Un linguaggio segreto. Un filo rosso sottile
Delle sarte di un mondo magico, le sue ragazze dell’autunno inverno 2020/21. Giovani artiste partite dalla Sardegna per andare a Londra, scoprire la moda, le scuole di moda, e poi tornare a casa, forse chissà, in una dimensione fiabesca di quegli inizi ‘900 quando la Filotecnica Salmoiraghi produceva la prima macchina da cucito italiana, mentre in Germania Michael Pfaff presentava l’icona, il modello con navetta oscillante. Ragazze il cui sogno è dare tela al proprio talento, di cui il beauty look finisce per farsi rappresentazione.
Il fil rouge del make up
«Mi sono ispirato all’arte creativa che vedo guardando il lavoro di Antonio» racconta il maestro del maquillage Tom Pecheux, key artist per MAC Cosmetics. «la sua collezione è frutto di disegno, di scrittura, di arte a mano libera: il tratto della sua matita sul foglio è un linguaggio figurato che ho voluto rappresentare con una metafora anche nel trucco, il filo applicato sullo zigomo di modelle e modelli. Un salto fra il disegno e il filato, un filo conduttore tra arte e pensiero». Rosso, bordeaux, nero, il ritaglio di uno scampolo, l’ultimo avanzo della creazione compiuta.
Il focus è poi sulle labbra, cariche e volutamente non ben definite di «un viola berry – spoiler: Powder Kiss Liquid Colour nella nuance “Got a Callback”, nuovo rossetto Mac Cosmetics in uscita ad aprile – opaco, cipriato che regala un effetto velluto, materico e polveroso alle labbra: una nuance difficile e per questo per me molto romantica, sofisticata».
Chiome a punto cucito
Creazioni couture sono anche gli hairsytling, dei raccolti attraversati da fitte file di punti a macchina, proprio come tessuti grezzi imbastiti: «Abbiamo dedicato giorni a cucire in fasce e pannelli intere ciocche di capelli insieme con punti da cucito: una volta assemblati, li abbiamo avvolti intorno ai capelli incorporando quelli veri, raccolti in trecce decor. Abbiamo poi rifinito ciuffi e frange a forbice, sartorialmente» racconta l’hairstylist James Pecis. «Un look sicuramente concettuale, ma che si connette, anzi cuce, con tutto il disegno».
Le nails
L’attenzione è al minimo dettaglio; non manca quindi la manicure, firmata Antonio Sacripante con la sua linea pArish. «Mani che cuciono, mani che creano: ho pensato a dei look grafici, in nuance con la collezione: si alternano bordeaux ultra matte come le labbra, neri carbone e nude delicati. Anche per i modelli uomini, a cui aggiungiamo una manicure curativa veloce».
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