Sognante, impregnato di atmosfere oniriche, indefinito, sinonimo di fascino immediato, lo smokey eye è da sempre un grande classico del trucco. Che però non invecchia, anzi: cambia a seconda di chi lo indossa, come, e nel contesto in cui si cala. Ce ne siamo innamorati sulle passerelle dell’Autunno-Inverno 2019/2020, dove si è imposto tra i best trend della stagione appena iniziata. Ed è sempre una delle scelte preferite dalle star, che sui red carpet lo tradiscono di rado, basti pensare a quello, bellissimo, sfoggiato da Alessandra Mastronardi sul red carpet della prima serata della Mostra del Cinema di Venezia (un gioco di sfumature dal marrone al vinaccia che ha regalato sensualità allo sguardo e un contrasto forte con l’abito princess style firmato Armani). Ma lo smokey è sempre più gettonato anche nella vita di tutti i giorni e nella giusta misura può essere realizzato anche dalle meno esperte con ombretti e pennelli.
Non solo nero: marroni, blu notte e vinaccia
«In passerella lo vediamo spesso destrutturato, realizzato con pennellate ampie, tecnica che ha portato anche alla necessità di mettere da parte la precisione dei pennelli a lingua di gatto a favore di quelli a goccia, piu ampi, che accarezzano l’occhio dando delle campiture di colore che si fanno via via più evanescenti fino a scomparire», spiega Simone Belli, National Make-Up Artist L’Oréal Paris. «Il classico è sempre nero, grigio scuro, antracite e fumo, i colori con cui è nato, ma nella realtà può essere riadattato facilmente in base alla donna che lo indossa». Sulle more mediterranee meglio puntare sugli intramontabili, nero e blu notte, su bionde e castane funzionano meglio i marroni, mentre il vinaccia è un passepartout, occhio però all’effetto vampira sulle biondissime. Il segreto è osservare bene la tela che si ha a disposizione, il viso, e non tradire mai troppo i propri colori naturali.
L’importanza della base
Prima del colore, la palpebra va preparata. Due le strade praticabili, a seconda del risultato che si vuole ottenere e del livello di praticità. «La prima prevede un approccio con correttori sfumati, senza mai esagerare. L’umidità del correttore fa da scivolo a matita o kajal, aiuta a farlo scorrere, perché in caso di base troppo asciutta tutto ciò che si applica sopra troverà un ostacolo. Se il correttore crea uno strato sottile, invece, sarà più facile sfumare il prodotto e, al contempo, rendere la sfumatura intermedia, perché interagisce con la pasta del kajal schiarendola», spiega Belli. «La seconda via prevede l’applicazione di una base primer. Da un lato fa da fissante, lo smokey si fissa e non si sposta più, però è anche vero che in questo modo si avrà uno spessore maggiore, e tutto ciò che si andrà ad applicare dopo richiederà una lavorazione più meticolosa. La base crea una resistenza, la matita va sfumata subito per evitare macchie. In questo caso bisognerà lavorare maggiormente sul contrasto, perché i primer tendono ad alterare il risultato finale».
Come si fa. Step by step
«Per realizzare facilmente uno smokey eyes sono ottimi i super matitoni in crema e i kajal», svela l’esperto. «Il primo step consiste nel passarli all’interno dell’occhio, sia dentro che sulle bordature inferiore e superiore, impastando il prodotto tra le ciglia, per tutto il perimetro. Poi si sfuma con un pennellino tondo, ideale perché non dà rigidità né linearità, due cose che non hanno nulla a che fare con lo smokey. Con un pennello a goccia, poi, si completa con un movimento orizzontale, per dare un effetto fumè. Il segreto sta nella forma del pennello e nel kajal, che non deve essere né troppo secco né troppo oleoso, in questo modo sarà anche più semplice stendere il prodotto».
Perfezionare con gli ombretti
Per completare il lavoro, Simone suggerisce la lavorazione con gli ombretti, che garantiscono maggiore durata. «Ottime le texture con polveri sottili, che aderiscono in maniera immediata sull’occhio senza spolverare, e per finire, con il polpastrello, al centro della palpebra mobile si applica un ombretto di mezzotono più chiaro: con grigio, nero e piombo, ad esempio, vanno bene un dorato o un grigio leggermente perlato, basta picchiettare leggermente il prodotto per creare un effetto tridimensionale. Non deve esserci la percezione dello stacco, quindi alla fine il tutto può anche essere sfumato nuovamente per dar vita a un look più naturale». Anche il tipo di texture, ovviamente, ha la sua importanza. «Tutto ciò che è matt è piu difficile da sfumare. Per semplificare meglio scegliere ombretti satinati, specie se bisogna prendere confidenza con il trucco e manca un po’ di manualità».
Lo smokey è anche correttivo
Un segreto da make-up artist? «Lo smokey, all’occorrenza, può aiutare anche a correggere piccoli difetti, come nel caso di un occhio eccessivamente tondo, basta allungarlo un po’ oltre i confini naturali». Prendete nota.
Viso glow e labbra nude
Con uno sguardo così, il resto del make up meglio nude. «Lo smokey eyes è bellissimo con una pelle super pulita e glow, lunare o solare a seconda che si preferiscano (e che donino) tonalità più fredde o più calde, mentre sulla bocca decisamente meglio il nude matt, a meno che non si ricerchi un effetto gotico o spagnoleggiante. Mai dimenticare il mascara, a gogo sulle ciglia superiori, mentre su quelle inferiori lo suggerisco solo se si ha un viso fresco, senza borse né occhiaie. Se lo smokey è nero, via libera a un tocco di grunge, se i toni sono bronze meglio un effetto più spazzolato. Sempre assecondare i propri colori: la mora abbronzata, ad esempio, con il marrone risulta stanca, su una bionda dalla pelle di porcellana, invece, il nero dà l’idea di una macchia su una tela, non si vede altro». Misura, insomma, sempre. Per splendere con garbo.
L'articolo Smokey eyes: le tendenze make up per l’autunno inverno 2019/20 sembra essere il primo su iO Donna.