Ebbrezza dei sensi
È la dichiarazione di Hypnotic Poison di Dior, fragranza ispirata ai versi del poeta Charles Baudelaire: «Bisogna sempre essere ebbri, tutto qui…». Un invito (e un inno olfattivo) alla seduzione assoluta, vertiginosa, conturbante.
Il frutto proibito
Il flacone sfaccettato che racchiude il profumo si esprime in modo esplicito: è la mela del peccato. Rosso di passione e impertinente, riflette nella trasparenza intensa del suo colore il potere della seduzione, l’impronta della conquistatrice. Per diventare involucro della versione eau de toilette.
Filtro magico
La fragranza inebria subito con l’opulenza del gelsomino sambac. Poi, la sensualità pura che appartiene ai jus iconici della maison si sprigiona dalla vaniglia, alla quale si uniscono le note della mandorla amara, del legno di jacaranda, del muschio.
Magnetismo misterioso
Creato nel 1998, il primo Poison negli anni è diventato l’icona dei profumi orientali. E il complice della donna “dedicata” all’amore: trascina in un vortice di piacere per poi fuggire all’improvviso, lasciando una scia magnetica. Come il fuoco.
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