Il vero lusso? Intangibile, infinitesimale. Come il tempo, l’attimo giusto. Proprio su questo presupposto sembra essere nato Biologique Recherche, skincare brand d’eccellenza tra le realtà medi-cosmetiche luxury: si trova solo in medi-spa, resort, hotel e city spa tra più esclusivi del mondo.
E infatti incontriamo l’eclettico fondatore, il dottor Philippe Allouche, specialista in medicina generale e biologia cutanea e il co-president Rupert Schmidt davanti all’Oceano Indiano. Alle Mauriutius, all’Hotel One&Only Le Saint Géran dove siamo volate alla ricerca del tempo perduto. Quello della nostra pelle.
Perché nella corsa contro l’invecchiamento cutaneo è l’attimo (biologico) che fa la differenza. Per coglierlo ci vuole metodo. E quello di Biologique Recherche ha conquistato – seppur senza mai troppo pubblicizzarlo, nemmeno sui social – le donne più esigenti al mondo, da Cate Winslet a Cate Blanchett, Madonna, Jennifer Aniston, Kylie Minigue, Kim Kardashian.
Biologique Recherche: cosa rende questo brand così speciale?
PHILIPPE ALLOUCHE: «Negli anni Settanta i miei genitori, Yvan e Josette, lui biologo, lei fisioterapista specializzata in trattamenti cranio sacrali, decidono di applicare il loro approccio clinico e medico alla cosmesi, passione di entrambi. Iniziano a sperimentare anche alcune formule cosmetiche ad uso professionale, con l’obiettivo di ottenerle super concentrate, pure e attivissime: pioneristico puntare su qualcosa di non profumato o piacevole alla vista o all’olfatto, semplicemente attivo, in quegli anni. Solo nei Novanta ci hanno dato ragione».
RUPERT SCHMIDT: «Il risultato è ciò che siamo oggi: un brand dagli standard medicali, sostenibile, presente in oltre 80 Paesi con un metodo clinico unico nell’approccio alla cura della pelle. D’avanguardia se consideriamo che, in un mondo che vive a questi ritmi, in queste dimensioni di inquinamento, la ricerca di soluzioni skincare davvero efficaci sono un topic al centro dell’attenzione di moltissime donne».
Il vostro mantra è “cogliere l’attimo” della pelle: cosa vuol dire, come è possibile?
P.A: La pelle è uno degli organi più ampi e vitali del nostro corpo. È viva, è iperdinamica, iperattiva, in continua trasformazione, si rinnova totalmente circa 9000 volte in una vita: d’altronde, siamo noi stessi esseri organici in continuo cambiamento. Varia ogni giorno perfino di area in area: ecco perché pensare di trattarla con un determinato numero di prodotti, per quanto variabili o a rotazione, è riduttivo. Per noi è fondamentale il concetto di “skin instanct”: bisogna decifrare la pelle, coglierne l’attimo, capire di cosa ha bisogno davvero.
R-S: È il fondamento del nostro metodo: offriamo solo trattamenti 100% personalizzati su ogni cliente, che partono sempre con un’analisi diagnostica medicale e tecnologica della pelle. È il futuro, ma già presente. Ed è anche una sfida: in un mercato saturo di formule, offriamo prodotti concentrati, attivissimi, medicali, che necessitano però di competenze per poter essere usati. Ed è qui che entra in gioco il rapporto con i therapist, nelle spa di tutto il mondo dove “resettare” e impostare al meglio il trattamento di ogni pelle.
Lo skincare giusto può davvero cambiare l’aspetto della pelle, il modo in cui invecchia?
P.A: Il 50% di ciò che siamo è conseguenza del DNA. Il 40% è invece epigenetica, espressione del gene: dipende da ciò che facciamo, da come il nostro stile di vita ci modifica. Lo si vede dai telomeri, le “punte” dei cromosomi, che si accorciano via via con i processi di invecchiamento. Possono però anche allungarsi, in risposta a stimoli positivi per l’organismo. È scientificamente provato da diversi studi: bastano 12 settimane di cambio abitudini per vederne i segni sul dna, e così sulla pelle. La buona notizia è che è piuttosto facile e veloce rimediare, no?
Come funzionano quindi i trattamenti?
P.A: I trattamenti Biologique Recherche sono “haute couture”, costruiti su ogni pelle, in tre macro step che possono includere anche dieci passaggi. Si inizia sempre con la skin analysis: attraverso gli strumenti di diagnosi dello Skin Instant Lab, si scandaglia la pelle in ogni dettaglio e caratteristica, così da avere una “fotografia” delle sue condizioni in quell’istante.
Poi si passa alla prima fase di trattamento, che tocca lo strato più superficiale dell’epidermide: detersione, massaggio ed eventuale esfoliazione fanno da step preparatori a ricevere gli attivi. Il trattamento vero e proprio consiste nell’applicazione di un cocktail personalizzato dei Pure Quintessential Serums, i nostri sieri in massime concentrazioni di aminoacidi, peptidi ed estratti vegetali, botanici, biomarini e biologici, oltre 450 che arrivano da tutto il mondo, capaci di agire negli strati più profondi, fino al derma. Se necessario si abbina Remodeling Face, il trattamento bio-elettronico con micro correnti che lavorano su tono e compattezza. Si conclude con maschere, sieri e creme di finitura. Ciò che conta è che tutto il protocollo è totalmente calibrato su ogni esigenza della pelle in questione.
Ogni quanto bisognerebbe farli?
P.A: Idealmente una volta al mese: solo così è possibile conoscere e sincronizzarsi davvero con le esigenze della pelle. Over quaranta, ogni due settimane. Ci vuole tempo, d’accordo: ma non è proprio il tempo il lusso più prezioso, oggi?
Siete noti per aver creato dei prodotti unici al mondo: quali sono i requisiti di un bestseller?
P.A: La LotionP50 è un’icona nello skincare dagli anni ’70, quando è nata: “50” sta per i giorni che impiega a trasformare la pelle. Più volte aggiornata nella formulazione, è una lozione rinnovante e riequilibrante, non prettamente esfoliante, che rispetta il processo naturale di rigenerazione della pelle senza accelerarlo. La rinnova in maniera più delicata e lenta rispetto ai classici alfa idrossicacidi: contiene infatti poli-alpha che rinnovano solo lo strato più superficiale della pelle ricco di cheratina, levigano linee sottili, rughe e liberano amminoacidi molto importanti per l’idratazione. Non a caso è stata soprannominata “facial in a bottle”, elisir tuttofare in bottiglia.
R.S: L’abbiamo formulata anche specificatamente antimacchie, come la P50 PIGM 400, o per pelli sensibili la , P50W. In generale bisogna fare molta attenzione agli esfolianti forti: la pelle va rispettata, specie in tempi di forte inquinamento e stress in cui si vive. Il requisito di un bestseller? Non deludere le aspettative…
E poi, c’è una formula effetto rinascita…
P.A: Crème Masque Vernix: è un’idea che mi è balenata in mente pensando alle straordinarie virtù di quel tessuto che riveste l’embrione per tutta la durata della vita nel liquido amniotico. La formula? Segreta: diciamo che contiene un mix unico di lipidi, proteine e peptidi dalle potenti virtù curative, riequilibranti del PH, riparatrici dell DNA cellulare danneggiato. Viene utilizzata come maschera o come crema nei trattamenti sulle pelli più secche, devitalizzate, aride. Effetto, appunto, “rinascita”. Non si dice “pelle come un bambno”? Eccco, questo è il concetto!
E il sole? È davvero il peggior nemico della pelle?
P.A: Abbiamo dedicato otto anni allo studio degli effetti dello spettro della luce sulla pelle, e verificato che come accelerino notevolmente i processi di degradazione e invecchiamento cutaneo. Gli UVB si fermano in sperficie, causano eritemi e scottature, gli UVA vanno in profondità agendo su proteine, DNA cellulare, disidratazione, elasticità e gli infrarossi completano l’opera accumulando radicali liberi. Proteggersi con un filtro può essere riduttivo: per noi il concetto di solare diventa un sistema. A tre fasi: preparazione, protezione e doposole trattamento, per arantirsi la miglior condizione possibile per affrontare lo stress ossidativo dei raggi.
R.S: Così è nato Preparation UV, un preparatore che pre stimola l’abbronzatura, previene le macchie e i meccanismi di auto riparazione della pelle ancora prima dell’esposizione, durante il mese precedente, abbinabile all’azione della Lotion P50 Body; Protection U.V, con SPF 25 e 50, è invece la barriera: mentre scherma in totale sicurezza, protegge anche la vitalità cellulare a 360°. E così il doposole, un trattamento anti-aging e rigenerante globale. Anche il sole va preso con metodo!
E le formule sono sicure? Cosa significa?
P.A: Mio padre nei Settanta aveva intuito le potenziali pericolosità dei filtri chimici: infatti aveva formulato un’avaguardistica lozione pre solare da applicare per proteggere la pelle proprio dagli ingredienti che oggi conosciamo come pericolosi. Le innumerevoli evidenze di irritazioni, sensibilizzazioni e possibili interazioni tra sistema ormonale hanno fatto da motore alla ricerca: fortunatamente ora non bisogna più scegliere tra efficacia protettiva e sicurezza.
R.S: Preparation UV contiene tripeptidi naturali che attivano la melanina, zuccheri ed estratti d’alghe, olio di semi, di rosmarino, antiossidanti; Protection U.V è 100% naturale, fotostabile, water resistant e priva di filtri chimici: contiene solo ossido di zinco e titanio che li riflettono, risultano stabili e non penetrano nella barriera. Li abbiamo abbinati a ingredienti botanici super anti-ossidanti come estratti d’alga Laminaria e olio di Karanja che prevengono l’aging della pelle preservando il dna cellulare, la produzione di collagene, elastina. Così il doposole: previene la glicazione, quindi il danneggiamento di collagene ed elastina.
Cosa ci riserverà il futuro dello skincare?
P.A: Lo immagino un mix tra arte e tecnologia. Ricordiamoci che trattare la pelle, il viso, significa lavorare su fluidi, volumi e luci: un massaggio muove sangue, liquidi dell’epidermide, ne modella i tessuti lavorando sulle zone d’ombra, sugli effetti della gravità…. Per me la bellezza resta una cosa tattile, concreta, tangibile, aspetto che curiamo moltissimo nei trattamenti con movimenti e protocolli esclusivi.
R.S: Certo, il futuro è anche scienza, anzi è già il nostro presente: stiamo lavorando su un brevetto per un cosmetico dalla texture 3D, Second Skin, una specie di maglia reticolata che si fonde e libera gli attivi nella pelle, per ora unica al mondo. Siamo appena agli inizi. La buona notizia è che in un’industria guidata dal marketing e dal business, a differenza di pochi decenni fa, ci si sta seriamente interessando a capire i meccanismi dell’invecchiamento, cosa funziona, cosa no. Noi, per fortuna, abbiamo il lusso di poterci prendere tutto il tempo necessario.
Dove provare i trattamenti
Non c’è bisogno di volare alle Mauritus: Biologique Recherche ha un headquarter a Parigi, Ambassade de la Beauté, sugli Champs-Elysées, al 32: un tempio di bellezza con cabine, aree e academy di formazione e perfino un couture apartment per le clienti più esigenti ed esclusive.
Ancora più vicino, a Milano: i trattamenti sono diponibili da DD the Studio di Davide Diodovich (Via Aurelio Saffi, 25) e alla spa di Ceresio 7 Gym & Spa, al momento eletta ambassade de la beauté del brand in Italia.
Per un weekend fuoriporta, l’indirizzo è il Grand Hotel Des Iles Borromees a Stresa, sul Lago Maggiore. E per farsi un’idea degli Hotel, dai Four Seasons ai Peninsula ai Belmond in cui il brand è presente nel mondo, c’è la lista completa online, su biologique-recherche.com/it.
La prima consulenza è già un nuovo inizio. Poi, costanza e tempo al tempo. Della pelle. Il lusso è già nell’attesa.
L'articolo Biologique Recherche: i segreti della pelle (e il metodo per invecchiare bene) sembra essere il primo su iO Donna.