poi, di fatto, non lo è. L’undercut è un taglio di capelli che non ammette titubanze e che va saputo portare con naturalezza. I capelli corti, come quelli lunghi, in fondo, sono prima di tutto uno stato mentale, un modo di essere.
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